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Notiziario Marketpress di Lunedì 15 Giugno 2009
 
   
  GIOCARE CON LA SABBIA PER CURARE, TRA GLI ALTRI, I DISTURBI ALIMENTARI E I TRAUMI DI BAMBINI CHE HANNO SUBITO ABUSI E VIOLENZE. ALL’UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA, NEL CORSO DI UNA DUE GIORNI, SI CONFRONTANO I MAGGIORI ESPERTI ITALIANI DI SAND PLAY THERAPY.

 
   
  Milano, 15 giugno 2009 - Si chiama Sand Play therapy, la terapia che utilizza la sabbia per individuare e curare, tra gli altri, i disturbi alimentari, come bulimia e anoressia, e i traumi di bambini che hanno subito abusi e violenze. In Italia la Sand Play Therapy, tecnica psicoterapeutica adatta a pazienti di tutte le età, ma particolarmente efficace nella cura dei disagi dell’infanzia, ideata da Dora Kalff, allieva di Jung, è ancora scarsamente utilizzata. Il convegno Aspetti teorici e applicativi della Sand Play Therapy (12 e 13 giugno 2009, Università degli Studi di Milano-bicocca), organizzato dalla Facoltà di Psicologia dell’Università di Milano-bicocca è stato un momento di confronto tra studiosi ed esperti e tra quanti ormai da tempo hanno adottato questa tecnica nei vari contesti lavorativi, ma è soprattutto un’occasione per conoscere meglio questo approccio e per prendere contatto con i maggiori esperti in Italia. Cos’è la Sand Play Therapy La Sand Play Therapy utilizza come materiale una cassetta, contenente della sabbia, e numerosi oggetti. La cassetta di sabbia si pone come "spazio libero e protetto" all´interno del quale gli elementi inconsci personali e transpersonali possono esprimersi grazie al linguaggio simbolico del gioco, facendo riaffiorare anche esperienze traumatiche che non possono essere né ricordate né raccontate, specie se vissute nella prima infanzia. Alcuni analisti che si sono occupati di abusi all’infanzia e di disturbi del comportamento alimentare (anoressia e bulimia) hanno trovato in questa tecnica un efficace metodo terapeutico. Grazie al gioco della sabbia è infatti più facile superare le diffidenze e le difese che il bambino ha sviluppato nei confronti del mondo e anche delle persone che dovranno aiutarlo, terapeuti compresi. I pazienti, dopo alcuni mesi di terapia col gioco della sabbia, sono in grado di recuperare i ricordi che avevano rimosso o che si erano distorti, e possano quindi attivare dei processi riparativi; in questi casi la natura e le conseguenze dei traumi superano le ferite dell’anima e un evento negativo, può tradursi in una occasione di crescita. Se confrontato con la durata di una analisi verbale, i tempi di un processo terapeutico realizzato attraverso la Sand Play Therapy sono particolarmente ridotti. Aspetti teorici e applicativi della Sand Play Therapy è tra i convegni patrocinati dall’Associazione Italiana per la Sand play Therapy (Aispt) e dell’Associazione Internazionale per la Sand Play Therapy (Isst) in occasione dell’anniversario della morte di Dora Kalff (1904-1989), .  
   
 

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