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Notiziario Marketpress di Giovedì 25 Giugno 2009
 
   
  RETE DEI PORTI MEDITERRANEI Ž AL VIA IL PROGETTO DEVELOP Ž MED.

 
   
  Milano, 25 Giugno 2009 - Presso lŽAutorita` portuale di Ancona e` partito ufficialmente ieri mattina il progetto Develop Ž Med, iniziativa della durata di due anni inserita nel programma europeo Med e diretta alla creazione di connessioni tra porti regionali nel Mediterraneo. Obiettivo sviluppare il ruolo dei porti nel sistema del trasporto intermodale. La Regione Marche e` lead partner del progetto che vede coinvolti, oltre allŽItalia, Cipro, Francia, Grecia, Malta e Montenegro. Il tema dellŽaccessibilita` marittima, delle nuove rotte del commercio internazionale, dellŽimpatto della crisi sui flussi commerciali, oltre che lŽapprofondimento sulle diverse realta` portuali dei paesi partecipanti al progetto, sono stati analizzati da esperti e operatori delle Regioni Marche e Lazio, dellŽIstao, di Svim Spa, dellŽOsservatorio nazionale su logistica e trasporto merci. Diverse le testimonianze internazionali, tra cui quella greca, francese - porto di Marsiglia - e spagnola - porto di Valencia. Testimonianze, le ultime due, particolarmente rilevanti, considerato che le due realta` movimentano da sole una quantita` di container pari alla meta` del totale movimentato da tutti i porti italiani messi insieme. Ha coordinato i lavori - ai quali ha preso parte anche Tito Vespasiani, segretario generale dellŽAutorita` portuale di Ancona - Paolo Pasquini, responsabile per la Regione Marche di mobilita` e logistica. Il progetto Develop Ž Med fa seguito al progetto Portus, che aveva lŽAdriatico come punto di riferimento. Ora la prospettiva si allarga e investe lŽintero Mediterraneo, con lŽobiettivo di incrementare la competitivita` del sistema marittimo del bacino. Area geografica, questa, sempre piu` interessata dal forte aumento dei traffici sulla direttiva est Ž ovest. Un asse che rimane importante anche nellŽattuale contesto di crisi, dove Ž e` emerso Ž in base a studi recenti, si registra una flessione del tre per cento sui container. UnŽarea che, in base a previsioni concordanti, e` destinata a crescere molto in futuro con opportunita` riservate non solo ai grandi hub, ma a portata di mano anche dei piccoli e medi porti regionali, che devono pero` mettersi in rete con una strategia chiara e condivisa dai molteplici operatori che ruotano attorno agli scali. Due i campi Ž e` emerso - dove maggiori sono le possibilita` di integrazione tra strategie: ambiente e collegamento con i corridoi intermodali. Il trasporto marittimo viene considerato a basso impatto ambientale, tuttavia va considerato che il 90 per cento del commercio internazionale di merci viaggia su nave e che il 70 per cento di questo utilizza container. Una portacontainer consuma quasi 13 tonnellate di bunker Ž il carburante navale, fatto per lŽ80 per cento di scarti di lavorazione del petrolio Ž mentre una nave da crociera ferma in porto consuma energia elettrica quasi quanto una citta` di medie dimensioni. Alcuni dati che danno lŽidea di quanto vi sia da lavorare sul fronte della sicurezza e dellŽambiente. Decisioni e investimenti comuni di collegamento alle grandi reti terrestri di trasporto intermodale, rappresentano lŽaltro settore di possibile collaborazione tra porti mediterranei. Domani la riunione prosegue a livello tecnico e i prossimi incontri avverranno presso i paesi partecipanti. .  
   
 

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