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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Luglio 2009
 
   
  PRESENTATO, IL PIANO DI RISTRUTTURAZIONE DEL SISTEMA SANITARIO DEL MOLISE

 
   
   Campobasso, 13 luglio 2009 - "Abbiamo messo a punto un Piano, che presto la Giunta provvederà ad approvare definitivamente, che riveda l´intera strutturazione del Sistema Sanitario regionale. Un nuovo Sistema Sanitario che garantisca il diritto dei molisani ad avere delle prestazioni e dei servizi di qualità. Il tutto, mantenendo dei livelli e dei costi sostenibili. È questa l´idea politica che abbiamo della nostra Sanità con obiettivi chiari e scadenzati nel tempo. Questo Piano lo trasmetteremo al Governo centrale per chiarire e ribadire la nostra posizione rispetto ad ogni decisione che vorrà prendere riguardo al Molise e alle altre regioni, anche in relazione al nuovo patto sulla salute, al Fondo Sanitario Nazionale e ad eventuali misure correlate". Lo ha detto il 9 luglio il Presidente della Regione, Michele Iorio, presentando, in una conferenza stampa, il Piano di ristrutturazione del Sistema Sanitario del Molise. Iorio ha evidenziato ancora che per quanto riguarda alcune prescrizioni riferite ai posti letto per acuti, il Molise è già in regola con gli standard, ma si presta a rimodularne la distribuzione sull´intero territorio regionale. Stessa impostazione sarà data ai vari posti per non acuti, che dovranno avere una ramificazione nelle varie aree del Molise per meglio servire la popolazione. "In questa ottica –ha continuato Iorio- si inserisce l´idea di realizzare un nuovo ospedale che assorba l´utenza di Isernia e di Venafro. Una nuova struttura con le più moderne tecnologie costruttive e prestazioni medico-diagnostiche da realizzare con un project financing in tempi brevissimi e da posizionare in un area baricentrica tra Isernia e Venafro. In questo modo miglioreremo il servizio e vedremo una sola struttura servire il 90% della provincia di Isernia. Caso a parte resterebbe l´ospedale di Agnone che si porrebbe a disposizione di un´area problematica quale è quella l´altissimo Molise. Per quel che concerne, invece, la provincia di Campobasso, ci avviamo a strutturare meglio gli ospedali di Termoli e di Larino, con una più funzionale logica riferita alla presenza di specifici reparti nei due nosocomi. Questo per dare un´offerta coerente con la richiesta di sanità di un´area di oltre 120 mila abitanti. Un´area che, ad ogni modo, non sarebbe sufficientemente servita da una sola di queste due strutture, così come ipotizzato, se si chiudesse, ad esempio, il nosocomio di Larino. Ipotesi che noi rifiutiamo pregiudizialmente. Per il Cardarelli poi ci avviamo ad una sua ristrutturazione funzionale per la migliore integrazione con la Facoltà di Medicina e Chirurgia e con gli altri Istituti preseti sul territorio. A tutto questo si aggiunge un nuovo ruolo da affidare alla sanità privata che dovrà, nell´ambito del Sistema Sanitario regionale, essere capace di dare altri servizi e sopperire alle mancanze di offerte specifiche della parte pubblica. Tutto questo consentirà di guardare al futuro con tranquillità fornendo al Molise e ai suoi abitanti una sanità sostenibile". Iorio ha anche riferito di continuare a sostenere, insieme alle altre Regioni, presso il Governo centrale, la necessità che il Fondo Sanitario Nazionale sia rivisto e che al Molise, coerentemente con quanto già stabilito dalla legge sul federalismo fiscale, siano riservate le opportune risorse per dare ad un territorio, ad una popolazione e ad una morfologia particolari i servizi necessari a soddisfare il diritto di cittadinanza ad ogni suo abitante. "La recente legge sul federalismo fiscale – ha detto ancora Iorio- prevede infatti che i Fondi perequativi vengano assegnati in senso inversamente proporzionale alla dimensione demografica e territoriale delle varie regioni. Il Molise, essendo la regione più piccola a Statuto ordinario, potrà giustamente reclamare l´assegnazione di fondi necessari a gestire i servizi (tra cui la sanità) in un´area caratterizzata da un territorio con 320 mila abitanti (dei quali il 22% composto da una popolazione anziana), spalmati in 136 Comuni e con vaste zone montuose. Sono queste le problematiche che poniamo al Governo e per le quali ci aspettiamo delle risposte soddisfacenti". .  
   
 

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