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Notiziario Marketpress di Venerdì 06 Ottobre 2006
 
   
  LOMBARDIA / LA VALTELLINA CANDIDATA A PATRIMONIO MONDIALE DELL’UMANITÀ UNESCO PER L’ECCEZIONALE ED UNIVERSALE VALORE PAESSAGGISTICO, AMBIENTALE E STORICO DEI SUOI VIGNETI TERRAZZATI

 
   
  La Fondazione ProVinea “Vita alla Vite di Valtellina” Onlus, con la Provincia di Sondrio, ha presentato domanda all’Unesco affinché la zona dei vigneti terrazzati del versante Retico della Valtellina venga inserita nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, quale “Paesaggio culturale evolutivo e vivo”. La Fondazione ProVinea, costituita nel 2003 a Sondrio su iniziativa del Consorzio di Tutela dei Vini di Valtellina, riunisce soggetti tradizionalmente contrapposti come viticoltori e case vitivinicole, enti di ricerca e formazione, enti locali secondo una rappresentanza non di interessi particolari, ma dell’interesse riconosciuto come comune a tutte le componenti di salvaguardare il versante Retico terrazzato, dove si sviluppa una delle aree viticole terrazzate di montagna più estese d’Europa, e di tutelare e valorizzare le connesse tradizioni storico-culturali. ProVinea ha come riferimento non solo la vigna, ma anche e soprattutto l’uomo che con il suo duro lavoro di costruzione prima e manutenzione dei muretti poi e di coltivazione dei terreni ha fatto sì che l’intera cultura della provincia si identificasse nei secoli con i suoi terrazzamenti vitati. Le motivazioni che hanno condotto ProVinea, di concerto con la Provincia, ad intraprendere questa ambiziosa impresa risiedono nella profonda convinzione che la viticoltura terrazzata o “eroica”, come viene ben definita la viticoltura di montagna, ha in Valtellina la sua maggiore e più significativa espressione di tutte le Alpi. Il sistema terrazzato della provincia di Sondrio si identifica con la realizzazione di una miriade di muri a secco in sasso che sostengono i ronchi vitati. Si tratta di un’opera avviatasi in tempi molto antichi e perpetuata nel tempo attraverso il lavoro quotidiano dei viticoltori che, per tutto questo immane lavoro, sono stati e sono anche degli autentici manutentori del territorio. I muri sono di un’entità ciclopica, stimabile in oltre 2. 500 km di sviluppo lineare, con un’incidenza media per ettaro superiore ai 2000 mq di superficie verticale e, di conseguenza, con costi di mantenimento molto elevati. Oltre a consentire la realizzazione dell’economia agricola, il terrazzamento è componente essenziale del fascino paesaggistico del territorio e irrinunciabile elemento di regimentazione delle falde montane e quindi di tutela del territorio. La sopravvivenza della viticoltura eroica è necessaria perché è una testimonianza emozionante della millenaria cultura contadina e alpina, perché è un’opera d’arte, perché è un fattore chiave per la tutela del territorio, perché è un elemento fondante degli assetti ambientali e paesaggistici, e perché può ancora essere elemento chiave di sviluppi economici attuali e futuri nel campo agricolo e turistico. La Valtellina, che insieme alla Valchiavenna rappresenta il territorio della provincia di Sondrio, si colloca geograficamente a nord del lago di Como, in posizione considerevolmente settentrionale ed apparentemente poco propizia alla coltivazione della vite. Alcune particolari situazioni ambientali favoriscono però la realizzazione di condizioni climatiche favorevoli alla viticoltura ed in particolare al vitigno “nebbiolo”. Su questa zona, a vigneto per 1. 200 ettari, insistono le D. O. Del territorio: D. O. C. G. “Valtellina Superiore” e “Sforzato di Valtellina”, D. O. C. “Rosso di Valtellina”, I. G. T. “Terrazze Retiche di Sondrio”. Commercialmente e qualitativamente l’area di maggiore interesse è rappresentata dal territorio incluso nella D. O. C. E nella D. O. C. G. Quest’area inizia dove la valle corre perpendicolare al sole. Coinvolge il territorio di fascia costiera compresa tra i comuni di Ardenno ad ovest, e Tirano ad est, per circa 45 km di lunghezza. La viticoltura eroica di montagna ha segnato negli ultimi decenni anche in Valtellina una forte, naturale riduzione. Quanto è stato abbandonato non è più facilmente ricuperabile, anche perché è stato rapidamente occupato dalla macchia di bosco. Uno degli aspetti particolari dei vigneti retici valtellinesi è che, in questo caso, non ci troviamo di fronte ad una fuga dall’agricoltura di montagna, come in tante altre zone delle Alpi, ma ad una agricoltura che tenacemente vuole restare e svilupparsi e che sta cercando di superare attraverso la qualità i grandi svantaggi competitivi di cui soffre. Essa chiede alle autorità italiane di pagare solo un giusto corrispettivo per l’opera di manutenzione svolta dall’agricoltore, senza la quale la comunità dovrebbe, comunque, subire costi e perdite enormi. E chiede all’Unesco di riconoscere lo straordinario valore storico, culturale ed ambientale di questa viticoltura eroica. Esistono indubbiamente altre viniviticolture “eroiche” di montagna nelle Alpi, alle quali si applicano molte delle considerazioni rivolte al versante Retico della Valtellina. Ma sicuramente questa zona presenta alcune specificità che la rendono unica ed emblematica. .  
   
 

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