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Notiziario Marketpress di
Venerdì 19 Giugno 2009 |
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PIEMONTE: CRESCE L’INDUSTRIA CONGRESSUALE IN CONTROTENDENZA CON LA MEDIA NAZIONALE
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2 milioni di congressisti nel 2008 in crescita di quasi il 13%. In aumento gli eventi di media dimensione. Torino concentra il maggior numero di incontri. Con 9427 incontri ospitati nel 2008 sul territorio regionale e un incremento del 2,66% la meeting industry piemontese si conferma sana e in crescita. 2 milioni di congressisti, in aumento del 12,62% e 2,5 milioni di pernottamenti, che rappresentano oltre un quinto del totale delle presenze turistiche regionali attestatesi, lo scorso anno, sul record di 11,5 milioni di notti soggiornate. I dati emergono dall’indagine promossa dalla Regione Piemonte e Sviluppo Piemonte Turismo, in collaborazione con l’Osservatorio Congressuale Italiano dell’Università di Bologna-polo di Rimini, e segnano una controtendenza rispetto al trend nazionale in flessione del 5%. “Nella difficile congiuntura che la nostra economia sta attraversando – dichiara Giuliana Manica, assessore regionale al Turismo – questi dati sono il segno di una forte competitività del nostro sistema congressuale. Nonostante la crisi, gli eventi rappresentano, ormai, per le aziende uno strumento difficilmente rinunciabile. Ma budget inferiori impongo ancora più attenzione al rapporto qualità-prezzo, e questo ha premiato la meeting industry piemontese, fatta di strutture e professionalità di altissimo livello. Lavoreremo, quindi, con il tavolo di coordinamento regionale per accrescere la nostra competitività, sia su Torino che sui laghi, secondo polo congressuale del Piemonte, maggiormente penalizzato rispetto al capoluogo dalla crisi del settore aziendale. Ma, anche, per potenziare il prodotto nelle Langhe con il loro giovane convention bureau e sul resto del territorio, dove meeting e convegni rappresentano una valida occasione per diversificare. ”. Torino, eletta nel 2008 destinazione congressuale da sogno dagli operatori internazionali e reduce, nel marzo 2009, dal successo dell’Emec, la più grande convention europea della meeting industry, emerge come motore del settore. La disponibilità di posti a sedere per eventi in Piemonte è, infatti, concentrata soprattutto nel capoluogo e nella sua provincia (45%), che realizza il 49% delle presenze, con 4. 483 incontri ospitati nel 2008 in crescita del 5,6%, 1,6 milioni di congressisti (+13,44%) e 2,1 milioni di presenze (+3,75). La permanenza media è di poco superiore a un giorno. “Siamo soddisfatti delle performance del mercato congressuale torinese registrate nel 2008, - afferma Livio Besso Cordero, presidente di Torino Convention Bureau – tuttavia siamo preoccupati per l’andamento del settore nell’anno in corso, in considerazione della crisi economica che non sta risparmiando il mondo degli eventi, soprattutto corporate. Per questo motivo e per rendere Torino maggiormente competitiva, abbiamo siglato un accordo strategico con Fiat Attività Immobiliari, grazie al quale possiamo offrire una riduzione del 15% sull’affitto delle sale del Centro Congressi Lingotto. Crediamo si tratti di un importante passo avanti e uno stimolo per accrescere il numero dei congressi e delle manifestazioni presso il fiore all’occhiello dell’offerta congressuale torinese, anche se sarebbe superficiale considerare questo risolutivo. La strada è ancora lunga ed è bene non farsi illusioni. ”. Per quanto riguarda la provenienza dei congressisti, in crescita gli eventi regionali +5,4% e internazionali +11% (questi ultimi caratterizzati da un alta permanenza media di almeno 5 giorni), mentre si registra una flessione dei meeting nazionali. In generale, a crescere sono soprattutto gli eventi di media dimensione (+5% da 100 a 300 partecipanti; +3% da 300 a 500 partecipanti), come frutto del contenimento dei budget. Il fenomeno ha favorito in termini di numero di incontri le strutture congressuali alberghiere (8. 072 eventi) rispetto ai centri congressi specializzati su eventi di grandi dimensioni (444 eventi). I centri congressi rappresentano, comunque, i protagonisti dell’attività congressuale piemontese con una quota di mercato pari al 78%, più di 3,4 milioni di presenze e una media di permanenza di 3 giorni, rispetto al 16% della quota concentrata negli alberghi congressuali con 688mila giornate di presenza e una media di permanenza di poco più di un giorno, generata da convegni tendenzialmente piccoli o medi, prevalentemente locali e di breve durata. Il 6% restante fa riferimento ad altre strutture congressuali non alberghiere o residenze storiche, con 241mila giornate di presenza. Sostanzialmente in tenuta, invece, i grandi eventi tra i 500 e i 1000 (+0,13%), mentre un dato positivo si registra nei mega eventi con oltre i 1000 partecipanti, in crescita di quasi il 2%. Per quanto riguarda l’identikit del congressista presente nel 2008 sul territorio piemontese, l’Indagine di Customer Satisfaction, realizzata a campione in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino, indica l’età media intorno ai 40anni, un elevato profilo di studi e una professione accademica, dirigenziale o di libero professionista. Per quanto riguarda la spesa di ogni congressista la media si attesta sui 689 euro, di cui la principale voce di spesa si conferma la quota di iscrizione al convegno (238 Euro che in relazione al 2007 segnano una contrazione del 3%, per venire incontro alle richieste dei partecipanti). Al secondo posto lo shopping ancor prima dell’alloggio (terzo posto) a cui viene riservata una spesa media di 114€ in flessione del 9% sul 2007. Lo shopping, invece, con un valore medio di 147€ pro capite, registrano un + 7%. Importante come la flessione registrata dalle voci “Quota convegno”+“Alloggio” (il core delle trasferta congressuale) non indica un calo complessivo della spesa, quanto una sua redistribuzione, oltre che sullo shopping, anche sulla ristorazione (che, nonostante la crisi, fa segnare un + 3% attestando sul valore di 45€ pro capite, rispetto ai soli 28€ indicati nel 2007) e sulle attività ricreative a quota 36€ (gite, visite ai musei, mostre, eventi sportivi come partite di calcio ecc. ). Infine 29€ la spesa per i trasporti e 80€ per le altre spese. Un quarto dei congressisti intervistati ha dichiarato di essere accompagnato durante la trasferta. Infine, l’analisi delle mete turistiche abbinate alla trasferta congressuale mostra un incremento del prodotto Torino + Piemonte (+ 5%). Interessante, inoltre, la crescita del 2% dell’area piemontese, in particolare l’area dei Laghi e delle Langhe e Roero, realtà conosciute da più del 50% dei congressisti interessati . . |
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