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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Luglio 2009
 
   
  DE CATALDO, "DISCUTERE DI FICTION SERVE A NOBILITARLA"

 
   
  Roma, 13 luglio 2009 - "Credo che lavorare sulla fiction e discuterne sia un modo, da un lato, per ´nobilitarla´, farne crescere l´importanza, e poi, dall´altro lato, permette di far crescere e migliorare la televisione, che contribuisce a migliorare anche noi. In Italia l´entrata di Sky nel mercato ha ´mosso le acque´; abbiamo potuto fare la serie di ´Romanzo Criminale´, e questo ha smosso anche Rai e Mediaset che, altrimenti erano un po´ ´assopiti´ su un unico modo di raccontare". Così Giancarlo De Cataldo, magistrato-scrittore di ´Romanzo Criminale´, sulla storia della banda della Magliana, prima best-seller in libreria, poi successo al cinema e adesso fiction su Sky, è intervenuto al ´Romafictionfest´, promosso dalla Regione Lazio e in corso a Roma e nel Lazio, durante una ´masterclass´ a lui dedicata. "Io in realtà - ha detto De Cataldo - non credo di poter dare lezioni a nessuno, ho fatto poche cose, anche se buone, e forse ho avuto la fortuna di farle al posto giusto nel momento giusto". Una storia, umana e professionale, quella di De Cataldo, che potrebbe prestarsi a una fiction: "Sono nato a Taranto - ha raccontato - e da piccolo leggevo tantissimo e mi piaceva andare nei cinema, che ai tempi erano parrocchiali, per vedere i film. Venivo da una famiglia borghese e, anche se mi sarebbe piaciuto studiare cinema, mi dicevano: intanto prendi una laurea, che poi il cinema arriva". E così è stato, con il successo delle vicende del Dandi, del Libanese, prima tra i lettori e poi nelle trasposizioni sul grande e piccolo schermo: "Ho avuto una fortuna sfacciata - ha proseguito - di incontrare con ´Romanzo Criminale´ una domanda e un´offerta che si sono ´baciate´". E questo nonostante le polemiche che indicano nei protagonisti cinematografici e televisivi di ´Romanzo Criminali´ dei ´cattivi maestri´ per le nuove generazioni: "In questi giorni a Roma - ha risposto De Cataldo - c´è una mostra di Diabolik, con le sorelle della borghesia milanese che ai tempi furono accusate di fomentare storie di malvagità. E quindi io credo di essere in buona compagnia". Per De Cataldo, una buona fiction deve partire da un presupposto fondamentale: "La fiction - ha spiegato - deve sempre andare ´avanti´ rispetto a quello che si è già fatto, superare quello che c´era prima, nel caso stravolgere. Gli autori devono avere sempre il dovere di provare sempre a rendere il racconto sorprendente". E poi la realizzazione di una fiction di livello, per De Cataldo, non può prescindere "dal collettivo: si deve lavorare bene insieme tra autori e sceneggiatori, altrimenti non si va da nessuna parte". E di questo è convinto anche Daniele Cesarano, sceneggiatore della prima serie di ´Romanzo Criminale´ andata in onda su Sky in questa stagione, che ha collaborato con De Cataldo: "Con De Cataldo - ha detto Cesarano - abbiamo avuto un rapporto straordinario perché è il primo autore che ti permette di lavorare sul testo originario, modificarlo, senza stravolgerne, se ritiene che ci sono idee valide". .  
   
 

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