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Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Giugno 2009
 
   
  ELEZIONI EUROPEE: VITTORIA CHIARA DEL CENTRO-DESTRA, PARTITO POPOLARE EUROPEO SI CONFERMA PRIMO GRUPPO

 
   
   Bruxelles, 10 giugno 2009 - I cittadini europei hanno scelto il Parlamento che li rappresenterà nei prossimi 5 anni. Vince il centro-destra del Partito Popolare europeo, che si conferma primo gruppo con un margine ampio. Il Partito socialista resta al secondo posto, ma perde terreno. Sorpresa verde in diversi Paesi. La situazione oggi - Da 785 a 736: i deputati del nuovo Parlamento saranno meno degli uscenti, quindi per avere un quadro chiaro di chi vince e chi perde è necessario analizzare le percentuali e non i seggi attribuiti ai singoli gruppi politici. I dati (fonte Tns) non sono ancora definitivi, e si basano sulla composizione del Parlamento uscente. Ovvero non prendono in considerazione eventuali spostamenti di gruppo da parte di alcuni partiti, tranne quelli che l´hanno annunciato esplicitamente prima delle elezioni. Come i conservatori britannici, che non sono più considerati come parte del Ppe. O come il Partito Democratico italiano, per il momento non calcolato fra gli scranni socialisti. La composizione definitiva dei gruppi politici verrà confermata solo durante la prima sessione plenaria del nuova Parlamento, il 14 luglio. Per il momento circa 90 seggi - fra cui quelli del Pd italiano - rimangono "non attribuiti". I risultati - Il Gruppo del Partito Popolare europeo esce vittorioso dalle urne, confermandosi il primo gruppo nonostante l´uscita annunciata dei Tories britannici. Da 288 deputati passerebbe a 263 a causa della riduzione dei seggi, ma in percentuale il gruppo raccoglie il 36% del consenso dei cittadini europei. Il Gruppo Socialista scende da 217 a 161 deputati. In termini percentuali, il consenso cala dal 27,6% del 2004 al 22%. Il dato potrebbe migliorare se il Pd decidesse di aderire al Pse, ma comunque il Partito Socialista perde terreno in tutti i grandi Paesi europei. L´alleanza dei Liberal-democratici, a cui appartiene l´Italia dei Valori e da cui uscirà la ex-Margherita, passa da 100 a 80 deputati. In termini percentuali il gruppo rimane più o meno stabile (scende dal 12% all´11%), confermandosi terza forza politica dell´Eurocamera. Il Gruppo dei Verdi è l´unico che cresce nonostante la riduzione complessiva del numero dei parlamentari: da 43 a 52 deputati, crescendo dal 5,5% al 7%. Se i dati sono confermati, i Verdi diventerebbero il quarto gruppo. L´unione per un´Europa delle Nazioni, che perderà la delegazione di Alleanza Nazionale (pronta ad entrare nel Ppe con il Pdl), passa da 44 a 35 membri. Un leggero calo anche in termini percentuali: con il 4,8% dei consensi diventa la quinta forza del Parlamento. Leggero calo anche per la Sinistra Unitaria, che passa da 41 a 33 seggi e scende al 4,5% di consenso, perdendo la delegazione italiana di Rifondazione e dei Comunisti italiani che non hanno superato il quorum. Indipendenza e Democrazia (Ind/dem), il gruppo euroscettico del Parlamento uscente, passa da 22 a 19 deputati, ma si attesta stabile al 2,6%. I 91 seggi restanti (12,4%) restano ancora non attribuiti e potrebbero modificare il quadro politico appena delineato. I deputati infatti potrebbero formare nuove alleanze, unirsi alle forze esistenti, o rimanere "non-iscritti": ce n´erano 30 nel Parlamento uscente. Si possono formare nuovi gruppi? A partire da questa legislatura, le regole per formare un nuovo gruppo politico al Parlamento saranno più dure. Servono infatti almeno 25 deputati che provengano da almeno 7 Paesi diversi. Il che significa - per esempio- che se i conservatori britannici vogliono creare un nuovo raggruppamento, devono trovare eurodeputati politicamente affini da almeno altri 6 Paesi europei. Idem per il Partito Democratico italiano. L´unico gruppo esistente che non rispetta i nuovi criteri è Ind/dem: per sopravvivere dovrà trovare almeno 6 nuovi aderenti da 2 Paesi diversi. Cosa succede adesso? Nelle prossime due settimane deputati vecchi e nuovi prenderanno possesso del loro ufficio a Bruxelles e inizieranno a familiarizzarsi con l´istituzione. A partire dal 29 giugno, ci saranno due settimane di riunione dei gruppi politici, che stabiliranno al loro interno incarichi e candidature. Il 14 luglio, primo appuntamento istituzionale: la nuova assemblea si riunisce in seduta plenaria a Strasburgo. Primo, importante punto all´ordine del giorno: elezione del nuovo Presidente del Parlamento. .  
   
 

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