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Notiziario Marketpress di Giovedì 09 Luglio 2009
 
   
  UE: ANDARE ALL´ESTERO PER STUDIARE

 
   
  Bruxelles, 9 luglio 2009 - La Commissione europea lancia una consultazione pubblica sulle opportunità di mobilità per i giovani; ha pubblicato ieri un Libro verde intitolato “Promuovere la mobilità dei giovani per l’apprendimento” al fine di aprire un dibattito sul modo migliore per accrescere le opportunità dei giovani in Europa di sviluppare le loro conoscenze e abilità recandosi all’estero. Trascorrere un periodo in un altro Paese per studiare, apprendere, fare esperienze di lavoro o partecipare ad attività di volontariato rappresenta per i giovani una straordinaria opportunità di migliorare la loro occupabilità futura e il loro sviluppo personale. Con questo Libro verde la Commissione avvia una consultazione pubblica che rimarrà aperta fino al 15 dicembre 2009. Le risposte verranno fornite mediante un questionario on line e con commenti scritti. Commentando il Libro verde, il commissario europeo per l’istruzione Ján Figel’ ha spiegato che “la mobilità dei discenti è un elemento positivo sia per le singole persone, sia per le scuole, le università e le istituzioni di formazione, sia per la società nel suo insieme. Essa contribuisce a sviluppare qualifiche, conoscenze linguistiche e competenze interculturali e potenzia la capacità delle singole persone e delle organizzazioni di innovare e competere a livello internazionale. Dobbiamo incoraggiare la mobilità in modo da far sì che andare all’estero per studiare costituisca la norma e non l’eccezione. Questo è un fattore importante per assicurare tanto la solidità e la sostenibilità della ripresa economica dell’Ue, quanto la coesione sociale delle società nell’Europa del 21° secolo. ” La situazione attuale - L’ue ha una lunga tradizione di sostegno ai giovani attraverso diversi programmi e iniziative. Ad esempio, nei 22 anni della sua esistenza il programma Erasmus ha aiutato 2 milioni di studenti a svolgere periodi di studio o di lavoro all’estero. Ma il sostegno dell’Ue copre una gamma assai più ampia di ambiti che comprende l’istruzione superiore, il mondo delle imprese, la ricerca, l’istruzione professionale, gli apprendistati, gli scambi di giovani, il volontariato, la cultura, i giovani imprenditori e la società civile. La Commissione europea ha inoltre contribuito a sviluppare diversi strumenti per agevolare l’espatrio dei giovani a fini di studio, compresi Europass e il sistema europeo di accumulazione e trasferimento dei crediti (Ects: European Credit Transfer and Accumulation System) per quanto concerne l’istruzione superiore. Complessivamente gli attuali programmi, strumenti e iniziative in materia di mobilità aiutano i giovani europei in tutta una serie di situazioni e contesti. Resta però il fatto che andare all’estero rimane ancora l’eccezione piuttosto che la regola e che questa opportunità è maggiormente accessibile per alcuni gruppi, come ad esempio gli studenti, che per altri, come i giovani in formazione professionale e gli apprendisti. Nel 2006 circa 310. 000 giovani hanno potuto recarsi all’estero con il sostegno dei programmi europei. Ciò rappresenta soltanto lo 0,3% dei giovani nella fascia di età tra i 16 e i 29 anni ed è chiaro che si potrebbe fare molto di più in questo ambito. Il Libro verde: individuare la strategia giusta - Negli ultimi anni a livello politico e nella cerchia degli addetti ai lavori si sono tenute diverse discussioni e riflessioni sui vantaggi della mobilità dei discenti. La Commissione ritiene che sia giunto il momento di aprire la discussione ad un pubblico più ampio. Così facendo la Commissione risponde anche ad una richiesta del Consiglio dei ministri del novembre 2008, che ha invitato la Commissione e gli Stati membri a sviluppare ulteriormente il concetto di mobilità per tutti i giovani in diversi contesti di apprendimento come la scuola, l’istruzione superiore, la formazione professionale, gli apprendistati o il lavoro volontario. .  
   
 

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