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Notiziario Marketpress di Venerdì 08 Luglio 2011
TORINO (PALAZZO MADAMA): IL GIARDINO DEL CASTELLO. LA STORIA APRE LE PORTE A UN NUOVO GIARDINO - HORTUS - VIRIDARIUM - IARDINUM DOMINI  
 
Si è inaugurato il nuovo Giardino Medievale di Palazzo Madama ospitato negli spazi del fossato. Il progetto è realizzato grazie al contributo della Fondazione Crt, principale finanziatore privato del recupero dell’edificio. La sistemazione degli spazi del fossato e la conseguente creazione di un Giardino Medievale costituisce una delle grandi novità di Palazzo Madama per il 2011. Il progetto, realizzato grazie al significativo contributo di 1 milione e 100 mila euro della Fondazione Crt nell’ambito del più ampio progetto “Giardini e Parchi Storici”, nasce dall’intento di sfruttare le grandi potenzialità di uno spazio a cui, dalla riapertura di Palazzo Madama, non era stata ancora destinata una specifica connotazione. La Fondazione Crt è il principale finanziatore privato del grande progetto di restauro, recupero e valorizzazione dello storico edificio, cui ha destinato complessivamente quasi 15 milioni di euro in interventi strutturali e attività museali. Le prime notizie sul giardino del castello di Torino risalgono al 1402, con i documenti che registrano le spese per l’ingrandimento dell’edificio durante il governo di Ludovico principe d’Acaia (1402-1418), che dedicano molto spazio alle Opera viridaria (arredo verde). Le fonti che citano il giardino sono i Conti della Vicaria e Clavaria di Torino, i registri in cui il clavario della città - che nel Medioevo amministrava la città per conto dei principi d’Acaia e poi dei duchi di Savoia - annotava le spese sostenute via via per la manutenzione del castello e delle fortificazioni cittadine. I Conti esaminati, conservati presso l’Archivio di Stato di Torino (Sezioni Riunite), abbracciano un arco cronologico dal 1402 al 1516. Il nuovo progetto del giardino ha seguito le indicazioni contenute in questi documenti medievali, rispettando la tradizionale suddivisione dello spazio in hortus (orto), viridarium (bosco e frutteto) e iardinum domini (giardino del principe) come anche la presenza degli arredi tradizionali (falconara, porcilaia, recinto delle galline). Nel nuovo spazio è prevista la messa a coltura delle piante e delle specie vegetali citate nelle carte antiche e, accanto a queste, verranno inserite anche piante e erbe non specificatamente descritte nelle fonti, ma certamente presenti nei giardini medievali tra Italia e Francia, in base alle indicazioni fornite dai trattati di agricoltura e piante medicinali del Xiv e Xv secolo. L’orto (hortus) Organizzato secondo uno schema a scacchiera formato da aiuole rettangolari, l’orto è uno spazio particolare, frequentato dal principe durante le sue passeggiate all’ombra dei peri e dei meli, e dai giardinieri del castello, che curavano le piante necessarie a rifornire regolarmente le cucine di legumi, ortaggi, aromi e erbe medicinali. La recinzione serviva per impedire l’ingresso degli animali. Il Bosco e Frutteto (viridarium) Dal latino “viridis” (verdeggiante), è un boschetto con piante ad alto fusto, spesso posto fuori dalle mura del castello, in un’area in cui trovano posto la porcilaia, la falconara, la colombaia e i mulini. A Torino era molto vasto e arrivava a impegnare contemporaneamente anche cinquanta giardinieri. Oltre a castagni, noci, salici, pruni, sorbi, ciliegi, ulivi e palme - tutti citati nei documenti antichi - una parte di questo spazio era occupata dalla vigna del principe, che produceva il vino per la mensa del castello. Il Giardino del principe (iardinum domini) Spazio privato dei principi, per la lettura, la conversazione, il riposo e il gioco. Nel medioevo si trovava sul limite meridionale della città, vicino alla cinta muraria e alla Porta Fibellona; era chiuso da mura costeggiate da cespugli di more, lastricato in pietra e presentava un pergolato di vite. Il suo aspetto doveva essere molto simile a quello tramandatoci da tappezzerie e miniature del Quattrocento: circondato da un fitto prato “millefleurs”, presentava come arredi fissi la fontana, ricca di rimandi alla letteratura cortese dell’epoca, sedili in laterizio rivestiti d’erba e una serie di vasi in maiolica decorata con piante profumate come lavanda, salvia, maggiorana. La principessa d’Acaia Bona di Savoia teneva in questa parte del giardino una gabbia di pappagalli. Il nuovo “Giardino del Castello” si presta a molteplici usi socio-didattici. Esso rappresenta per Palazzo Madama una grande opportunità di sviluppo e di ampliamento dell’offerta-museo, sia per i percorsi, sia per la possibilità di indirizzare le politiche educative verso nuovi temi legati all’ecologia della città, all’importanza delle aree verdi nella vita delle comunità, alla loro storia e ai problemi della loro tutela di oggi. La ricostruzione del giardino medievale consentirà l’approccio a specie vegetali ormai marginali, recuperando il senso e il valore della bio-diversità, favorendo e promuovendo progetti in collaborazione con altre istituzioni cittadine. Inoltre la disponibilità di un nuovo spazio organizzato all’aperto consentirà di potenziare le offerte dei programmi di Palazzo Madama, rendendolo disponibile, nella primavera e nell’estate, anche per manifestazioni e celebrazioni a carattere pubblico e privato. In ultimo, l’ampia area davanti alla Prefettura potrà ospitare nuove attività educative legate ai temi dell’ambiente e della vita medievale  
   
   
BRUNICO: NUOVO MESSNER MOUNTAIN MUSEUM - DAL 3 LUGLIO IL QUINTO MMM RIPA INTERATTIVO  
 
Dal 3 luglio al 1° novembre 2011 si può visitare il quinto e nuovo Messner Mountain Museum dedicato ai popoli delle montagne. E’ allestito nel castello di Brunico situato sulla collina a sud della città in val Pusteria e si chiama Mmm Ripa - in lingua tibetana “ri” sta per montagna e “pa” per uomo, dunque uomo di montagna. Stabilita inoltre la creazione del Mmm Tour Ticket del nuovo museo che riaprirà poi dall´8 dicembre fino a marzo 2012. Voluto da Reinhold Messner, il Ripa è un museo interattivo, un luogo di scambio e di incontro tra culture diverse, tra la popolazione autoctona e i diversi popoli provenienti da altre montagne del mondo. Si possono visitare i nomadi delle montagne in una costruzione sotterranea partendo dalla descrizione della cultura del nomadismo, che in Tibet nel Medio Oriente e in Mongolia è ancora praticata. Reinhold Messner si definisce un “moderno seminomade”, condizione da cui è potuta scaturire l’idea del Mmm Ripa. Nelle cantine del castello si apre al visitatore il misterioso mondo degli abitanti delle montagne del continente africano e dell’Oceania: i Damara del massiccio montuoso del Brandberg in Namibia; i Masai dell’Africa orientale; i Tuareg delle montagne dell’Air; i Dani della Nuova Guinea. In una grotta è stato ricostruito l’arcaico mondo dell’età della pietra, come nel Wadi Rum in Giordania. Al primo piano l’esposizione è incentrata su quotidianità e cultura dei popoli caucasici, di quelli alpini come i Walser, delle genti degli Alti Tatra e dei Monti Rodopi. Il racconto prosegue al primo piano con gli Indios delle Ande, i Naga e Nepali del-l’Himalaya, i Kalash e Kafir dell’Hindukush, gli Hunza e Balti del Karakorum, e ancora dalle regioni tra Himalaya e Transhimalaya i Mustangi, gli Sherpa e i Tibetani. Il secondo piano del castello è dedicato alle religioni delle terre montuose: il cristianesimo, nelle originali stanze dei principi vescovi, l’islam, l’induismo e il lamaismo. Altre stanze sono state dedicate alla cultura inca, all’architettura di montagna e alle armi di questi popoli. Al piano terra si accede al bistrot del museo, al cinema e agli spazi che accolgono le mostre temporanee annuali. Filmati e oggetti d’uso quotidiano rappresentano il singolo popolo di montagna. Periodo e orario d’apertura Dal 3 luglio 2011 al 1° novembre e dall’8 dicembre alla quarta domenica di marzo. Chiuso il 25 e il 26 dicembre. Martedì giorno di riposo. Ore 10 – 18; ultimo ingresso alle ore 17. Costo singolo del biglietto 
 Adulti 8,00 Euro 
Bambini 3,00 Euro 
Studenti / Anziani 6,00 Euro 
Gruppi di almeno 15 persone 6,00 Euro 
Carta famiglia 18,00 Euro Mmm Tour Ticket, un biglietto cumulativo valido tutto l´anno, per visitare i cinque musei con un unico ticket. Tariffe 
Adulti 23,00 Euro 
Studenti / Anziani 18,00 Euro 
Gruppi di almeno 15 persone 18,00 Euro 
Carta famiglia 50,00 Euro Info: Castel Brunico tel. 0471 631264 http://www.Dolomiti.it/    
   
   
CARRARA: APRES CANOVA - L´800 A CARRARA - L´ACCADEMIA E I SUOI MAESTRI  
 
Il 25 giugno 2011 a Carrara, nella suggestiva cornice del restaurato Palazzo Binelli, nuova sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, si é inaugurata la mostra “D’après Canova. L’800 a Carrara. L’accademia e i suoi maestri”. Curata dall’Accademia di Belle Arti di Carrara – che ha eseguito anche i restauri delle opere esposte – e dalla Soprintendenza di Lucca e Massa Carrara, con il sostegno del Comune di Carrara, la mostra propone ventisei gessi, scelti fra le numerosissime opere di proprietà dell’Accademia. Un evento che vuole portare nuova attenzione sulla collezione dei gessi dell’Accademia di Belle Arti, primo e fondamentale passo per la sua definitiva sistemazione in un percorso cittadino che dovrebbe coinvolgere, oltre al recuperato palazzo Binelli, l’Accademia e il Museo di San Francesco. Così Carrara aprirà, finalmente, le porte del suo inestimabile patrimonio artistico al pubblico e salderà un debito di riconoscenza verso i suoi maestri che partiti dall’Accademia diffusero il marmo e il prestigio di Carrara nel mondo. La mostra intende riportare alla giusta considerazione critica la tradizione scultorea dell’Accademia di Carrara, nata idealmente alla scuola di Antonio Canova, ma che trova nell’insegnamento di Lorenzo Bartolini e in quello di Bertel Thorvaldsen inediti spunti di originalità. L’istituto carrarese diventa così “vetrina” di gusti e di tendenze della scultura italiana dell’Ottocento. Storia che ha lasciato tracce di sé nei calchi classici dell’aula magna o nei bassorilievi dei concorsi che decorano il palazzo del Principe e in una serie di opere a tutto tondo eseguite nel corso dell’Ottocento e fino agli anni trenta del Novecento dai maestri più illustri della cultura neoclassica e di inizio secolo, ma anche dagli allievi più dotati. Un percorso, dunque, complesso e affascinante che per esempi significativi conduce lo spettatore in un viaggio suggestivo e unico alla scoperta delle varie correnti che hanno formato la scultura dell’Ottocento. Apre la mostra il ritratto di Letizia Ramolino Bonaparte, l’opera che Antonio Canova dona all’Accademia nel 1810. Raffigurata in veste di Agrippina, secondo il processo idealizzante voluto dall’artista, indica nel maestro di Possagno il modello ideale degli scultori carraresi. Del resto appena entrata in collezione, l’opera era stata oggetto di “copia”, in una prova sul disegno disputata dai giovani allievi Luigi Bienaimè e Bernardo Tacca. Sono esempi significativi sui quali il percorso della mostra si sofferma Il Mercurio di Benedetto Cacciatori, l’opera che il maestro carrarese dona alla sua Accademia, e sono prove dell’eccellenza della scultura carrarese Paride offerente, Psiche e Psiche svenuta, le tre opere di Pietro Tenerani che entrano in Accademia come saggi eseguiti dall’artista durante il periodo del Pensionato a Roma o come dono del figlio Carlo. Esse introducono nella perdurante e straordinaria stagione dell’arte ideale di ispirazione classica che nel primo e secondo decennio dell’Ottocento vede gli artisti di una nuova generazione confrontarsi con il magistero di Canova e Torwaldsen, alla ricerca di una propria ed originale cifra espressiva. E se Cacciatori non ha particolare attenzione verso quanti, dopo di lui, si formano a Carrara, Pietro Tenerani, ospitando nel suo studio romano gli allievi vincitori del concorso di Pensionato, contribuisce a determinare lo stile inconfondibile della “scuola di Carrara” che vede nei nomi di Luigi Bienaimè e del suo eterno rivale e compagno di studi Bernardo Tacca, alcuni dei primi protagonisti. Nel percorso fecondo della mostra che attraversa l’Ottocento e punta a restituire la giusta considerazione agli artisti carraresi, Carlo Finelli e il suo magistero diventano modello di riferimento per gli allievi - Giovanni Tacca, Leopoldo Bozzoni e Carlo Chelli - mentre frequentano il suo atelier romano. Erede di Canova, ma deciso a proporre una terza via per la scultura, entra in competizione anche con Thorwaldsen e ritrova nel gruppo de Le Ore (1824) una nuova connotazione psicologica per le figure, un movimento inedito che mitiga l’austerità e l’astrazione dei due grandi protagonisti della scultura neoclassica. A Roma, nell’atelier di Tenerani, si era perfezionato anche Ferdinando Pelliccia. Nominato professore di scultura in Accademia nel 1835 e poi direttore dal 1864 al 1892, si impegna a trasferire la lezione sull’antico ai numerosi e più giovani allievi. E se Giovanni Fontana e Ferdinando Andrei declinano lo stile neoclassico con accenti diversi, fra naturalismo bartoliniano e purismo teneraniano, altre posizioni di cauta apertura verso il nuovo si fanno strada. Così, nelle opere di Pietro Lazzerini e Carlo Nicoli all’universo neoclassico il cui modello è la classicità greca idealizzata si sostituisce l’imitazione del vero. Poi, prende il sopravvento la descrizione della realtà sociale e, alla predilezione del bello, si sostituisce - nell’attenzione dei giovani artisti Achille de Cori, Abramo Ghigli e Fidardo Landi - il sentimento inquieto della modulazione plastica. Un percorso, dunque, complesso e affascinante che per esempi significativi conduce lo spettatore che giunge a Carrara in un ‘viaggio’ suggestivo ed unico alla scoperta delle varie correnti che hanno informato la scultura dell’Ottocento. Un percorso che in qualche caso sollecita ma lascia aperti, nuovi problemi attributivi –come nel caso di un’opera di Carlo Nicoli - o riconsidera, alla luce dei nuovi studi, personalità dimenticate quale è quella di Nicola Marchetti. La mostra è a cura di Alba Maria Macripò, Anna Vittoria Laghi con Miriam Ricci, Luana Brocani, Carlo Sassetti, Marco Baudinelli. “D’après Canova. L’800 a Carrara. L’accademia e i suoi maestri” Palazzo Binelli dal 25 giugno 2011 Per informazioni tel 0575 775216 info@fondazionecrcarrara.Com  Ingresso libero Orario: dal giovedì alla domenica 17:00 - 22:00  
   
   
DONATELLA RIBEZZO AL FORTE DI BARD  
 
Venerdì 8 luglio, alle ore 18, nello spazio espositivo delle Scuderie del Forte di Bard, il Presidente dell’Associazione Forte di Bard per la valorizzazione del Turismo Culturale del Forte, Augusto Rollandin, e l’Assessore all’istruzione e cultura, Laurent Viérin, inaugureranno la mostra dedicata alla pittrice Donatella Ribezzo. L’esposizione presenta al pubblico una selezione di oltre quaranta oli su tela i cui soggetti principali sono gli animali ritratti nel loro ambiente naturale, in pose reali e suggestive: primi piani di felini o di lupi catturano l’attenzione di chi li osserva. L’opera della Ribezzo è infatti caratterizzata da una ricerca espressiva rivolta in particolare all’amore per la natura, che è espresso attraverso il ritratto realistico, ovvero una tecnica minuziosa, fatta di impercettibili variazioni cromatiche e giochi di luce, che riproduce la realtà traducendo il vero in emozione. L’artista attinge ai colori della natura per ottenere variazioni cromatiche, profondità e luminosità riportando sulla tela le fondamentali vibrazioni della natura. “Con questa mostra - dichiara l’Assessore Viérin - prosegue la consolidata collaborazione tra l’Assessorato dell’istruzione e cultura e l’Associazione Forte di Bard per la Valorizzazione del Turismo Culturale del Forte di Bard nell’organizzazione di iniziative volte alla valorizzazione dell’arte. In questo ambito sono molto lieto di presentare al pubblico la personale di Donatella Ribezzo, interessante artista che ha incentrato la sua ricerca creativa in modo particolare sul mondo della natura. In occasione di questa esposizione in Valle d’Aosta, la pittrice piemontese ha realizzato alcune opere dedicate agli animali delle Alpi, dal lupo allo stambecco, dallo scoiattolo all’aquila, e una tela in omaggio alla tradizionale Bataille de Reines.” Donatella Ribezzo nasce nel 1964 a Torino, dove vive e lavora. Sin da giovane mostra una profonda attrazione per la pittura e spiccate capacità artistiche, che la porteranno a frequentare l’Accademia Albertina di Torino. La sua crescita artistica si perfeziona attraverso la frequentazione di eccellenti pittori come Giorgio Ramella e Luca Massenzio Palermo e dopo un lungo affinamento delle tecniche nella decorazione delle superfici della ceramica, Donatella Ribezzo rivela un particolare interesse per la natura e gli animali. Le sue opere sono presenti in numerose mostre permanenti in varie sedi mondiali, tra cui Tokyo, Londra, Barcellona, New York. L’esposizione, a ingresso gratuito, resterà aperta fino al 21 agosto e sarà visitabile dal martedì alla domenica, dalle ore 11 alle ore 18. La mostra è corredata da un catalogo bilingue, edito da Musumeci e contenente le riproduzioni delle opere esposte e un testo critico di Nadège Decremps, posto in vendita al prezzo di 10 euro. Per ulteriori informazioni: www.Fortedibard.it/  - www.Regione.vda.it/  u-mostre@regione.Vda.it    
   
   
COURMAYEUR (FORUMSPORTCENTER): LA MOSTRA DINOSAURI IN CARNE E OSSA  
 
L’assessorato dell’istruzione e cultura comunica che, dal 16 luglio al 21 agosto, il Forumsportcenter di Courmayeur ospiterà la mostra Dinosauri in carne e ossa - scienza e arte riportano alla vita i dominatori di un mondo perduto. L’esposizione è realizzata da Geomodel in collaborazione con il Comune di Courmayeur e il Csc-centro Servizi Courmayeur, il Museo di Storia Naturale di Milano, l’Associazione Paleontologica-appi, Prehistoric Minds, Penciltest, Creative Studio, con il patrocinio dell’Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta. “L’interesse per i dinosauri, a distanza di qualche milione di anni dalla loro estinzione, è ancora molto vivo, e non solo tra i più piccoli – commenta l’Assessore Laurent Viérin. - Vuoi perché la paleontologia è una delle prime materie approcciate dai bambini e sul tema spesso i ragazzi ne sanno più dei genitori, fatto sta che un’esposizione tutta dedicata ai dinosauri è garanzia di interesse. Cultura e curiosità, alto livello scientifico e interattività sono, infatti, le caratteristiche di questa esposizione che propone un riuscito mix tra divulgazione di alto profilo e puro divertimento che farà la gioia dei più piccoli, ma non mancherà di interessare anche gli adulti. Proprio per questo l’Assessorato ha concesso il suo patrocinio alla mostra, tutta da esplorare, organizzata dal Comune di Courmayeur, a cui va il nostro plauso per l’iniziativa.” Per annunciare la prossima apertura della mostra, da ieri pomeriggio, sul Piazzale Monte Bianco, staziona un modello a grandezza naturale dell’Indricotherium transouralicum, il più grande mammifero di terraferma che si conosca, un maestoso animale che poteva raggiungere l’altezza di quasi 6 metri, per 20 tonnellate di peso. Il suo aspetto è stato ricostruito dai paleontologi sulla base di ossa fossili rinvenute in Kazakistan, Cina e Mongolia. Il modello esposto a Courmayeur è stato realizzato dall’azienda artigiana Geomodel secondo le più recenti ipotesi scientifiche. Curatori dell’esposizione sono Simone Maganuco e Stefania Nosotti, paleontologi del Museo di Storia Naturale di Milano, con il sostegno di diverse personalità del mondo scientifico internazionale. L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio del Dipartimento di Scienze della Terra–unipv, del Museo Geologico Giovanni Capellini di Bologna, della Società Italiana di Scienze Naturali, del Dipartimento di Scienze della Terra–unifi, del Dipartimento di Scienze della Terra e Geologico Ambientali–unibo, della Società Piacentina di Scienze Naturali, del Museo Civico di Storia naturale di Piacenza e del Museo Geologico G. Cortesi di Castell’arquato. Nella sala polivalente del Forum saranno proposte 20 ricostruzioni iper-realistiche in scala naturale, 7 murales con 25 specie di animali preistorici, 5 ricostruzioni paleo-ambientali, 90 pannelli didattici, 110 opere di illustratori italiani di fama internazionale, oltre all’esposizione di fossili, calchi e strumenti di lavoro. Sono inoltre previsti laboratori e visite guidate. L’orario di apertura al pubblico, dal 16 luglio al 21 agosto, è dalle 14 alle 19.  
   
   
ANCONA (MUSEO TATTILE STATALE OMERO, VIA TIZIANO 50): SENSI D´ESTATE 2011- X EDIZIONE - PERCORSI MULTISENSORIALI DI ARTE, TEATRO, MUSICA, ODORI E SAPORI - TUTTI I GIOVEDÌ DI LUGLIO E AGOSTO, DALLE 20,00 ALLE 24,00  
 
Sensi d’Estate, la rassegna culturale estiva organizzata dal Museo Omero compie dieci anni e si propone al suo affezionato pubblico ricca di novità, pur mantenendo la consueta e vincente formula basata sull’ideazione di percorsi multisensoriali fra arte, teatro, musica, odori e sapori. Tutti i giovedì di luglio e agosto (dal 7 luglio al 25 agosto per un totale di otto appuntamenti) si inizia alle ore 20,00 con “Gusto ad arte - Aperitivo e dintorni”: lo chef Elis Marchetti interpreta in maniera originale i piatti della tradizione marchigiana con i prodotti offerti da diverse aziende locali: Mastro Fornaio Giuliano Pediconi, Trionfi Honorati - Caseificio Piandelmedico, Malacari di Offagna, cooperativa Pescatori di Portonovo, La Terra e il Cielo di Arcevia. Gli aperitivi, coordinamenti da Francesca Petrini, si svolgono all’aperto in uno spazio appositamente allestito nel porticato di palazzo Leopardi, sede della Regione Marche, adiacente al Museo. La prenotazione è obbligatoria, il costo è di 10 euro (Soci Coop Adriatica 8 euro). Alle 21,30 nella panoramica terrazza di palazzo Leopardi, iniziano i concerti e gli spettacoli teatrali con la direzione artistica di Deborah Vico. L’esordio è dedicato alle colonne sonore dei film con “Omaggio a Nino Rota nei 100 anni dalla nascita” del Nino Rota Ensemble (7 luglio), si prosegue con le sonorità jazz del giovane Gershwin Quintet e il loro “Oh ladies… be good!” (14 luglio), il flamenco cantato e ballato dei Mediterranea con “La spagna e Federico Garcìa Lorca” (21 luglio), il folk del gruppo Vincanto con “Tempo. Canti di vita nella tradizione orale” (24 luglio). Ad agosto apre la grande e rinomata Piera Lombardi con il coinvolgente concerto folkloristico “Terronia” (4 agosto), segue l’ensemble musicale La Compagnia di Musicultura e i ritmi anni ‘60 e ‘70 di “Ricordar cantando canzoni e canzonette” (11 agosto). Gli ultimi due appuntamenti vedono come protagoniste persone che vivono e portano in scena la disabilità con un forte senso di autoironia se non sarcasmo: il 18 agosto è la volta del collaudato spettacolo “Lavoro? ... (Ma) se non vedo l´ora” del gruppo teatrale della sezione di Ancona dell’Unione Italiana Ciechi, il 25 agosto chiude con “Targato h contro-mono-logo” David Anzalone, in arte “Zanza”, conosciuto al grande pubblico per la partecipazione a “Vieni via con me” di Fazio e Saviano. Tutte le serate si concludono nel cortile del Museo con le degustazioni gratuite delle bevande offerte da “Cecconi Mario - L’arte del Bere” di Osimo e il gelato artigianale prodotto da Paolo Brunelli della Gelateria “Al Belvedere” di Agugliano. Grazie alla collaborazione con la scuola secondaria di primo grado Donatello, e al lavoro dei ragazzi, si è concluso il murale Cielo e Terra che abbellisce il comune cortile all’aperto. Nelle sale del Museo è sempre aperta e visitabile fino al 31 agosto la mostra “Omaggio a Walter Valentini”, pittore, incisore e scultore di fama internazionale (Pergola, 1928). L’esposizione, curata dall’architetto Massimo Di Matteo e dotata di supporti per non vedenti e ipovedenti, nasce a maggio con il progetto “Arte Insieme” di cui l’artista è stato testimonial. Le opere di Valentini, tre preziose sculture in bronzo di piccole dimensioni e due bellissime tavole in terracotta refrattaria, dialogano con tredici lavori creati dagli studenti dei licei artistici marchigiani e dell’Accademia di Belle Arti di Macerata. Durante le serate di Sensi d’estate saranno possibili visite tattili guidate e due appuntamenti con attività laboratoriali per i più piccoli. Otto appuntamenti di qualità, tutti i giovedì di luglio e agosto, con il patrocinio della Regione Marche, della Provincia e del Comune di Ancona e il sostegno della Banca delle Marche e dell’Associazione “Per il Museo Tattile Statale Onlus”. Informazioni e prenotazioni: Museo Tattile Statale Omero, Via Tiziano 50, Ancona. Web www.Museoomero.it - e-mail info@museoomero.It - telefono 071 28 11 93 5. Orario estivo del Museo: Luglio e Agosto, dal martedì al venerdì: 9 - 13; 16 - 20; sabato e domenica: 16 - 20. Chiusura: lunedì, 15 agosto. Ingresso libero ai concerti, agli spettacoli teatrali, alla mostra, al museo e alle degustazioni in cortile. A pagamento, con prenotazione obbligatoria, Gusto ad arte - Aperitivo e dintorni: 10 euro, Soci Coop Adriatica 8 euro. Calendario Gusto Ad Arte Aperitivo e dintorni all’aperto ore 20,00 Porticato palazzo Leopardi – accesso dal Museo Omero Lo chef Elis Marchetti interpreta in maniera originale i piatti della tradizione marchigiana con i prodotti offerti dalle aziende locali: 7 luglio Azienda agraria Trionfi Honorati - Caseificio Piandelmedico 14 luglio Cooperativa agricola La Terra e il Cielo di Arcevia 21 luglio Azienda agricola Malacari di Offagna 28 luglio Cooperativa Pescatori di Portonovo 4 e 11 agosto Fattoria Petrini di Monte San Vito 18 e 25 agosto Mastro Fornaio Giuliano Pediconi. Coordinamento: Francesca Petrini della Fattoria Petrini di Monte San Vito. Prenotazione obbligatoria. Max: 50 persone. Costo: 10 euro. Per i Soci Coop Adriatica: 8 euro. Calendario Musica E Teatro ore 21,00 Terrazza palazzo Leopardi – accesso dal Museo Omero Ingresso libero. I posti a sedere sono limitati. Si accettano solo prenotazioni per persone con disabilità. Ogni serata il pubblico potrà sostenere con una donazione le attività dell’Associazione per il Museo Tattile Statale Omero Onlus. Giovedì 7 Luglio Omaggio a Nino Rota nei 100 anni dalla nascita Nino Rota Ensembletiziana Santarelli, sopranoGiannina Guazzaroni, violinoFederica Torbidoni, flautoDiletta Dell’amore, oboe e corno ingleseCecilia Amadori, violoncelloDeborah Vico, pianoforte Giovedì 14 Luglio Oh Ladies… be good! Gershwin quintet Letizia Ragazzini, sax soprano e flauto Mariella Donnaloia, sax contralto Isabella Fabbri, sax tenore Laura Rocchegiani, sax baritono Maria Giulia Cester, pianoforte Giovedì 21 Luglio La Spagna e Federico Garcìa Lorca Mediterranea Andrea Candeli, chitarra Corrado Ponchiroli, voce, ballo, palmas Michele Serafini, flauto Chiara Guerra, ballo, palmas Giovedì 28 Luglio Terronia Piera Lombardi Giovedì 4 Agosto Tempo Canti di vita nella tradizione orale Gruppo Folk Vincanto Simone Bompadre, voce, chitarra classica, organetti Mauro Fabbri, voce, flauti, clarinetto e percussioni Roberto Raponi, voce Riccardo Rocchetti, voce, chitarra, percussioni Francesco Savoretti, percussioni Carlo Celsi, violino, voce Giovedì 11 Agosto Musicultura presenta Ricordar cantando canzoni e canzonette di Piero Cesanelli testi di Piero Cesanelli e Carlo Latini Ensemble musicale la Compagnia Adriano Taborro, chitarre, violino, mandolino Paolo Galassi, basso, chitarre, mandolino, slide guitar Kasta, voce, chitarra, armonica Riccardo Andrenacci, percussioni Alessandra Rogante, voce, chitarra Valentina Guardabassi, voce Elisa Ridolfi, voce Giulia Mattutini, voce Francesco Caprari, voce El Chopas, voce, chitarra Marumba, tastiere, keyboard Piero Cesanelli, voce, chitarra, arrangiamenti Giulia Poeta, Maurizio Marchegiani, narratori Andrea Pompei, Montaggio audio video fotografico Giovedì 18 Agosto Lavoro? ... (ma) se non vedo l´ora Spettacolo teatrale. Gruppo Teatrale della Sezione di Ancona dell’Unione Italiana Ciechi Regia di Antonio Lovascio. Con Giulia Pagoni, Stefania Terrè, Barbara Roefaro. Giovedì 25 Agosto Targato H contro-mono-logo Spettacolo teatrale. David Anzalone Regia e musiche di Alessandro Castriota. Mostra Omaggio a Walter Valentini Se usciamo a un sentiero ignoto (o del viaggiar con Walter Valentini) La mostra è dedicata al Maestro Walter Valentini (Pergola, 1928), pittore, incisore e scultore di fama internazionale. L’esposizione si presenta con una formula particolare: le opere dell’artista, tre preziose sculture in bronzo di piccole dimensioni e due bellissime tavole in terracotta refrattaria, dialogano con tredici lavori creati dagli studenti dei licei artistici marchigiani e dell’Accademia di Belle Arti di Macerata. I lavori si ispirano al tema del viaggio, inteso come riflessione e presa di coscienza sul proprio percorso di vita. Linee rette e linee curve, forme solide e ombre, rilievi e incisioni, grumi e levigature, questi gli elementi grammaticali del linguaggio valentiniano, sapientemente combinati in una sintassi ritmica e armoniosa, percepibile non solo visivamente ma anche tattilmente. Opere in mostra di Walter Valentini: 1. Di-segno (rilievo in terracotta - misure cm 58 x 39 x 1,5) 2. Superficie (rilievo in terracotta - misure cm 63 x 41 x 02) 3. Porta d´oro (scultura in bronzo - misure cm 35 x 22 x 12) 4. Arco del cielo (scultura in bronzo - misure cm 40 x 16,5 x 19) 5. Astro della sera (scultura in bronzo - misure cm 40 x 46 x 27) La mostra inaugurata sabato 14 maggio per la Notte dei Musei nasce con la Iv edizione del progetto "Arte Insieme - cultura e culture senza barriere" di cui Valentini è stato testimonial. Cura e allestimento mostra: Architetto Massimo Di Matteo. La mostra è dotata di supporti tiflodadittici per non vedenti e ipovedenti. Durante le serate di Sensi d’estate saranno possibili visite tattili guidate e alcuni appuntamenti con attività laboratoriali per grandi e piccoli  
   
   
FOLLONICA, CASTELL’AZZARA, PORTO S. STEFANO (GR): OSSESSIONE DALÍ. PASSIONE, RIBELLIONE E LUCIDA FOLLIA - “LA DIVINA COMMEDIA” ILLUSTRATA IN 100 OPERE DEL GRANDE MAESTRO SPAGNOLO - 12 LUGLIO / 30 OTTOBRE 2011  
 
“Ho voluto che le mie illustrazioni per Dante fossero come delle lievi impronte di umidità su un formaggio divino. Di qui, il loro aspetto variopinto d’ali di farfalla.” Salvador Dalí. Dal 12 luglio al 30 ottobre 2011 la Maremma ospiterà la mostra itinerante dal titolo Ossessione Dalí. Passione, ribellione e lucida follia. Tre sedi per la mostra, che sarà dal 12 luglio al 21 agosto alla Pinacoteca Civica di Follonica, dal 26 agosto al 18 settembre alla Villa Sforzesca di Castell’azzara, infine dal 25 settembre al 30 ottobre alla Fortezza Spagnola di Porto S. Stefano. La Provincia di Grosseto prosegue il cammino nel mondo dell’arte contemporanea coinvolgendo, attraverso iniziative e progetti legati al contenitore Maremma In-contemporanea, spazi pubblici e strutture museali della Maremma, che negli ultimi tre anni hanno aperto le loro porte alle suggestive e primitive sculture di Dietrich Klinge, ai colori e alle ardite forme di Niki De Saint Phalle per seguire, nel 2010 con le magie cromatiche, gli imprevedibili sogni realizzati da Joan Mirò. Nel 2011, confermando la volontà di realizzare eventi interdisciplinari che rappresentino anche la creatività del territorio e quella di uno dei più grandi artisti del Novecento, la Provincia di Grosseto propone il surreale, ossessivo, passionale, folle e ribelle mondo di Salvador Dalí nell´inaspettato, affascinante incontro con Dante Alighieri e La Divina Commedia. La mostra, curata da Maurizio Vanni, rilegge, proprio attraverso le 100 tavole dedicate alla Commedia e illustrate dal Maestro spagnolo, l’intero percorso stilistico e culturale di Dalí. I Comuni che si avvicenderanno, da luglio fino a ottobre, nell´ospitare le cento opere di Dalí sono Follonica, Castell´azzara e Porto S. Stefano. Gli eventi collaterali – un focus di approfondimento su Dalí e un racconto scenico di taglio interdisciplinare “Dalí incontra Dante. Commedie divine e umane” che porterà in scena l’essenza del rapporto tra Dalí, Dante e la Commedia –, coinvolgeranno oltre le sedi della mostra anche i teatri di Sorano e di Gavorrano e la Piazza del Museo Archeologico di Grosseto. Le 100 xilografie a colori dedicate alla Commedia dantesca corrispondono alla più importante opera illustrativa mai realizzata da Dalí: riuniscono trentatré trittici ognuno dei quali è composto di tre tavole riferite rispettivamente al Paradiso, al Purgatorio e all’Inferno danteschi. Le 100 tavole a colori hanno richiesto oltre cinque anni di lavoro per incidere i 3500 legni necessari per imprimere progressivamente i 35 colori di ogni singola tavola. L´opera d’incisione delle lastre in legno che riproducono le tavole è stata realizzata dal Maestro Raymond Jacquet sotto la diretta supervisione di Salvador Dalí che le ha firmate, numerate e pubblicate in Francia per Les Heures Claires. Le 100 tavole da cui le xilografie sono tratte, hanno visto la nascita agli albori del periodo mistico di Dalí, basti pensare che l’artista spagnolo ha impiegato ben dieci anni per completarle, dal 1950 al 1959, presentandole al pubblico nel 1960 al Palais Gallièra di Parigi. Un excursus nell’arte di Dalí, che contempla un viaggio memoriale attraverso tutta una serie di linguaggi espressivi: dalle allucinazioni degli anni Trenta al misticismo, dal metodo paranoico-critico alla poetica del molle, fino ad arrivare a riferimenti classici di alcuni dei suoi Maestri ideali. Il corpus di opere mostra che nell´illustrazione la surreale esperienza artistica del lucidamente folle e acutissimo Dalí ha da sempre trovato la sua espressione lasciando un´impronta indelebile nell’arte illustrativa, tanto quanto nella pittura e nella scultura. La sua curiosità e la sua voglia di nuove sfide e inediti confronti l’hanno portato a misurarsi con i Grandi Maestri della letteratura tra i quali, appunto, Dante Alighieri. È proprio nella Commedia dantesca che le visioni di Dalí assumono forme inattese e soluzioni tanto agili quanto imprevedibili. I versi del poeta fiorentino ispirano il maestro spagnolo che decide, piuttosto che di illustrarli, come avevano fatto fino ad allora i pittori che lo avevano preceduto, di interpretarli risalendo all’approccio dantesco al testo. Le tavole sono state realizzate prevalentemente ad acquerello con interventi a penna per interpretare e reinventare ciò che i versi della Divina Commedia suscitano nel visionario immaginario di Dalí. Ne scaturiscono forme e colori ora grotteschi, ora dissacranti, ironici, drammatici, sensuali, estatici, allegorici e inaspettatamente leggiadri e sublimi. Cromie e segni trovano la loro massima unione nell´ispirazione data dall’incontro celebrale tra questi due personaggi, che hanno fatto la storia del proprio tempo. “Se Dante è fantasticamente realista, Dalí – come scrive Maurizio Vanni – è attratto dalla capacità della Commedia di trasformare sempre con naturalezza i contenuti concettuali in avvenimenti visibili, ma non può sfuggire alla propria modernità, alla propria sfrenata creatività, al proprio essere testimone del proprio tempo e alla concretezza delle sue xilografie che restano legate a una struttura surreale, proponendosi come una sorta di eterno realismo magico.” Un vero e proprio evento non una semplice mostra: ecco dunque che quello che dovrebbe essere un normale percorso espositivo diventa un affascinante viaggio in mondi paralleli, che vanno ben oltre a ciò che il nostro immaginario visualizza della Divina Commedia. La volontà della Pubblica Amministrazione è come negli anni precedenti quella di creare un sistema culturale integrato per mezzo di un contenitore di eventi – Maremma In Contemporanea – che muove, per mezzo di un tema generale, una serie di iniziative in grado di coinvolgere ogni luogo della Provincia. La mostra “Ossessione Salvador Dalí”, dunque, evento di punta dell’estate 2011 dei Musei di Maremma, si integra e completa con l’ampia proposta culturale della Provincia di Grosseto: mostre, concerti, incontri in tutti i musei – e non solo - del territorio maremmano. Il programma completo su www.Museidimaremma.it. Inaugurazioni 11 luglio ore 21.30: Follonica, Pinacoteca Civica 25 agosto ore 21.00: Castell’azzara, Villa Sforzesca 24 settembre ore 21.00: Porto S. Stefano, Fortezza Spagnola Informazioni 12 luglio/21 agosto 2011 Follonica, Pinacoteca Civica, Piazza del Popolo 1/2 Tel. 0566 42412 Orario: 17.30-20/21-23.30 – Dal martedì alla domenica (Chiuso il Lunedì) Ingresso Intero: € 4,00 Ridotto: € 3,00 26 agosto/18 settembre 2011 Castell’azzara, Villa Sforzesca, Loc. Sforzesca Tel. 0564 951038 Int 2 - +39. 388 3468531 Orario: 17.30-20.00 – Dal martedì alla domenica (Chiuso il Lunedì) Ingresso Intero: € 4,00 Ridotto: € 3,00 25 settembre/30 ottobre 2011 Porto S. Stefano, Fortezza Spagnola P.le del Governatore, snc Tel 0564/810681 - 0564/811925 Orario: tutti i giorni 11.00 – 13.00 / 17.00 – 19.30. (Sempre aperto) Ingresso Intero: € 4,00 Ridotto: € 3,00 Iniziative, Eventi, Servizi Focus Salvador Dalí. “Vita surrealista: l’imprevedibilità dell’uomo e la coerenza dell’artista” 11 luglio ore 21.30: Follonica, Pinacoteca Civica 25 agosto ore 21.00: Castell’azzara, Villa Sforzesca 1 ottobre ore 18.00: Porto S. Stefano, Fortezza Spagnola Racconto Scenico "Salvador Dalí incontra Dante. Commedie divine e umane". A cura di Maurizio Vanni, con la partecipazione di: Cataldo Russo (attore), Silvia Cosentino (attrice), Agnese Manzini (attrice), Fiammetta De Michele (video and visual performer artist), Valentina Alberti (dance performer), Vipcancro (collettivo elettro - acustico), Zomarch (performers) 2 agosto ore 21.30: Follonica, Pinacoteca Civica 3 agosto ore 21.00: Gavorrano, Teatro delle Rocce 2 settembre ore 21.00: Sorano, Teatro Niccolò Iv Orsini 3 settembre ore 21.00: Castell´azzara, Villa Sforzesca 4 settembre ore 21.00: Grosseto, Museo Archeologico 24 settembre ore 21.00: Porto S. Stefano, Fortezza Spagnola Attività didattiche per bambini Ogni sede espositiva organizza attività ludico-didattiche per bambini. Follonica: 19 luglio ore 21.30 e 11 agosto ore 21.30. Attività gratuite e su prenotazione. Per info contattare le sedi Servizio di visite guidate gratuite su prenotazione Info www.Museidimaremma.it/  Follonica: 0566.42412, pinacoteca@comune.Follonica.gr.it  Castell’azzara: 0564.951038 (int.2) e 388.3468531 protocollo@comune.Castellazzara.gr.it  Porto S. Stefano: 0564.811970 e 0564.810681  
   
   
INCANTATO DALL´ISOLA - MAKSIM GORKY A CAPRI - MOSTRA FOTOGRAFICA A VILLA LYSIS 1 LUGLIO-31 OTTOBRE 2011  
 
Fino al 31 Ottobre, Villa Lysis la dimora del Barone Jacques Fersen ospita una mostra fotografica che l’Associazione Premio Gorky ha voluto donare alla Città di Capri che racconta la permanenza sull’isola dello scrittore “amaro” che visse a Capri il suo esilio dalla patria. La raccolta iconografica, è curata dall’Associazione Premio Gorky e proviene dall´archivio di Casa Museo di Maksim Gorky a Mosca, presso l´Istituto di Letteratura Mondiale dell´Accademia Russa delle Scienze. La mostra, organizzata e promossa dall’Assessorato alla Cultura e Turismo della Città di Capri presieduto da Marino Lembo, ripercorre infatti il periodo del suo esilio quando lo scrittore russo, conquistato dall´incanto delle bellezze dell´isola, decise di stabilirvisi alimentando un vero e proprio circolo culturale internazionale che vide sopraggiungere, fra gli ospiti capresi in casa Gorky, esponenti politici e letterari di spicco, tra i quali Vladimir Lenin, F?dor Šaljapin, Ivan Bunin ed altri esponenti dell’intellighenzia russa di quel periodo.Come un cordiale padrone di casa, volenteroso di condividere le proprie ricchezze e la propria felicità, il noto autore invitava a Capri ospiti provenienti dalla Russia, dalla Francia, dalla Germania e con la stessa ammirabile passione che soleva investire nella scrittura, conversava con gli isolani e andava con loro a pesca, organizzava pranzi all´aperto e sessioni fotografiche, riuscendo sempre a trovare il tempo per impartire lezioni alla Scuola bolscevica e discutere con i filosofi, alla continua ricerca dell´immagine dell´uomo moderno. A Capri, Gorky assaporò quel dolce gusto della libertà condito con l´allegria del vento, l´acqua trasparente, gli spettacoli buffi sugli scogli capresi, i sorrisi e le risate degli amici e delle persone a lui sconosciute. La sua parentesi sull’isola può essere definita l’epoca del pensiero libero, delle scoperte artistiche, delle grandi speranze animate da una leggerezza di pensiero ed un’euforia burlesca che celava la preoccupazione delle drammatiche vicende che accadevano contemporaneamente nella sua terra natia.La mostra, che è stata donata al Comune di Capri rappresenta una rara documentazione fotografica che permetterà ai visitatori di Villa Lysis di sentirsi testimoni di un passato il cui splendore resiste all´incessante scorrere del tempo e vuole celebrare il rapporto tra il più importante scrittore russo del primo Novecento e Capri, sua seconda patria negli anni del suo esilio.Info: Ufficio Cultura e Turismo - tel. 081.8386315 - culturaturismo@cittadicapri.It