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Notiziario Marketpress di Giovedì 25 Giugno 2009
 
   
  BERLINO: MILIONI DI CLUSTER BOMBS PRONTE PER ESSERE DISTRUTTE!

 
   
  Berlino, 25 giugno 2009 - Dal 24 al 25 Giugno, delegazioni che rappresenteranno più di 80 paesi si incontreranno nella capitale tedesca per discutere su come pianificare la distruzione degli arsenali di munizioni cluster. La nuova convenzione internazionale sulle munizioni cluster sta dando vita a risultati significativi: paesi firmatari, infatti, pianificano la distruzione di questi ordigni prima che venga ratificato il trattato; lo sostiene la Cluster Munition Coalition (Cmc) alla vigilia della Conferenza di Berlino. Da quando la Conferenza di Oslo, che si è tenuta nel dicembre del 2008, ha ufficializzato l’adesione alla Convenzione sulle munizioni cluster, 98 paesi hanno già firmato e 10 hanno ratificato. Il trattato avrà legittimità internazionale 6 mesi dopo che il 30esimo paese avrà depositato la sua ratifica presso il Palazzo delle Nazioni Unite a New York. La Convenzione obbliga i paesi firmatari a distruggere i propri arsenali di munizioni cluster il prima possibile, ma non più tardi di 8 anni dalla sua ratifica. 31 paesi firmatari su 32 che attualmente possiedono ancora arsenali di bombe cluster parteciperanno all’incontro di Berlino questa settimana ed è attesa la loro volontà di rispettare i termini del Trattato. Più di una dozzina di paesi hanno già iniziato (la Spagna ha già terminato) a distruggere i propri arsenali. “La distruzione di queste armi è la dimostrazione di una incredibile evoluzione realizzata da molti paesi” afferma Steve Goose, direttore della divisione armi presso la Human Rights Watch che affianca la Cmc. “Queste armi una volta erano considerate cruciali negli arsenali militari e ora iniziano a essere ridotte a semplici avanzi di metallo inoffensivo. Ogni cluster bomb distrutta è un’arma che non ucciderà o menomerà più nessun civile innocente nei prossimi giorni. ” Centinaia di milioni di cluster bombs sono ancora possedute da paesi che non hanno aderito alla Convenzione di Oslo e la società civile di tutto il mondo continuerà a lavorare instancabilmente per assicurare che questi paesi firmino e che i loro arsenali vengano distrutti affinché non vengano feriti civili. “ Speriamo che il nostro paese mantenga il buon risultato già ottenuto con la distruzione delle mine antipersona, distruzione che ricordiamo fu in grado di concludere con un anno di anticipo su i 5 anni concessi” dichiara Giuseppe Schiavello direttore della Campagna Italiana contro le mine “ Essere tra i primi 30 paesi a depositare lo strumento di ratifica sarebbe significativo. Nel frattempo però attendiamo che il nostro Paese colmi il gravissimo gap creato con l’azzeramento del Fondo per lo sminamento umanitario appena 8 giorni dopo le firme della Convenzione di Oslo. ” Conclude Schiavello. L’impegno di questi paesi, ancora prima che il trattato sia stato ratificato, dovrebbe essere un esempio per rispettare e mettere in atto tutti gli obblighi del trattato il prima possibile. L’assistenza alle vittime, lo sminamento, l’incremento dei fondi per i paesi contaminati e, ovviamente, il divieto all’uso, alla produzione e al commercio dovrebbero diventare realtà il prima possibile. I primi passi sono graditi, ma è fondamentale che il trattato acquisti forza di legge il prima possibile. In concreto questo significa che deve iniziare il conto alla rovescia affinché vengano rispettati i termini del trattato: 8 anni per la distruzione degli arsenali e 10 per sminare i territori. Sono necessarie altre 20 ratifiche perché il trattato abbia totale legittimità. . .  
   
 

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