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Notiziario Marketpress di Giovedì 11 Giugno 2009
 
   
  CON LA RIFORMA GELMINI 900 SCUOLE IN CALABRIA RISCHIANO LA CHIUSURA

 
   
  Reggio Calabria, 11 giugno 2009 - “Gli impatti della cosiddetta riforma Gelmini sul dimensionamento dei plessi scolastici sono insostenibili per la Calabria”. È quanto ha sostenuto il vicepresidente della Giunta Domenico Cersosimo intervenendo all’incontro tra le Regioni che si è svolto a Roma con lo scopo di valutare l’impatto della riforma Gelmini sui singoli territori. Il Governo e le Regioni avrebbero dovuto siglare entro il 15 giugno un’ intesa per dare attuazione ai tagli previsti dalla riforma ma ieri le Regioni, anche accogliendo il grido d’allarme lanciato da Cersosimo, hanno deciso di chiedere una proroga e di prevedere un incontro con il ministro Gelmini finalizzato a verificare congiuntamente le ricadute della riforma sul sistema scolastico nelle diverse regioni e a trovare soluzioni adeguate e graduali nei territori in cui i tagli potrebbero essere insostenibili. “Se si dovessero applicare i parametri proposti dal Governo (chiusura delle scuole materne con meno di 30 alunni, delle scuole elementari con meno di 50 alunni e delle secondarie di primo grado con meno di 45 alunni) - ha aggiunto Cersosimo - nella nostra regione nell’anno scolastico 2010-2011 dovremmo chiudere circa 900 plessi, uno sconquasso drammatico. In particolare, in un solo anno, scomparirebbero circa 400 plessi della scuola dell’infanzia, 365 plessi di scuole primarie e 120 plessi di scuole secondarie di primo grado, con un coinvolgimento complessivo di oltre 20 mila alunni. Un ridimensionamento del tutto inaccettabile e dannosissimo sotto il profilo sociale e formativo”. I dati forniti dal Ministero solo qualche giorno fa mostrano che la Calabria sarà la regione più penalizzata. “Non siamo pregiudizialmente contro una nuova configurazione dell’organizzazione della scuola, né difendiamo la scuola calabrese così com’è - ha spiegato il vicepresidente Cersosimo - ma non possiamo accettare passivamente un massacro indiscriminato delle strutture scolastiche pubbliche. È inevitabile l’accorpamento di plessi scolastici patologicamente sottodimensionati, a patto però che sia garantito appieno il diritto costituzionale degli alunni ad una formazione di qualità, che sia assicurata dallo Stato la frequenza alle attività formative in strutture idonee e che gli alunni e le loro famiglie non debbano essere sottoposti a percorsi casa-scuola proibitivi”. Cersosimo ha chiesto che Governo, Regione, Enti locali e sistema scolastico regionale approntino congiuntamente un piano di riorganizzazione dei plessi sostenibile e graduato nel tempo in modo da minimizzare le rotture e al tempo stesso valorizzare i benefici di un’organizzazione più razionale ed efficace della rete scolastica locale. Ma sulla Riforma Gelmini pesano anche i ricorsi alla Corte Costituzionale proposti da alcune Regioni che hanno eccepito competenze regionali in materia di istruzione ed il cui esame è cominciato ieri. E sempre ieri il Tar del Lazio si è pronunciato su istanza di alcune associazioni di genitori rilevando che la circolare attuativa sui Regolamenti Gelmini è stata emanata sulla base di atti legislativi non ancora formalmente approvati. .  
   
 

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