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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Luglio 2009
 
   
  UNIONE EUROPEA: DIRITTO DI ACCESSO AI SERVIZI DI INTERPRETAZIONE E TRADUZIONE PER GLI IMPUTATI NEI PROCEDIMENTI PENALI

 
   
  La proposta di decisione quadro del Consiglio adottata oggi è intesa a definire norme minime comuni relative al diritto di accesso ai servizi di interpretazione e traduzione nellŽambito dei processi penali in tutta lŽUnione europea. La finalità è garantire agli imputati che non comprendono la lingua utilizzata o che non la parlano di beneficiare di unŽinterpretazione fin dalla notifica dellŽavviso di garanzia fino al termine del procedimento, compresi eventuali fasi di ricorso. Gli imputati potranno anche ottenere la traduzione di tutti i documenti procedurali essenziali, in modo da capire esattamente quali sono le accuse mosse nei loro confronti. Con lŽadozione di questa proposta la Commissione ha ripreso i lavori in materia di norme minime sui diritti procedurali degli imputati in tutta lŽUe dal 2007, dopo che gli Stati membri, incapaci di accordarsi sulla proposta avanzata a tal fine dalla Commissione nel 2004, stabilirono di sospendere definitivamente i negoziati su quel testo. A differenza della proposta del 2004, che intendeva introdurre sei diritti processuali, la presente proposta verte su un unico aspetto: il diritto di accesso ai servizi di traduzione e interpretazione. Altre iniziative, contemplate dal prossimo programma pluriennale, tratteranno altri diritti degli imputati. La proposta costituisce pertanto un primo passo nella direzione di un rinnovato impegno ad aumentare la fiducia reciproca tra le autorità giudiziarie degli Stati membri, elemento essenziale ai fini del riconoscimento reciproco delle decisioni giudiziarie nellŽUe. Da molto tempo anche le associazioni degli avvocati difensori e dei sostenitori dei processi equi insistono sulla necessità di uno strumento comunitario in materia di diritti procedurali. NellŽunione europea si parlano molte lingue. Le persone che si trovano sul banco degli imputati, situazione di per sé critica, incontrano ulteriori difficoltà se non sono in grado di capire o di parlare la lingua del paese. Sebbene la convenzione europea dei diritti dellŽuomo, alla quale hanno aderito tutti gli Stati membri dellŽUe, sancisce già il diritto allŽinterpretazione e alla traduzione, tali garanzie non trovano applicazione uniforme negli Stati membri, anche laddove sono rispettate e unŽazione nei confronti dei paesi inadempienti richiederebbe tempi lunghissimi. Di conseguenza, gli imputati non beneficiano dello stesso accesso allŽinterpretazione e alla traduzione in tutta lŽUe. La proposta dispone che gli Stati membri devono garantire che qualsiasi persona indagata o imputata in un procedimento penale, che non comprende la lingua utilizzata in questo contesto, debba essere assistita da un interprete durante lŽintero procedimento. Ciò è indispensabile per consentire allŽimputato di conoscere le accuse che gli vengono mosse e seguire il corso del procedimento. Inoltre, dovranno essere fornite traduzioni per i documenti processuali necessari a garantire il corretto esercizio dei diritti della difesa. I servizi di interpretazione e di traduzione dovranno essere di buon livello ed essere forniti gratuitamente. Il campo dŽapplicazione comprende tutti gli indagati e gli imputati, dal momento della notifica del loro stato fino al completamento del procedimento, compresi eventuali ricorsi. La proposta contempla anche i casi relativi al mandato dŽarresto europeo. Il progetto di decisione quadro prevede anche lŽobbligo per gli Stati membri di fornire adeguata formazione ai giudici, agli avvocati e al personale giudiziario per garantire una corretta comprensione delle procedure da parte degli imputati stranieri. A seguito dellŽaccordo del Consiglio e dopo consultazione del Parlamento europeo, gli Stati membri dovranno recepire nel diritto nazionale le disposizioni della decisione quadro entro due anni dopo la sua adozione.  
   
 

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