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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 04 Ottobre 2006 |
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GIORNATA NAZIONALE DEL DIABETE FAND A PARTIRE DAL 4 OTTOBRE E FINO A FINE NOVEMBRE, L´ASSOCIAZIONE ITALIANA DIABETICI PROMUOVE INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E PREVENZIONE SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE
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Milano, 4 ottobre 2006 — Fand, L´associazione Italiana Diabetici, Ente Morale, Medaglia d´Oro alla Sanità, celebrerà a partire dal 4 ottobre e per tutto il mese di novembre la propria Giornata Nazionale del Diabete. L´iniziativa ha l´alto Patronato del Presidente della Repubblica e il Patrocinio del Ministero della Salute e della Pubblica Istruzione, e della "Giornata Mondiale " . I dati relativi a questa malattia sono sempre più allarmanti e le ultime cifre provenienti dall´Easd (European Association for the Study of Diabetes), il più importante congresso europeo sul diabete recentemente tenutosi a Copenhagen, parlano di circa 3. 000. 000 di italiani affetti da diabete di tipo Il e di un altro milione di sommerso; inoltre, se pochi anni fa la previsione al 2025 era di 250 milioni di casi al mondo, secondo gli esperti riuniti all´Easd la cifra è da rivedere in netto rialzo, sino a poter ipotizzare per quella data i 350 milioni di casi. Ed è proprio al fine di diffondere l´importanza della prevenzione del diabete, individuando quanto più precocemente possibile la popolazione a rischio e promuovendo corretti stili di vita che Fand organizza, a partire dall´8 ottobre e fino a fine novembre, in molte città d´Italia iniziative di sensibilizzazione e screening (misurazione della pressione e della glicemia). "La capillarità delle iniziative che ogni anno organizziamo dimostra che tra i principali obiettivi di Fand, dichiara il Presidente, dottoressa Vera Buondonno — ci sono l´informazione dell´opinione pubblica sui rischi della patologia diabetica e sui corretti stili di vita. Proprio in questo contesto si inserisce quest´anno il nostro appello a favore della pratica dell´esercizio fisico e dello sport, sia come arma fondamentale per la prevenzione, sia per una migliore gestione della malattia da parte dei diabetici di tipo Ii. Fand, impegnandosi a sviluppare progetti che facilitino l´awicinamento alla pratica dell´esercizio fisico da parte dei pazienti diabetici di tipo Il, chiede quindi ai medici di prescrivere a quei pazienti il movimento e di controllare la loro reale adesione al programma e alle istituzioni di supportare tali progetti anche agevolando l´accesso ai luoghi dove l´esercizio può essere praticato. " Carla De Albertis, Assessore alla salute del Comune di Milano nell´esprimere un vivo ringraziamento per l´impegno quotidiano profuso da Fand a favore dei pazienti diabetici parla dell´associazione come "punto di riferimento costante, stimolante presenza tesa alla ricerca di soluzioni tecniche e gestionali che garantiscano una totale autonomia del diabetico in ogni momento della sua vita - e afferma - condivido appieno l´appello di Fand a favore dello sport e della pratica regolare di esercizio fisico in quanto proprio l´attiva partecipazione a programmi di prevenzione primaria volta a correggere i comportamenti che favoriscono l´insorgenza del diabete e a indirizzare, particolarmente i giovani, verso stili di vita corretti, rappresenta uno degli obiettivi fondamentali di questo assessorato" "L´appello di Fand risulta più che mai appropriato. La terapia del diabete non è costituita, infatti, solo da medicine — dichiara Antonio Pontiroli, Primario di Medicina Interna Ospedale San Paolo di Milano, Diabetologo, Professore Ordinario di Medicina Interna all´Università di Milano — L´esercizio fisico è di importanza fondamentale sia per mantenere uno stato di salute ottimale sia per prevenire malattie quali il diabete. A questo proposito lo studio Islet 2005 ha dimostrato come le persone affette da diabete di tipol possono praticare attività sportiva anche in condizioni estreme, come le persone senza diabete, dimostrando che chi è colpito dalla malattia può condurre una vita normale e priva di limitazioni. Ancora più importante la serie di evidenze per il diabete di tipo 2 — continua Pontiroli - ll cambio dello stile di vita, ovvero più attività fisica, alimentazione corretta, diminuzione del peso corporeo, previene il diabete tipo 2 e le sue complicanze cardiovascolari. Nei pazienti con diabete tipo 2, più è intensa l´attività fisica, maggiori sono i miglioramenti del quadro clinico generale, come glicemia, emoglobina glicata, lipidi plasmatici, peso corporeo, circonferenza della vita. Le evidenze suggeriscono che ogni paziente dovrebbe essere affiancato da un istruttore che lo aiuti a svolgere l´attività fisica più idonea, come strumento essenziale della terapia ottimale . " "La prevenzione è parte integrante del diritto alla salute sancito dalla Costituzione — sostiene la senatrice Emanuela Baio Dossi, capogruppo dell´Ulivo in commissione Sanità - diritto che le istituzioni sono tenute a garantire. Ai fine di tradurre in fatti concreti l´enunciazione di questo sacrosanto diritto, il Governo, ha recentemente rinegoziato gli accordi fra Stato e Regioni, individuando le risorse da dedicare a una campagna informativa sul diabete che si rivolga ai soggetti a rischio e a coloro che sono già malati senza saperlo. In questo ambito è fondamentale — continua la senatrice Baio - il rilancio dei rapporti fra pubblico e privato no profit. Occorre sostenere le associazioni presenti sul territorio affinché esse arrivino a svolgere, provocatoriamente ma non troppo, un capillare "porta a porta" sia per sensibilizzare alla prevenzione, sia per garantire ai pazienti e alle loro famiglie le migliori condizioni possibili per affrontare la malattia. Sul fronte della ricerca, le prospettive, in termini di possibilità preventive per il futuro dei pazienti affetti da diabete di tipo I e Il sono incoraggianti, sia dal punto di vista della prevenzione sia in termini di trattamento. "La continua evoluzione della ricerca permette infatti un costante affinamento delle armi a nostra disposizione - afferma Guido Pozza Professore Emerito di Medicina Interna all´Università Vita-salute San Raffaele di Milano - Per quanto riguarda la prevenzione la possibilità di riconoscere la predisposizione ad ammalare di diabete di tipo I, soprattutto attraverso il riconoscimento della presenza di anticorpi specifici, permette interventi precoci capaci di condurre a identificare e prevenire il manifestarsi del quadro clinico della malattia; mentre la spiccata familiarità, il sovrappeso e la diminuita tolleranza ai carboidrati, facilmente riconoscibile attraverso esami di laboratorio, permette per quanto riguarda il diabete di tipo Ii di prevenire o ritardare la comparsa della malattia intervenendo sullo stile di vita - e in questo ambito l´appello di Fand alla pratica di un´attività fisica regolare è particolarmente importante – o somministrando farmaci sempre più mirati. Dal punto di vista terapeutico – continua il professor Pozza - infatti il continuo sviluppo di molecole in grado di diminuire I´insulino resistenza da una parte e migliorare la secrezione insulinica dall´altra e il rilevante miglioramento delle preparazioni di insulina, consentono una ulteriore diminuzione della comparsa delle complicanze e un miglioramento della qualità e della quantità di vita dei pazienti. . |
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