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Notiziario Marketpress di Venerdì 18 Novembre 2011
MILANO (MUSEO DELLA PERMANENTE): DA BACON AI BEATLES. NUOVE IMMAGINI IN EUROPA NEGLI ANNI DEL ROCK - 16 NOVEMBRE 2011/12 FEBBRAIO 2012  
 
Organizzata dalla Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano, con la curatela di Chiara Gatti e Michele Tavola, la mostra Da Bacon ai Beatles. Nuove Immagini in Europa negli anni del rock presenta oggi, per la prima volta, la storia di una ricerca figurativa che, a cavallo fra gli anni cinquanta e sessanta del Novecento, prese le mosse dalla lezione di Giacometti, di Bacon e di altri grandi maestri dell’epoca. Celebrata a suo tempo dalla grande mostra New Images of man allestita nel 1959 al Moma di New York, tale ricerca si distinse per esiti molto diversi rispetto ai modi di un certo realismo d´ispirazione sociale, mescolando suggestioni di natura espressionista con linguaggi spesso in bilico fra informale e pop. Riflesso di una nuova situazione esistenziale dell´uomo e insieme di un clima fervido di cambiamenti, come quello dei favolosi anni sessanta, il percorso mira a rievocare l´atmosfera di allora attraverso un nucleo di 70 opere, fra sculture e dipinti, spesso di grandi dimensioni, prestate da collezioni pubbliche e private italiane e straniere, da ammirare - per l´occasione – armati di cuffie e con un sottofondo musicale in tema con la rivoluzione sonora che si attuò contemporaneamente a quella estetica. Idealmente compreso fra un antefatto storico legato ai primi studi sulla figura compiuti da Giacometti e il 1968, data di rottura che inaugura un ciclo socio-culturale completamente nuovo, il percorso della mostra analizza dunque le ricerche degli autori che spartirono con i maestri storici, fra cui Bacon, ma anche Dubuffet, Appel o Cesàr, un’analoga attenzione per la stratificazione ottica della realtà: strati di memorie che, nelle opere esposte, si sommano e sovrappongono, e in cui si accavallano - a volte con ritmo serrato - visioni, luoghi, oggetti e corpi. In questo contesto emerge anche l’idea del “racconto”, ovvero della relazione interna fra le immagini, quasi a evocare una situazione narrativa ed emotiva raccolta da esponenti di tendenze differenti e attivi in ogni angolo d’Europa. A partire dall´Inghilterra di Hamilton, Hockney, Blake; quest´ultimo autore qui della celebre copertina di Sgt. Pepper´s, realizzata su suggerimento di Paul Mccartney e vincitrice del Premio Grammy per la miglior copertina da album nel 1968 (acquisita per l´occasione dalla Permanente nelle sue collezioni). E poi, dalla Francia di Errò, Arroyo o Samuel Buri, ma con un occhio di riguardo per la storia italiana, da Schifano ad Adami, da Romagnoni a Baj. La vicenda italiana vissuta in stretto dialogo con il movimento di respiro europeo (ampiamente rappresentato in mostra) ha visto come vetrina importante lo storico Premio Lissone che, fra il 1946 e il 1967, fu osservatorio privilegiato delle novità in circolo nel mondo dell´arte internazionale. Da non perdere infine, un esemplare della serie di stampe Swinging London di Richard Hamilton, ispirata all´arresto del mercante Robert Fraser insieme a Mick Jagger per possesso di droga. Hamilton legò altre volte il suo nome alla scena musicale dell´epoca per l´amicizia con Paul Mccartney e la realizzazione della copertina del White Album dei Beatles pubblicato nel novembre del 1968. Se gli anni Cinquanta segnano una rivoluzione nell’arte figurativa, tanto da far parlare la critica di New Image e Nouvelle Figuration, sia nel nuovo che nel vecchio mondo scoppia anche una grande rivoluzione sonora che scorre parallela a quella visiva. Il percorso espositivo sarà dunque accompagnato, grazie alle audioguide ideate da Storyville, da suggestioni musicali mixate a commenti sulle opere esposte, in un viaggio compreso tra gli esordi di Elvis Presley, che nel 1954 registrava i suoi primi brani per la Sun Records, e l’uscita di Let it be, l’ultimo album dei Beatles, che si scioglievano nel 1970. Tra l’arte di questo periodo, tra le opere di questa mostra e le canzoni uscite negli stessi anni, c’è un legame emotivo e sentimentale evidente. Guardare i capolavori esposti in quest’occasione ascoltando alcune delle canzoni uscite negli stessi anni in cui quadri e sculture furono creati, ne spiega l’essenza meglio delle parole di qualsiasi critico e scatena emozioni irripetibili. La rassegna è accompagnata da un catalogo edito da Skira Editore, in cui sono riprodotte tutte le opere in mostra. Elenco degli autori per sezioni: I maestri (da New Images of Man) Pierre Alechinsky, Karel Appel, Francis Bacon, Cèsar, Jean Dubuffet, Alberto Giacometti, Asger Jorn, Eduardo Paolozzi, Fritz Wotruba. Il seguito internazionale (da Alternative attuali, Mythologies e Premio Lissone) Valerio Adami, Franco Angeli, Horst Antes, Eduardo Arroyo, Enrico Baj, Peter Blake, Samuel Buri, Alik Cavaliere, Mino Ceretti, Mario Ceroli, Cheval Bertrand, Leonardo Cremonini, Antonio Dias, Bruno Di Bello, Errò, Gianfranco Ferroni, Attilio Forgioli, Alberto Ghinzani, Giuseppe Guerreschi, Richard Hamilton, David Hockney, Patrick Hughes, Peter Klasen, Sebastian Matta,gianfranco Pardi, Augusto Perez, Irving Petlin, Antonio Recalcati, Bepi Romagnoni, Mimmo Rotella, Mario Schifano, Emilio Tadini, William Utermohlen, Tino Vaglieri, Aat Verhoog. Info: Palazzo della Permanente - via Filippo Turati 34 Milano - da martedì a venerdì 10.00/13.00 e 14.30/18.30; sabato, domenica e festivi 10.00/18.30; chiuso tutti i lunedì, il 24, 25, 26 e 31 dicembre 2011, 1 gennaio 2012 - tel. 02 6551445 – catalogo Skira Editore  
   
   
MILANO (PALAZZO DELLA PERMANENTE, VIA FILIPPO TURATI 34): GRAHAM SUTHERLAND.DISEGNI DALLA CITTÀ IN FIAMME A CURA DI RACHELE FERRARIO E ALBERTO GHINZANI  
 
La Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano organizza, dal 16 novembre 2011 all’8 gennaio 2012, la rassegna Graham Sutherland. Disegni dalla città in fiamme, che vuol essere un invito a scoprire un nucleo di lavori di uno tra i più importanti artisti inglesi del ventesimo secolo. Graham Sutherland (1903-1980), all’inizio della seconda guerra mondiale, viene nominato dal governo inglese war artist (artista di guerra) - Kenneth Clark, direttore in quegli anni della National Gallery, aveva avuto l’idea di ricreare un corpo di artisti di guerra, com’era già avvenuto per il primo conflitto mondiale - e viene quindi mandato a Londra a documentare gli effetti dei bombardamenti. Qui è colpito dapprima dal silenzio - “un silenzio assoluto interrotto soltanto di quando in quando dall’esile tintinnio di un vetro in frantumi” - e dal vuoto che si è creato in vaste aree prima popolate di edifici; e, mentre vaga con il suo album di disegni in quella terra desolata, tra macerie di case e di fabbriche, macchinari distrutti, qualche fuoco che ancora brucia, in un crescendo drammatico realizza come, davanti ai suoi occhi, le forme delle cose si trasformino in altre, esercitando un profondo effetto nelle opere successive e sulla sua coscienza. In mostra trentotto disegni, realizzati tra il 1940 e il 1945, un olio Petite Afrique (1953) tra i più importanti della sua produzione successiva e dieci fotografie d’epoca. La rassegna è accompagnata da un catalogo Skira Editore con un ampio testo di Rachele Ferrario. Info: tel. 02 6551445  
   
   
MILANO (TRIENNALE): TUTTA LA TRIENNALE IN UN SOLO BIGLIETTO  
 
Costa 10 euro e permette di vedere tutte le mostre. Dal 25 ottobre 2011, e per tutto il 2012, con l’apertura al pubblico della mostra Arte Povera 1967 – 2011 è possibile visitare tutte le mostre della Triennale di Milano con un unico biglietto da 10 euro. La Triennale di Milano ha infatti deciso di invitare il pubblico a vivere tutta la sua proposta culturale di mostre d’arte, design, moda, architettura attraverso una opportunità davvero interessante. Accanto al tradizionale biglietto da 8 euro per ciascuna mostra, è possibile visitare Arte Povera, O’clock e Triennale Design Museum. Le fabbriche dei sogni con il biglietto unico al costo di 10 euro. “Le famiglie sono in difficoltà; la crisi economica non è stata ancora superata e l’idea di pagare per tre o quattro persone può scoraggiare l’avvicinamento all’arte. In Triennale ci sono le mostre, il museo del design, c’è il Design Café, il bookstore. Vogliamo che la gente goda della cultura, dell’arte, del design, specie le famiglie” afferma Davide Rampello, presidente della Triennale di Milano. Mostre aperte Arte Povera 1967-2011 fino al 29 gennaio 2012 O’clock - time design, design time fino al 8 gennaio 2012 Triennale Design Museum IV edizione Le fabbriche dei sogni fino al 26 febbraio 2012 Il Biglietto unico è valido solo il giorno di emissione, presso la sede di viale Alemagna Triennale di Milano Viale Alemagna 6 20121 Milano T. +39 02 724341 www.Triennale.org    
   
   
MILANO (GALLERIA GRUPPO CREDITO VALTELLINESE): NUOVA SCUOLA DI FOTOGRAFIA SICILIANA  
 
È una mostra "a tesi" quella che la Fondazione Gruppo Credito Valtellinese proporrà, fino all´8 gennaio a Milano, nella sede espositiva del Palazzo delle Stelline dopo la tappa estiva presso la Galleria Credito Siciliano. "A tesi" perché origina da un´ipotesi, tendendo a dimostrarla: in Sicilia sta nascendo una riconoscibile "Scuola Siciliana" di fotografia. Non solo perché qui si sono formati ed operano artisti oggi tra i maggiori in Italia, ma perché in loro, pur nella diversità e originalità di stili e poetiche, si possono individuare linee in qualche modo riconducibili ad un medesimo, vitalissimo "terreno di coltura e di cultura". La mostra, ideata da Cristina Quadrio Curzio e Leo Guerra, responsabili delle scelte espositive della Fondazione, è da loro curata insieme a Giovanni Chiaramonte, autore di origini siciliane ma di tradizione europea e docente presso la Facoltà di Architettura di Palermo. La "Scuola" fa riferimento alle figure e al lavoro di tre fotografi siciliani - Carmelo Bongiorno, Carmelo Nicosia, Sandro Scalia - appartenenti alla generazione di autori nati in Sicilia fra il 1950 e il 1960, in quell´isola operanti. I tre ricoprono ruoli di docenza presso le accademie di Belle Arti di Catania (Bongiorno e Nicosia, che ne è preside) e Palermo (Scalia) e sono per questo, letteralmente, dei "capiscuola" in una disciplina a forte vocazione tecnica ma dagli spiccati accenti poetici. "Questa caratteristica è rinvenibile - affermano i commissari dell´esposizione - dietro il duplice profilo della loro attività: da un lato il loro svolgere un ruolo critico verso la fotografia "neo-oggettiva", di pura registrazione meccanica o a scopo classificatorio, proponendo una versione nebulosa e immaginifica della loro realtà, dall´altro, sottraendosi all´azione meramente professionale del lavoro, si spingono verso la codificazione di un linguaggio nuovo, elaborato in stretta connessione con gli esiti attuali di autori di altra provenienza e cultura". In ambito formativo è evidente la loro predisposizione sperimentale ad assorbire stilemi, inclinazioni poetiche e soluzioni tecniche da cinema, teatro, letteratura, video-arte, ecc. Alla sicilianità di origine e di appartenenza s´aggiungono importanti esperienze "esterne": tutti e tre hanno condiviso infatti, in maniera indipendente, significativi periodi di lavoro lontano dall´isola, maturando un´attitudine al confronto e al collegamento con le innumerevoli avanguardie, interconnessioni e individualità in fase di maturazione in ambito italiano ed europeo, tra la fine degli anni ´70 e gli zero. In senso strettamente cronologico, al lavoro di Carmelo Bongiorno, Carmelo Nicosia e Sandro Scalia, si contrappone quello degli esponenti di spicco della generazione precedente, tutti autori siciliani con all´attivo significative esperienze professionali di rilievo internazionale come Letizia Battaglia, Nicola Scafidi, Ferdinando Scianna ed Enzo Sellerio. Ognuno, con la propria vicenda storica ed espressiva, ha finito, più o meno consapevolmente, con l´influenzare generazioni di fotografi. Certo non sono accomunabili in una "Scuola" nel senso tradizionale del termine, ma è fuor di dubbio che con il loro lavoro e la loro sperimentazione hanno effettivamente fatto scuola. A costoro la mostra dedica un´ampia panoramica che non li propone come puro punto di snodo per l´affermarsi delle identità individuali, ma evidenzia aspetti, tecniche, situazioni che nelle opere dei tre protagonisti riconducono alla generazione dei "padri". Dall´emergere di particolari tecniche di saturazione o distorsione dell´immagine, all´applicazione di uno o più meccanismi analogici nella definizione del campo visivo, o la scelta dei supporti di stampa, del formato, ecc. La contro-copertina della mostra è affidata ad uno sguardo esterno, quello di uno "straniero": Richard Avedon. Con un unico scatto, un combat-shot dedicato alla Cripta dei Cappuccini rubato a Palermo durante la campagna di liberazione della Sicilia nel 1944 al seguito della V Armata. Catalogo Silvana Editoriale  
   
   
MILANO (PALAZZO REALE): LA TRANSAVANGUARDIA ITALIANA - 24 NOVEMBRE 2011 / 4 MARZO 2012  
 
Dal 24 novembre al 4 marzo si terrà a Palazzo Reale, la mostra "Transavanguardia italiana", a cura di Achille Bonito Oliva con i protagonisti del movimento: Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Nicola De Maria e Mimmo Paladino. 24 novembre 2011 - 4 marzo 2012 Dal 24 novembre 2011 al 4 marzo 2012 si terrà a Palazzo Reale a Milano la mostra La Transavanguardia Italiana a cura di Achille Bonito Oliva con i protagonisti del movimento: Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Nicola De Maria e Mimmo Paladino. L’evento è promosso dall’Assessorato alla Cultura di Regione Lombardia e dall´Assessorato Cultura, Expo, Moda, Design del Comune di Milano, ideato da Regione Lombardia - Cultura insieme a Spirale d’Idee e fa parte di un più ampio progetto che si inserisce nelle celebrazioni dei centocinquant’anni dell’Unità d’Italia. Il progetto comprende un ciclo progressivo di sei mostre dedicato alla Transavanguardia, movimento che sin dal suo nascere ha saputo puntare sull’identità della cultura italiana, inserendola a pieno titolo, e con una sua peculiare originalità, nel dibattito culturale internazionale degli ultimi quarant’anni. Nello stesso tempo ha portato l’arte contemporanea nostrana a un livello di attenzione, da parte di collezionisti e musei stranieri, del tutto nuovo. Da qui l’esigenza di rivisitare, in questo particolare anniversario, motivi ispiratori, immaginario ed eredità di questa esperienza, sia ripercorrendone la storia con una grande esposizione retrospettiva, sia indagando gli esiti ultimi raggiunti dagli artisti - tutti ormai internazionalmente noti - che di tale movimento sono stati i protagonisti. Teorizzata nel 1979 da Achille Bonito Oliva con un saggio su Flash Art e da questi presentata per la prima volta al pubblico alla Xiii Rassegna internazionale d’arte di Acireale, la Transavanguardia ha la propria consacrazione ufficiale nella sezione Aperto ’80 della 39ª Biennale di Venezia, segnando un punto di rottura con le ricerche minimaliste, poveriste, processuali e concettuali che avevano dominato gli anni sessanta e settanta. All’idealismo progressista delle neo-avanguardie il nuovo movimento risponde con il ritorno alla manualità dell’arte e alle sue tradizioni, antiche e moderne, con il recupero di un’immagine che non si priva del piacere dell’opulenza, né dell’aura della rappresentazione. All’utopia internazionalista del modernismo e alla sua coazione al nuovo oppone il genius loci del singolo artista, ossia il territorio antropologico del suo immaginario, nonché l’esercizio disinvolto del nomadismo culturale e dell’eclettismo stilistico, che si nutre di memoria del passato e di citazioni dalla storia dell’arte, contribuendo in tal modo al più generale processo di rielaborazione della Storia e della soggettività avviato negli anni ottanta dal pensiero post-moderno. Il progetto espositivo ha carattere progressivo: inizierà a novembre 2011 e si chiuderà nel 2012. Comprende una mostra collettiva sulla Transavanguardia e, a seguire, cinque personali dedicate ai suoi protagonisti. Il progetto è stato inserito tra le manifestazioni patrocinate dalla Presidenza della Repubblica e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia. La mostra collettiva, curata da Achille Bonito Oliva, si terrà a Palazzo Reale a Milano, dal 24 novembre 2011 al 4 marzo 2012. Il comitato scientifico è composto da: Achille Bonito Oliva, Massimo Cacciari, Giacomo Marramao, Bruno Moroncini, Franco Rella, Gianni Vattimo. Di ciascuno dei cinque protagonisti della Transavanguardia raccoglie 15 opere, selezionate dal curatore, in collaborazione con gli artisti, tra le più significative, inedite o particolari della ricerca compiuta. La mostra ruota attorno ad alcune tematiche comuni, che attraversano le diverse poetiche dei cinque artisti in mostra: il ritorno alla manualità della pittura, il narcisismo dell’artista, il doppio e l’altro, la violenza, la natura, l’incertezza della ricerca, l’inconscio, l’immagine tra disegno e astrazione, tra bi e tridimensionalità. Raccoglie in tutto 66 opere: 44 provenienti da musei, fondazioni, gallerie e collezioni private italiane, e 22 da musei e collezioni europee e dalle maggiori gallerie che hanno lavorato e promosso la Transavanguardia nel mondo. In concomitanza con l’apertura della mostra, sei importanti istituzioni italiane organizzeranno, entro la fine del 2011, una giornata di approfondimento sulla Transavanguardia presieduta, ciascuna, da uno dei 5 filosofi del comitato scientifico, e contestualmente esporranno le opere della Transavanguardia presenti nelle loro collezioni. Alle giornate di studio prenderanno parte critici d’arte, curatori e direttori di museo. In dettaglio: Franco Rella al Mart di Rovereto, con Elisabetta Barisoni, Andrea Bruciati, Martina Cavallarin e Giorgio Verzotti; Gianni Vattimo al Castello di Rivoli-museo d’arte contemporanea, con Andrea Bellini, Danilo Eccher, Francesco Poli e Beatrice Merz; Massimo Cacciari a Palazzp Reale di Milano, con Laura Cherubini, Giacinto Di Pietrantonio e Marco Meneguzzo; Giacomo Marramao alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e la Fondazione Maxxi, con Massimiliano Fuksas, Andrea Cortellessa e Stefano Chiodi; Bruno Moroncini al Madre di Napoli, con Angelo Trimarco, Eugenio Viola e Stefania Zuliani. Il catalogo dell’esposizione, pubblicato da Skira Editore, Milano, comprenderà, oltre al saggio del curatore, Achille Bonito Oliva, e a scritti di Stefano Chiodi e Fredric Jameson, i testi dei cinque filosofi che compongono il comitato scientifico della mostra, e dei sei direttori di museo che ospitano le giornate di studio e le mostre-omaggio. Arricchiscono infine il catalogo le schede storico-critiche delle opere esposte a Palazzo Reale, un’antologia selezionata della critica sulla Transavanguardia e sui singoli artisti, le biografie dei protagonisti della Transavanguardia. Le successive mostre personali saranno ospitate in altrettante città della Penisola rappresentative della storia e dell’identità italiana, oppure legate alle vicende stesse della Transavanguardia. Ogni mostra, accanto alla cura generale del prof. Bonito Oliva, include la collaborazione attiva di cinque critici d’arte responsabili di ciascuno spazio espositivo coinvolto nel progetto. Punteranno sulla recente produzione dei singoli protagonisti della Transavanguardia, partendo da un primo nucleo di opere storiche, per seguire l’evolversi nel tempo e gli esiti ultimi delle loro diverse personalità artistiche. In occasione di ciascuna mostra sarà pubblicato un catalogo edito da Giampaolo Preparo Editore, corredato dal saggio del curatore generale del progetto, Achille Bonito Oliva, e da un testo del critico d’arte che ha collaborato alla realizzazione dell’esposizione. Calendario Delle Mostre Personali - 9 dicembre 2011, Modena Sandro Chia: Modena, ex-Foro Boario, a cura di Achille Bonito Oliva e Marco Pierini e l’organizzazione della Galleria Civica di Modena. - 10 dicembre 2011, Prato Nicola De Maria: Prato, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, a cura di Achille Bonito Oliva e Marco Bazzini. - 17 dicembre 2011, Catanzaro Enzo Cucchi: Catanzaro, Marca-museo delle Arti di Catanzaro e Santuario della Madonna della Grotta a Praia a Mare (Cosenza), a cura di Achille Bonito Oliva e Alberto Fiz. - 1 marzo 2012, Roma Mimmo Paladino: Roma, ex-Gil di Luigi Moretti, a cura di Achille Bonito Oliva e Mario Codognato e l’organizzazione di Civita. - 15 marzo 2012, Palermo Francesco Clemente: Palermo, Palazzo Sant´elia, a cura di Achille Bonito Oliva e Francesco Gallo e l’organizzazione di Civita. Gli Artisti In Mostra Sandro Chia (Firenze, 1946) pratica una manualità assistita dall’idea e sostenuta da una perizia tecnica capace di utilizzare diverse “maniere”, al fine di formulare l’immagine cercata. I suoi personaggi sognanti e melanconici, spesso sospesi tra cielo e terra, abitano una pittura corposa e d’impatto cromatico, a volte mitigata nella sua calda esuberanza dal distacco dell’ironia. In cerca di un’interazione tra figurazione e parola, l’artista affida spesso al titolo il piacere di un motto di spirito inatteso, oppure ricorre a una didascalia o una poesia dipinte direttamente nel corpo dell’opera. Francesco Clemente (Napoli, 1952) opera sulla citazione di culture lontane, come quella indiana, e sullo slittamento di significato di immagini preesistenti e simboli noti, che egli sottopone a un processo di variazioni e trasformazioni continue, al fine di schiuderli a un senso il più possibile aperto. Il corpo sensibile dell’artista è sempre evocato nella sua pittura, spesso tesa a esplorare l’impulso erotico e le sue relazioni con la creatività. Come fosse imbevuta di una disciplina orientale, questa sembra prodursi in Clemente senza sforzo, aliena da drammi e impacci intellettuali. Enzo Cucchi (Morro d´Alba, Ancona, 1949) si muove in una giungla di segni febbrili, mescolando la storia dell’arte con il microcosmo di culture popolari solo apparentemente minori. Attratta dalla collisione tra elementi diversi, la sua pittura accoglie estensioni di ceramica e materiali extra-artistici, che la forzano a compromettersi con lo spazio del reale. Confronto, che l’artista attua attraverso la pratica della scultura e in installazioni composte dalla libera dislocazione di materiali usati come supporto dell’immagine, disegnata, dipinta o modellata. Nicola De Maria (Foglianise, Benevento, 1954) abbraccia sin dall’inizio una pittura tesa a sconfinare dalla cornice del quadro e a invadere lo spazio ambientale, senza per questo incorrere nella presunzione delle Avanguardie d’inizio Novecento di cambiare il mondo attraverso l’arte. Astrazione segnica e geometrica e zone compatte di colore saturo scandiscono il suo linguaggio pittorico, capace di sondare e tradurre in immagine stati mentali e situazioni psicologiche. Il risultato è un’architettura lirica e polifonica, che ha in sé i movimenti invisibili della frase musicale: melodica o sincopata, allegra o tonante. Mimmo Paladino (Paduli, Benevento, 1948) recupera moduli linguistici arcaici e immagini della tradizione mediterranea, dando vita a un’iconografia insieme fantastica e solenne. Assidua pratica del disegno e sperimentazione tecnica sostengono la sua ricerca poliedrica, segnata da un serrato dialogo tra bi e tridimensionalità. Questo si compie con l’introduzione nelle tele di forme modellate e oggetti di recupero, che presto vivono autonomamente nello spazio, da soli o all’interno di installazioni basate sull’accostamento di elementi plastici figurativi e scansioni astratte. Calendario “Costellazione Transavanguardia”: Giornate Di Studio E Mostre-omaggio - Venerdì 11 novembre 2011: Rovereto Franco Rella e Achille Bonito Oliva, con Elisabetta Barisoni, Andrea Bruciati, Martina Cavallarin e Giorgio Verzotti Mart- Museo d’Arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto: giornata di studio e mostra-omaggio - Lunedì 28 novembre 2011: Milano Ore 11.00-13.00 Achille Bonito Oliva, con Laura Cherubini, Giacinto Di Pietrantonio e Marco Meneguzzo Accademia di Belle Arti di Brera: giornata di studio Ore 18.30 Massimo Cacciari con Achille Bonito Oliva Sala convegni di Palazzo Reale: dibattito - Lunedì 5 dicembre 2011: Rivoli (Torino) Gianni Vattimo con Andrea Bellini, Beatrice Merz, Danilo Eccher e Francesco Poli; Castello di Rivoli-museo d’arte contemporanea: giornata di studio e mostra-omaggio. La mostra Costellazione Transavanguardia – Castello di Rivoli (con opere di Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi e Mimmo Paldino) è allestita nella Manica Lunga dal 9 dicembre 2011 al 9 gennaio 2012, insieme al progetto Nicola De Maria e le “scatole viventi”, a cura di Andrea Bellini e Achille Bonito Oliva. - Mercoledì 9 novembre 2011: Roma Maxxi-museo nazionale delle arti del Xxi secolo: la mostra Costellazione Transavanguardia: Maxxi, è allestita nella cornice dell’esposizione collettiva Il confine evanescente - Martedì 6 dicembre 2011: Roma Ore18.00 Inaugurazione della mostra Costellazione Transavanguardia – Gnam Gnam-galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea - Mercoledì 14 dicembre 2011: Roma Giacomo Marramao e Achille Bonito Oliva, con Andrea Cortellessa, Stefano Chiodi e Massimiliano Fuksas Gnam-galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea: giornata di studio e mostra-omaggio - Lunedì 19 dicembre 2011: Napoli Bruno Moroncini e Achille Bonito Oliva, con Angelo Trimarco, Eugenio Viola e Stefania Zuliani. Madre-museo d’Arte contemporanea Donna Regina: giornata di studio e mostra-omaggio Info: La Transavanguardia Italiana - Palazzo Reale - Piazza Duomo 12, Milano - 24 novembre 2011 / 4 marzo 2012 - www.Mostratransavanguardia.it  - www.Cultura.regione.lombardia.it  - www.Comune.milano.it/palazzoreale    
   
   
MILANO (ASSOLOMBARDA - SALA CAMERANA IN VIA PANTANO 9, MILANO): RACCONTI D´IMPRESA - IMMAGINE E NARRAZIONE TRA MEMORIA E RETE – 24 NOVEMBRE (ORE 17.00).  
 
Con la collaborazione di Assotravel, l´ Associazione Industriale Lombarda è lieta di invitarvi al convegno "Racconti d´Impresa - Immagine e narrazione tra memoria e Rete", che si terrà giorno 24 Novembre presso Assolombarda - Sala Camerana in Via Pantano 9, Milano (ore 17.00). Sulla base del Manifesto per la Cultura d’Impresa di Confindustria in cui si sottolinea l’importanza di una conoscenza diffusa e puntale del mondo delle imprese, un momento di confronto approfondito sulle modalità e gli strumenti oggi a disposizione dell’impresa per narrare se stessa. Una narrazione concepita non solo a uso interno - attività fondamentale al consolidamento di quella corporate identity che, soprattutto in momenti difficili come quello attuale, si dimostra essere un collante sociale straordinario nonché un forte elemento di motivazione - ma anche rispetto al mondo al di fuori dell’impresa. Fare in modo quindi che sempre più persone, a partire dalle nuove generazioni, vengano a conoscenza di quelli che sono i valori, i saperi e le passioni che ogni attività imprenditoriale “nasconde” dietro il lavoro di ogni giorno. Programma ore 17.00 Saluti introduttivi Alessandro Laterza, Presidente Commissione Cultura Confindustria Antonio Calabrò, Consigliere Incaricato Legalità, Cultura d’Impresa e Responsabilità Sociale Assolombarda ore 17.15 Intervento “Storytelling d’impresa” Andrea Fontana, Presidente Osservatorio Nazionale di Storytelling ore 17.30 “Teatro, social network, pubblicità, museo/archivio aziendale, architettura: modalità e strumenti della narrazione d’impresa” Laura Curino, attrice Alessio Gianni, responsabile Digital Communication Bakery, Barilla Giancarlo Gonizzi, archivista e curatore museale Luca Lucini, regista Cino Zucchi, architetto ore 18.45 Conclusioni Alberto Meomartini, Presidente Assolombarda Gratuita ad invito, Libera previa conferma Per partecipare all´incontro contattare l´Associazione al numero 06 5910851 o inviare un email all´indirizzo segreteria@assotravel.It    
   
   
GENOVA: PER VAN GOGH E GAUGUIN MARCO GOLDIN INVENTA IL TUTTOINCLUSO ANTICRISI  
 
C´è crisi? La risposta di Genova per l´esposizione "Van Gogh e il viaggio di Gauguin" è il "tuttoincluso": mostra, pranzo, tour della città in bus a 18 euro. C´è crisi? I soldi in tasca sono sempre meno? Non togliamoci la gioia di godere di quella che è già considerata come la grande mostra dell´anno: "tu regalati un giorno di piacere e noi pensiamo a tutto il resto, facendoti spendere, per l´intera giornata a Genova, da 18 a 27 euro, tutto compreso". Così Marco Goldin e la sua Linea d´ombra hanno deciso di rispondere a una crisi che rischia di lasciare più distratti rispetto alle grandi mostre. La formula "tuttoincluso", creata da Linea d´ombra, verrà collaudata con la grande mostra "Van Gogh e il viaggio di Gauguin" programmata dal 12 novembre prossimo fino al 15 aprile 2012 a Palazzo Ducale di Genova. Ma i primi giorni di prenotazione per questa proposta hanno già rivelato l´entusiasmo del pubblico, sia privati che gruppi organizzati che scuole. "Van Gogh e il viaggio di Gauguin", per la straordinarietà delle opere esposte e per la spettacolarità dell´allestimento, si presenta come uno dei più importati eventi espositivi europei dei prossimi mesi. Per quest´impresa, che per dimensioni non ha molti precedenti in Italia, il Comune di Genova, Goldin e Palazzo Ducale hanno ottenuto collaborazioni di assoluto rilievo, a cominciare dai due main sponsor della mostra. Al partner storico, il Gruppo Euromobil dei fratelli Lucchetta, che con questa mostra festeggia i quindici anni di collaborazione con Goldin e Linea d´ombra, si affianca un nome che non ha bisogno di presentazioni, come il Gruppo Unicredit, che ha molto apprezzato questa proposta in grado di unire il fascino della sperimentazione al senso di una apertura verso il vasto pubblico degli appassionati. "E´ una mostra - afferma Marco Goldin - che in anni diversi avrebbe potuto puntare a superare anche il mezzo milione di visitatori, ma sono comunque molto fiducioso circa il fatto che l´eccezionale importanza delle opere proposte, tra cui i 40 Van Gogh e il Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? di Gauguin possa far comprendere al pubblico l´irrinunciabilità della visita". Per questo l´idea di venire incontro a singoli e famiglie, calmierando non solo i prezzi di ingresso alla mostra stessa ma soprattutto - ed è qui la novità assoluta - il costo dell´intera giornata a Genova. Una proposta che va molto al di là delle usuali Card che in tutte le mostre offrono sconti a negozi, ristoranti e musei. Qui, con un unico biglietto ci si assicura l´ingresso alla mostra (compresa la prenotazione e dunque il posto riservato evitando le eventuali code), un pranzo o una cena e il City Tour di Genova in bus con guida plurilingue. Il tutto a un prezzo prefissato e davvero molto ridotto: da 18 a 27 euro, a seconda delle caratteristiche del visitatore. Come detto, singoli, gruppi e scuole. Linea d´ombra si è posta l´obiettivo di poter garantire a una famiglia media (due adulti e due ragazzi) la possibilità di passare una piacevole e intensa giornata in mostra e in città a un prezzo complessivo di meno di 90 euro, costo che scende di molto se con i 2 genitori ci sono uno o due bambini piccoli. Da notare che, si tratti di pranzo o cena, i menù proposti sono stati studiati anche in relazione alle caratteristiche di tipicità. Sia per il menù di carne che per quello di pesce, sono state privilegiate le ricette genovesi della tradizione. Anche il menù pizza, alternativa che può maggiormente interessare i più giovani e le scolaresche, è stato studiato in termini di territorio: con le classiche pizze vengono infatti proposte le tradizionali focacce e farinate genovesi e liguri. I locali partner dell´iniziativa sono per il momento "Le Terrazze del Ducale", situato al terzo piano del magnifico Palazzo Ducale sede della mostra; il "Tristano e Isotta" e "La Buca di San Matteo", entrambi situati in edifici storici, nel cuore della città vecchia, a pochi passi dal Ducale. Se il riscontro dovesse continuare molto positivo come nei primi giorni di prenotazione, o addirittura incrementarsi, è già pronto un altro gruppo di ristoranti a rinforzare la proposta. Per chi voglia pernottare a Genova, sul sito di Linea d´ombra (www.Lineadombra.it ) vi sono moltissime offerte e pacchetti turistici studiati in collaborazione con Incoming Liguria. Inoltre, la Gauguin Card offre opportunità e sconti, così come chi visita la mostra gode di riduzioni per molte altre "attrattive" genovesi, prima fra tutte l´Acquario. Come prenotare? I privati possono acquistare il biglietto "tuttoincluso" direttamente sul sito di Linea d´ombra (www.Lineadombra.it) accedendo alla sezione "biglietto" (pagamento con carta di credito) o telefonando al call center (tel. 0422-429999). I gruppi e le scuole potranno prenotare questo speciale pacchetto telefonando al call center. Dopodiché c´è solo da raggiungere Genova. Tutto il resto è già organizzato. Info: www.Lineadombra.it  
   
   
BOLZANO: LA "LUNGA NOTTE DEI MUSEI" - VENERDÌ 25 NOVEMBRE 2011, DALLE ORE 16 ALL’UNA DI MATTINA  
 
Venerdì 25 novembre 2011, dalle ore 16 all’una di mattina, avrà luogo a Bolzano la decima edizione della Lunga notte dei musei. Sette musei del capoluogo offriranno l’ingresso libero e una ricca serie di iniziative. Fino alle ore 20 il programma è pensato apposta per le famiglie. È stata presentata il 17 mattina a Palazzo Mercantile, alla presenza del presidente della Camera di Commercio, Michl Ebner, di Othmar Parteli, direttore della Ripartizione musei, dell’assessora comunale, Patrizia Trincanato, di Marjan Cescutti della Fondazione Cassa di Risparmio e di Lucia Nardelli, conservatrice del Museo Mercantile, la decima edizione de “La Lunga Notte dei Musei” che si svolgerà a Bolzano venerdì 25 novembre. Musica e scorci di Medioevo a Castel Roncolo, il Museo Civico, il suo nuovo percorso espositivo e i “doni d’amore”, vent’anni di Ötzi in rassegna all’Archeologico, la storia della scuola altoatesina – con il laboratorio di calligrafia per bambini – al Museo della Scuola … e poi Museion che inaugura la mostra sulle opere mediali, la posta dei tempi passati al Museo Mercantile e, al Museo di Scienze Naturali, dinosauri per grandi e piccini: sono solo alcune delle proposte che animeranno, venerdì 25 novembre, la Lunga notte dei musei di Bolzano 2011. Dalle ore 16 di venerdì 25 novembre alle 01 di sabato 26 novembre, i sette protagonisti di questa decima edizione offriranno un multiforme programma a ingresso libero in un’atmosfera magica e insolita, con attività specifiche per famiglie con bambini fino alle ore 20. Castel Roncolo sarà raggiungibile grazie ad un bus navetta gratuito che lo collegherà al centro città. Le fermate si trovano in via Cassa di Risparmio davanti al Museo Archeologico e nel parcheggio sotto il maniero. Il programma dettagliato della Lunga notte dei musei di Bolzano è anche consultabile alla pagina web www.Lunganotte.it o nella brochure blu “Lunga notte dei musei di Bolzano” distribuita in tutti i musei aderenti. Fin dal suo debutto nel 2002 la Lunga notte dei musei di Bolzano è sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano. Il programma dettagliato della manifestazione: Castel Roncolo, via S. Antonio 15 Vizi e virtù Niklaus Vintler di Runkelstein, colto mecenate, commissionò il più grande ciclo di affreschi profani del Medioevo. Suo nipote, il poeta Hans Vintler, 600 anni fa completò la sua opera “Pluemen der Tugent”, una traduzione del poema didascalico medievale “Il fiore di virtù”, che tratta di guerra, usura e superstizione, temi direttamente conosciuti da Hans Vintler. La lunga notte dei musei è all’insegna del poeta e del suo tempo: musica, assaggi letterari e scorci di vita medievale. Ore 17–19.30: programma per bambini Ore 17–24: musica antica e rappresentazioni medievali Ore 20.30: letture dall’opera di Vintler Ore 24: “I Vintler di Runkelstein”, visite guidate al più grande ciclo di affreschi del Medioevo Museo Civico, via Cassa di Risparmio 14 A cavallo dell’asina Il nuovo percorso espositivo al primo piano e nella torre mostra il meglio delle collezioni e la storia del Museo Civico. Sguardo sulla città di notte - Il panorama che si può ammirare dalla torre del Museo Civico è particolarmente suggestivo:verso est spiccano i tetti della città vecchia, ad ovest lo sguardo spazia oltre il fiume Talvera sulla città nuova. Doni d’amore - Un’esposizione temporanea che presenta piccoli segni d’amore o regali di fidanzamento e matrimonio, realizzati in ambito domestico o da artigiani specializzati: portagioie, scatole dipinte, piccoli manufatti in corno. Ore 17, 19, 21, 23: visite guidate in lingua italiana Museo Archeologico dell’Alto Adige, via Museo 43 Life. Science. Fiction. Reality. Ötzi20 La mostra temporanea presenta 20 anni di scienza, mass media e curiosità intorno a Ötzi. Con questo ritrovamento si sono confrontate persone dei più diversi settori da tutto il mondo. Con quali risultati? Utilizzati poi in che modo? La mostra fornisce uno sguardo su questi fenomeni. Ore 16–22: Che sensazione danno al tatto i cereali? Che aspetto ha il mio Dna? E il catrame di betulla, che odore ha? Come posso isolare una scarpa affinché diventi più calda? Come realizzo un prodotto ispirato a Ötzi? Queste sono solo alcune delle domande alle quali potrete rispondere con l’aiuto di esperti. Ore 22.45: Il bacio della buona notte. Visita guidata in lingua tedesca Ore 23: Il bacio della buona notte. Visita guidata in lingua italiana Museo della Scuola, via Cassa di Risparmio 24 100 anni Per festeggiare il centenario della scuola Dante (già Elisabeth-schule), il Museo della Scuola propone un magico viaggio alla scoperta della scuola e dei suoi segreti. Ore 16–20: “La scuola e i suoi segreti”: caccia al tesoro per bambini Ore 16–20: “Pennino, inchiostro e calamaio”: laboratorio di calligrafia per bambini Ore 18–22: “La scuola e i suoi segreti”: visite guidate Ore 20: “Cent’anni di scuola”: conversazione con Milena Cossetto Ore 21: “A scuola lontano da casa: 1940–1942”: “Erlebte Geschichte. Die Reichsschule für Volksdeutsche in Achern. Eine Bildungsstätte für Südtirolerinnen”, documentario in lingua tedesca di Heinz Degle (2004, 30 min.). Presentano e commentano Maria Balich e Milena Cossetto. Ore 22: “Letture dai libri di scuola”: portate i vostri libri di scuola e leggete il passo che ha segnato i vostri anni scolastici! Museo d’arte moderna e contemporanea Bolzano, via Dante 6 La collezione attiva Con la mostra “La collezione attiva. Opere mediali da Vito Acconci a Simon Starling” Museion presenta alcune delle più importanti opere appartenenti alla sua collezione. L’inaugurazione della mostra coincide con l’appuntamento con la “Lunga notte dei musei di Bolzano”. Nello stesso periodo Museion presenta anche la prima mostra dell’artista Carl Andre, uno degli iniziatori della Minimal Art, in un museo italiano. Alle ore 1.00 la facciata mediale di Museion verrà “attivata” da un’opera di Michael Fliri. Ore 16–20: laboratorio “attivo” per bambini nella Casa Atelier Ore 18–24: visite guidate ogni ora, in tedesco e italiano Ore 24: visita guidata con la direttrice Letizia Ragaglia Ore 1: proiezione di Michael Fliri Museo Mercantile, via Portici 39/via Argentieri 6 La Posta dei tempi passati… “… aggiornava i regnanti sulla situazione nei territori da loro governati, recapitava ordini ai sudditi, informava le autorità ecclesiastiche ed istruiva i credenti, consegnava le offerte dei mercanti e le ordinazioni dei clienti, diffondeva le idee e i sentimenti rendendo in questo modo presente, l’assente”. Ore 16–01: ad ogni ora visite guidate alla mostra temporanea “La vecchia Posta a Bolzano” e al museo. Ore 16–22: annullo speciale per “La vecchia Posta a Bolzano”. Nel corso della serata verrà offerto un piccolo buffet. Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, via Bottai 1 Largo ai dinosauri! Ore 16–20: con il dino-memory imparerete a conoscere le orme dei sauri (dai 6 anni). I più piccoli (dai 3 ai 7 anni) potranno provare a riordinare impronte di animali e dinosauri. I bambini dai 5 ai 10 anni potranno costruire piccoli dinosauri volanti. Ore 16– 22: adulti e bambini potranno farsi dipingere draghi e dinosauri sulla faccia e sulle mani. Ore 17–23: divertiamoci con i mostri e le storie di Laura Kibel e il suo “Teatro dei piedi”. Ore 18–23: Rossana Todesco e i colleghi del Museo delle Scienze di Trento vi illustreranno come interpretare le impronte (dagli 8 anni). Ore 20–01: musica folk e alternativa con il gruppo “Geena B. And her Valentines with friends”  
   
   
AOSTA (CENTRO SAINT-BÉNIN): ANDY WARHOL DALL’APPARENZA ALLA TRASCENDENZA A CURA DI FRANCESCO NUVOLARI  
 
Ad Aosta dal 26 novembre 2011 all’11 marzo 2012 nelle storiche sale del Centro Saint-bénin, già sede regionale di importanti rassegne di arte contemporanea, viene presentata al pubblico una straordinaria mostra dedicata ad Andy Warhol. La rassegna “Andy Warhol. Dall’apparenza alla trascendenza”, curata da Francesco Nuvolari, si avvale di un nucleo di opere altamente selezionate che comprende circa ottanta lavori creati da Warhol tra il 1957 e il 1987. Numerosi i pezzi unici: serigrafie, grafiche, multipli e memorabilia, provenienti da 23 prestigiose collezioni, che documentano approfonditamente l’intero percorso dell’esponente di punta della Pop Art americana, ancora oggi considerato un artista di culto, tra i più celebri del Xx secolo. La mostra – spiega l’assessore all’istruzione e alla cultura della regione Valle d’Aosta Laurent Viérin - costituisce, dunque, un omaggio ad un artista cruciale e amatissimo dal pubblico, ma anche un momento di riflessione sulla comunicazione di massa e sul significato dell’arte nella società di oggi. Attraverso l’uso ripetitivo e su vasta scala di immagini pubblicitarie di famosi prodotti commerciali, quali Coca Cola e Campbell’s Soup, e di immagini di forte impatto come la sedia elettrica, Warhol svuota di ogni significato le sue rappresentazioni e, in una personale ottica di democrazia sociale, egli propone un’arte fortemente provocatoria che segue uno dei concetti base della Pop Art secondo il quale l’oggetto artistico deve essere un bene di consumo, come uno dei tanti prodotti commerciali. La sua dirompente inventiva, nell’arco di oltre trent’anni di produzione artistica, diede vita a numerosi soggetti (ed oggetti) che contribuirono a consolidare la sua straordinaria fama e che in questa esposizione sono ben rappresentati, tra gli altri, da: gli Space Fruits (Peaches, 1978, pezzo unico), i Carton Box e i Flowers. Non mancano le celebri Campbell’s Soup Cans, alle quali sono legati vari memorabilia come un sacchetto da spesa in carta del 1966 con serigrafato il logo Campbell’s ed un paio di scarpe in pelle con simile decorazione, distribuito allo Studio 54 nel 1978. In mostra, inoltre, si trovano le copertine di riviste e le cover discografiche più famose ed ambite dai collezionisti, quali “The Rolling Stones, Sticky Finger” del 1971, una copertina di Lp originale, autografata da Warhol e da Jagger ed un’altra “The Velvet Underground and Nico” del 1967. Diverse per tecniche e dimensioni - spesso riprodotte in serie con l´ausilio dell´impianto serigrafico - spiccano senz’altro i famosi ritratti-icona delle personalità politiche e del mondo artistico degli anni Sessanta e Settanta più note al grande pubblico: da Mao Tse-tung e Lenin a Marilyn Monroe, da Mick Jagger a Liza Minelli, cui si affianca uno dei suoi più efficaci autoritratti (“Self-portrait”, 1977, pezzo unico, cm 114x88). La mostra rientra nel programma di esposizioni ed eventi organizzati e promossi dall´Assessorato Regionale alla Cultura della Val d’Aosta. Il catalogo, con testi in italiano, francese ed inglese, edito da Sala Editori di Pescara presenta un ricco apparato iconografico comprendente le opere in esposizione oltre a quelle più rappresentative e, in qualche caso, addirittura inconsuete dell´immensa produzione dell´artista. Oltre alla presentazione dell´Assessore regionale all´Istruzione e Cultura Laurent Viérin ed al testo del curatore, Francesco Nuvolari, la pubblicazione si avvale di un contributo critico di Paolo Balmas e di una biografia a cura di Gianfranco Rosini. Di particolare interesse l’immagine di copertina del catalogo, (ricavata da una foto di Hans Namuth) che, ritraendo Warhol dinnanzi ad uno dei capolavori di Rubens, introduce il tema di una intrigante omologia tra due artisti, entrambi inclini a valersi di molti collaboratori ed interessati a legare l’immagine dei potenti del loro tempo ad un apparato simbolico che, in forza della sua autonomia linguistica, riesce ad evitare sia la retorica dell’omaggio accademico che la pesantezza di un improprio realismo. Centro Saint-bénin: breve storia La struttura espositiva appartiene ad un ex complesso religioso fondato intorno all‘anno mille dai Benedettini dell‘abbazia piemontese di San Benigno di Fruttuaria, poi passato ai canonici del Gran San Bernardo sin dal Xii secolo, il priorato di Saint-bénin fu trasformato in Collegio di Studi superiori dal papa Clemente Viii con una bolla del 1597. Per più di tre secoli il “Collège Saint-bénin” alimentò la cultura locale e formò la classe dirigente laica della Valle d‘Aosta. Secondo la tradizione, fu proprio dai Benedettini di Saint-bénin che S. Anselmo apprese i primi rudimenti della cultura e coltivò la vocazione che lo avrebbe portato sul seggio primaziale di Canterbury. Oggi la vasta cappella del Collegio, ricostruita dal 1676 al 1680 accanto al campanile romanico a bifore del Xii secolo, è diventata da alcuni decenni una prestigiosa sede espositiva. Il Centro Saint Bénin ha offerto al pubblico numerose mostre dedicate all‘arte moderna e contemporanea nazionale e internazionale ed ha ospitato diversi importanti artisti quali: Tony Cragg, Felice Casorati, Maurizio Cattelan, André Derain, Maurice De Vlaminck, Damien Hirst, Carsten Holler, Wassily Kandinsky, Anish Kapoor, Wolfgang Alexander Kossuth, Shirin Neshat, Mimmo Paladino, Giò Pomodoro, Auguste Rodin  
   
   
SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA “GIAN GIACOMO POLDI PEZZOLI - L’UOMO E IL COLLEZIONISTA DEL RISORGIMENTO” AL MUSEO POLDI PEZZOLI DI MILANO  
 
In occasione dei centocinquant’anni dell’Unità d’Italia, il Museo Poldi Pezzoli dedica la mostra autunnale al suo fondatore: Gian Giacomo Poldi Pezzoli (1822-1879), una delle figure più appassionanti dell’Ottocento italiano. L’esposizione Gian Giacomo Poldi Pezzoli. L’uomo e il collezionista del Risorgimento, in programma dal 12 novembre 2011 al 13 febbraio 2012, racconta le vicende dell’Indipendenza e dell’Unità d’Italia attraverso gli occhi, le esperienze e la collezione di opere d’arte di questo protagonista milanese d’eccezione. “La partecipazione di Gian Giacomo Poldi Pezzoli alla nascente nazione italiana – dichiara Annalisa Zanni, direttore del Museo – si tradusse per lui nel sostegno all’arte contemporanea, all’artigianato artistico e alla tutela del patrimonio lombardo, per concludersi con la donazione della propria casa – museo a uso e beneficio pubblico nel 1881”. La mostra, a cura di Lavinia Galli e Fernando Mazzocca, è stata preceduta da una lunga ricerca d’archivio e ricostruisce le vicende biografiche e artistiche di Poldi Pezzoli, puntando l’attenzione sul suo impegno civico. Il giovane nobiluomo ebbe infatti un ruolo politico nel corso delle Cinque Giornate di Milano, sostenendo economicamente il Governo Provvisorio e infine pagando con l’esilio in Svizzera e la confisca dei beni il suo coinvolgimento. Le trenta opere esposte fanno luce sulla cultura artistica italiana nel “decennio di preparazione” all’Unità quando letteratura, teatro e arte concorrono a promuovere una silenziosa opposizione agli stranieri eleggendo il Medioevo e l’Italia comunale trecentesca a metafora di un’Italia libera. L’esposizione in particolare si focalizza sulla genesi delle prime due stanze realizzate tra il 1846 e il 1856 per la casa museo Poldi Pezzoli, l’Armeria e lo Studiolo dantesco e sulla relativa valenza patriottica. La mostra, diffusa, si snoda in un percorso espositivo che coinvolge diversi spazi del Museo, tra i quali la Sala d’armi e lo Studiolo dantesco, e si articola in tre sezioni: la prima, biografica, si apre con il Ritratto di Gian Giacomo Poldi Pezzoli di Francesco Hayez e alcuni documenti di archivio, tra cui il Libro dei Conti autografo appena ritrovato. Quindi un video biografico ripercorre le tappe della vita del collezionista calandole nella realtà storica e politica dell’epoca. La seconda sezione indaga la moda del collezionismo d’armi (che contagia anche i pittori di storia come documenta l’importante dipinto Ventura Fenaroli arrestato dai Francesi di Francesco Hayez) e la nascita delle Armerie in Italia, dall’Armeria Reale di Torino alle armerie milanesi Sanquirico e Uboldo, quest’ultima saccheggiata dagli insorti durante le Cinque Giornate. Intorno al 1848 anche il giovane Gian Giacomo Poldi Pezzoli affida a Filippo Peroni, scenografo scaligero, l’allestimento di una fantasiosa armeria in stile gotico all’interno del suo palazzo. Distrutta da un bombardamento nel 1943 la Sala d’Armi è rievocata da gigantografie e bozzetti dello stesso Peroni. Infine la terza sezione si concentra sul mito di Dante nell’Ottocento e la sua valenza patriottica, per spiegare il clima in cui sorge a casa Poldi Pezzoli lo Studiolo Dantesco, realizzato nel 1853-1856. Dedicato a Dante e alla Divina Commedia, questo ambiente, che è forse il più bell’omaggio a Dante dell’Ottocento europeo, si è miracolosamente salvato dai bombardamenti ed è stato recentemente restaurato. In mostra opere di iconografia dantesca dei lombardi Vincenzo Vela, Eliseo Sala, Federico Faruffini, Giuseppe Bertini. L’allestimento, progettato da Luca Rolla e Alberto Bertini con linguaggio semplice e informale, mette in risalto la figura di Poldi Pezzoli, giovane protagonista del suo tempo. Una serie di setti ‘rossi’, disposti in apparente disordine, definisce il percorso di visita e, dialogando con i toni caldi presenti nelle opere esposte, ne valorizza i contenuti. A disposizione dei visitatori, oltre al video biografico, un apparato didattico completo a cura di Stefano Zuffi, costituito da audio guide realizzate in collaborazione con giovani attori del Piccolo Teatro di Milano, che accompagnano nel percorso espositivo e nella comprensione delle opere e da pannelli a cura di Emilio Fioravanti (G&r Associati) per la parte grafica. Approfondisce l’esposizione un catalogo, con una completa biografia di Gian Giacomo Poldi Pezzoli e un ricca appendice documentaria, edito da Umberto Allemandi Edizioni. I video sono stati ideati e prodotti da Storyville. La mostra è stata realizzata grazie al sostegno e al contributo di : ¨ Banca Popolare Commercio e Industria (Gruppo Ubi Banca) ¨ The Gabriele Charitable Foundation, Lugano ¨ Regione Lombardia ¨ Provincia di Milano Ha ottenuto il Patrocinio di: Comitato per il 150enario dell’Unità di Italia, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Lombardia - Cultura, Provincia di Milano, Comune di Milano – Cultura, Expo, Moda, Design, Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, Università degli Studi di Milano, Consolato Generale di Svizzera in Italia e Assessorato alla Cultura della Città di Lugano. Sponsor tecnici: Arterìa, Fondazione Corriere della Sera, Ciaccio Broker, Igpdecaux, Icmoving Channel, Vivaticket - 89.24.24 Pronto Paginegialle. Museo Poldi Pezzoli Via Manzoni 12 | 20121 Milano Tel. 02 794889 | 02 796334 www.Museopoldipezzoli.it    
   
   
ANTICA CARTOGRAFIA D’ITALIA: MOSTRA PROMOSSA DA PROVINCIA DI MILANO/ASSESSORATO ALLA CULTURA IN COLLABORAZIONE CON ASSOCIAZIONE CULTURALE “GIOVANE EUROPA” BIBLIOTECA ISIMBARDI  
 
La mostra Antica Cartografia D’italia, organizzata in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia e allestita presso gli spazi della Biblioteca Isimbardi, si articola in tre aree tematiche, dislocate in diverse sale. Il percorso tra le antiche carte d’Italia dal Xv al Xix secolo inizia dalle affascinanti immagini delle prime carte simboliche, con un’Italia appena abbozzata, come in un prezioso incunabolo cartografico. Da questi spunti iconografici, inizia un grande e graduale processo raffigurativo che porterà, nel giro di un secolo, ad immagini via via più perfette e rispettose della realtà. Tra le opere esposte si segnala "La Tabula Peutingeriana" in edizione speciale facsimile del formato originale. Essa rappresenta una carta da viaggio della seconda metà del Iv secolo d.C. Con la massima espansione dell´Impero Romano. All’interno della mostra sarà possibile ammirare opere del cartografo veneziano Coronelli, preziose rappresentazioni del ‘500 e ‘600 tra cui la carta di Augusto Sylvanus del 1511, prima carta stampata a due colori in xilografia, l’Italia figurata del Wischer, rare carte seicentesche dello Scherer (mancanti alle principali biblioteche italiane, inclusa la biblioteca Vaticana). Carta simbolo della mostra è “Panorama Italiano” del 1861, voluta da Cavour per festeggiare la nascita del nuovo stato; la carta molto rara è mancante alle principali biblioteche d’Italia. La mostra diventa così un importante strumento di approfondimento, una sorta di grande lente di ingrandimento che facilita la lettura della storia e la ricerca delle origini d’Italia. Le carte geografiche selezionate e scelte per la mostra sono montate su cornici dorate, rigorosamente coeve, volte a valorizzare ulteriormente il gusto dell’epoca. La “collezione Gianni Brandozzi” è in continua evoluzione. Comprende attualmente oltre duemila carte e vedute a stampa d’Italia e d’Europa, databili dal Xv al Xix secolo, si annoverano xilografie, acqueforti, litografie, disegni, documenti dell’evoluzione storico-politica del nostro territorio e dell’Europa intera, raffiguranti strade, confini e geografie ormai scomparse. Un patrimonio culturale da custodire e salvaguardare con il preciso intento di mantenere sempre viva, oltre che la memoria storica, quella geografica e topografica del territorio. Informazioni al pubblico: - Provincia di Milano, tel. 02 7740.2436/6381; www.Provincia.milano.it/cultura  - Associazione Culturale Giovane Europa, www.Associazionegiovaneuropa.eu    
   
   
MILANO (OFFICINE DELL´IMMAGINE): PERSONALE DI TAMARA FERIOLI - DAL 17 NOVEMBRE 2011 AL 14 GENNAIO 2012  
 
Dal 17 novembre 2011 al 14 gennaio 2012, gli spazi di via Vannucci 13, ospiteranno la mostra della giovane artista milanese Tamara Ferioli (Legnano, 1982). L’esposizione, curata da Francesca Alfano Miglietti (Fam), caratterizzata da una forte componente autobiografica, presenterà 20 nuove opere su carta intelata di diversi formati e un’inedita installazione ambientale sonorizzata da Fabio Bonelli di Musica da Cucina, laboratorio creativo Peoplefromthemountains. Gli Idola – errori della mente e della comunicazione umana, persuasioni e illusioni che sembrano diventare assiomi per poi crollare di fronte a nuove convinzioni – danno il titolo a questa personale, il cui corpo principale sarà costituito da disegni realizzati a matita. Il peculiare segno, secco e controllato, così come l’attenzione per la scelta dei dettagli e un processo creativo meditato e lento come un rituale, sono i tratti distintivi del lavoro della Ferioli. Elementi presi dalla natura come foglie, insetti, sassi, rami e capelli dell’artista stessa (che testimoniano la sua presenza in ogni opera) si riversano sulle carte giapponesi lavorate a mano, creando infiniti mondi, che nei lavori recenti diventano ancora più complessi e articolati. Grazie a un intreccio di narrazioni che si accompagnano alle storie principali, le singole entità si mescolano generando nuovi significati e diversi livelli di lettura, sviluppandosi su un fondo bianco che conferisce atemporalità alle scene. La ricerca di Tamara Ferioli esprime, attraverso composizioni bidimensionali e opere installative, la complessità della natura e degli esseri umani. Aspetti della vita quotidiana (gioie e dolori, paure e piaceri) e narrazioni che spiazzano per il loro contenuto amaro e i particolari carichi d’inquietudine e profondo disturbo sono rivelati nel corso di un lungo viaggio onirico. In Danza Macabra, per esempio, le mani dell’artista si trasformano in rovi da cui delle spine fuoriescono come artigli; in Spirito di gravità, invece, una zanzara si appoggia sul suo polso pungendolo, mentre un compasso aperto sul palmo della mano traccia i cerchi del tempo che passa, richiamando gli anelli del tronco degli alberi. Proprio questi ultimi saranno protagonisti dell’installazione site-specific – costituita da numerosi ceppi, tagliati ad altezze diverse, che trafiggono i volumi di un’enciclopedia – allestita nella sala sotterranea della galleria. La parola contenuta nei libri infilzati rappresenta la grande illusione dell’uomo di conoscere e spiegare tutto ciò che lo circonda; un tentativo perennemente disatteso, talvolta ostacolato da una natura capricciosa che non può essere classificata. Infine, una boule de neige – realizzata con insetti, fiori secchi e sassolini muniti di una minuscola serratura – accompagnerà l’installazione, ricostruendo un microcosmo che rimanda all’infanzia dell’artista e ne rivela la sua indole romantica e intimista. Le atmosfere distaccate e le dimensioni incantate che si legano alla realtà contraddistinguono tutta la produzione artistica di Tamara Ferioli che per questa mostra sperimenta, in un modo inedito e occasionale, l’uso di piccole tracce di colore. Catalogo in mostra Tamara Ferioli è nata a Legnano nel 1982. Dopo aver studiato all´Ecole des Beaux Arts de Lyon, si diploma presso il dipartimento di pittura dell´Accademia di Belle Arti di Brera, Milano. Attualmente vive e lavora a Milano. Negli ultimi anni, la giovane artista milanese ha partecipato a numerose esposizioni personali e collettive, in spazi pubblici e privati, in Italia e all’estero. Info: Tamara Ferioli. Idola - Officine dell’Immagine - Via Atto Vannucci 13, Milano - Dal 17 Novembre Al 14 Gennaio 2012 - Orari: da martedì a venerdì dalle 15 alle 19 sabato dalle 11 alle 19 mattina, lunedì e festivi su appuntamento - tel. +39 0331 898608 - cell: +39 334 5490900 - info@officinedellimmagine.It - www.Officinedellimmagine.it    
   
   
MOSTRA DEL PITTORE GIUSEPPE BIANCO AL MUSEO UGO GUIDI (MUG)  
 
La mostra allestita nel “Museo Ugo Guidi” (Mug) di Forte dei Marmi – Via M. Civitali 33 a Vittoria Apuana – e presso il Logos Hotel - Via Mazzini 153 Forte dei Marmi - sarà inaugurata Sabato 19 Novembre alle ore 16 presso il Mug. La mostra durerà fino all’8 Dicembre 2011 Visite in altri giorni solo su appuntamento al 348-3020538 o museougoguidi@gmail.Com. Al Logos Hotel tutti i giorni con orario 10-23. “Giuseppe Bianco, giovane artista di origini lucane, sceglie il tipo di tecnica a seconda di ciò che intende rappresentare: i lavori eseguiti a spray, infatti, si riferiscono spesso ad un mondo per certi versi antico, fatto di valori, tradizioni e gesti che, se l’artista non recuperasse per riportarli alla luce, probabilmente andrebbero perduti per sempre. L’effetto desiderato è leggero e sfumato, lo sfondo si dissolve nell’immagine stessa, come se si trattasse di una vecchia fotografia che sta cominciando a sbiadire per colpa del tempo. I soggetti trattati sono ritratti di famiglia, piccoli scorci di quotidianità come un pescatore che ripara le sue reti, o un nonno e il suo nipotino che guardano assieme il mare. Il mare impersona il legame fortissimo e viscerale dell’artista con la sua terra, è uno dei soggetti più trattati, con l’intento di coglierne, di volta in volta lo spirito, l’essenza, sempre diversa a seconda dell’ora del giorno, della luce, delle condizioni atmosferiche, del vento. La ricerca si rivolge ad una resa il più possibile realistica, senza trascurarne tuttavia l’aspetto simbolico. Il mare viene trattato come fosse un soggetto umano, la volontà è quella di descriverne lo stato d’animo, raccontarne la calma o l’agitazione data dalla spuma e dai flutti. Ogni opera rappresenta una storia, l’artista racconta la sua visione di un mondo fatto di personaggi quasi magici che compiono azioni arcaiche, che descrivono valori fondamentali, come la gentilezza ( nel dipinto “Primo appuntamento” la ragazza tiene in mano un mazzolino di fiori appena regalatole dal compagno) o sentimenti importanti come l’affetto familiare (“Famiglia”). Fanno parte di questo gruppo anche le opere dedicate alla guerra o alle manifestazioni di piazza. I personaggi in questo caso non sono caratterizzati, è come se rimanessero senza volto, i soldati sono semplici ombre nella foschia della trincea, quello che li rende immediatamente riconoscibili sono le armi, gli elmetti, l´equipaggiamento. La scelta dell´artista di non mostrare i volti dei soldati o dei manifestanti nel caso delle pubbliche sommosse corrisponde alla precisa volontà di rappresentare non una guerra in particolare ma tutte le guerre, così come tutte le rivoluzioni, si tratta qui di azioni e sentimenti che toccano e coinvolgono tutta l´umanità. La guerra e la rivoluzione sono intese come distruzione e annullamento che preludono alla rinascita, ad una nuova genesi. Al concetto di genesi, intesa come inizio, nascita, si ricollegano anche quelle opere in cui Giuseppe Bianco celebra quella semplicità dei gesti e quei valori che rendono il passato uno spunto, una traccia per affrontare quello che viene. L´universo dell´artista è costellato di azioni valori e tradizioni che vengono scelte per essere salvate e rivisitate con una tecnica, quella dello spray, che le rende attuali e contemporanee, pur senza togliere loro quel gusto e quel sapore antico. Le radici, la conoscenza e la coscienza profonda di ciò che si è e delle proprie origini sono ciò che rendono possibile un futuro, una sorta di rinascita dello spirito che ritrova se stesso. Anche per quanto riguarda l´altra tecnica usata dall´artista, l´acrilico in combinazione con lo spray, si riferisce in qualche modo a qualche cosa di arcaico. Vengono infatti rappresentati con questa tecnica personaggi appartenenti a popoli che hanno mantenuto forte ed intatta nel tempo la loro identità, nonostante lo sterminio che è stato loro perpetrato e tutte le difficoltà di vivere da diversi nel mondo attuale, come gli aborigeni, gli shamani, i masai. Le linee spigolose, i contorni fortemente definiti, i segni spessi sono tutti simboli e sinonimi della forza e della immutabilità di questi personaggi, che spesso hanno difeso a costo della vita le loro radici, lo spirito del loro popolo.” Diletta Biondani Mostra realizzata col contributo di Logos Hotel Forte dei Marmi e la partecipazione del Comune di Montignoso – Comune di Forte dei Marmi – Italia Nostra sez. Massa-montignoso – Piccolo Teatro della Versilia – Fondazione Peccioliper; con l’adesione dell’Unione Europea, dell’International Council Of Museums, Regione Toscana, Toscana Musei, Edumusei, Provincia di Lucca, Sistema Museale della Provincia di Lucca, Apt Versilia. Info: Museo Ugo Guidi - Via M. Civitali 33, Forte dei Marmi - Tel. 3483020538 - www.Ugoguidi.it - museougoguidi@gmail.Com    
   
   
PALERMO (REALE ALBERGO DEI POVERI): MOSTRA AVANGUARDIE RUSSE DAL 3 DICEMBRE 2011AL 20 MARZO 2012  
 
La Sicilia in primo piano nelle iniziative a chiusura dell’Anno della Cultura e della Lingua russa in Italia e della Cultura e della lingua italiana in Russia – 2011. Promossa dall’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, dal 3 dicembre 2011 al 20 marzo 2012, nello spazio espositivo del Reale Albergo dei Poveri di Palermo, sarà allestita una importante mostra sulle avanguardie russe, curata da Andrey Sarabyanov e Giulia Davì, un’occasione straordinaria per ripercorrere quel fil rouge che rintraccia i legami e le influenze fra il mondo artistico russo e quello occidentale. La mostra presenta al pubblico italiano 60 dipinti e ricostruzioni di oggetti tipici dell’arte russa degli inizi del Xx secolo, provenienti dalla Galleria statale Tretyakov e dai musei regionali russi di città quali Kazan, Kirov, Krasnodar, Nizhny Novgorod, Pskov, Samara, Saratov, che ripercorrono similitudini e contrapposizioni, spaziando dagli evidenti influssi di artisti come Cezanne, Gauguin e Picasso alle espressioni cubofuturiste fino a giungere alla creazione non-oggettiva del Suprematismo e alla razionalità, alla disciplina del formale del Costruttivismo. “Dopo il grande successo dell’esposizione a Mosca dei capolavori di Antonello da Messina provenienti dai Musei della Regione Siciliana – afferma l’Assessore Regionale ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana Sebastiano Missineo – promuoviamo un’altra iniziativa di altissimo profilo culturale che il pubblico italiano, anche approfittando delle festività di fine anno per visitarla, sicuramente apprezzerà” Il Cubismo, affermatosi a Parigi fra il 1907 e il 1914, e il Futurismo, annunciato in un manifesto milanese del 20 febbraio 1909, influenzarono profondamente lo stile ed ebbero un ruolo importante per la formazione del linguaggio artistico delle avanguardie russe. La reinterpretazione di questi come di altri movimenti ha fatto nascere uno stile vivo e originale, grazie al quale la Russia, avanzando in prima linea nella nuova arte, diventò uno dei Paesi leader dell’avanguardia artistica europea. L’avanguardia ha attinto moltissimo anche dall’arte antica russa e dall’arte contadina e fu notevolmente influenzata da elementi della cultura popolare cittadina come le stampe popolari (lubok) e le insegne pubbliche. Tali fattori contribuirono a far emergere la corrente avanguardista nell’arte russa, ma la forza propulsiva principale furono gli stessi artisti con i propri talenti e peculiarità individuali. I più importanti furono Kazimir Malevich e Vladimir Tatlin, Vasily Kandinsky e Aristarkh Lentulov, Marc Chagall e Robert Falk, Aleksandr Rodchenko e Mikhail Larionov. Molto significativa anche la presenza delle donne: Natalia Goncharova, Olga Rozanova, Lubov Popova, Nadezhda Udaltsova, Aleksandra Ekster. L’esposizione, che ripercorre il loro percorso creativo, è costruita attorno ad alcune opere fondamentali: L’informale e Mosca. Piazza Rossa di Kandinsky , Quattro quadrati di Kazimir Malevich, Architettura pittorica di Lubov Popova, Nero su nero di Aleksandr Rodchenko, Aeroplano sopra il treno di Natalia Goncharova, Venere di Katsapi di Mikhail Larionov, Natura morta di Ilya Mashkov, Paesaggio. Chiese. La Nuova Gerusalemme di Aristarkh Lentulov, un bozzetto in acciaio e legno della Torre della Iii Internazionale di Vladimir Tatlin, proveniente dal Rosizo State Museum and Exhibition Center. Tra le opere mai esposte in Italia, Piazza della Signoria a Siena di Piotr Konchalovsky, Natura morta. Stoviglie di una trattoria, di Vasily Roshdestvensky, Ritratto di un poeta di Ilya Mashkov, Donne con rastrelli di Natalia Goncharova, Modella nuda con tappetto asiatico sullo sfondo di Aleksandr Kuprin. Malevich, K.s. The Mower,1912, Oil on canvas, 113,5x66,5 Con la mostra su Antonello da Messina a Mosca e con quella sulle Avanguardie Russe a Palermo la Regione Siciliana ha partecipato al più alto livello al programma di iniziative predisposto dal Comitato nazionale presieduto dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e coordinato da Giuliano Urbani, che ha coinvolto più di cinquanta istituzioni pubbliche e private italiane con dieci sezioni, oltre cento grandi eventi, più di mille iniziative fra mostre d’arte, cinema, musica, teatro, design, letteratura, sport, creatività ed eccellenze italiane per portare in trentadue città russe il meglio del nostro paese