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VENERDI

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Notiziario Marketpress di Venerdì 20 Febbraio 2015
ROMA: DAL 21 AL 28 FEBBRAIO A PALAZZO MARGUTTA ESPLODONO “EMOTIONS”  
 
Roma – Un prezioso confronto artistico costruito attraverso un’attenta selezione di tecniche, percorsi e linguaggi, differenti fra di loro eppur ugualmente capaci di suscitare emozioni intense che diventano un momento di condivisione fra autori e pubblico. E’ questo, in sintesi, il punto di partenza e il risultato della collettiva “Emotions”, organizzata dalla Galleria “Il Mondo dell’Arte” e in programma nella storica sede di Palazzo Margutta (Via Margutta, 55) da sabato 21 a sabato 28 febbraio, con orario 10.00-13.00 e 16.00-20.00 (ingresso gratuito, domenica 22 aperto). L’esposizione, che è uno degli appuntamenti più attesi nel calendario della nota galleria romana, punta a far sì che lo spettatore, entrando in contatto con artisti caratterizzati da percorsi formativi, patrimoni conoscitivi e produzioni diversi, possa migliorare la propria capacità critica, riuscendo così a distaccarsi dai condizionamenti imposti dalle mode e dalle omologazioni volute dal mercato per lasciarsi andare alla ricerca del senso più profondo dell’opera d’arte e farsi travolgere dalle emozioni che la stessa genera. Così, una accanto all’altra e perfettamente amalgamate tra di loro, trovano il proprio spazio tele di enorme impatto visivo, caratterizzate da un linguaggio forte e indirizzate verso la ricerca e la valorizzazione di ogni singolo potenziale espressivo e comunicativo di chi decide di mettere in gioco la propria identità artistica. Tutti questi lavori sono il segno incisivo e fiero del mondo interiore che anima e ispira i pittori in mostra, un intreccio estremamente variegato di fili differenti tra di loro ma assolutamente capaci di spingere lo spettatore in un interminabile viaggio all’interno dell’animo umano. Diversi tra loro i generi in esposizione: si passa dal figurativo, anche di ispirazione metafisica, all’astrattismo geometrico, dal surrealismo all’action painting.Tante anche le tecniche utilizzate: da quelle tradizionali dell’olio e dell’acrilico a quelle miste, dagli smalti all’acquerello, dalla matita alle chine, dalla tempera all’uovo, invenzione tutta italiana ideata del ‘400 con la quale si sono espressi i più grandi pittori, al dripping, una tecnica veloce che in passato è stata usata anche da artisti del calibro di Pollock. Sei i pittori, di provenienza, non soltanto culturale, assolutamente diversa: Ermanno Bartoli, Pina Buonocore, Rita Delle Noci, Maria Sole Sollazzi, Sabatino Tarquini ed Elio Tosti. A selezionarli il Maestro Elvino Echeoni, direttore artistico di Palazzo Margutta e Presidente dell’Associazione Margutta Arte, e il gallerista Remo Panacchia, entrambi soci fondatori de “Il Mondo dell’Arte”, che, da sempre, propone in questo prestigioso luogo espositivo artisti professionisti e pittori che hanno portato l’arte italiana nel mondo. “In quest’esposizione – ha detto il Maestro Elvino Echeoni – abbiamo messo insieme autori che presentano tecniche originali e affrontano temi diversi, accentuandone le differenze stilistiche e tematiche. Così facendo siamo riusciti, a mio avviso, a presentare visioni differenti della realtà da cui prendono forma lavori eterogenei ma ugualmente coinvolgenti, capaci di far vibrare l’animo di chi li osserva”. L’appuntamento per il vernissage è fissato per sabato 21 febbraio 2015 dalle 18.00 alle 21.30. Ermanno Bartoli: romano di nascita, dopo la maturità classica si laurea in matematica. Ancora giovanissimo, si interessa all’arte contemporanea, con particolare attenzione alla metafisica, all’astrattismo e al surreale. Dopo aver insegnato nei licei prima e nelle università di stato poi, tra la fine del secolo scorso e il primo decennio del presente, riprende a dipingere, producendo una consistente mole di opere negli ambiti a lui congeniali del figurativo di ispirazione metafisica, del surreale e dell’astrattismo geometrico. E’ capace di interpretare l’astrattismo in forma prevalentemente geometrica e di esprimere il surrealismo in forma di pura fantasia con riferimento a elementi spaziali utilizzando le tecniche tradizionali dell’olio, dell’acrilico e quelle miste. Pina Buonocore: romana, classe 1953, amante dell’arte a tutto tondo, ha fatto da sempre della pittura, alla quale si è avvicinata da autodidatta nel ’68, parte integrante di sé, dei suoi interessi e del suo tempo. Costretta a rinunciare alla scuola artistica, la Buonocore ha saputo sperimentare ogni forma pittorica: dall’acquerello all’olio, dalla matita alle chine, dagli acrilici alle tempere fino all’attuale tempera all’uovo, tecnica utilizzata per riuscire a realizzare lavori eseguiti proprio come nel ‘400 e nel ‘500. Diverse le esposizioni, personali e collettive, alle quali ha preso parte e che le hanno consentito di ricevere apprezzamenti positivi da pubblico e critica. Da qualche anno risiede in Abruzzo. Rita Delle Noci: nasce a Melfi (Pz), ma vive e lavora a Formia. Ha partecipato a diverse esposizioni di pittura e grafica in Italia e all’estero e lavorato come illustratrice di libri presso case editrici italiane, inglesi e spagnole e per riviste di cultura. Ha insegnato grafica pubblicitaria e diretto un Centro di Programmazione culturale della Regione Puglia. Figlia della lezione novecentesca, realizza opere di enorme forza lirica. Osservare le sue composizioni significa innanzitutto porsi di fronte al lavoro di un’artista che ha piena coscienza di sé, plasmata attraverso una rigorosa ricerca che dura da quasi cinquanta anni e che non lascia il minimo margine di dubbio sulla profonda riflessione poetica che accompagna il suo percorso. Sue opere sono presenti presso enti, strutture pubbliche e religiose. La sua tecnica grafica - realizzata a china su cartoncino, con inserti di colore a tempera o acquarello, e creata alla fine degli anni ´60 - si basa su una ´trama´ di linee in cui si svolge una decorazione modulare che si plasma sul soggetto prescelto. Maria Sole Sollazzi: nasce a Roma, dove tuttora vive e lavora. Laureata in sociologia, si nutre di pittura sin dalla più tenera età. E’ “figlia d’Arte” e diversi componenti della sua famiglia sono pittori affermati. Capace di raccontare sulla tela il mondo attraverso l’universo dei colori, opera utilizzando pennellate forti che entrano nella mente dell’osservatore. Molti i riconoscimenti a lei assegnati. Tra questi: il premio “Arte in Divisa” (2011), il “Premio Europa” (1999) e il primo premio Campidoglio d’Oro (1987). Tantissime anche le esposizioni, personali e collettive, alle quali l’artista, nel tempo, ha preso parte, sia nella Capitale che in Italia. Di lei Mara Ferloni, giornalista e critico d’arte, scrive: “Sono molto eloquenti i suoi paesaggi che, immersi nel silenzio, creano nell’osservatore un particolare stato d’animo che inevitabilmente porta a pensare alle città di oggi, a fare certi confronti e a subire il fascino della dolce, silente armonia che emana dalle sue tele dense di note nostalgiche di poesia in colore”. Sabatino Tarquini: nato a Prata D’ansidonia nel 1889 e morto a Roma nel 1981, inizia a frequentare a 12 anni, a L’aquila, la Scuola d’Arte e Mestieri, diretta da Teofilo Patini. Fu proprio quest’ultimo, stimandolo per le sue qualità, che lo aiutò a entrare in uno dei più noti e prestigiosi istituti d’arte della Capitale, la Scuola preparatoria alle arti ornamentali. Poco interessato agli studi tradizionali, Tarquini amava applicarsi nel disegno, nel lavoro d’intaglio, nella decorazione sul legno. Dopo una breve esperienza parigina, che influì profondamente nella maturazione della sua personalità artistica, rientrò a Roma, dove si trasferì definitivamente nel dicembre del 1930, richiamato dalla possibilità di esercitare la professione di decoratore. Oltre 250 le opere pittoriche realizzate, ma anche sculture in bronzo e marmo, lavori di intaglio e di ornato a stucco, bozzetti, studi preparatori e diversi monumenti ai caduti che gli furono affidati da vari comuni subito dopo il conflitto mondiale. Scultore, pittore di qualità e notevole intagliatore, affascinato dai grandi temi della classicità, dall’arte ellenica e da quella rinascimentale, coltivò molteplici interessi e seppe nutrirsi delle espressioni migliori della cultura nazionale e internazionale del suo tempo. Elio Tosti: romano, classe 1962, dopo gli studi classici, si diploma in pittura all´Accademia di Belle Arti (1988). Presente in diverse mostre collettive, partecipa, nel 1993, alla Fiera Internazionale d´Arte Contemporanea di Calcata, curata da Paolo Portoghesi. Intanto organizza personali presso il Teatro La Scaletta di Roma, l´associazione culturale Metafora verde, nei locali dell´Azzurro Scipioni di Silvano Agosti. Segue un periodo di pura ricerca, nel quale Tosti preferisce dedicarsi esclusivamente all´individuazione di un percorso artistico sempre più personale. La pittura ad olio è la tecnica che predilige, all´inizio, per esplorare i confini del figurativo, declinandolo via via in forme sempre più oniriche. Poi, attraverso l´aggiunta di tecniche miste, tra le quali l´acrilico, gli smalti e l´uso del dripping, abbandona i canoni del formale per individuare luoghi pittorici sempre più difficilmente definibili, paesaggi interiori nei quali la figura diviene puro segno quasi primitivo, e i colori delineano codici mobili quasi a suggerire linguaggi segreti capaci di movimento e ritmo. Di lui hanno detto: “Elio Tosti cerca di trovare l’invisibile che scorre fra quegli stessi atomi, come fossero i corsi d’acqua che separano le case di Amsterdam, o ancora i fiumi di cioccolata che si muovono dentro “La fabbrica di cioccolato” di Tim Burton. Come se la sua più recente pittura fosse una ricerca “liquida” di ciò che l’occhio vede senza avere il coraggio di guardare per davvero”.  
   
   
FRANCIGENA MELODY ROAD CREA I SUONI DELL´ANTICA VIA  
 
Roma – Un modello di riferimento per attivare, in tutte le regioni attraversate dalla Via Francigena, l´idea di museo diffuso capace di rendere vincente l´offerta nazionale fuori da circuiti sovraesposti attraverso l´offerta di percorsi solo in apparenza "minori", legati al cammino, alla bicicletta o alla moto. Così il ministro alla cultura e al turismo Dario Franceschini ha sottolineato oggi, presentando nella sede del Mibact il festival Francigena Melody Road 2015 diretto dal maestro Roberto Cacciapaglia, la dimensione toscana dello storico itinerario, ormai percorribile in tutti i 380 chilometri di lunghezza dopo quattro anni di lavori e messa in sicurezza e molti milioni di investimento da parte della Regione. "Un modo diverso, più lento e meditato, di vedere la Toscana – ha sottolineato l´assessora regionale alla cultura e al turismo Sara Nocentini – che abbiamo riportato alla luce grazie alla fondamentale collaborazione attivata con i 38 Comuni e le 4 province interessate dal percorso. E che ora ha bisogno di vivere non solo guardando al passato o al pur essenziale aspetto meditativo, ma soprattutto a nuovi servizi e imprese culturali puntando in particolare sui giovani. Proprio lo spirito con cui il consigliere Marco Tognocchi ha ideato questa bella iniziativa. Alla Bit di Milano abbiamo potuto toccare con mano l´interesse per il complesso di questa proposta che ha già riportato l´anno scorso150mila pellegrini sui nostri sentieri". Dal prossimo 21 febbraio al 31 marzo sarà un susseguirsi di concerti e nomi di artisti di altissimo livello che il maestro Cacciapaglia ha avuto la capacità di coinvolgere intorno a questa idea di festival anomalo, itinerante come i viaggiatori della Francigena. Per creare in questo modo i suoni della Francigena, come ha sottolineato Tognocchi; e raccogliendo diciotto testimonianze artistiche uniche ispirate al percorso storico-religioso. A questo si aggiunge un bando per composizioni dedicate alla Francigena dedicato a giovani talenti pianistici. Si inizia dal concerto dello stesso Cacciapaglia a Montalcino, per passare il 27 febbraio da Pontremoli con Bruno Canino e Polo Ardinghi, il 27 a Massa Maria Luigia Borsi e R.barrali Duo Baldo, il 28 a Siena Uto Ughi e Alessandro Specchi, il 4 marzo Roberto Vecchioni a Lucca, il 5 Marco Fornaciari e Sandro Ivo Bartoli a santa Croce, il 7 Arturo Stalteri a Castelfranco, il12 di nuovo a Santa Croce Danilo Rea, il 13 Jin Ju a Certaldo, il14 a Monteriggioni Cecilia Chailly, il 18 Claudio Brizi e Carlo Palese a San Gimignano, il 20 Michela Lombardi, Stefano Cocco Cantini e Piero Frassi a Camaiore, il 21 Rita Marcotulli a Castelfiorentino, il 28 Vladimir Ashkenazy a San Miniato, il 30 ancora Roberto Vecchioni questa volta a Siena, e il 31 marzo la chiusura di Roberto Cacciapaglia.  
   
   
VII EDIZIONE DEL CONCORSO INTERNAZIONALE POESIA CITTÀ DI ACQUI TERME  
 
Organizzato dall’associazione Archicultura di Acqui, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, il Concorso internazionale Poesia Città di Acqui Terme è rivolto ad autori di tutte le età, residenti sia sul suolo nazionale che all’estero. É possibile partecipare al bando con più elaborati e a più sezioni di concorso. Le opere dovranno essere inviate alla Segreteria del premio entro e non oltre il 30 marzo 2015. Quest’anno il Premio di Poesia è collegato con l’Expo 2015, facendo propri i valori di pace, fratellanza e condivisione, che trovano espressione nel comune tema dell’alimentazione. Per tale motivo, la sezione a tema del Concorso è stata dedicata al pane, quale veicolo di scambio, condivisione alimentare e culturale. Il Concorso prevede l’assegnazione di un Premio della Stampa e un Premio alla Carriera, nonché la promozione di una serie di dibattiti. Nei mesi precedenti la cerimonia di premiazione, che si terrà il 5 settembre 2015, saranno organizzati una serie di appuntamenti culturali che svilupperanno il profilo dei poeti con cui il pubblico avrà modo di confrontarsi direttamente. Per scaricare il bando, si consiglia di consultare la pagina web: http://www.Fondazionecralessandria.it/    
   
   
FIRENZE: TORNA L’OPEN DAY “IL MEYER PER AMICO” CON GIOCHI, SPETTACOLI, LABORATORI SABATO 21 FEBBRAIO DALLE 9,30 ALLE 18 L’OSPEDALE PEDIATRICO APRE LE PORTE AI BAMBINI E ALLE FAMIGLIE  
 
Tutto è pronto per la grande festa “Il Meyer per amico” promossa dalla Fondazione Meyer in programma sabato 21 febbraio dalle ore 9,30 alle 18 all’Ospedale pediatrico di Firenze. Giochi, spettacoli, musica, danza, laboratori e animazioni sono gli ingredienti dell’Open Day che si rinnova ogni anno. La festa delle associazioni. Questa volta però il fulcro della kermesse non sarà un attore, un cantante o uno sportivo famoso, bensì le tante Associazioni che operano al Meyer. A loro, cuore vero e pulsante dell’ospedale, che quotidianamente si prodigano per i bambini e i loro genitori è dedicata questa edizione della festa. Segno tangibile del loro impegno è la mostra allestita lungo il corridoio che conduce alla Hall Serra, viaggio nella solidarietà dove ogni Associazione racconta di sé alle migliaia di persone che affluiranno alla grande festa del Meyer. A mezzogiorno (e poi di nuovo alle 15.30) in Hall Serra, saranno proprio loro a prendere la parola e a raccontare l’importante progetto “Cura del bambino clinicamente complesso” . E come sempre non mancherà la presenza di una delegazione della Fiorentina, squadra amica dei bambini e dei ragazzi dell’ospedale. Alle 11.45 ci sarà inoltre un incontro con Martina Batini, campionessa di scherma e atleta del Corpo Forestale dello Stato. Il programma della giornata. La giornata si dipanerà in tanti momenti dedicati non solo ai bambini, ma anche ai genitori (come l’importante dimostrazione “Una manovra per la vita”, curata dai medici e dagli operatori del Trauma Center e del Dea del Meyer). La giornata si aprirà con il saluto delle autorità: alle 9.30 prenderanno la parola Alberto Zanobini, commissario del Meyer, Luigi Marroni, assessore al Diritto alla Salute Regione Toscana, Dario Nardella, sindaco di Firenze, Alberto Tesi, rettore dell’Università di Firenze, Gianfranco Gensini, presidente del Cossum, Sara Funaro, assessore alla Sanità del Comune di Firenze, Franco Berti, coordinatore delle Associazioni Genitori del Meyer, Francesca Miceli, vicepresidente Comitato Partecipazione Meyer e Gianpaolo Donzelli, presidente Fondazione Meyer. Laboratori. Tantissimi i laboratori che per tutto il giorno animeranno la festa: ci sarà quello per costruire gli aquiloni, quello di origami, quello di lettura creativa, quello di scrittura, quello di argilla e quello per imparare a costruire con gli stecchi di legno. Musica, teatro e danza. Musica e teatro sono gli altri due grandi protagonisti della giornata: torna anche quest’anno l’allegria della Large Street Band, la banda di sassofonisti itinerante, mentre a portare il rock and roll al Meyer ci penseranno i Nedo &the Bello’s. Alle 10.30 ci sarà poi un’esibizione dell’ensemble di ottoni Antonio Sicoli, mentre alle 15 nel parco esterno si esibirà la banda del Corpo Forestale dello Stato. Intanto in ludoteca, alle 15.30, andrà in scena lo spettacolo dei Pupi di Stac “Il Giardino del Re” mentre la Hall Serra (15.45) diverrà il palcoscenico per “La Disturbanda”, con uno spettacolo di cabaret curato da A.gi.mus. E non poteva mancare la danza: alle 10, in Hall Serra, ad aprire la giornata saranno le piccole ballerine del Florence Dance Center . Una app per il Meyer. La giornata sarà anche l’occasione per il debutto di Leonardo e Gioconda, i Super Bambini, la nuova super App dell’Ospedale Pediatrico Meyer che guida giocosamente i piccoli alla scoperta della risonanza magnetica e che per l’occasione sarà raccontata e illustrata da Simone Frasca, che terrà anche un laboratorio di disegno e storie. Visite guidate e passeggiate nel verde. Durante tutta la giornata, inoltre, grandi e piccini potranno partecipare a Meyer Tour, visite guidate dell’ospedale con partenze ogni mezzora, a cura della Direzione Infermieristica del Meyer e con l’Associazione Amici del Meyer. Sarà inoltre possibile andare alla scoperta della risonanza magnetica e di quella giocattolo in dotazione del Meyer accompagnati dagli operatori e dei medici della Diagnostica per Immagini dell’Ospedale. Nel frattempo fuori, oltre alle passeggiate nel parco con i pony e gli asinelli, ci sarà il villaggio nella natura del Corpo Forestale e l’incontro con i Vigili del fuoco. Sempre presenti infine i clown in corsia, i musicisti professionisti e i cani della pet-therapy, inseparabili amici dei bambini ricoverati al Meyer. Per tutti merenda finale a base di schiacciata. Tutti gli eventi sono a titolo gratuito e il programma completo si può consultare alla pagina http://www.Meyer.it/ilmeyerperamico/    
   
   
SALONE DEL LIBRO: FINO AL 27 FEBBRAIO REGALALIBRI  
 
Prosegue fino al 27 febbraio, a Torino, Regalibri, la raccolta di libri in favore delle biblioteche delle scuole medie ed elementari grado, promossa dalla Circoscrizione 7. L´iniziativa, sostenuta dal Salone del Libro in collaborazione con Torino Rete Libri e le librerie di zona, riguarda libri rivolti alla fascia di età 6-14 anni. Gli istituti segnalano come priorità la raccolta di testi di narrativa, dizionari di italiano e lingue straniere, gialli e polizieschi. Non è prevista la donazione di enciclopedie, riviste e testi scolastici degli anni precedenti. Il materiale donato sarà selezionato e catalogato con il supporto di volontari dal "Progetto Senior Civico" della Città di Torino. Www.comune.torino.it/circ7    
   
   
CARTA CANTA: LE MILLE TRASFORMAZIONI DI ENNIO MARCHETTO  
 
Domenica 1 marzo la rassegna “Senza Confini”, dedicata al teatro per ragazzi, propone uno spettacolo per famiglie e bambini dai 7 anni. Alle 16.00 il Cinema Teatro di Chiasso ospiterà infatti lo spettacolo “Carta canta” di e con Ennio Marchetto – un artista unico nel suo genere – realizzato in collaborazione con il designer olandese Sosthen Hennekam. Non è facile spiegare cosa esattamente succede durante questo spettacolo. Ci sono dei costumi di carta che raffigurano grandi cantanti e grandi personaggi italiani e stranieri; dietro c’è Ennio Marchetto, straordinario performer, a dar vita a questi costumi ripetendo movenze e tic dei vari personaggi, rendendo tutto esilarante. Ma non è solo questo. Come per i più grandi trasformisti, la forza dello spettacolo sta nella straordinaria velocità con cui Ennio Marchetto muove i costumi, li apre, aggiunge particolari disegnati e parrucche di carta. Tina Turner, Mina, Liza Minelli, Marylin Monroe, Vasco Rossi, Madonna, Pavarotti e – fra i nuovi personaggi – Lady Gaga, Arisa, Maria Callas, Marco Mengoni, Edward mani di forbice… sono solo alcuni dei numerosi costumi a cui dà vita Marchetto, in uno spettacolo che è una vera Babilonia di musica, teatro e creatività. Ennio Marchetto Veneziano, frequenta la scuola d´arte e inizia creando fantasiosi costumi per il Carnevale usando materiali di recupero. Nel 1985 uno stage con Lindsay Kemp stimola in lui la passione per il teatro, il mimo e la danza. Nel 1988 vince il 4º concorso per nuovi comici "La Zanzara d´Oro" e nello stesso anno inizia la collaborazione con il designer olandese Sosthen Hennekam che crea per lui tanti nuovi personaggi e modi di trasformazioni. Nel 1990 partecipa al Festival di Edimburgo dove ottiene un successo di critica e pubblico. Ennio Marchetto si è esibito in diversi teatri del West-end di Londra, tra i quali il South Bank Centre, il Criterion Theatre, il Queen´s Theatre e il White Hall Theatre Olivier Awards. Da qui inizia il tour che da oltre 20 anni lo porta su palcoscenici in tutto il mondo: Edimburgo, Londra, Parigi, Berlino, New York, Los Angeles solo per citarne alcuni. Ha partecipato a numerosi festival internazionali di rilievo tra i quali il Just For Laughs a Montreal, il Womad a Bath, il Meltdown Festival di Londra e il Sziget Festival a Budapest. Il suo show partecipa a diverse trasmissioni televisivi di rilievo come la prima Mtv European Music Awards a Berlino, le celebrazioni del bicentenario di Hans Christian Andersen a Copenhagen e diversi Royal Variety show a Londra. Nel 2011 è invitato a partecipare al New York Musical Theatre festival e nel 2013 partecipa per diverse puntate alla trasmissione Zelig, trasmessa su Canale 5. Nel 2014 torna al Festival di Edimburgo per poi proseguire anche a Londra con i suoi nuovi personaggi. Sosthen Hennekam È nato a Roosendaal in Olanda. Ha studiato design di moda e costumi allo Studio Berçot di Parigi. Ha lavorato come stilista in diverse case di moda, in particolare con Thierry Mugler, per il quale ha curato per quattro stagioni la linea uomo, e come sarto per la Maison Dior, per la quale realizzava prototipi. Nel 1989 si trasferisce in Italia, dove inizia a lavorare come stilista free-lance. Dopo aver visto lo spettacolo di Ennio Marchetto lascia la moda per sviluppare con lui un show con costumi interamente di carta. Attualmente, oltre a trovare personaggi nuovi e creare i costumi di carta, realizza il disegno, luci e suono dello spettacolo.  
   
   
INCONTRI SULLA CULTURA CLASSICA A GIAVENO  
 
Il Club di Cultura Classica Onlus Ezio Mancino in collaborazione con la Città di Giaveno organizza un ciclo di incontri da un’ora ciascuno alla ri-scoperta del mondo antico e della cultura classica. Tre gli appuntamenti in programma, con inizio venerdì 20 febbraio, alle ore 20, presso la Biblioteca Comunale di Giaveno. Nel primo incontro si affronterà il tema Ma è davvero impossibile essere felici; venerdì 27 si parlerà della vita e delle opere di Lucio Anneo Seneca, mentre venerdì 6 marzo il tema trattato sarà Lingue morte…o cervelli in letargo? Per informazioni: clubculturaclassica@gmail.Com  Www.comune.giaveno.to.it    
   
   
A CUNEO LA MOSTRA SULLA GRANDE GUERRA  
 
Mercoledì 18 febbraio nella Sala Mostre della Provincia Cuneo, il Prefetto di Cuneo Giovanni Russo ha inaugurato la mostra storico-fotografica itinerante dello Stato Maggiore dell’Esercito, dal titolo La Grande Guerra. Fede e valore. La rassegna fotografica, realizzata interamente con materiale espositivo dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito e arricchita con cimeli e documenti di provenienza locale, sarà visitabile fino al 28 febbraio con ingresso libero. L’iniziativa è promossa dalla Prefettura di Cuneo con la collaborazione del Comando della Regione Militare Nord di Torino. Www.provincia.cuneo.it    
   
   
VENARIA REALE, LE MOSTRE CHIUDONO CON OLTRE 155 MILA VISITATORI  
 
La Reggia di Venaria ha chiuso per la consueta pausa invernale, dedicata agli interventi di manutenzione del complesso monumentale ed al riallestimento degli spazi espositivi, con un bilancio davvero lusinghiero. Ben 15- 5.610 visitatori hanno visitato infatti le mostre allestite negli ultimi mesi nella splendida dimora sabauda alle porte di Torino: A occhi aperti. Quando la storia si è fermata in una foto, La Regia Scuderia. Il Bucintoro dei Savoia e le Carrozze Regali, Paolo Veronese. Le quattro Allegorie ritrovate, Cavalieri, mamelucchi e samurai. La Reggia ed i Giardini riapriranno sabato 7 marzo con un ricco programma di eventi e nuove iniziative espositive. Www.lavenaria.it