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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Luglio 2009
 
   
  TRENTO: INSEDIATA LA CABINA DI REGIA DELLE AREE PROTETTE GESTIONE IN RETE E COINVOLGIMENTO DELLE COMUNITÀ LOCALI

 
   
  Trento, 13 luglio 2009 - Intorno al tema della conservazione e valorizzazione delle risorse naturali è importante che tutti i soggetti, siano essi pubblici che privati, sappiano "fare sistema", e fondamentale diventa nelle strategie di gestione della rete trentina delle aree protette il coinvolgimento e la responsabilizzazione delle comunità locali nei processi decisionali. E´ a partire da questi punti fermi, unanimemente condivisi, che ha iniziato ufficialmente a lavorare la Cabina di regia delle aree protette e dei ghiacciai, insediatasi il 9 luglio a Trento. "C´era bisogno di un luogo in cui discutere, tutti insieme, sul futuro delle aree protette - ha affermato l´assessore all´ambiente Alberto Pacher - ed in particolare sul tema centrale della ricerca di un equilibrio tra la tutela del paesaggio e la capacità economica dei territori". Aree protette e sviluppo delle attività economiche in montagna, insomma, non sono ambiti antitetici e necessariamente in conflitto, dal loro incontro nasce quella sostenibilità dello sviluppo che determina quella qualità del territorio alla quale si salda in modo sempre più forte la qualità della vita. Una convinzione comune, questa, a tutte le componenti della cabina di regia, alla quale la legge 11/2007 sul governo del territorio forestale e montano, dei corsi d´acqua e delle aree protette, affida compiti di coordinamento, promozione e indirizzo relativamente alle azioni di conservazione della natura e di sviluppo delle aree protette (che interessano il 28 % del territorio provinciale, di cui la metà nell´ambito territoriale dei tre parchi Adamello Brenta, Paneveggio Pale di San Martino e settore trentino dello Stelvio), ivi compresi i ghiacciai e le aree periglaciali. Altri importanti compiti della cabina di regia, sui quali si è soffermato l´assessore Pacher, sono quelli di formulare proposte alla Giunta provinciale (anche relativamente all´istituzione di nuove aree protette), assicurare l´informazione e la partecipazione alla definizione delle strategie e degli indirizzi di settore, infine garantire la connessione organizzativa e promozionale dei parchi e delle riserve all´interno della Rete provinciale delle aree naturali e tra questa e la rete nazionale e internazionale di conservazione della natura. La seduta di insediamento della cabina di regia - della quale, ricordiamo, fanno parte la Provincia - Dipartimento Risorse forestali e montane, i presidenti dei Parchi, rappresentanti delle reti di riserve (Monte Baldo e Monte Bondone), proprietari forestali, Asuc, associazioni protezioniste, organizzazioni agricole, di cacciatori e di pescatori, Trentino Spa e Sat - è servita oggi in particolare a condividere lo "stato dell´arte" delle aree protette. I presidenti dei parchi Adamello Brenta, Antonello Zulberti, e Paneveggio Pale di San Martino, Pierantonio Cordella, hanno illustrato le rispettive realtà ed esperienze. "La cabina va nel senso giusto - ha affermato Zulberti - c´era uno scollamento tra gli enti parco da una parte, e le istituzioni e soprattutto le associazioni dall´altra; riuscire a condividere percorsi comuni che facilitino le azioni da trasmettere sul territorio è il compito che abbiamo di fronte. I parchi hanno lavorato bene in questi anni ma gli sono mancati degli alleati e ciò ha comportato un handicap. I parchi devono cercare degli "amici" e portare avanti le azioni ritenute importanti, diventare soggetti attivi della conservazione riportando al centro l´uomo in montagna e il suo operare a favore del mantenimento dell´integrità del territorio. L´importante è che le aree protette siano enti snelli, efficaci, sobri". Sulla stessa linea il presidente del parco Paneveggio Pale di San Martino, Cordella: "Un maggior cordinamento è necessario soprattutto per quanto riguarda la programmazione dell´attività". Alla cabina di regia credono anche le associazioni protezioniste. "La cabina inizia un percorso nuovo - ha affermato Luigi Casanova - che deve trovare momenti di condivisione e aiutarci a superare i conflitti. Non possiamo però dimenticare talune emergenze ambientali come le cave della Val di Genova, i collegamenti Pinzolo-campiglio e San Pellegrino-passo Rolle. Non vogliamo bloccare l´industria dello sci ma chiediamo che le realtà amministrative dei territori interessati riaprano il confronto su questi progetti". Si è parlato anche della realtà, in divenire, delle Reti delle riserve del Baldo e del Bondone. Il dirigente generale del Dipartimento Risorse forestali e montane, Romano Masè, ha spiegato, a questo proposito, che la Rete delle riserve, istituto nuovo e non territoriale come lo è un parco, sia uno strumento che la Provincia mette nelle mani delle comunità locali per gestire le aree protette già esistenti. Non è insomma un´altra area protetta ma uno strumento di gestione di ciò che già c´è sul territorio attraverso accordi di programma tra le amministrazioni e la Provincia. Argomenti di confronto e lavoro non mancheranno, nei prossimi mesi, ai componenti della cabina di regia delle aree protette e dei ghiacciai, ad iniziare dal passaggio, da definire entro fine anno, dagli attuali Sic, Siti d´importanza comunitaria (ben 152 in Trentino) istituiti dalla direttiva europea Habitat, a Zone speciali di conservazione (Zsc). Si stanno attendendo dai Comuni osservazioni ma dovranno esserci incontri sito per sito per arrivare entro dicembre a portare a termine questo adempimento. Gli enti parco sono direttamente interessati, giacchè la maggior parte delle future Zsc sono sul loro territorio ed i parchi avranno dunque responsabilità gestionali dirette. .  
   
 

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