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Notiziario Marketpress di
Venerdì 24 Luglio 2009 |
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SINDROME DA JET-LAG
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Il rapido spostamento da un continente a un altro con un fuso orario diverso da quello abituale può provocare la cosiddetta sindrome da jet-lag che si manifesta con turbe del sonno, inappetenza, nausea, irregolarità dell’intestino, malessere generale, senso di spossatezza, riduzione dell’efficienza psichica con depressione del tono dell’umore. La causa scatenante è la desincronizzazione dei ritmi circadiani che manifestano un’inerzia da parte dell’organismo ad adattarsi alle nuove alternanze di luce e buio. La sindrome si presenta maggiormente negli individui sopra i 50 anni di età e la durata e la severità della sintomatologia sono proporzionali al numero di fusi attraversati, alla direzione del volo (soprattutto se ci si sposta verso est) e all’ora di partenza e di arrivo. Il disturbo si manifesta generalmente il secondo giorno dopo l’arrivo poiché il primo giorno si recupera il sonno perso durante il viaggio aereo. La durata del disturbo è di 2/3 giorni, arrivando a un massimo di 7/10 per i viaggi verso est che hanno comportato l’attraversamento di 8/12 fusi orari. Per combattere questo malessere è necessario adattarsi al ritmo luce/buio locale poiché la luce è l’orologio più efficiente per regolare i ritmi dell’organismo. Altri semplici accorgimenti riguardano l’alimentazione: meglio sempre pranzare e cenare seguendo gli orari in vigore nel Paese di destinazione. Già in aereo è bene bere molti liquidi, evitando bevande stimolanti come il caffè. Può essere utile, nelle 24 ore precedenti il viaggio, evitare di sottoporsi a qualunque tipo di stress poiché uno stato di rilassamento generale aiuta l’organismo ad adattarsi con maggiore facilità ai nuovi ritmi. . |
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