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Notiziario Marketpress di Mercoledì 04 Ottobre 2006
 
   
  43° MOSTRA MERCATO DEL TARTUFO BIANCO PREGIATO PARTE DOMENICA 8 OTTOBRE A SANT’ANGELO IN VADO LA KERMESSE DI SUA MAESTÀ TARTUFO

 
   
  Dall’8 al 29 ottobre, Sant’angelo in Vado festeggia il tubero d’oro con la 43° edizione della Mostra Mercato del tartufo bianco pregiato. Per quattro week-end consecutivi, la cittadina marchigiana a pochi passi da Urbino, l’antica Tifernum Mataurense (municipio romano), celebre per aver dato i natali agli illustri pittori Taddeo e Federico Zuccari e per le sue bellezze artistiche, architettoniche e monumentali, diventerà la mecca di “Re” tartufo. Un palcoscenico gastronomico, culturale, scientifico, sportivo ed ambientale davvero unico, tutto rivolto ad esaltare uno dei prodotti tipici per eccellenza e una delle zone più belle d’Italia. L’aroma del tartufo invade questo lembo di Marche, trasformandola in una valle “profumata”. La tradizione, il lavoro artigianale, la creatività, la storia, la ricchezza dei beni culturali la rendono anche una valle ricca di “sapienza”. La mostra mercato sarà aperta ufficialmente domenica 8 ottobre alle 11, alla presenza delle autorità nazionali e regionali. A seguire apertura stand di prodotti tipici dell’agricoltura. Ampio spazio, durante la prima giornata, sarà dato ad alcune iniziative volte a valorizzare e promuovere i diversi prodotti tipici delle Marche. A partire dalle carni delle razze bovine pregiate dell’Appennino Centrale, la polenta dei carbonari, le castagne delle colline pesaresi, i vini delle migliori cantine. Oltre al soave aroma del tartufo, si potranno assaggiare i sapori dei piatti tipici dell’agricoltura delle quattro province marchigiane: dai salumi pesaresi al ciauscolo di Macerata, dalle olive di Ascoli Piceno ai vini pregiati di Ancona, oltre a tanti altri prodotti come formaggi, miele, olio d’oliva, ortaggi, frutta, vini, grappe e un caratteristico liquore all’olio d’oliva. Infolinee: 0722. 810095 o www. Mostratartufo. It Prodotti e gastronomia Tra tartufi, saperi e sapori della tipica cucina locale A Sant’angelo in Vado sono rinvenibili diverse specie di tartufo, ma è il Tuber magnatum, comunemente detto tartufo bianco o trifola, a svolgere un ruolo di primo piano nell’economia gastronomica locale. La trifola, raccolta da ottobre a dicembre, trova nei terreni marnosi e argillosi di questa parte dell’Appennino, in simbiosi con querce, noccioli, pioppi, salici e tigli, alcuni fra i suoi più importanti terreni d’elezione. Altra varietà particolarmente apprezzata nella zona è il Tuber melanosporum, o tartufo nero pregiato, raccolto da dicembre sino a metà marzo, che alligna in maniera particolare in terreni calcareo-marnosi ricchi di ossido di ferro. Di sapore più delicato rispetto al bianco, il tuber melanosporum ha scorza nera e polpa nero-violacea con marcate venature biancastre. Nell’ampia area demaniale votata alla ricerca sono state messe a punto tartufaie artificiali, realizzate mediante piantine micorrizate ottenute presso il Centro nazionale di ricerca per la tartuficoltura, sorto appositamente a Sant’angelo in Vado nel 1981 e, dal 1998, unico Centro Nazionale di Certificazione del Tartufo riconosciuto. All’interno del demanio forestale, e più precisamente a Ca’ Mascione, è in fase di avvio la "Casa del Tartufo", centro di addestramento alla raccolta dei pregiati funghi sotterranei. Nella città vengono anche addestrati alla ricerca del tartufo i cani e in loro onore, nell’area del vivaio forestale dove vengono prodotte le piantine micorizzate da tartufo, è stato eretto un monumento al fedele amico dell’uomo. Durante le ultime tre settimane di ottobre si tiene la prestigiosa Mostra nazionale del tartufo bianco, che si articola in un ampio programma di eventi, mostre ed elaborazioni culinarie interamente consacrate alla trifola. Per tutto il periodo della manifestazione sono aperti, lungo le vie del centro storico, punti di ristorazione in cui si possono degustare piatti a base del pregiato tubero e tutti i prodotti tipici locali. Nella cucina della zona il tartufo è presente sia negli antipasti (crostini imburrati, col parmigiano), sia nei primi piatti (tagliatelle, risotti, gnocchi, polenta), sia nei secondi (filetti e costolette di vitello, petti di pollo, frittate). La cucina locale fonde i caratteri tipici del Pesarese (e del Marchigiano in generale) con gli stili propri della Romagna: gusti netti, corposi, basati sulle materie prime di un’agricoltura e di una zootecnia assai fiorenti. Nel territorio di Sant’angelo in Vado prevalgono le preparazioni dell’entroterra collinare e montano: fra i primi da citare tagliatelle, cappelletti, tortellini e lasagne; fra i secondi spiccano gli arrosti, le pasticciate, gli animali da cortile e la selvaggina variamente cucinati, oltre alla porchetta di maiale. Assidue sulle tavole sia la polenta, spesso abbinata alle carni, sia la piadina. I formaggi sono di ottimo livello (una menzione particolare va alle caciotte), al pari dei salumi rappresentati al meglio da prosciutti aromatizzati, lonze e mazzafegati. Frutta e verdura sono di prima scelta. Tra i prodotti tipici spiccano: la "Casciotta di Urbino", il Formaggio di Fossa, il "Pane di Chiaserna", la "Carne di Vitellone Marchigiano" e due vini il "Santangiolino" e il “Visner” (entrambi dolci). Non vanno dimenticati prosciutti e salami locali, formaggi, confetture. Passando ai dolci troviamo: crostate, ciambelle dolci, cresce di Pasqua dolci e al formaggio. Il tutto annaffiato da vini tipici della zona quali: Bianchello del Metauro, Rosso dei Colli Pesaresi e Sangiovese. .  
   
 

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