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Notiziario Marketpress di Martedì 16 Giugno 2009
 
   
  MINORI STRANIERI ABUSATI. ASSESSORE VALDEGAMBERI: PRESA IN CARICO CHE DEVE TENER CONTO DELLE DIVERSE CULTURE

 
   
  Padova, 16 giugno 2009 - “La Regione si è attrezzata in questi anni con un lavoro specifico di presa in carico dei minori colpiti da fenomeni di violenza, di abuso e di maltrattamento grave. Un particolare riferimento hanno avuto i minori stranieri presenti nel nostro territorio che sono portatori, assieme alle loro famiglie, culture, storie e tradizioni diverse che devono essere valutate attentamente dai servizi e dagli operatori”. Lo ha detto stamani a Padova, Stefano Valdegamberi Assessore regionale alle politiche sociali, durante l´incontro con la stampa tenutosi nella sede del distretto sanitario n. 1 dell´Azienda Ulss n. 16 e promosso per fare il punto sulla situazione e sugli interventi messi in atto in questi anni dalla Regione. Erano presenti anche i rappresentanti della Direzione servizi sociali della Regione, dell’Osservatorio Regionale Nuove Generazioni e Famiglia (che gestisce la banca dati sul fenomeno) e dei 5 Centri Provinciali/interprovinciali di Padova, Treviso, Vicenza, Verona e Venezia che dal 2004 contrastano con operatori specializzati l’abuso e il maltrattamento dei minori. “La lettura informata di una realtà sociale come quella veneta dove coesistono culture diverse nella complessità di valori, credenze e tradizioni entra a far parte integrante delle istituzioni pubbliche e private che agiscono in questo delicatissimo settore – spiega l’Assessore -. L’auspicio è che l’integrazione di saperi e l’approfondimento possano costituire la premessa e il miglioramento dei modelli operativi contro questi vergognosi fenomeni”. La Banca Dati relativa alle attività dei Centri, gestita dall’Osservatorio regionale Nuove Generazioni e Famiglia, rileva come i Centri risultino sempre più radicati nel territorio sia in termini di prevenzione che in termini di cura e di sostegno a favore dei minori e delle loro famiglie. I bambini in carico dal primo anno di attività, il 2004, a dicembre 2008, sono oltre 900; di cui 425 in carico nel corso del 2008, pari allo 0,5‰ della popolazione minorile residente in Veneto. La maggioranza è rappresentata da bambine (circa il 67%) ed è di nazionalità italiana (oltre l’82%). Tra gli stranieri prevale la cittadinanza rumena, seguita da quella marocchina e ghanese. Fra i maltrattamenti gravi segnalati la maggior parte riguarda l’abuso/molestie sessuali (42% dei casi), seguite dal maltrattamento fisico e dalla grave trascuratezza. Nel caso di abuso/molestie sessuali il maggior numero di bambini ha un’età compresa tra 6 e 10 anni (oltre il 32% del totale degli abusi sessuali). I maltrattamenti gravi avvengono nella maggior parte dei casi in ambiente intrafamiliare (l’84%) ed in maniera continua. E’ la scuola, seguita da un genitore e dai fratelli e sorelle (rispettivamente nel 17%, 12% e 11,2% dei casi), i maggiori autori della segnalazione ai servizi sociali. Sono soprattutto le Aziende Ulss e i Comuni a inoltrare la richiesta di intervento ai Centri. Per quanto concerne l’Autorità Giudiziaria la Banca Dati rileva che, dal gennaio 2008 a dicembre 2008, sono state effettuate circa 13. 480 prestazioni, con il 62% delle prestazioni che riguarda la presa in carico psicoterapeutico, educativo e sociale, mentre il 34% riguarda la diagnosi ed il 5% gli interventi richiesti dall’Autorità Giudiziaria. I centri provinciali/interprovinciali sono: a Venezia, centro “Il Germoglio” – competente per la provincia di Venezia; a Padova, centro “I Girasoli” Aulss n. 16 – competente per la provincia di Padova e di Rovigo; a Treviso – Centro “Il Tetto Azzurro” associazione Telefono Azzurro – competente per la provincia di Treviso e Belluno; a Vicenza – Centro “L’arca” Comune di Vicenza, Ipab Proto Salvi, Azienda Ulss 6, - competente per la provincia di Vicenza; a Verona – centro “Il Faro” Aulss n. 20, 21, 22- competente per la provincia di Verona. I centri istituiti dalla Regione Veneto sono luoghi di presa in carico, di terapia e di riabilitazione a lungo periodo, con la presenza di figure professionali specializzate (psicologi, pediatri, neuropsichiatri, assistenti sociali, esperti in scienza dell´educazione) che si coordinano con i servizi accompagnando il bambino e/o l´adolescente maltrattato o abusato nell´eventuale percorso giudiziario, come previsto dalla convenzione di Strasburgo. Le prestazioni specialistiche fornite dai Centri sono inserite dal 2002, con apposito provvedimento regionale, nei livelli essenziali di assistenza e nel 2008 un ulteriore provvedimento ha deliberato il passaggio dalla fase progettuale sperimentale dei Centri alla fase di consolidamento e stabilizzazione degli stessi nel sistema complessivo dell´offerta di servizi sociosanitari. .  
   
 

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