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Notiziario Marketpress di Giovedì 25 Giugno 2009
 
   
  USA, LA CRISI NON PREMIA LA QUALITÀ DELLE SCARPE MADE IN ITALY

 
   
  La differenza tra gli oltre 40 dollari al paio delle scarpe italiane e i 7 dollari scarsi di quelle cinesi sta mettendo a dura prova la capacità di tenuta dell’export tricolore in Usa. Con la crisi che, Oltreatlantico, sta colpendo pesantemente anche il segmento dei beni semidurevoli, incluse le calzature, dirottando la domanda sui prodotti più a buon mercato. La qualità del made in Italy, insomma, sta pagando lo scotto della crisi con un pesante ridimensionamento dell’export. In quattro mesi quest’anno - rivela un’analisi di www. Trendcalzaturiero. It - le importazioni a stelle e strisce di scarpe italiane si sono ridotte di un 22% abbondante, secondo gli ultimi aggiornamenti del dipartimento del Commercio americano, scendendo a tutto aprile scorso a quota 5,7 milioni di paia. Anche Pechino, nonostante i bassi prezzi unitari, ha subito un brusco stop in questi primi quattro mesi (-10,5% rispetto allo stesso periodo del 2008), con un totale di 663 milioni di paia di scarpe inviate nel mercato Usa. Vento di poppa invece per Vietnam e Indonesia, paesi che al contrario hanno messo a segno progressi del 16 e del 12 per cento rispettivamente, contro un meno 25% indicato dal dipartimento del Commercio americano a scapito del Brasile. In termini monetari l’Italia ha visto evaporarsi in Usa oltre un terzo (il 36% per l’esattezza) del fatturato realizzato nei primi quattro mesi del 2008 (da 379 a 242 milioni di dollari). Arretra di un robusto 30% anche il Brasile, mentre la Cina ha limitato le perdite sul mercato americano a meno di 3 punti percentuali. Al contrario segna un forte incremento il giro d’affari di Hanoi (+22,5%), con un progresso a doppia cifra anche per l’Indonesia, cresciuta a un tasso annuo del 13% abbondante. Da segnalare, in questi primi quattro mesi del 2009, un taglio delle importazioni Usa di scarpe anche a scapito di India e Tailandia. I due paesi hanno sperimentato a volume riduzioni nell’ordine del 5,5 e del 21 per cento su base annua, registrando contestualmente un ridimensionando del giro d’affari rispettivamente del 3 e di quasi il 20 per cento. Nel complesso - conclude la nota - nel gennaio-aprile 2009 l’import di scarpe in Usa è ammontato a 764 milioni di paia, facendo segnare in un anno un meno 10,2%. In calo del 6% il corrispettivo monetario, sceso a 5,7 miliardi di dollari. .  
   
 

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