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Notiziario Marketpress di Lunedì 15 Giugno 2009
 
   
  TAGLI FONDI FAS, È ROTTURA TRA GOVERNO E REGIONI

 
   
  Reggio Calabria, 15 giugno 2009 - È rottura tra Governo e Regioni. Lo strappo si è consumato l’ 11 giugno, a Roma, nel corso della Conferenza dei Presidenti delle Regioni che all’unanimità ha deciso di disertare la Stato-regioni. I motivi della rottura sono le mancate risposte alle richieste dei governatori su temi rilevanti della vita sociale ed economica del Paese e, in particolare, la persistente incertezza sull’ammontare dei tagli ai fondi Fas, i tagli al Fondo sanitario e il decreto sul Piano casa. “La situazione - ha dichiarato il vicepresidente della Regione Calabria Domenico Cersosimo che ha partecipato ai lavori della Conferenza - è oggettivamente insostenibile. Il governo è inadempiente su tutto. Da moltissimi mesi le Regioni aspettano di capire una volta per tutte l’ammontare dei tagli sui Fas. Per di più circolano voci allarmanti su una presunta indisponibilità di risorse finanziarie fino al 31 dicembre 2011, il che vorrebbe dire bloccare gli investimenti già programmati con risorse comunitarie e nazionali. Una vera e propria iattura che taglierebbe le gambe a qualsiasi politica di contrasto alla drammatica crisi economica di questi tempi”. Ma a destare preoccupazioni non sono solo i Fas. Spiega ancora Cersosimo: “È fermo da mesi il confronto sul Patto della Salute per il prossimo triennio 20010-2012 e non abbiamo ancora garanzie formali sulla copertura piena del fabbisogno 2010. Nel frattempo il governo con il Decreto a favore dell’Abruzzo scippa alle Regioni ulteriori 360 milioni sottratti al Fondo sanitario 2009 e già assegnato ai territori. E stiamo ancora aspettando risposte sul credito di imposta e sull’abolizione delle deroghe in materia antisismica del decreto legge di rilancio dell’edilizia”. Le Regioni lamentano anche un problema di metodo e invocano il principio delle leale collaborazione istituzionale. “Il Governo - ha detto infine Cersosimo - continua a invadere maldestramente il campo delle prerogative istituzionali delle Regioni: istituisce il ministero del Turismo senza nessuna consultazione, decide di reintrodurre nel mix energetico nazionale il nucleare senza nessun preventivo accordo con le Regioni. Il clima è sempre più pesante. È paradossale che il Governo incassi il consenso delle Regioni sugli obiettivi che ritiene prioritari per le sue strategie politiche e dimentichi di dare corso a tutti gli altri accordi decisivi per le Regioni. Non esistono, dunque, più le condizioni politico-istituzionali per partecipare alle Conferenze Unificata e Stato Regioni”. .  
   
 

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