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Notiziario Marketpress di Mercoledì 04 Ottobre 2006
 
   
  IL PIANETA DIABETE: COSA È IL DIABETE

 
   
   Milano, 4 ottobre 2006 - Il diabete è una malattia cronica caratterizzata fondamentalmente da un aumento della glicemia e da alterazioni del metabolismo. Esistono principalmente, per diffusione, due forme di diabete: il diabete di tipo 1 o insulino-dipendente, caratterizzato dalla totale o quasi carenza di insulina, che richiede fin dall´inizio una terapia insulinica sostitutiva, e il diabete di tipo 2 o non insulino-dipendente, caratterizzato da una ridotta azione dell´ormone sulle cellule bersaglio (insulino-resistenza) e da una produzione inadeguata di insulina. Nel caso del diabete di tipo 2 il ricorso alla terapia insulinica il più delle volte non è necessario, interventi sulla dieta e sullo stile di vita, con l´eventuale aggiunta di farmaci ipoglicemizzanti orali, possono in molti casi essere sufficienti a raggiungere un adeguato controllo della malattia. Il diabete in numeri Nel 1995 erano 135 milioni. Oggi le stime parlano di 230 milioni di diabetici in tutto il mondo. E il numero continua a crescere: le previsioni sono di 350 milioni nel 2025. Oggi la prevalenza del diabete in Italia si aggira attorno al 3,5% della popolazione, percentuale che identifica circa 3 milioni di italiani, ma sono in molti a ritenere che il numero reale sia ancora più elevato, in quanto almeno un terzo del totale delle persone con diabete non è diagnosticato come tale. Il continuo aumento dell´incidenza di tale patologia è dovuta a 3 fattori principali: l´invecchiamento progressivo della popolazione, l´abbondanza di cibo che porta a un progressivo aumento di peso e una diminuzione dell´attività fisica. Secondo delle recenti relazioni dell´organizzazione internazionale per la salute (Who) e dell´Iotf (International Obesity Task Force) in tutto il mondo ca. Il 58 % dei casi di diabete sono dovuti ad un Body-mass-index (Bmi) di oltre 21 kg/m2. Vi sono indicazioni che nei paesi industrializzati occidentali ca. Il 90 % dei casi di diabete di tipo Il sono dovuti a sovrappeso. Tipo I o tipo 2? Esistono due diversi tipi di diabete mellito: quello di tipo 1 (insulino-dipendente) e quello di tipo 2 (non insulino-dipendente). Diabete di Tipo 1 Il diabete di tipo 1, o insulino-dipendente, colpisce generalmente i bambini e gli adolescenti e riconosce uno specifico meccanismo di insorgenza. Al momento, pur se non si conoscono con certezza i passaggi che portano un bambino perfettamente sano a diventare diabetico, si sa che nel corpo di soggetti predisposti si verifica un particolare fenomeno: le cellule beta deputate alla produzione di insulina - l´ormone che ha il compito di controllare la concentrazione del glucosio nel sangue (ovvero il valore della glicemia) - vengono attaccate e distrutte da un processo autoimmune. Il che significa che è l´organismo stesso a distruggere le cellule pancreatiche. Man mano che il processo avanza, cala il numero delle cellule beta che lavorano. E col tempo viene a mancare l´insulina. I sintomi della malattia sono abbastanza tipici. In primo luogo il bambino comincia a fare la pipì a letto, allo stesso tempo ha costantemente sete e perde peso. Il motivo di questa alterazione, che deve mettere sul chi vive i genitori, è semplice Il glucosio in eccesso nel sangue non viene riassorbito dall´organismo, ma eliminato, per filtrazione renale con le urine insieme ad abbondanti quantità di acqua. L´organismo ha quindi necessità di reintegrare le perdite di fluidi e di conseguenza il piccolo ha molta sete. La terapia si basa sulla somministrazione di insulina, necessaria per compensare la carenza di produzione di quest´ormone da parte dell´organismo e sulla dieta. Diabete di tipo 2 Il diabete di tipo 2 non insulino-dipendente ha un´origine diversa. La patogenesi della malattia è infatti legata ad una difetto progressivo di produzione di insulina da parte delle cellule beta del pancreas, cui si accompagna una minore sensibilità dei tessuti – bersaglio (come il muscolo e il fegato) all´azione dell´insulina. La minor quantità di insulina che prodotta risulta anche meno efficace, dando luogo ad un circolo vizioso che nel tempo peggiora progressivamente. Per questo il diabete è oggi considerato una malattia cronica che può essere controllata ma non "guarita". Sotto il profilo dei sintomi, per molto tempo i fenomeni alla base dell´insorgenza del diabete possono passare del tutto inosservati e non dare alcun segno clinico. Una volta che la maggior parte delle cellule beta del pancreas è diventata inattiva, con conseguente pesante calo della produzione di insulina, possono invece iniziare a verificarsi fastidi più evidenti. In primo luogo sete e minzioni ripetute, una spiccata sensazione di fame che si può collegare ad una perdita di peso e, quando sono presenti le prime complicanze, anche difficoltà nella vista. La terapia si basa sulla dieta - mirata soprattutto a riportare alla normalità il peso corporeo in quanti sono in soprappeso - e su un programma di attività fisica che aiuta ad ottenere questo obiettivo. Una corretta alimentazione rappresenta la prima arma per ridurre il rischio di insorgenza del diabete o per controllarne l´evoluzione. Si tratta di una misura utile sia in chiave preventiva che sotto l´aspetto terapeutico, eventualmente associata a antidiabetici orali o alla somministrazione di insulina. La dieta di chi vuoi prevenire il diabete (in caso di trattamento l´alimentazione va impostata dal medico, caso per caso) deve seguire fondamentalmente le regole della dieta mediterranea. Attenzione ai grassi animali come condimento e allo zucchero da tavola. Limitazione consigliata anche per le bibite, quando sono addizionate di zucchero, visto che questo è assorbito rapidamente e può portare a improvvisi sbalzi della glicemia che alterano il normale meccanismo di controllo. Infine, visto che il corpo è una sorta di "azienda" in cui entrate e uscite debbono equilibrarsi, è importante non dimenticare che anche l´attività fisica è necessaria per aumentare il dispendio energetico. Gli specialisti raccomandano sempre l´attività fisica, sia perché nel tempo migliora il rendimento degli organi sia perché contribuisce a far consumare energia, quindi a perdere peso. Bisogna solo fare attenzione a non chiedere troppo all´organismo. Prima di scegliere lo sport, che deve essere individuato con il medico, occorre tracciare con precisione i rischi che ognuno corre, per evitare di trovarsi di fronte a pericoli inattesi. Quindi, sport su misura, ma sempre privilegiando le attività aerobiche, e senza sforzi eccessivi. Questo stile di vita rappresenta il primo "trattamento" consigliato. Quando queste misure non sono sufficienti si può passare ai farmaci, cioè agli antidiabetici orali che agiscono riducendo l´assorbimento degli zuccheri a livello intestinale (acarbosio), favorendo la produzione di insulina da parte del pancreas (sulfolinuree e altri secretogoghi), riducendo la produzione di zuccheri da parte del fegato (metformina), migliorando l´impiego dell´insulina disponibile nei tessuti (glitazoni e metformina). Nel tempo anche in questa forma di diabete le cellule del pancreas possono perdere la capacità di produrre quantità significative di insulina, e quindi si può rendere necessaria la terapia insulinica. E´ in questo contesto che si inserisce la necessità dell´identificazione dei soggetti a più alto rischio di sviluppo della malattia, soggetti verso cui dirigere gli interventi di prevenzione. Questi vanno identificati attraverso pratiche di screening estese a tutta la popolazione. L´esecuzione di una glicemia a digiuno è consigliabile ogni 3 anni a tutti i soggetti di età superiore ai 40 anni. L´esecuzione di una curva da carico di glucosio è consigliata ogni 2 anni a tutti i soggetti ad alto rischio diabete. Numerosi sono i fattori che rappresentano un rischio per il successivo sviluppo di diabete di tipo 2; alcuni di essi sono stati testati in un modello epidemiologico e ne è stato ottenuto un semplice questionario che consente di definire un Diabetes Score´.
Domande Score
Età45–54aa 2
Età 55 – 64 3
Peso in kg/Alt in metri al q = > 25 ma < 30 1
Peso in kg/ Alt in metri al q = > 30 3
Circonferenza vita cm 94 – 102 (M) o 80 – 88 (F) 3
Circonferenza vita cm > 102 (M) o > 88 (F) 4
Uso di farmaci anti – ipertensivi 2
Pregresso riscontro di Iperglicemia 5
Attività fisica < 4 volte/settimana 2
Consumo frutta e verdura < 1 volta al giorno 1
Uno score uguale o superiore a 9 punti conferisce un rischio superiore all´80% di avere diabete o di svilupparlo molto precocemente. I pericoli del diabete Il diabete è una malattia cronica molto temibile: spesso decorre in forma quasi del tutto silente (oggi ogni due diabetici conosciuti c´è almeno un individuo colpito dalla malattia che non lo sa, quindi non fa nulla per difendersi) e col tempo, se la glicemia non è tenuta sotto controllo, compaiono i primi danni soprattutto a carico dei vasi sanguigni. Le complicanze si classificano in micro - e macro - angiopatiche, a seconda dei vasi sanguigni interessati. Microangiopatia La microangiopatia diabetica interessa i piccoli vasi e può dar luogo a compromissione funzionale di diversi organi come l´occhio (retinopatia, che in casi estremi può portare a cecità), il rene (nefropatia diabetica, che in alcuni casi evolve verso l´insufficienza renale cronica e la dialisi), il sistema nervoso periferico (neuropatia diabetica che comporta alterazioni della sensibilità con formicolii, crampi, alterata percezione del calore e del dolore; possibili anche disturbi della sfera sessuale con maggiore incidenza di disfunzioni erettili e impotenza). Macroangiopatia La macroangiopatia coinvolge i canali principali della circolazione, come il cuore (più esposto al rischio di infarto) e i vasi (maggiore incidenza di ictus, di ischemia e di claudicatio agli arti inferiori), il piede (sede di ulcere cutanee che possono evolvere in gangrene e richiedere l´amputazione). Il rischio complessivo di malattia cardiovascolare risulta più che raddoppiato nelle persone con il diabete, con un incremento che è proporzionale al grado di scompenso glicemico ed ulteriore incremento del rischio se concomitano altri fattori come ipertensione arteriosa, fumo di sigaretta, elevazione del colesterolo, obesità. Quanto costano le complicanze2 La prevenzione è l´arma più efficace per combattere la malattia e soprattutto le sue complicanze, che pesano moltissimo sia sotto il profilo personale che sulle casse della sanità. L´assistenza alla persona con diabete costa mediamente 1. 800 euro l´anno quando non sono presenti le sequele più gravi della malattia come cecità, insufficienza renale, infarto, amputazione degli arti inferiori. E sale a circa 5. 500 – 6. 500 euro l´anno quando intervengono uno o più di questi problemi. Mediamente solo il 22 per cento della quota pro-capite è dovuta al consumo di farmaci, mentre la percentuale maggiore (66 per cento) è dovuta a ricoveri per complicanze. Da queste cifre emerge chiaramente come nella cura del diabete risulti estremamente vantaggioso - anche in termini economici - giocare d´anticipo e prevenire le complicanze. Come si controlla Almeno tre diabetici su dieci non sanno di esserlo. Anche se basta un esame del sangue che misuri la glicemia a digiuno per mettere sul chi vive ed eventualmente spingere, su parere del medico curante, a controlli più mirati. Secondo gli esperti, per "scoprire" i diabetici ignari, basterebbe sottoporre ad un semplice esame del sangue ogni tre anni tutti coloro che sono al di sotto dei 45 anni e non presentano altre patologie,. Superata la soglia dei 45 anni, invece, il controllo della glicemia andrebbe ripetuto almeno una volta l´anno. Nelle popolazioni a rischio: familiari di diabetici, persone in sovrappeso, ipertesi, persone con elevati livelli di grassi e di acido urico nel sangue, la glicemia andrebbe misurata annualmente, nell´ambito di un check-up necessario per monitorare gli altri parametri alterati, indipendemente dall´età. Come prevenire le complicazioni Educazione del paziente attraverso la prevenzione secondaria (mirata a rallentare o evitare lo sviluppo delle complicanze tardive) e terziaria, e istruzione all´autocontrollo della glicemia ed eventualmente all´autogestione della terapia insulinica, ma soprattutto screening mirati al fine di identificare precocemente e trattare al meglio eventuali complicanze. E´ questo uno dei compiti principali della moderna diabetologia, che deve tenere sotto controllo le alterazioni dell´organismo legate alla malattia. Ecco, in base alle ultime ricerche, semplici schemi di comportamento preventivo. Prevenzione dell´aterosclerosi La prevalenza della cardiopatia ischemica è significativamente più elevata nelle persone con il diabete rispetto alla popolazione generale. Per questo occorre sottoporre il diabetico a uno specifico screening della macroangiopatia, che può comprendere: - controllo pressorio -valutazione del peso corporeo con misurazione indice di massa corporea e rapporto vita/bacino - cessazione del fumo - profilo lipidico completo - dosaggio della micro albuminuria I controlli vanno eseguiti regolarmente, anche tre - quattro volte l´anno nei pazienti considerati ad alto rischio. Prevenzione della retinopatia L´iperglicemia e l´ipertensione sono i fattori di rischio più importanti per questa patologia. Lo screening, da eseguire nei diabetici adulti, generalmente a cadenza annuale, (ma con possibili diverse cadenze da valutare caso per caso in base alla condizioni particolari di ogni singolo malato), dovrebbe prevedere, oltre al normale controllo della glicemia: - raccolta di anamnesi accurata dei disturbi visivi eventualmente presenti, con particolare riferimento a diagnosi di cataratta e glaucoma - misurazione dell´acuità visiva - esame del fundus oculare Prevenzione nefropatia Controllo della pressione arteriosa e compenso metabolico del diabete consentono di controllare l´evoluzione del quadro verso l´insufficienza renale. In quest´ottica, alcuni test fondamentali sono da effettuare generalmente ogni anno per valutare il grado di danno dell´organo emuntore: microalbuminuria delle prime urine del mattino oppure rapporto albuminuria/creatininuria. In caso di alterazione di questi parametri può essere utile un controllo dell´albuminuria notturna e delle 24 ore, il dosaggio della creatininemia, della clearance della creatinina e un esame completo dell´urina. Prevenzione del diabete gestazionale La malattia che insorge per la prima volta in gravidanza deve essere in primo luogo riconosciuta. Poiché la gravidanza rappresenta una condizione di rischio, ovvero favorisce l´insorgenza del diabete, è bene eseguire di routine in tutte le donne in gravidanza, con fattori di rischio conosciuti (familiarità per diabete, ipertensione arteriosa, obesità o soprappeso) o anche soltanto perché di età superiore ai 30 anni: - minicarico di 50 grammi di glucosio tra la 24esima e la 28esima settimana di gestazione, seguita da un ulteriore test da carico glucidico orale nei casi in cui il minicarico risulti alterato - il controllo della glicemia in gravidanza è molto importante per la prevenzione delle malformazioni e della macrosomia fetale. .
 
   
 

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