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Notiziario Marketpress di Venerdì 19 Giugno 2009
 
   
  REGIONE TOSCANA: L´ANALISI DELL´IRPET DEI DATI 2008 E DELLE TENDENZE 2009 DEL TURISMO. LENTO RITORNO ALLA STABILITÀ NEI PROSSIMI MESI, I PRIMI SEGNALI. IL NORD EUROPA CONTINUA A SCEGLIERE LA TOSCANA, IN CALO USA E GIAPPONE. LENTO RITORNO ALLA STABILITÀ NEI PROSSIMI MESI, I PRIMI SEGNALI

 
   
  Qual è stato l´andamento in Toscana del turismo nel 2008? Quali i fenomeni più interessanti messi a fuoco dalle indagini e rilevamenti dell´Osservatorio regionale del turismo?. Ecco la lettura che ne dà l´Irpet, l´Istituto regionale per la programmazione economica. Flussi turistici mondiali e nazionali. Con la crisi e l´inversione del ciclo economico segnano un brusco rallentamento e gli arrivi internazionali segnano un incremento di appena l’1,8% a livello mondiale. L’europa sperimenta una stagnazione degli arrivi (+0,1%), ed i paesi dell’area nord occidentale registrano riduzioni intorno al 2%, mentre l’Europa mediterranea, Italia compresa, segna un andamento leggermente migliore (+0,6%). A livello nazionale i dati Istat segnalano un calo degli arrivi stranieri del -5,5% cui si aggiunge una riduzione dei turisti di origine italiana dell´1,3%; nel complesso gli arrivi si riducono in Italia del 3,1%. In Toscana. Il turismo in Toscana risente della congiuntura sfavorevole, ma la regione mostra nel complesso una forte capacità di tenuta; dopo due anni di crescita delle presenze superiori al 7% e un 2007 di assestamento della dinamica positiva (+1,9%), per il 2008 l’Irpet ha stimato una contrazione dello 0,7%, nettamente migliore del corrispettivo nazionale (-2,8%). La variazione complessiva del 2008 nasconde nella nostra regione una dinamica bivalente ma tutto sommato confortante: una flessione delle presenze italiane, -326. 000 pari al -1,5% (contro il -2,1% italiano), ed un aumento di quelle straniere di circa +40. 000 unità pari al +0,2% (contro il -3,8 italiano) che suggerisce una recuperata competitività della Toscana sui mercati internazionali. Dunque, per quanto attiene al comportamento del turismo in Toscana nel 2008, sembra avere dinamiche diverse a quelle registrate a livello nazionale. Infatti, i turisti di provenienza nazionale evidenziano un declino durante l’anno (dal –0. 65% nel primo semestre al -2,0% nel secondo), gli stranieri, invece, tornano a crescere nel secondo semestre (-2,5% nel primo e +2,0% nel secondo). Inoltre la modesta caduta della Toscana nel 2008, in particolare nella seconda metà dell’anno, è in larga misura imputabile alla crescita, in accelerazione nel secondo semestre, della componente extra-alberghiera (+3,5% nel primo semestre e +6,2% nel secondo) che compensa il crollo del comparto alberghiero (da -4,5% nel primo semestre e -6,6% nel secondo). L’andamento toscano è frutto di due tendenze diverse, il forte calo di presenze registrato nelle strutture alberghiere toscane (-6,6% su base annua) e la contemporanea crescita in quelle extra-alberghiere (+5,4%), che hanno accelerato il processo di sostituzione fra presenze alberghiere e complementari che la nostra regione sperimenta già da diversi anni. I motivi del successo delle strutture extra-alberghiere sono da rintracciarsi in parte in ragioni congiunturali attinenti perlopiù alla riduzione, percepita o reale, dei redditi delle famiglie, e quindi del budget che queste dedicano alle proprie vacanze, in parte ad una maggior attrattività strutturale che l’accoglienza extra-alberghiera esercita su molti turisti che vengono in Toscana. La spesa turistica. L’aumento della permanenza media fatta registrare dai turisti stranieri in Toscana (le cui presenze crescono a fronte di una modesta riduzione sul fronte degli arrivi) appare coerente non solo con la crescita dei mercati europei più lontani e con l’aumento dei costi di trasporto, ma anche con l’affermarsi di quei modelli di turismo nuovi, interessati ad approfondire maggiormente la propria esperienza di viaggio. Per questo tipo di visitatori, orientati a soggiorni più lunghi, la scelta dell’alloggio ricade più frequentemente su esercizi, forse meno lussuosi, che offrendo però una accoglienza più familiare e favorendo lo sviluppo di relazioni più informali, risultano più adatti a una permanenza prolungata, non solo in termini di prezzo. La ricerca di sistemazioni più a buon mercato risulta, però, in apparente conflitto con l’andamento della spesa turistica che in Toscana registra un incremento nominale del +2,9% in termini pro-capite (stime Uic). Ma, se si considera che l’inflazione nel 2008 è stata pari al +3,2% e che le spese per il trasporto, che incidono di più nella spesa dei turisti che in quella dei residenti, sono fortemente aumentate nei primi 9 mesi dell’anno (il prezzo della benzina alla pompa è cresciuto in tale periodo di oltre l’11% in media), allora va da sé che la spesa turistica pro-capite è rimasta stabile in termini reali, se non è addirittura declinata. Presenze turistiche per tipologia ricettiva. Nel comparto alberghiero prosegue il cambiamento in corso già da alcuni anni: ovvero una riduzione negli alberghi economici di 1 e 2 stelle (-13%) e una espansione degli alberghi a 5 stelle (+12. 4%) e delle residenze turistiche alberghiere (Rta, +10. 6%) che, nonostante siano classificate nel comparto alberghiero, presentano forti tratti di somiglianza con alcune strutture complementari. La quota di presenze detenuta dal settore alberghiero si riduce così al 52,0% nel 2008 (nel 2000 era pari al 57,3%) mentre quella relativa all’extra-alberghiero cresce al 48,0% (nel 2001 pesava meno del 43%). Nel comparto extralberghiero la crescita si concentra maggiormente nelle categorie a più alta capacità di spesa come gli agriturismo, che crescono del +6,8%, mentre le strutture più economiche, quali i campeggi e le altre strutture extra-alberghiere (Bed&breakfast, affittacamere, ecc), crescono leggermente di meno (rispettivamente del 5,3% e del 4,9%). Presenze per nazionalità. Chi viene in vacanza in Toscana? Sul fronte delle nazionalità appaiono in forte crescita alcuni rilevanti mercati turistici toscani del Nord Europa quali Olanda, Belgio, Danimarca, Svezia, Norvegia e con tassi positivi, ma più contenuti, la Francia, la Spagna e la Gran Bretagna. In crescita anche molti altri paesi europei di minore rilevanza in termini di dimensione dei flussi come Portogallo, Grecia, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Finlandia e, ancora più a est, Russia. Proseguono il loro declino iniziato in anni precedenti i paesi di lingua tedesca (Germania, Austria e Svizzera) che nel complesso perdono oltre il 3,6%, mentre segnano riduzioni consistenti gli Usa pesantemente colpiti dalla crisi (-21,0%) ma anche il Giappone (-14,7%) che sconta forti difficoltà sul fronte economico da molti anni. La crescita di paesi di provenienza più lontani (nord Europa) e il calo di quelli confinanti (paesi di lingua tedesca) hanno probabilmente contribuito ad aumentare il costo del viaggio e ad incentivare ulteriormente permanenze più lunghe presso strutture extra alberghiere. Presenze nelle Apt. Il calo delle presenze pur non avendo investito tutta la regione ha interessato buona parte del suo territorio (11 Apt su 15). Le perdite più rilevanti hanno interessato le Apt di Massa e Carrara, dell’Arcipelago Toscano, e le stazioni termali di Chianciano e Montecatini, tutte realtà che, con l’eccezione dell’ultima, avevano sperimentato bilanci negativi anche nel 2007. All’opposto sono in crescita, anche ragguardevole, due Apt della costa, Livorno e Grosseto, e su valori meno elevati Siena. In crescita soprattutto la risorsa turistica balneare (+1,4%), quella di campagna-collina (+1,0%) e, in misura minore, la montagna (+0,3%). In maggiore difficoltà invece le risorse termali (-5,2%) e le realtà di arte e affari che, nonostante eccezioni significative come quella di Siena e di Pisa, registrano un calo del 2,5%. Andamenti e previsioni 2009. Come va l´anno in corso? La crisi internazionale investe in pieno il turismo toscano nei primi tre mesi dell’anno 2009 (-11,8%) per poi rallentare nel periodo pasquale e dei ponti di primavera (-5,6 e –7,5%) ed arrivare a un periodo estivo in cui le aspettative, pur restando negative, appaiono fra loro più bilanciate (43,5% negative contro un 28,9% positive). Sembra quindi che i danni più rilevanti della crisi internazionale si siano manifestati nella prima parte dell’anno e che il trend declinante, dopo aver rallentato nei mesi che precedono l’estate, tenda lentamente a riportarsi verso la stabilità. Le attese per la stagione estiva 2009 sono più incerte (circa il 27,6% degli operatori non esprime un giudizio) e le aspettative negative si attestano al 43,5% contro un 28,9% di aspettative positive. Anche qui la dicotomia nell’evoluzione delle strutture ricettive prosegue: i campeggi dichiarano prospettive positive nel 44,8% dei casi, gli agriturismo nel 35,8%, gli alberghi solamente nel 18,4%. Come cambia il turismo. La crisi ha contribuito a modificare e sta modificando il turismo: esso è sempre più orientato a soggiorni di medio periodo, più diretto a strutture extra-alberghiere ed interessato ad approfondire quelle esperienze che permettono di inserirsi a fondo nella storia e nel patrimonio storico-artistico della nostra regione, nelle sue bellezze naturali ma anche nella società odierna, nella Toscana dei toscani.  
   
 

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