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Notiziario Marketpress di Martedì 16 Giugno 2009
 
   
  GLI STRANIERI IN PROVINCIA DI BOLZANO - 2008

 
   
   Bolzano, 16 giugno 2009 - Come in tutti i paesi occidentali industrializzati, anche in provincia di Bolzano si è stabilito un numero sempre maggiore di immigrati da tutto il mondo: da quasi due decenni il saldo migratorio - specialmente quello con l’estero - è in progressiva crescita, cosicché in 20 anni il numero degli stranieri residenti risulta circa sette volte maggiore. Al 31. 12. 2008 il numero degli stranieri residenti in provincia di Bolzano(1) ammonta a 36. 284 in base alla statistica demografica ufficiale; ciò corrisponde ad un aumento del 10,1% rispetto all´anno precedente. La quota percentuale degli stranieri sulla popolazione complessiva, che all´inizio dell’anno 2008 era del 6,7%, raggiunge così, alla fine dello stesso anno, il valore di 7,3 stranieri ogni 100 residenti. Tale incidenza supera la media nazionale, che è pari a 5,8%, ma, allo stesso tempo, è inferiore a quella delle regioni del nord Italia, dove vive e lavora la maggior parte (62,5%) degli stranieri che hanno fissato la loro residenza nel nostro paese (Istat, 01. 01. 2008). Il numero di stranieri ogni 100 residenti della provincia di Bolzano supera anche l’incidenza dei 27 stati dell’Unione Europea, nei quali la media del loro contingente si attesta a 6,2%. I nostri stati confinanti di Svizzera (21,1%), Austria (10,3%) e Germania (8,8%) registrano, tuttavia, quote percentuali decisamente più elevate (Eurostat, stime 2008). La consistenza della popolazione straniera, all’interno dei confini della nostra provincia, è più elevata nei centri maggiori, precisamente nei comuni con più di 10. 000 abitanti. La maggiore concentrazione si registra nel capoluogo di Bolzano, dove vive quasi un terzo di tutti gli stranieri (31,5%), seguito da Merano con il 13,7% e Bressanone con il 5,0%. Uno straniero su cinque risiede nella comunità comprensoriale Burgraviato, il 15,2% in Oltradige-bassa Atesina, il 9,3% in Valle Isarco e l’8,9% in Val Pusteria, mentre Salto-sciliar (6,3%), Val Venosta (4,7%) e Alta Valle Isarco (3,5%) hanno accolto il minor numero di stranieri. Tenendo conto dell’incidenza percentuale dei cittadini stranieri sul complesso della popolazione residente nei singoli comuni, accanto a Bolzano (11,2%) e Merano (13,3%), anche altre località registrano una percentuale di stranieri superiore al 10%. In particolare si tratta dei comuni di Salorno (18,9%), Fortezza (17,4%), Brennero (12,4%), Ponte Gardena (12,0%) e Magrè s. S. D. V. (11,3%). Nella maggior parte dei comuni (93) il valore resta inferiore alla media provinciale (7,3%) e, in 15 di questi, il fenomeno è pressoché irrilevante (sotto il 2%). Mentre sempre più persone da tutto il mondo cercano una seconda patria in provincia di Bolzano, sono relativamente poche quelle che emigrano. Nel 2008 il saldo migratorio con l’estero della popolazione straniera ha registrato +3. 071 unità; delle 6. 229 persone iscritte in anagrafe, 3. 833 provenivano dall’estero e, delle cancellazioni soltanto 762 sono relative all’estero, mentre la maggioranza (2. 710) riguarda trasferimenti verso altri comuni italiani. La crescita della popolazione straniera è sostenuta - oltre che dai flussi migratori in entrata - anche dall’aumento delle nascite. Di anno in anno cresce il numero di neonati con cittadinanza straniera: negli anni novanta, nascevano in media poco più di 100 bambini stranieri l’anno, nel 2008 il loro numero è salito a 665. Un elevato tasso di fecondità, accompagnato da un tasso di mortalità contenuto, hanno comportato un rapido aumento del saldo naturale della popolazione straniera: nel 2008 il saldo naturale risulta in attivo per 582 unità, 8 volte maggiore del relativo valore calcolato per la popolazione autoctona (16,8‰ rispetto a 2,2‰). Tale andamento demografico vivace dipende in gran parte dalla giovane struttura per età della popolazione straniera(2): circa la metà di essa ha un’età compresa tra 25 e 45 anni, mentre soltanto il 28,8% degli italiani rientra in questa fascia d’età. Circa il 30%, non molti di più rispetto ai cittadini italiani, sono bambini o giovani, mentre solo la metà degli stranieri rispetto alla popolazione locale ha superato la mezza età (il 21,9% contro il 43,7%). Il fatto che due terzi delle straniere residenti siano in età feconda e che mostrano un’alta propensione alla maternità determina l’aumento di nuove generazioni straniere e la conseguente multiculturalità della società altoatesina. Il numero degli stranieri nati in Italia e residenti in provincia di Bolzano ammonta a 4. 785 e quello dei minorenni stranieri residenti a 7. 891. Gli 11. 728 cittadini stranieri comunitari rappresentano circa un terzo del totale degli stranieri residenti in provincia di Bolzano (32,3%). Di questi più della metà appartiene all’area culturale tedesca. Gli altri paesi europei, esterni all’Ue, contano più di un terzo degli stranieri (35,4%), mentre 5. 269 provengono dall’Asia (14,5%) e 4. 752 dal continente africano (13,1%). La gamma dei paesi d’origine appare ricca di sfaccettature: l’Albania guida la classifica con 4. 812 persone, seguita dalla Germania con 4. 445 e dal Marocco con quasi 3. 000 unità. Questi tre paesi nel complesso rappresentano più di un terzo di tutti i cittadini con nazionalità straniera. I pachistani, con 2. 219 presenze, sono la comunità asiatica più numerosa sul territorio. Dal 1° gennaio 2007 la Romania è entrata a far parte dell’Unione Europea. A partire da questa data, il numero degli iscritti romeni nei registri anagrafici dei comuni della provincia di Bolzano è raddoppiato: essi rappresentano con 1. 499 unità uno dei gruppi più numerosi. La ripartizione per genere della popolazione straniera, da un paio d’anni conferma un relativo equilibrio tra la componente maschile e quella femminile. Nell’anno di riferimento tuttavia, le donne sono la maggioranza, superando la metà del contingente totale di stranieri (51,4%). Particolarmente consistente è la presenza femminile tra gli stranieri provenienti dall’America: la quota più elevata la raggiungono con più di tre quarti le brasiliane. Anche dai paesi comunitari provengono più donne che uomini, soprattutto da alcuni paesi dell’Europa orientale (Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia). All’interno dei paesi europei non appartenenti all’Ue, l’apice del contingente femminile, proveniente dalle nazioni della ex Urss, e quello maschile, proveniente dai paesi dei Balcani, si bilanciano. Le comunità che si caratterizzano per la maggior presenza maschile sono quella asiatica e africana, fatta eccezione di Nigeria, Filippine e Tailandia. .  
   
 

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