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Notiziario Marketpress di Giovedì 09 Luglio 2009
 
   
  COLDIRETTI BASILICATA:CROLLA IL MERCATO DI FRUTTA E VERDURA DI STAGIONE

 
   
  Tracollo del mercato di frutta fresca e verdura. E’ quanto sostengono la Coldiretti Basilicata e gli operatori del settore. Interi raccolti di albicocche, pesche e nettarine, sono stati rovinati dalle violente grandinate delle scorse settimane e quindi, la produzione non viene apprezzata nel mercato. I prezzi pagati nel campo non remunerano neanche le spese di produzione e raccolta. Si punta il dito sulla filiera e lo strapotere della grande distribuzione, ma anche sull’importazione dai paesi esteri, sull’assenza di controlli dell’origine e del rispetto dei sistemi di rintracciabilità. Così mentre i frutticoltori del Metapontino e gli orticoltori di Lavello e della Val d’Agri devono auspicare che i prodotti vengano ritirati, dall’altra, i consumatori, come confermano i dati sugli aumenti tendenziali dell’inflazione per gli alimentari e una breve indagine fatta sul territorio, fanno i conti con il “caro-frutta”. “Mentre ai produttori di pesche o di albicocche vengono corrisposti pochi spiccioli, mediamente tra i 30 e i 40 centesimi al kg, il consumatore finale arriva a pagare anche oltre i 2 euro - denuncia il presidente della Coldiretti Matera, Piergiorgio Quarto. Così i prezzi al consumo di frutta e verdura si moltiplicano anche sette volte”. In più, spesso sulle nostre tavole arriva frutta di dubbia provenienza e di bassa qualità spacciata per Made in Italy. Questi prodotti che arrivano nel nostro Paese, senza un serio percorso di rintracciabilità e di controlli accurati, pregiudicano gravemente la possibilità dei consumatori di alimentarsi in maniera sana e sicura. Noi produttori italiani senza una chiara trasparenza sull’origine siamo destinati a soccombere a una concorrenza basata su costi di produzione di bassa qualità o retribuzione a livello di schiavitù. Le importazioni crescono e i nostri prodotti vengono svenduti”. La denuncia è rincarata da Giovanni Orioli, presidente della sezione Coldiretti di Nova Siri e responsabile della cooperativa Campo Verde di Policoro. “Rispetto ai prezzi corrisposti l’anno scorso - dice - si registra un meno 40%. In questo momento non ci sono prezzi di riferimento, fatta eccezione per la raccolta delle primizie di maggio che sono state pagate a prezzi accettabili. Il problema è lungo la filiera. Tra le principali cause certamente l’andamento climatico e le eccezionali grandinate delle settimane scorse, ma anche la presenza massiccia di prodotto straniero proveniente da Spagna, Grecia, Turchia che provoca una concorrenza sleale”. “Il prodotto italiano non viene neanche preso in considerazione – continua. Anche l’industria dei succhi di frutta ne approfitta e cerca di far ribassare sempre di più il prezzo. In generale, le pesche vengono pagate a 4 centesimi e le albicocche convenzionali a 10”. La soluzione al problema? “Unire le forze e arrivare direttamente al consumatore – dice – perché le nostre produzioni sono accodate a quelle dell’Emilia Romagna e non mantengono una loro distintività. Inoltre, c’è da risolvere la questione infrastrutturale, dei trasporti e lavorare su un brand legato al territorio e valorizzato dalle strutture locali che fanno commercializzazione”. Tra i mercati su cui puntare indica quelli balcanici e in particolar modo la Russia. Anche Saverio D’alessandro, imprenditore agricolo e dirigente della Coldiretti di Grumento Nova, denuncia una situazione insostenibile. “A terra oggi abbiamo15 q di cetrioli che non si riescono a commercializzare. Non c’è richiesta e nemmeno a prezzi stracciati, ossia 10 centesimi, si riescono a svendere”. Il vero problema è la grande distribuzione – dice – che specula e tende a bloccare la merce per poi riabbassare i prezzi. Il mercato locale non riesce ad assorbire le produzioni e non ci sono reti commerciali organizzate”. Stesso problema per meloni e le zucchine. La campagna non si prospetta bene. “Si stanno vendendo ora che siamo all’inizio a 30 – 35 centesimi. Figuriamoci a fine mese. Si arriverà a 10- 15 centesimi al massimo. Noi così, non riusciamo a reggere”. Coldiretti, da sempre sostenitrice della necessità di indicare in etichetta l’origine del prodotto, ma anche di un inderogabile percorso di accorciamento della filiera ortofrutticola, nella mattinata di oggi 8 luglio, ha fatto una piccola rilevazione dei prezzi in cinque supermercati della regione Basilicata e ne sono uscite delle belle. Nessun supermercato dichiarava di vendere prodotti ortofrutticoli lucani, anzi il Gs di Matera in via Sallustio poneva in vendita solo pesche provenienti dalla Spagna, mentre l’Interspar del centro commerciale di Policoro (la zona centrale della produzione ortofrutticola della Basilicata) poneva in vendita le albicocche della Calabria. Tutti gli altri indicavano genericamente la provenienza “Italia” ovviamente con prezzi che fanno impallidire i consumatori e fanno innervosire i produttori. Prodotto Carrefour Matera Gs Matera Interspar Policoro Crai Piramidi Potenza Iperfutura Potenza Albicocche 2,29 1,99 1,89 1,99 1,55 - Pesche noci 1,60 1,19 2,19 1,29 1,25 - Cetrioli 1,19(cat. 2°) 0,99 1,39 0,89 0,95. Per tutti i prodotti: I categoria , Prezzi in €/Kg, Rilevazione 8 luglio 2009, Fonte: dati elaborati da Coldiretti Basilicata. .  
   
 

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