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Notiziario Marketpress di Mercoledì 04 Ottobre 2006
 
   
  PIANO ALITALIA: LA POSIZIONE DEL COMITATO MALPENSA

 
   
  Varese, 4 ottobre 2006 - Sono giorni decisivi per il rapporto tra Malpensa e Alitalia dopo che il premier Prodi ha avocato a sé il dossier sul rilancio della compagnia: “Mi auguro - afferma Gianfredo Comazzi, presidente del Comitato Malpensa – che si tenga conto delle recenti parole del ministro dei Trasporti Bianchi, che, proprio in vista della rielaborazione del piano, sollecitava la piena valorizzazione del nostro aeroporto, messa invece in dubbio dal presidente Cimoli”. Il Comitato Malpensa è l’organismo che mette in rete le Camere di Commercio di Varese, Novara e Milano allo scopo di promuovere la crescita dell’aeroporto intercontinentale quale volano dello sviluppo dell’area Nord-ovest lombardo piemontese. “Malpensa – aggiunge Comazzi – è una vera ‘porta d’Europa’ per il Sistema Italia: altro che limitarne il ruolo a favore di Fiumicino, come pretenderebbero i notabili di Alitalia e lo stesso presidente della Regione Lazio Marrazzo!”. Al contrario, occorre mettere lo scalo inaugurato nell’autunno 1998 – il più grande investimento infrastrutturale italiano dell’ultima parte del Ventesimo secolo – nelle condizioni di concretizzare appieno le sue potenzialità a beneficio dell’intero sistema socio-economico nazionale. Del resto, una semplice occhiata alle cifre permette di verificare puntualmente come, nel confronto con Fiumicino, la scelta a favore di Malpensa sia indiscutibile: basti pensare che gran parte dei biglietti aerei è staccato nel Nord-ovest, dove su una popolazione di 15 milioni e mezzo di abitanti ci sono ben 1. 361. 000 imprese. L’area che fa riferimento a Fiumicino invece conta solo su 11 milioni di abitanti e 957mila imprese. Ancora più significativo è il divario sul fronte del valore aggiunto (406 miliardi di euro per il Nord-ovest rispetto ai 269 miliardi del Centro) e soprattutto sul commercio estero: in questo caso il fatturato del Nord-ovest, pari a 120 miliardi di euro, è quasi il triplo di quello del Centro, limitato a 44 miliardi di euro. “E a queste condizioni economiche – riflette il presidente del Comitato – c’è qualcuno che vorrebbe rinunciare a Malpensa quale hub… Mi sembra assurdo! Tanto più che tutti i voli intercontinentali verso America del Nord e Asia, ovvero quelli principali, seguono rotte polari che puntano settentrione. E’ impensabile, quindi, per il Nord Italia fare hub su Fiumicino: vorrebbe dire aggiungere almeno due ore al viaggio”. La conseguenza, ovvia, è che i nostri passeggeri saranno indirizzati su Parigi oppure Francoforte: “Con quali conseguenze – si domanda Comazzi – per un’area che economicamente è la più importante del Paese e che è crocevia anche delle grandi reti europee ferroviarie come il Corridoio 5 e la Genova-rotterdam? Lo sanno a Roma che il Parlamento svizzero proprio in questi giorni ha inserito la Stabio-arcisate tra le sue priorità finanziarie e, quindi, fra pochi anni avremo veramente la possibilità di un collegamento diretto tra Malpensa e la nuova linea del Gottardo che arriverà a Lugano?”. Se questo non bastasse, ci sono anche altre forti motivazioni economiche relative alla provincia di Varese, dove Malpensa costituisce ormai l’impresa più importante: «I dipendenti Sea che fanno capo allo scalo sono ben 4. 500 e il fatturato è di 400 milioni di euro”, aggiunge Angelo Belloli, presidente della Camera di Commercio varesina, prima di aggiungere che “gli studi più recenti concordano nel ritenere che l’indotto generato dallo scalo riguarda addirittura 2. 750 imprese specializzate nel settore dei trasporti, della logistica e del magazzinaggio, per un numero complessivo pari a circa 16. 000 addetti”. .  
   
 

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