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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Luglio 2009
 
   
  PAESAGGIO E INFRASTRUTTURE – CONCLUSIONI

 
   
  Padova, 13 luglio 2009 - L’esigenza di dare al Veneto un ampio ventaglio di infrastrutture va colta anche come una straordinaria occasione, forse non ripetibile, per il riordino a scala territoriale della Regione. Le nuove grandi infrastrutture devono assumere il valore paesaggistico come principio fondante della qualità della progettazione e della realizzazione, mentre un corretto e armonico rapporto tra infrastrutture e paesaggio crea ricadute positive sul territorio, anche in termini di rilancio economico. Sono queste le principali indicazioni conclusive della giornata di studio e di confronto promossa oggi a Padova dalla Regione sul tema del “Paesaggio: una grande occasione per il Veneto delle infrastrutture”. Nel corso della seduta plenaria finale, chiusa dall’assessore alle politiche della mobilità Renato Chisso, sono stati delineati i principi cui attenersi per sintonizzare esigenze infrastrutturali e, appunto paesaggio. “Un salto culturale – l’ha definito Chisso – che è già alla nostra portata, ma che fornisce pure indicazioni di condotta per decisioni che vengono prese altrove, in altre parti del territorio”. Va cambiato il contesto che oggi vede la città diffusa come risultato del predominio della quantità sulla qualità, specchio di una società in cui l’individuo tende a confondersi nella generalità indistinta, con la conseguente perdita persino dei caratteri identitari. “L’insediamento diffuso è quindi un continuum nel quale si smarrisce la capacità di rappresentazione di quelle identità che rendono uniche una comunità ed i suoi componenti. Questa mancanza di capacità di rappresentazione è originata dalla perdita della qualità della forma e della consapevolezza che la bellezza è un bisogno primario e quindi un diritto dell’essere umano”. E’ necessario dunque ripensare anche alle infrastrutture secondo un principio non più solo efficientistico, ma come strumento capace di generare qualità e addensare nuove forme, nuovi modelli insediativi e nuove oppoortunità economiche. Questa enunciazione sta alla base già del Ptrc e del suo adeguamento a Piano Paesaggistico Regionale di concerto con il Ministero ei Beni Culturali. ” Mentre questi grandi piani seguono la loro strada – ha affermato Chisso – le grandi opere che servono al Veneto vanno avanti ed è quindi indispensabile, per dare coerenza al progetto di sviluppo sostenibile del Terzo Veneto, condividere e assumere principi di tutela e valorizzazione paesaggistica che orientino la progettazione e la realizzazione delle infrastrutture strategiche”. .  
   
 

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