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Notiziario Marketpress di
Lunedì 13 Luglio 2009 |
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MEDIAZIONE FAMILIARE, NUOVO MODELLO ORGANIZZATIVO APPROVATE DALLA GIUNTA DI TRENTO LE LINEE GUIDA PER GLI ENTI GESTORI DEI SERVIZI SOCIO ASSISTENZIALI
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Trento, 13 luglio 2009 - Il servizio di mediazione familiare svolto dagli enti gestori dei servizi socio assistenziali per aiutare i genitori ad affrontare in modo costruttivo la separazione cercando le soluzioni più adeguate a svolgere responsabilmente il compito di genitori, verrà potenziato e riorganizzato su base territoriale. A tal fine la Giunta provinciale ha approvato il 10 luglio, su proposta dell´assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi, le Linee guida per l´organizzazione del servizio. Le famiglie si compongono e si scompongono, la separazione e il divorzio costituiscono una scelta frequentemente caratterizzata da un clima di conflittualità più o meno elevata che ricade sui figli, sulla qualità della loro crescita e sulla loro relazione con i genitori. Un fenomeno che, con l´aumento delle separazioni, rende più urgente la necessità di allargare le opportunità di aiuto precoce e preventivo rivolte alle famiglie in conflitto o in situazioni di disagio, in particolare sostenendo e diffondendo l’utilizzo della mediazione familiare, per aiutare la coppia ad affrontare in modo costruttivo la vicenda separativa ed a cercare le soluzioni più adeguate per svolgere responsabilmente il compito di genitori. Come afferma la legge provinciale 13/2007 di riforma del welfare, finalità principale del servizio di Mediazione familiare - istituito in Trentino a partire dal 2001 - è quella di promuovere il benessere e la qualità di vita dei figli, spesso coinvolti in modo strumentale nelle conflittualità dei genitori, salvaguardando i loro rapporti affettivi con entrambi. Le linee guida stabiliscono, a questo proposito, una condivisa procedura di gestione della mediazione familiare, fornendo tracciati e fissando coordinate, affrontando tematiche per le quali le normative non hanno fornito indicazioni specifiche o sufficienti e delimitano il campo della loro applicazione. Il nuovo modello organizzativo prevede, in particolare, la costituzione di tre équipe di mediatori appartenenti a diversi enti gestori che opereranno su altrettante aree territoriali così individuate: comprensori Valle di Fiemme, Valle di Fassa, Primiero, Bassa Valsugana e Tesino, Alta Valsugana (Gruppo A); comprensori Valle dell´Adige, Comune di Trento, Valle di Non, Valle di Sole e Valli Giudicarie (Gruppo B); comprensori Alto Garda e Ledro, Vallagarina e Comune di Rovereto (Gruppo C). Ogni ente gestore individuerà una sede adeguata per ospitare il servizio di mediazione familiare, che potrà essere collocato presso i Punti d´ascolto per il cittadino, i Consultori o i Centri di servizi polifunzionali. E´ altresì previsto, ogni due mesi, un momento di confronto e coordinamento professionale e metodologico tra i mediatori operanti sul territorio e la rilevazione dei dati relativi all´attività svolta. . |
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