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Notiziario Marketpress di Venerdì 12 Giugno 2009
 
   
  A SANTA LUCIA DI PIAVE – TREVISO SABATO 13 GIUGNO ORE 21 “DAL CIELO DELLA BIBBIA A GALILEO"

 
   
  Sabato 13 giugno alle 21, presso la chiesa parrocchiale di Santa Lucia di Piave (Tv), prende il via la quarta edizione del percorso “Suoni, voci, immagini, luci tra Chiese e Monasteri del Veneto dal Medioevo alla contemporaneità”. Il progetto – sostenuto dalla Regione del Veneto e ideato e diretto da Elisabetta Brusa - forte di una già consolidata esperienza che nel corso di quattro anni ha toccato diverse tematiche, quest’anno affronta il tema del rapporto tra Astronomia e Sacre Architetture, in omaggio all’anno dedicato all’Astronomia indetto dalle Nazioni Unite per celebrare i 400 anni delle prime scoperte astronomiche. Il titolo di questa edizione “Astronomia e sacre architetture. Levando gli occhi al cielo” sintetizza l’obiettivo di questo progetto quadriennale che, nell’offrire nuove prospettive alla fruizione e alla conoscenza dei luoghi sacri attraverso la pluralità di percorsi e di linguaggi suggeriti dalle arti contemporanee, sottolinea come nelle architetture dedicate al culto tutto proviene dall’osservazione dello stretto legame tra spazio e tempo. Il progetto si articola in tre appuntamenti, programmati dal 13 al 27 giugno 2009 in tre suggestivi luoghi sacri del territorio Veneto, con ingresso libero e gratuito. Domani la bella chiesa neogotica di Santa Lucia di Piave, con il “cielo” della sua suggestiva volta blu stellata d´oro sarà “teatro” per il primo tratto di questo percorso che intreccia arti e culture; la serata porta il titolo “Dal cielo della Bibbia a Galileo”, ecco il programma: Il pubblico della serata sarà accolto sul sagrato dal Coro Beato Claudio (dir. Giancarlo Ciullo), dal Coro Sottoselva (dir. Camillo De Biasi) e il Coro della Speranza (dir. Tiziano Nadal) per una sorta di benvenuto introduttivo offerto in forma di musica da corali “di casa”. L’ingresso nella chiesa dedicata alla protettrice della luce e della vista sarà accompagnato da musiche di Marco Antonio Cavazzeni eseguite da Vittorio Zanon al prezioso organo meccanico costruito da Gaetano Zanfretta nel 1892. Armando Carrara leggerà poi passi della Genesi, e dal libro di Giobbe, dal Vangelo di Matteo e alcune riflessioni di Gianfranco Ravasi, per alternare racconti sul cielo della Bibbia e dello spazio del sacro alla musica quattrocentesca, con una serie di Inni e Mottetti per voce e strumenti (ovviamente antichi) che non mancano di descrivere le antiche concezioni astronomiche precedenti le teorie di Copernico e di Galileo. Anche alcuni passi della Summa Theologiae di Tommaso d’Aquino, che Carrara leggerà successivamente, ribadiranno concetti che hanno accompagnato l’uomo per secoli, fino a quando la volontà di “osservare”, il bisogno di “vedere” hanno rivoluzionato la concezione della volta celeste e, con essa, la visione del mondo. A tali letture si alternerà, invece, l’esecuzione di “Makrokosmos Ii”, brano per pianoforte amplificato scritto nel 1974 da George Crumb e affidato alle sapienti mani di Aldo Orvieto: un intreccio nel segno delle costellazioni e dei loro significati contemporanei, filtrati dalla storia e della fede, oltre che dall’osservazione astronomica, ma anche “valutati” da una sorprendente affermazione di Tommaso d’Aquino che approva “la divinazione attraverso gli astri (perché) conoscere l’avvenire a partire dal passato e dal presente è un atto ragionevole che esige intelligenza e un minuzioso lavoro di comparazione”. Frase dai significati inattesi e profondi, lanciati al pubblico come tanti puntini sospensivi già proiettati verso un secondo momento di arte e riflessione su “Astronomia e sacre architetture”. .  
   
 

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