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Notiziario Marketpress di Mercoledì 04 Ottobre 2006
 
   
  AUMENTA LA DOMANDA DI INFORMAZIONE SULLA SALUTE E CRESCE IL RUOLO DEI MEDIA NELL´OFFERTA

 
   
  Roma, 4 ottobre 2006 - La salute è un tema che interessa moltissimo gli italiani: il 59,3% “presta sempre attenzione quando si parla di salute”, sia che si tratti di notizie che giungono dai media, sia che si tratti di conversazioni o informazioni che arrivano da familiari, amici e conoscenti. E infatti il 74,9% “si ritiene molto o abbastanza informato”. Inoltre, il 53,4% ritiene che “sia opportuno procurarsi il maggior numero di informazioni possibile, per decidere autonomamente della propria salute”, anche se il 46,6% sottolinea i rischi e la confusione che possono derivare da un eccesso di informazioni non mediate dal medico. I medici di medicina generale continuano a essere un riferimento fondamentale, dato che la maggioranza degli italiani li considera la fonte principale da cui avere le informazioni sulla propria salute, tuttavia negli ultimi tre anni la percentuale è scesa di quasi 6 punti, dal 71,6% del 2003 al 65,8% del 2006. Cresce invece il ruolo della televisione come fonte informativa principale sulla salute, citata dal 43,2% degli italiani, quando nel 2003 erano il 22,8%. E cresce anche di più il ricorso a internet, che passa dal 2,8% del 2003 al ben più significativo 13,1% rilevato quest’anno; inoltre tenendo conto di quelli che ricorrono “anche” a internet, come fonte non primaria, sale a circa il 25% la quota di italiani che, nel complesso, usa internet per informarsi sulle questioni della salute, al di là della contingenza di avere effettivamente un problema da risolvere. Quali sono i difetti delle informazioni veicolate dai media? Innanzitutto la carenza di informazioni di tipo pratico (quali servizi, professionisti, ospedali, terapie, sono realmente disponibili?), per il 32,1%; poi la complessità delle informazioni, non sempre facilmente comprensibili, per il 29,6%; il terzo difetto consisterebbe in un’enfasi eccessiva sulle fonti di rischio, che poi non si rivelano davvero tali, secondo il 24% circa; ed infine il mancato aggiornamento delle informazioni che vengono divulgate, per il 18,3%. L’impatto dell’informazione via media non è marginale: il 40% degli italiani dichiara di aver spesso (2,9%) o qualche volta (36,4%) messo in pratica le informazioni ricevute, e questo si rileva in misura maggiore tra i laureati. Questi sono alcuni dei principali risultati dell’indagine realizzata dal Censis per conto del Forum della Ricerca Biomedica su un campione di 1. 000 italiani rappresentativi della popolazione residente. Vengono presentati oggi a Roma, presso il Cnel, da: Giuseppe De Rita, segretario generale Censis; Concetta Vaccaro, responsabile settore sanità Censis; Gerardo D’amico, giornalista-conduttore Giornale Radio Rai; Sergio Dompé, presidente Farmindustria; Donato Greco, capo dipartimento Prevenzione e Comunicazione, Ministero della Salute; Mario Morcellini, preside Facoltà di scienze della comunicazione, Università di Roma “La Sapienza”; Carla Collicelli, vice direttore Censis. .  
   
 

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