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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Luglio 2009
 
   
  SAN ROSSORE: LA PRIMA GIORNATA DEL MEETING DEDICATA A SCIENZA E PACE SCELTE DI FINE VITA, PIÙ PARTECIPAZIONE PER PAZIENTI E FAMILIARI

 
   
   San Rossore, 13 luglio 2009 - Partecipazione dei cittadini nelle scelte di vita. Soprattutto in quelle di fine vita. Momenti delicatissimi in cui soltanto un pieno coinvolgimento del paziente (quando è in grado di farlo) e dei familiari può, in un certo senso, facilitare le cose e rendere meno difficili determinate scelte. La tavola rotonda moderata dalla sociologa Mariella Orsi e alla quale hanno preso parte, tra gli altri, l´assessore alle riforme istituzionali Agostino Fragai, la dottoressa Paola Innocenti e lo psicologo Gaetano Trabucco, il 9 luglio, ha affrontato questo tema. “In medicina – ha spiegato Trabucco, che è il responsabile del servizio di psicologia clinica presso l´Ospedale di Verona – è cambiata la comunicazione e la conoscenza dei cittadini. Occorre cambiare il sistema di fare medicina. Da un approccio su delega, paternalistico da parte del medico, bisogna migliorare la concordanza col paziente che non può restare solo soggetto passivo, ma deve diventare attivo. La qualità degli esiti di una cura, di un ricovero, di un decesso, dipende proprio dalla capacità di far partecipare e coinvolgere. Il paziente, quando è in grado di farlo. Altrimenti i familiari. Un dato deve far riflettere in tal senso: il 75% delle cause pendenti verso il servizio sanitario riguardano proprio il livello di partecipazione. E soprattutto in terapia intensiva, quando si pone la possibilità di donare gli organi, questi elementi diventano fondamentali”. L´esperienza quotidiana condotta da Paola Innocenti, direttore dell´unità di neuro rianimazione di Careggi, conferma le tesi di Tabucco. “Il rapporto tra i medici e i familiari o gli ´affetti´ della persona ricoverata in rianimazione, spesso attaccata a macchinari e priva di coscienza, deve migliorare. Devono essere più semplici i linguaggi, la comunicazione. I medici devono avere più capacità d´ascolto. Ma soprattutto vanno aperte le rianimazioni e gli ospedali, non bisogna allontanare i familiari. L´isolamento è la cosa più terribile in queste drammatiche situazioni”. Secondo Trabucco la comunicazione sistematica e quotidiana tra medici e familiari è un aspetto importantissimo, al quale dedicare risorse. “A Verona gli operatori seguono un percorso formativo. In tal modo puntiamo a tutelarli e a prepararli ad affrontare in modo ottimale determinate situazioni. Qualità ed efficacia ovviamente sono elementi basilari. Ma occorrono anche tanta umanità e partecipazione”. Ed in tema di partecipazione è stato l´assessore Fragai a ricordare l´esperienza toscana del town meeting sul testamento biologico. “Soprattutto nei temi legati alla salute il coinvolgimento dei cittadini ha prodotto risultati interes santi. Attraverso il town meeting si mettono i cittadini in condizione di sentirsi responsabili non solo per se stessi ma anche per gli altri. Lo spaccato di società che ne scaturisce è molto più maturo di quel che si pensa. Credo che se questa modalità potesse essere allargata a un numero maggiore di persone ci sarebbe molta più convinzione delle proprie scelte. Non un modello alternativo di rappresentanza ma uno strumento in grado di influire sulle decisioni politiche. ” Sulle scelte di vita Mariella Orsi ha effettuato tra i partecipanti alla tavola rotonda un questionario a cui hanno risposto 35 uomini e 65 donne, tutti di età superiore ai 25 anni. Tutti meno cinque persone si sono posti il problema del testamento biologico e il 33% lo ha fatto. Tra gli altri quesiti uno riguardava la comprensibilità delle informazioni ricevute dai medici: per il 74% lo era, per il 26% no, però l´89% ha ricevuto informazioni diffor mi da medici diversi. Quanto alla disponibilità alla donazione di organi l´86% è a favore e il 69% ha già dichiarato di volerli donare. .  
   
 

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