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Notiziario Marketpress di Giovedì 18 Giugno 2009
 
   
  RESIDENZE PER ANZIANI, PERCHÉ L’INNOVAZIONE È DIFFICILE UN SETTORE FRAMMENTATO E CON POCHI INCENTIVI AL CAMBIAMENTO. “LA GRANDE INNOVAZIONE SAREBBE L’INTEGRAZIONE CON I SERVIZI DOMICILIARI”, SOSTIENE ENRICO VALDANI, DIRETTORE DEL CSS LAB ALLA CONSEGNA DEI MEDIOLANUM AWARD

 
   
  Milano, 18 giugno 2009 - C’erano una volta gli ospizi. “Le strutture cadenti e tristi di un tempo non ci sono più, ma è davvero difficile innovare nei servizi per i cittadini senior, un settore molto frammentato, con 4. 700 residenze che assistono 230. 000 anziani e un contesto culturale ed economico che non riconosce valore al miglioramento del servizio”, ha affermato ieri mattina Enrico Valdani, direttore del Customer&service science lab (Css lab) della Bocconi presentando la ricerca Innovazione nel settore dei servizi per i cittadini senior in occasione della consegna dei Mediolanum award. Non mancano, comunque, gli esempi di introduzione di nuove soluzioni gestionali capaci di impattare sui contenuti e le modalità di erogazione dei servizi, con benefici economici per le strutture o di benessere per i residenti. Si va dai progetti di stimolazione sensoriale per gli ospiti con decadimento cognitivo a quelli di telemedicina; dall’impostazione di una relazione di aiuto all’adozione di sistemi informatici e contabili integrati. Il 6% della popolazione italiana ha più di 80 anni e il 44,5% di questi ha qualche forma di non autosufficienza. Per avere un’idea di quella che sarà la possibile evoluzione della domanda, si consideri che l’Istat ha previsto che nel 2051 la quota di over 80 sarà pari al 15% della popolazione. E il tutto si andrà ad affiancare a una crisi della famiglia tradizionale: sempre più spesso ci saranno anziani single e anziani che i figli, per questioni di lavoro, non potranno accudire. Oggi in Italia il 70% dell’assistenza agli anziani è di tipo informale e grava sulla famiglia, che si avvale sempre più spesso dell’incerta soluzione delle badanti. Le dinamiche demografiche, epidemiologiche e sociali mettono in dubbio la sostenibilità futura di questo modello e fanno presagire un ruolo maggiore per le residenze, che però sono chiamate a ripensare profondamente la loro missione all’interno della rete dei servizi. Il settore delle strutture per i cittadini senior è regolato a livello regionale, in modo estremamente disomogeneo, normalmente con finanziamenti pubblici non sufficienti e con una parte dei costi che deve essere coperta da rette non sempre sostenibili per le famiglie degli utenti. “Siamo di fronte a un settore che ha bisogno di aiuto per essere più innovativo. Oggi è in affanno economico, ha difficoltà a reperire le giuste professionalità ed è costretto a innovare a piccoli passi, sul quotidiano” afferma Emilio Tanzi del Cergas Bocconi e collaboratore del Css lab. Gli esempi migliori di innovazione riguardano l’integrazione con i servizi domiciliari, a testimonianza di una presa in carico di natura più moderna, non più solo sanitaria e assistenziale, ma più attenta alla persona e alla sua famiglia. Oggi l’Italia tradisce una forte difficoltà di costruzione e governo della rete dei servizi per gli anziani: solo il 3,3% dell’assistenza è di tipo domiciliare, rispetto al 7% abbondante di Francia e Regno Unito e al 9% della Germania. Dalle interviste ai responsabili delle 113 strutture analizzate risulta che i maggiori fattori di stimolo all’innovazione sono il supporto del vertice strategico e la partecipazione dell’organizzazione, con un attivo coinvolgimento del personale dipendente (il 71% delle risorse umane impiegate) ma qualche difficoltà di partecipazione degli altri collaboratori. I fattori di freno percepiti sono i tempi lunghi di realizzazione e la mancanza di incentivi, anche economici. Il settore soffre, infine, di una certa autoreferenzialità. Sono rare le collaborazioni tra le diverse strutture, anche solo a livello di consorzio d’acquisto, e i soggetti terzi (in particolar modo organizzazioni non-profit, fornitori, università e centri di ricerca) non sono sempre considerati strategici per il processo di innovazione. .  
   
 

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