Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


VENERDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6
Notiziario Marketpress di Venerdì 21 Dicembre 2012
MILANO: A DUOMO MIO  
 
Presso lo showroom Calligaris, fino al 12 gennaio 2013 si può visitare la mostra “A Duomo Mio” che propone le foto dei 23 bassorilievi del Duomo liberamente interpretati da 20 artisti. La mostra "A Duomo Mio" è stata pensata, progettata-e realizzata dall´Associazione culturale Porta Marengo, il cui obiettivo è promuovere iniziative ed eventi allo scopo di creare positive sinergie tra le risorse culturali ed economiche del quartiere milanese: San Gottardo Meda. Il Duomo. Un simbolo. Il Duomo è Milano. Lo conosciamo tutti. Sappiamo come è fatto. Lo guardiamo. Le impalcature ci sono, dunque tutto è a posto, vive, possiamo passare oltre. Il Duomo è bello, imponente e rosa nelle belle giornate di sole, ma non ci spaventa anzi ci protegge. Il Duomo ci è così familiare ... Domani, siamo sicuri, sarà ancora lì; gli diamo un’occhiata, lo lasciamo giocare nella sua grande piazza. Il Duomo in fondo è un’idea e un’immagine, un mosaico di stili unificati nel nome dell’arte e gli artisti ce lo svelano in modo inconsueto perché nelle cartoline non si vede un bel nulla. Info: Calligaris – Via Tivoli, angolo Foro Buonaparte, Milano - da martedì a sabato dalle 10.00 alle 19.00 (lunedì chiuso tutto il giorno) - in dicembre aperto anche domenica 23 con stesso orario; Arch. Paola Ponzellini, Presidente Porta Marengo - corso San Gottardo 18, -Milano - Tel. 02.89403344 www.Portamarengo.com    
   
   
MILANO (BICOCCA VILLAGE): SAND ART CON GABRIELLA COMPAGNONE (SAND ARTIST)ED EDOARDO FIORINI (SAX)- SABATO 22 DICEMBRE, ORE 17,30/18,10 E ORE 19,00/19,40  
 
Sabato 22 dicembre al Bicocca Village di Milano (in via Chiese 60), Gabriella Compagnone sarà la protagonista di Sand Art. Accompagnata dal vivo dalle note del sax di Edoardo Fiorini, la Compagnone utilizzerà la sabbia di mare per creare opere pittoriche che si trasformeranno davanti agli occhi degli spettatori. Nel corso del pomeriggio si terranno due esibizioni di Sand Art: la prima dalle ore 17:30 alle 18:10, la seconda dalle 19 alle 19:40. L´ingresso è gratuito. C´è qualcosa di magico nel vedere la sabbia spargersi su una superficie e man mano, spostata con sapienza dalle dita di una sand artist come Gabriella Compagnone, mutare posizione sino ad assumere forme pittoriche in continua evoluzione, grazie alla sapiente e rapida ´riorchestrazione´ della sabbia. Sand Art in italiano potrebbe infatti tradursi "arte con la sabbia": immagini realizzate con sapienti tocchi delle mani che movimentano i granelli disposti su un tavolo luminoso. Disegni destinati a durare pochi attimi, prima che i loro contorni vengano nuovamente rimodellati.Le immagini create dalla Compagnone si susseguono in simbiosi con le melodie del sax, dando vita a una forma di animazione musicata dal vivo. Al Bicocca Village, con le sue animazioni di sabbia la Compagnone narrerà la storia di Alice nel paese delle meraviglie. Gabriella Compagnone, nata a Sezze Romano (Lt) nel 1990, è la più sorprendente esponente italiana di questa forma di arte estemporanea, e non solo per la sua giovanissima età.Diplomata all´istituto d´arte "Metelli" di Terni, ha vinto diversi concorsi. Indirizzata dal suo insegnante di animazione, la Compagnone ha scoperto la Sand Art, dimostrando un talento notevole per questa forma d´arte ancora poco conosciuta. Nel 2008 si unisce a tre musicisti, coi quali crea il gruppo Note di Sabbia. Nel 2009 viene contattata da Canale 5 per partecipare alla trasmissione Italia´s Got Talent. In seguito a questa fortunata apparizione è stata invitata ad esibirsi in eventi pubblici e privati, lavorando per aziende come Mercedes, Ducati, Baume et Mercier, Unicredit, Lindt, Bialetti, Il Sole 24 Ore, Benetton, Siemens, Lloyd´s e altre. Ha partecipato inoltre alle trasmissioni televisive C´è posta per te, Telethon, Domenica in e Glam.attualmente si esibisce in progetti con vari musicisti (Eimog, Edoardo Fiorini, Matteo Rossi) e attori (Vincenzo Guaglione, Alessandro Cola), oltre che con il gruppo Note di Sabbia. Info: Bicocca Village - Via Chiese 60, Milano - tel.: 02 66101276 - fax: 02 64109370 - www.Bicoccavillage.it  - Ccbicoccavillage@prelios.com  - Ingresso: gratuito - Direzione artistica: Giuliana Lazzari  
   
   
CIRCUITO CASE MUSEO DI MILANO: A NATALE REGALA LE QUATTRO CASE MUSEO DI MILANO, IL MUSEO BAGATTI VALSECCHI, CASA BOSCHI DI STEFANO, VILLA NECCHI CAMPIGLIO E IL MUSEO POLDI PEZZOLI  
 
Le quattro Case Museo di Milano, in occasione delle feste natalizie suggeriscono per i vostri regali la Case Museo Card: un’idea originale a sostegno della cultura. Un’insolita “strenna” che offre a chi la riceve la possibilità di essere ospite delle quattro Case Museo di Milano. La visita a queste splendide dimore è un’esperienza indimenticabile che permette di conoscere le storie dei loro proprietari, ammirare capolavori di scultura, pittura e arti applicate e approfondire la storia della città di Milano e del collezionismo del XIX e del XX secolo. Inoltre, chi riceve in regalo la card per Natale, presentandola alla biglietteria del Teatro Manzoni, avrà la possibilità di acquistare due biglietti scontati per lo spettacolo Colazione da Tiffany in scena dal 26 febbraio al 17 marzo 2013 con Francesca Inaudi e Lorenzo Lavia per la regia di Piero Maccarinelli. Quatto dimore, quattro racconti, quattro esperienze indimenticabili con un’unica card! La Case Museo Card ha validità di dodici mesi e consente un ingresso in ciascuna delle quattro Case Museo. Per il Natale 2012 la card è disponibile in una duplice veste: - la Case Museo Card inserita in un biglietto d’auguri (Prezzo 15,00 euro). - la Case Museo Card abbinata al City Notebook Moleskine edizione speciale Circuito Case Museo di Milano Moleskine, una guida alla città che mette al primo posto l´esperienza personale di ogni visitatore, residente o turista, con in più tutte le informazioni utili sulle Case Museo del Circuito e sui personaggi che le hanno abitate. (Prezzo 25,00 euro) La Case Museo Card e la Case Museo Card + City Notebook Moleskine edizione speciale Circuito Case Museo di Milano Moleskine sono in vendita presso i bookshop del Museo Poldi Pezzoli, del Museo Bagatti Valsecchi, di Villa Necchi Campiglio. Con la Case Museo Card sarà inoltre possibile visitare le mostre in corso nelle singole Case Museo: - Museo Poldi Pezzoli – Mostra “Giovanni Bellini. Dall’icona alla storia” dal 9 novembre al 25 febbraio 2013. Museo Bagatti Valsecchi- "per festeggiare i diciotto anni di apertura al pubblico é stata inaugurata una diociottesima stanza per raccontare, tramite immagini d´epoca e oggetti di vita quotidiana, la vita della casa e dei suoi abitanti prima della sua trasformazione in Museo. - Villa Necchi Campiglio – dal mercoledì alla domenica – Mostra “Amati e ricamati - La collezione Loretta Caponi di Firenze” dal 1 dicembre 2012 al 6 gennaio 2013. Il sito www.Casemuseomilano.it  fornisce informazioni sulla storia e sulle collezioni delle quattro istituzioni e altre notizie utili per il visitatore. Presso tutte le Case Museo è disponibile materiale divulgativo in diverse lingue, fra cui una brochure illustrativa e un volantino con informazioni pratiche, rivolto a tutti i visitatori, ai turisti e alle scuole  
   
   
MILANO (UNICREDIT TOWER): UN MONDO NUOVO” - IN MOSTRA OPERE DELLA UNICREDIT ART COLLECTION FINO AL 6 GENNAIO 2013  
 
All’interno delle iniziative natalizie organizzate dal costruttore Hines per presentare ai cittadini la nuova piazza di Porta Nuova Garibaldi, Unicredit presenta l’originale mostra Un mondo nuovo. Questa esposizione, 14 opere di grandi dimensioni della Collezione d’Arte Contemporanea di Gruppo allestite al piano terra di Unicredit Tower, vuole celebrare con i milanesi il nuovo skyline della città. L‘impegno in campo artistico di Unicredit è visibile in particolare nella nostra Collezione, che spazia per epoche e tecniche e che pone una particolare attenzione alle giovani generazioni: è infatti grazie a loro che il mondo è un mondo nuovo. Queste opere mostrano mondi immaginari, mondi capovolti e strane mutazioni; una ricca varietà che è propria delle città e degli spazi in cui viviamo ogni giorno. L’arte ci aiuta a vedere tutto questo con occhi diversi cambiando la nostra prospettiva  
   
   
BRESCIA: IL GRANDE 2013 - DAL 7 MARZO RIAPERTURA DEL CAPITOLIUM MENTRE A SANTA GIULIA ENTRA IL CONTEMPORANEO - A BRESCIA, PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA, ANCHE LA COLLEZIONE DAIMLER MERCEDES  
 
Brescia affronta il 2013 indagando il presente partendo dal suo illustre passato. Quello di Brixia romana, città tra le più importanti dell´Impero, ma anche della successiva capitale longobarda. Due epoche fondamentali riunite simbolicamente nell´area intorno a Santa Giulia, riconosciuta nel 2011 dall´Unesco come patrimonio dell´Umanità. Ed è proprio quest´area che nel 2013 ospiterà tre eventi di assoluta eccezione: la riapertura del Capitolium restaurato e, in Santa Giulia, due importanti mostre che mettono vis a vis una delle più celebri collezioni d´arte contemporanea europea, quella della Fondazione Daimler Mercedes (qui concessa per la prima volta all´Italia), con il meglio (e si tratta di opere davvero notevoli) delle collezioni pubbliche e private bresciane di arte contemporanea. L´appuntamento è per il 7 marzo, in una città che, come recita lo slogan della campagna ideata dal Comune, "Ha la testa nell´arte". A partire da quella data, la splendida area archeologica del Capitolium, simbolo di fortissimo fascino, verrà riaperta con un nuovo percorso museale, sia nell´allestimento delle antiche sale, sia nelle innovative modalità di comunicazione, frutto delle più moderne tecnologie, con una installazione multimediale a cura di Studio Azzurro. Per l´occasione "gli antichi Dei tornano nella loro casa". Nel tempio restaurato verranno infatti ricollocati gli altari e le effigi delle divinità che duemila anni fa qui venivano venerate. Le novità emerse in questi ultimi anni dalle indagini archeologiche e dagli studi specialistici (pavimenti in marmi colorati del I secolo d. C., arredi dell´antico tempio, sculture, epigrafi) confermano l´antico tempio del I secolo d. C. Come uno degli edifici di età imperiale più importanti e meglio conservati dell´Italia Settentrionale. L´installazione multimediale creata da Studio Azzurro permetterà ai visitatori di conoscere ed esplorare il sito così come doveva presentarsi in origine, valorizzando l´ambiente e consentendo di comprendere meglio il significato del Tempio e rendendo la visita indimenticabile. La tecnologia più contemporanea che si mette al servizio dell´arte antica, per parlare allo spettatore del nostro tempo. Pochi passi più in là, sempre lungo Via Musei, il complesso monastico di Santa Giulia, sito Unesco e museo archeologico di enorme fascino, accoglie invece una mostra d´eccezione. Per la prima volta in Italia, dopo Singapore, Tokyo, San Paolo, Johannesburg, una fra le collezioni d´arte contemporanea più importanti d´Europa, la Daimler Art Collection, per svelarsi all´Italia sceglie la città di Brescia. La Collezione Daimler è costola artistica del grande gruppo Mercedes Benz: quasi duemila opere di oltre settecento artisti internazionali, raccolte in 35 anni di ricerca. Il meglio della grandiosa Collezione, circa 150 opere viene qui presentato per la prima volta in Italia. Sono quadri, sculture, video, videoinstallazioni e fotografie di maestri internazionali del "Secolo breve". Appassionante la sezione dedicata al tema ´automobile´ con opere Robert Longo, Pietro Sanguineti e Jan var der Ploeg e Andy Warhol, tra gli altri. Un´operazione questa che rilancia al contemporaneo Brescia, una città forte di una presenza interessantissima di importanti collezionisti, e di gallerie d´arte moderna e contemporanea di altissimo prestigio. Collezioni private che daranno vita ad una ulteriore mostra aperta parallelamente alla Collezione Daimler Mercedes: Da De Chirico a Fontana e oltre. Collezioni a Brescia, che proporrà tra gli altri anche Kapoor e Cattelan accanto ai grandi del nostro primo Novecento; mostra curata dai civici Musei. E tutto intorno una città da vivere, alla scoperta delle zone off, dove giovani artisti "colonizzano" spazi per marcare il fermento artistico che la città vive. Tra gli spazi off anche la nuova Metropolitana di Brescia che inaugura nella stessa primavera, a confermare la cifra di una città che vuole guardare avanti. La realizzazione del progetto Capitolium è possibile grazie ai contributi di Comune di Brescia, Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, Fondazione Brescia Musei, Fondazione Asm e Arcus Spa. La realizzazione del progetto Daimler Art Collection a Brescia è possibile grazie a Comune di Brescia, Museo delle Mille Miglia. Info: http://www.comune.brescia.it/  http://www.bresciamusei.com/   
   
   
TORINO: CHANTAR L’UVERN - SETTIMA EDIZIONE  
 
“Chantar l’Uvern: da Natale a Sant’orso frammenti di cultura occitana e francoprovenzale”. Nell’edizione 2012/2013 si rafforza la collaborazione tra l’Ente Parco, la Comunità Montana Valle di Susa e Val Sangone ed il Cesdomeo (Centro di Documentazione Memoria Orale) di Giaglione per l’organizzazione di “Chantar l’uvern, frammenti di cultura occitana e francoprovenzale”, la rassegna di eventi e manifestazioni realizzate con il contributo della Provincia di Torino in riferimento alla legge regionale di tutela, valorizzazione e promozione dell´originale patrimonio linguistico del Piemonte. Per il settimo anno consecutivo Chantar l´Uvern si propone di sostenere e valorizzare eventi tradizionali locali come i carnevali storici e le feste patronali d’inverno, ma anche di far conoscere i differenti aspetti della cultura dei territori delle minoranze linguistiche attraverso musiche, spettacoli teatrali, concerti, presentazioni di libri e serate tematiche. La rassegna, che nelle sue precedenti edizioni ha riscosso molto successo, vede quest’anno coinvolti 17 Comuni: Bardonecchia, Chiomonte, Condove, Exilles, Giaglione, Gravere, Mompantero, Novalesa, Oulx, Pragelato, Salbertrand, San Giorio di Susa, Sauze di Cesana, Sauze d’Oulx, .Usseaux, Vaie e Villarfocchiardo.. L’inaugurazione e la presentazione al pubblico della rassegna avrà luogo domenica 23 dicembre 2012 alle ore 21.00 a Salbertrand presso la sede dell’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie – Via Fransuà Fontan n.1. Interverrà l’Assessore alla Cultura della Provincia di Torino e i rappresentanti degli Enti coinvolti.Durante la serata verrà presentato il Cahier n. 17 dell’Ecomuseo Colombano Romean “L’i pa ‘n travalh dla jarina!”(Non è un lavoro da galline!) - Il lavoro del mondo contadino nella prima metà del Novecento visto attraverso gli occhi dei bambini di allora, a cura di Renato Sibille.seguirà lo spettacolo "Piccole scuole di montagna": storie e aneddoti d´altri tempi a cura dell´Associazione Artemuda: dal cahier n. 10 "Ricordi di scuola" (di B. Patria, D. Ordazzo, L. Morganti) quadri d´en temps: un prete burbero della prima metà dell´Ottocento vessa una giovane maestra a Chiomonte e un podestà con un maestro degli Anni ´30 accolgono in modo ridicolo l´ispettore scolastico.Durante la serata anteprima dell’evento “Si narra di Violini in Alta Valle Susa” con il gruppo musicale Parenaperde – l’evento chiuderà la rassegna il 23 febbraio 2013  
   
   
MILANO: NATALE AL MUSEO POLDI PEZZOLI - APERTURE STRAORDINARIE, VISITE GUIDATE ALLA MOSTRA E FAMILY MAP  
 
Mercoledì 26 dicembre: apertura straordinaria e visite guidate alla mostra Un’occasione per visitare, oltre alla collezione permanente del Museo, la mostra in corso Giovanni Bellini. Dall’icona alla storia. Le opere esposte raccontano il rapporto del maestro veneziano con il tema della Pietà.inoltre, alle ore 15.30 e alle ore 17.00, sono in programma due visite guidate per meglio approfondire l´esposizione. Informazioni: Mercoledì 26 dicembre: apertura dalle 10.00 alle 18.00Visite guidate alla mostra: ore 15.30 e ore 17.00Ingresso: a pagamento, intero 9 € | ridotto 6 €Visite guidate: gratuite. Indispensabile la prenotazione telefonando ai numeri 02 794889 - 02 796334 (max 20 persone). · Per i bambini: le due family map Alla mostra con gli angeli e la natalizia Segui la stellaOltre alla family map dedicata alla mostra in corso, Alla mostra con gli angeli, tutti i bambini ricevono la family map di Natale Segui la stella: i più piccoli, come i Re Magi, seguiranno la stella cometa che li aiuterà a scoprire Gesù Bambino raffigurato in alcune opere del Museo. Bambini fino ai 10 anni accompagnati dai genitori: ingresso gratuito. · E ancora…Domenica 6 gennaio, il Museo resta aperto. Informazioni: Domenica 6 gennaio: apertura dalle 10.00 alle 18.00Ingresso: a pagamento, intero 9 € | ridotto 6 € Il Museo è chiuso nei giorni 25 dicembre e 1° gennaio.  www.Museopoldipezzoli.it  
   
   
MONTECAMPIONE: MOSTRA FOTOGRAFICA "MEMORIE PER IL FUTURO" DI ROBERTO MEAZZA - FINO AL 9 GENNAIO 2013  
 
Oltre 110 fotografie di vari formati, quasi tutte in pellicola, raccolgono la prima mostra personale di Roberto Meazza che si apre il 22 dicembre 2012 in Piazzetta a Montecampione(bs) e che documenta una parte degli scatti degli ultimi 40 anni dell´artista. Spirito libero, durante i lunghi e numerosi soggiorni in giro per il mondo, Roberto Meazza, con grande sensibilità, ha colto: momenti, sensazioni,luci, luoghi, situazioni ritratti, volti di uomini, donne e bambini, tesi a rendere quell´idea del viaggio cosi´ difficilmente afferrabile. Accanto agli scatti che lo hanno reso famoso per le maggiori riviste italiane e straniere: India, Grecia, Birmania, Kashmir, Vietnam, Costa d´Avorio, Senegal, Togo, Uzbekistan, Bahamas, Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca, Croazia, Argentina, Capo Verde, Cuba, Sri Lanka, sono presenti anche fotografie in bianco e nero. Autore di diversi libri pubblicati dal Touring Club Italiano Memorie per il futuro Piazzetta di Montecampione 1200 (davanti al negozio Dylan Sport) Artogne Bs aperta dal 22 dicembre 2012 al 7 gennaio 2013 Orario: Tutti i giorni dalle 10.30 alle 13 e dalle 15.30 alle 20. Chiusa il 25/12/2012  
   
   
FIRENZE (PALAZZO PITTI): MOSTRA DI FRANCO GUERZONI  
 
L’artista terrà una grande mostra personale, a partire da febbraio 2013, dal suggestivo titolo “La parete dimenticata”, nelle stanze dell’Andito degli Angiolini di Palazzo Pitti. Decine di opere in questa esposizione promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e curata da Pier Giovanni Castagnoli e Fabrizio D’amico. Un titolo evocativo quanto rivelatore quello scelto per la grande mostra personale di Franco Guerzoni: “La parete dimenticata”. L’esposizione verrà ospitata nelle suggestive stanze dell’Andito degli Angiolini di Palazzo Pitti, e aprirà al pubblico il 28 febbraio 2013, per terminare il 7 aprile. Oltre 30 opere esposte, che si concentreranno in particolare sui risultati dell´ultimo decennio dell´esperienza dell´artista (che curerà personalmente l’allestimento), con lavori che hanno aggiunto un nuovo e corposo capitolo al ricco e variegato romanzo per figure che Guerzoni ha via via creato sui temi dell´usura del tempo, delle rovine, delle archeologie, delle tracce della memoria. Ma a dare i caratteri dell’eccezionalità all’evento, sarà il fatto che alle recenti creazioni verrà accostata una selezione di opere storiche risalenti agli anni Settanta, quando nel clima del concettualismo allora imperante, Guerzoni ricorreva nel suo lavoro all´utilizzo di fotografie. Guerzoni, nato nel 1948 a Modena (dove vive e lavora ancora oggi), vive infatti fin da giovanissimo in un contesto di forte influenza concettuale e di intenso scambio di idee con artisti quali Vaccari, Parmiggiani, Della Casa, Cremaschi, Ghirri. Entra fin da subito nel panorama nazionale con importanti esposizioni: risale al ’73 la sua prima personale, a Bologna, curata da Renato Barilli. Negli anni immediatamente successivi continua un importante ciclo espositivo, affermandosi sempre più. Alla fine degli anni ´80 approda a una ricerca sulla superficie intesa come profondità, che dà luogo a grandi cicli di opere quali Decorazioni e rovine, presentato alla Biennale di Venezia del ´90. Dopodiché arrivano retrospettive e personali in decine di Musei e Gallerie tra le più importanti in Italia. La mostra di palazzo Pitti, promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e curata da Pier Giovanni Castagnoli e Fabrizio D’amico, darà vita a molteplici suggestioni di lettura, utili ad indagare opere e tempi, e con esse, la certificazione di una continuità di ispirazione e di propositi che lega tenacemente tra loro stagioni di ricerca assai lontane, nel nome di una saldissima identità poetica. «Questa esposizione – dice Castagnoli - evidenzia ed esalta, nella sua brevità, il nocciolo fondante e più tenacemente resistente della visione dell´autore e la sua singolarità: l´arte come restituzione di memoria che produce e avvalora il presente, e l´esercizio della pittura come scavo e rivelazione del corpo attivo della superficie, nella sua inesauribile facoltà generativa». Accompagnerà l´esposizione, come catalogo, un volume edito da Skira,che conterrà, oltre agli scritti dei curatori e testi dell´artista, le riproduzioni delle opere in mostra e un ricco repertorio di immagini documentanti il lavoro di Guerzoni  
   
   
OLANDA (HERMITAGE AMSTERDAM): PROSSIME MOSTRE -  
 
Pietro Il Grande, Uno Zar Innovativo 9 Marzo – 13 Settembre 2013, Il 2013 sarà l’anno dei Paesi Bassi e della Russia, e per l’occasione l’Hermitage Amsterdam inaugurerà una grande mostra dedicata allo zar Pietro il Grande (1672 – 1725), una figura innovativa per il proprio Paese. La mostra fornisce un quadro completo di questo originale zar russo, innovativo e curioso che, investito del titolo a soli 17 anni, era fermamente deciso nel modernizzare il proprio Paese. Egli riuscì nell’intento di riformare l’esercito e la chiesa, ampliò il commercio e l’industria, e infine migliorò l’istruzione e la sanità per il proprio popolo. Innalzò la Russia al pari di una potenza europea, dandole una nuova capitale: San Pietroburgo, “la finestra sull’Occidente”. Attraverso oggetti quali dipinti, gioielli, armi e documenti unici, la mostra regala una panoramica sulla vita di una delle figure più intriganti della storia mondiale. Egli stesso, in gioventù, si circondò di oggetti d’arte tra cui un Rembrandt (acquistato per 80 fiorini), con il quale gettò le basi per la collezione dell’Hermitage di San Pietroburgo. Viaggiatore quale era, Pietro il Grande fece due viaggi nell’Europa Occidentale. In una di queste occasioni visitò la Repubblica dei Paesi Bassi, dove si lasciò ispirare in particolar modo da Amsterdam, uno dei centri mondiali del commercio e della scienza, che prese ad esempio per la fondazione della sua nuova capitale russa. In particolare la mentalità liberale e i canali unici nel loro genere furono per lui di grande impatto. La sua trascinante curiosità era davvero notevole, e gli permise di allacciare rapporti duraturi con personalità olandesi preminenti quali Nicolaas Witsen (sindaco di Amsterdam), Christoffel van Brants (trasportatore e commerciante di grano e armi), Albert Seba (farmacista e collezionista di prodotti naturali) e Frederik Ruysch (medico, anatomista e botanico). Come una spugna, Pietro il Grande assorbì le loro conoscenze, che mise in pratica nella costruzione di navi e strumenti, e nell’arte della falegnameria; era inoltre in grado di praticare incisioni, autopsie, estrazioni dentarie, di produrre carta, di dedicarsi al giardinaggio, ai processi di stampa e tanto altro. Come nessun altro, egli seppe riconoscere l’importanza della manodopera, tanto da essere in grado di padroneggiare ben quattordici mestieri. Basta osservare come mise in pratica queste sue conoscenze in Russia, per capire quanto lo zar fosse una persona amante dell’innovazione. In particolare i molti oggetti personali dello zar, tra cui i magnifici costumi e il carro, dimostrano quanto i suoi gusti fossero influenzati dall’Occidente europeo. La collezione del Museo Statale Hermitage di San Pietroburgo è il punto di partenza della mostra, arricchita da collezioni provenienti da musei e istituti nazionali e internazionali. L’anno dei Paesi Bassi e della Russia Il 2013 si svolgerà nel segno dello speciale rapporto tra la Russia, l’Olanda e Amsterdam. Sin dal Secolo d’Oro infatti, i due Paesi erano importanti partner commerciali, e hanno consolidato i loro rapporti nei secoli successivi. Così nel 1813, con la caduta di Napoleone, i Cosacchi avanzarono fino alle porte di Amsterdam, e molti degli Orange si unirono in matrimonio con membri della dinastia Romanov. I legami tra Russia e Paesi Bassi vennero infine coronati nel 2009 con l’apertura dell’Hermitage Amsterdam, il satellite in Europa Occidentale del famoso Museo di San Pietroburgo. La meraviglia delle ceramiche Blu di Delft Dal 1 dicembre 2012 fino a metà del 2014, Gemeentemuseum Den Haag Le famose ceramiche blu di Delft sono considerate simbolo del benessere olandese durante il Secolo d’Oro. Nonostante ciò, questi pezzi così importanti per il patrimonio culturale olandese, non si vedono spesso nei musei. Il Gemeentemuseum de L’aja, che possiede una delle più grandi collezioni al mondo di ceramiche di Delft, va controtendenza. Attraverso l’esposizione permanente che dal 1 dicembre sarà allestita nelle sale del museo, viene raccontata l’interessante storia di quattro secoli delle famose porcellane blu, accanto alle quali saranno esposti anche esemplari multicolore, particolari vasi per tulipani e piatti dalle decorazioni più semplici. Un’installazione inoltre, mostra come ancora oggi i designer traggano ispirazione dai modelli più antichi. Insomma, le porcellane blu di Delft sono molto amate anche ai giorni nostri! La Compagnia delle Indie Orientali (in olandese Voc) fece conoscere ai connazionali olandesi le porcellane orientali all’inizio del Xvii secolo. La lucentezza, le magnifiche decorazioni e le forme esotiche stimolavano la fantasia, ma solo i cittadini più facoltosi potevano permettersi questi prodotti pregiati provenienti dalla Cina. L’industria manifatturiera delle porcellane di Delft accettò la sfida, cercando di riprodurre il più fedelmente possibile le caratteristiche dei prodotti cinesi. E vi riuscì con successo, poiché i suoi pezzi raffinati e lussuosi furono riconosciuti in tutto il mondo come la migliore alternativa alle porcellane da importazione: si incominciò così a parlare delle “porcellane di Delft”. Intorno al 1660, quando Vermeer realizzò il suo famoso dipinto Veduta di Delft, la città contava già diversi produttori di ceramiche. Nel Xvii e all’inizio del Xviii secolo, Delft divenne leader incontrastata delle porcellane blu. La meraviglia delle Ceramiche Blu di Delft dona una visione completa dell’industria manifatturiera delle porcellane di Delft attraverso i secoli, con una esposizione interessante non solo per il pubblico nazionale, ma anche per i turisti. Si noterà come queste porcellane occidentali abbiano avuto un forte impatto sulla cultura olandese, e che esercitano un fascino ancora molto forte, ed ispira anche diversi artisti e designer moderni. Questa continuità viene messa in mostra proprio al Gemeentemuseum de L’aja, dove si possono trovare pezzi antichi accanto alle creazioni più moderne del Xx secolo. Per maggiori informazioni: Ufficio Marketing e Comunicazione, Marita Smit, +31 70 338 1122, msmit@gemeentemuseum.Nl. Immagini disponibili sul sito www.Gemeentemuseum.nl Amsterdam 2013, anno ricco di anniversari Per tutto il 2013, l’area metropolitana di Amsterdam sarà scenario per diverse e importanti celebrazioni. Oltre ai 400 anni dei canali di Amsterdam, molte istituzioni commemoreranno degli anniversari importanti. Queste fortunate coincidenze permetteranno ad Amsterdam Marketing di concentrare la propria attenzione sull’area metropolitana della città per tutto l’anno, promuovendo festeggiamenti ed eventi che rafforzeranno ulteriormente l’immagine e le attrattive della regione. Grande riapertura del Rijksmuseum Dopo anni di importanti lavori di restauro, il Rijksmuseum riaprirà le proprie porte al pubblico il 14 aprile 2013. Ancora una volta, le sue opere d’arte nazionali e internazionali potranno essere condivise con gli amanti dell’arte provenienti dall’Olanda e da tutto il mondo. I 40 anni del Museo Van Gogh e la sua riapertura Il Museo Van Gogh possiede la più grande collezione al mondo di opere e lettere di Vincent van Gogh, consentendo al grande pubblico di conoscere la vita e le opere del grande artista e dei suoi contemporanei. Con 1,6 milioni di visitatori l’anno, il Museo Van Gogh si colloca tra i 25 musei più visitati al mondo. Il 29 settembre 2012, il Van Gogh Museum ha chiuso le proprie porte al pubblico a seguito di importanti lavori di ristrutturazione e rinnovamento. Per diversi mesi tuttavia, la sua collezione principale può essere ammirata temporaneamente presso l’Hermitage di Amsterdam. Il 1 maggio 2013, i famosi dipinti di Van Gogh ritorneranno nella Museumplein, e importanti celebrazioni festeggeranno il 40° anniversario del Museo Van Gogh. Il 2013 celebra i 400 anni dalla costruzione della famosa Cerchia dei Canali di Amsterdam, unica al mondo in quanto opera edilizia e architettonica, ed espressione della fiorente Amsterdam nel Secolo d’Oro Olandese. In occasione di questo anniversario, che festeggerà anche l’inserimento dei canali nella lista dei Patrimoni dell’Umanità Unesco avvenuto nel 2010, il prossimo anno verranno organizzate diverse attività che avranno i canali come protagonisti come per esempio le seguenti 2 mostre: Due mostre per celebrare i 400 anni dei canali di Amsterdam Amsterdam lungo i canali 26 gennaio - 26 maggio 2013, Rembrandthuis, Amsterdam In occasione dei festeggiamenti per i 400 anni dei canali di Amsterdam, la casa museo di Rembrandt (Rembrandthuis) metterà in mostra, a partire dal 26 gennaio, una magnifica selezione di disegni che rappresentano i volti di Amsterdam dal Xvii al Xx secolo. Per la prima volta in 50 anni, il pubblico potrà ammirare queste particolari testimonianze storiche (l’ultima mostra si tenne infatti nel 1966). Sin dal Xvii secolo innumerevoli disegnatori hanno riprodotto Amsterdam dall’interno all’esterno della città. Il Xvii secolo ha visto l’apice di queste forme d’arte, con la produzione di disegni sempre più accurati e colorati, con vedute della città nelle quali splendeva sempre il sole. I visitatori della mostra verranno accompagnati lungo le sponde della città, lungo i canali verso il centro, con vista sul fiume Amstel e verso la cerchia dei canali. All’interno della mostra, sarà anche disponibile una pubblicazione che contiene tutte le opere esposte a colori, confrontate con fotografie della città ai giorni nostri. Il volume contiene inoltre una descrizione dello sviluppo urbano della città a partire dalla realizzazione dei canali e gli sviluppi dell’arte topografica a partire dal Xvii secolo. Museum Het Rembrandthuis, Jodenbreestraat 4, Amsterdam, www.Rembrandthuis.nl Booming Amsterdam La crescita di Amsterdam nel Secolo d’Oro. 15 febbraio – 26 maggio 2013, Archivio di Amsterdam Nel Secolo d’Oro la città di Amsterdam godette di uno sviluppo spettacolare. Il commercio e la navigazione verso qualsiasi parte del mondo resero la città sul fiume Ij una delle metropoli più importanti d’Europa: Amsterdam ebbe un vero e proprio boom. Numerosi immigrati giunsero nella città in cerca di lavoro e di un futuro migliore. Nel 2013 saranno trascorsi 400 anni dalla creazione della famosa cerchia dei canali, e la città volgerà la propria attenzione a questo evento memorabile. Per questo motivo, l’Archivio di Amsterdam presenterà, dal 15 febbraio al 26 maggio 2013, la mostra Booming Amsterdam, dedicata allo sviluppo della città durante il Secolo d’Oro, e a sorgere della cerchia dei canali. Attraverso l’esposizione di piante cittadine del Xvii secolo e documenti dell’archivio, verrà raccontata la storia del monumentale ampliamento della città. La mostra si apre con una spettacolare animazione riguardante la crescita di Amsterdam tra il 1600 e il 1700, che verrà proiettata nell’atrio dell’edificio De Bazel, mentre nella sala dedicata alla mostra vera e propria, i visitatori potranno vederle la sovraffollata città durante quel secolo. Attraverso i registri matrimoniali del 1613 e del 1663, sarà possibile scoprire le origini dei nuovi abitanti di Amsterdam: conosceremo i loro nomi e la loro professione. Mappe, topografie e documenti originali racconteranno la storia di una città in espansione, come ad esempio la pergamena degli Stati d’Olanda che, nel 1609, autorizza Amsterdam all’ampliamento della città. Unici nel loro genere anche i manoscritti dagli anni 1660-1662, che vengono raramente esposti, le piante illustrative dei progetti di sviluppo della città del 1662 e, infine, le immagini con vista dall’alto di Balthasar Florisz (1625) e Jacob Bosch (1681) che ben mettono in evidenza il risultato delle opere d’ampliamento. Inoltre, stampe rare e disegni architettonici mostrano la struttura delle case sui canali abitate dai cittadini più facoltosi, accanto a opere di famosi architetti come Hendrick de Keyser e Philip Vingboons. Prossime mostre in Olanda Pietro il Grande, uno zar innovativo 9 marzo – 13 settembre 2013, Hermitage Amsterdam Il 2013 sarà l’anno dei Paesi Bassi e della Russia, e per l’occasione l’Hermitage Amsterdam inaugurerà una grande mostra dedicata allo zar Pietro il Grande (1672 – 1725), una figura innovativa per il proprio Paese. La mostra fornisce un quadro completo di questo originale zar russo, innovativo e curioso che, investito del titolo a soli 17 anni, era fermamente deciso nel modernizzare il proprio Paese. Egli riuscì nell’intento di riformare l’esercito e la chiesa, ampliò il commercio e l’industria, e infine migliorò l’istruzione e la sanità per il proprio popolo. Innalzò la Russia al pari di una potenza europea, dandole una nuova capitale: San Pietroburgo, “la finestra sull’Occidente”. Attraverso oggetti quali dipinti, gioielli, armi e documenti unici, la mostra regala una panoramica sulla vita di una delle figure più intriganti della storia mondiale. Egli stesso, in gioventù, si circondò di oggetti d’arte tra cui un Rembrandt (acquistato per 80 fiorini), con il quale gettò le basi per la collezione dell’Hermitage di San Pietroburgo. Viaggiatore quale era, Pietro il Grande fece due viaggi nell’Europa Occidentale. In una di queste occasioni visitò la Repubblica dei Paesi Bassi, dove si lasciò ispirare in particolar modo da Amsterdam, uno dei centri mondiali del commercio e della scienza, che prese ad esempio per la fondazione della sua nuova capitale russa. In particolare la mentalità liberale e i canali unici nel loro genere furono per lui di grande impatto. La sua trascinante curiosità era davvero notevole, e gli permise di allacciare rapporti duraturi con personalità olandesi preminenti quali Nicolaas Witsen (sindaco di Amsterdam), Christoffel van Brants (trasportatore e commerciante di grano e armi), Albert Seba (farmacista e collezionista di prodotti naturali) e Frederik Ruysch (medico, anatomista e botanico). Come una spugna, Pietro il Grande assorbì le loro conoscenze, che mise in pratica nella costruzione di navi e strumenti, e nell’arte della falegnameria; era inoltre in grado di praticare incisioni, autopsie, estrazioni dentarie, di produrre carta, di dedicarsi al giardinaggio, ai processi di stampa e tanto altro. Come nessun altro, egli seppe riconoscere l’importanza della manodopera, tanto da essere in grado di padroneggiare ben quattordici mestieri. Basta osservare come mise in pratica queste sue conoscenze in Russia, per capire quanto lo zar fosse una persona amante dell’innovazione. In particolare i molti oggetti personali dello zar, tra cui i magnifici costumi e il carro, dimostrano quanto i suoi gusti fossero influenzati dall’Occidente europeo. La collezione del Museo Statale Hermitage di San Pietroburgo è il punto di partenza della mostra, arricchita da collezioni provenienti da musei e istituti nazionali e internazionali. L’anno dei Paesi Bassi e della Russia Il 2013 si svolgerà nel segno dello speciale rapporto tra la Russia, l’Olanda e Amsterdam. Sin dal Secolo d’Oro infatti, i due Paesi erano importanti partner commerciali, e hanno consolidato i loro rapporti nei secoli successivi. Così nel 1813, con la caduta di Napoleone, i Cosacchi avanzarono fino alle porte di Amsterdam, e molti degli Orange si unirono in matrimonio con membri della dinastia Romanov. I legami tra Russia e Paesi Bassi vennero infine coronati nel 2009 con l’apertura dell’Hermitage Amsterdam, il satellite in Europa Occidentale del famoso Museo di San Pietroburgo. Per ulteriori informazioni per la stampa: pressoffice@hermitage.Nl, www.Hermitage.nl/en/pers, tel. 0031-20-5308755 La meraviglia delle ceramiche Blu di Delft Dal 1 dicembre 2012 fino a metà del 2014, Gemeentemuseum Den Haag Le famose ceramiche blu di Delft sono considerate simbolo del benessere olandese durante il Secolo d’Oro. Nonostante ciò, questi pezzi così importanti per il patrimonio culturale olandese, non si vedono spesso nei musei. Il Gemeentemuseum de L’aja, che possiede una delle più grandi collezioni al mondo di ceramiche di Delft, va controtendenza. Attraverso l’esposizione permanente che dal 1 dicembre sarà allestita nelle sale del museo, viene raccontata l’interessante storia di quattro secoli delle famose porcellane blu, accanto alle quali saranno esposti anche esemplari multicolore, particolari vasi per tulipani e piatti dalle decorazioni più semplici. Un’installazione inoltre, mostra come ancora oggi i designer traggano ispirazione dai modelli più antichi. Insomma, le porcellane blu di Delft sono molto amate anche ai giorni nostri! La Compagnia delle Indie Orientali (in olandese Voc) fece conoscere ai connazionali olandesi le porcellane orientali all’inizio del Xvii secolo. La lucentezza, le magnifiche decorazioni e le forme esotiche stimolavano la fantasia, ma solo i cittadini più facoltosi potevano permettersi questi prodotti pregiati provenienti dalla Cina. L’industria manifatturiera delle porcellane di Delft accettò la sfida, cercando di riprodurre il più fedelmente possibile le caratteristiche dei prodotti cinesi. E vi riuscì con successo, poiché i suoi pezzi raffinati e lussuosi furono riconosciuti in tutto il mondo come la migliore alternativa alle porcellane da importazione: si incominciò così a parlare delle “porcellane di Delft”. Intorno al 1660, quando Vermeer realizzò il suo famoso dipinto Veduta di Delft, la città contava già diversi produttori di ceramiche. Nel Xvii e all’inizio del Xviii secolo, Delft divenne leader incontrastata delle porcellane blu. La meraviglia delle Ceramiche Blu di Delft dona una visione completa dell’industria manifatturiera delle porcellane di Delft attraverso i secoli, con una esposizione interessante non solo per il pubblico nazionale, ma anche per i turisti. Si noterà come queste porcellane occidentali abbiano avuto un forte impatto sulla cultura olandese, e che esercitano un fascino ancora molto forte, ed ispira anche diversi artisti e designer moderni. Questa continuità viene messa in mostra proprio al Gemeentemuseum de L’aja, dove si possono trovare pezzi antichi accanto alle creazioni più moderne del Xx secolo. Per maggiori informazioni: Ufficio Marketing e Comunicazione, Marita Smit, +31 70 338 1122, msmit@gemeentemuseum.Nlwww.Gemeentemuseum.nl  
   
   
NEW YORK: TIZIANA CASTELLUCCIO NELLA GRANDE MELA  
 
Fino al 10 gennaio 2013, le terracotte dell’artista parmigiana d’adozione alla Crisolart Gallery di New York C’è anche Tiziana Castelluccio, originaria di Castell’Arquato ma di fatto parmigiana d’adozione e abitante del mondo intero, tra i nomi presenti nella collettiva che il 15 dicembre scorso ha aperto i battenti alla Galleria Crisolart di New York, sede dell’Associazione A.C.A.F. Artemisia Gallery nella Grande Mela e che rimarrà visitabile fino al 10 gennaio del 2013. Nel cuore di Manhattan, dopo aver attraversato l’oceano, arriva dunque un’idea materica fortemente radicata alla terra del Vecchio Continente. Il divino racchiuso in un microuniverso di rotondità femminili. O la femminilità intenta nell’illustrazione della propria natura sovrannaturale. La terra, morbida e malleabile grazie all’intima fusione con l’acqua, dà prova di una qualità metamorfica tipica degli dei. O meglio, delle dee. Perché è nell’essenza stessa della donna, simbolo e verità, che il divino trae la propria capacità di mutare forma per comunicare con l’umano.  La donna contenitore, la donna generatrice, la donna della terra – fatta di terra – causa ed effetto degli eventi, punto di partenza e traguardo al tempo stesso. Nelle opere di Tiziana Castelluccio, il femminino è significato tramite la ricerca di sé stessa e le proprie modalità di autorappresentazione nel mondo che la circonda. Più precisamente, queste creazioni intendono mostrare le donne come dee, non dei, e donne come esseri umani che rappresentano l’essenza della loro vita. Le sculture, in terracotta dipinta, su basi di materiali che vanno dal legno alla pietra, richiamano un forte contatto con la realtà del mondo, àncora amatissima e in grado di stemperare con dolcezza la tensione verso un divino che, a conti fatti, è già presente e pulsante nei visceri. Nata a Castell’Arquato, Tiziana Castelluccio si è spostata da Parma a Milano, da Milano ad Atene e poi verso l’Oriente, in perpetuo movimento. La ricerca è stata ed ancora è il leitmotiv della sua vita. Tiziana è sempre in cerca dell’espressione dell’arte in ogni sua manifestazione; in teatro, danza, nelle discipline orientali. Cerca l’armonia nell’essenza delle cose