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Notiziario Marketpress di Lunedì 09 Ottobre 2006
 
   
  TAVOLA ROTONDA : “FERMIAMO LA GUERRA: SCELTE DI PACE PER LIBANO, PALESTINA E REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO” 4 OTTOBRE 2006 SALA AUDITORIUM DELLA REGIONE AUTONOMA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA PORDENONE

 
   
  Pordenone, 9 ottobre 2006 - La pace, aldilà delle sue implicazioni utopiche ed applicata alla cooperazione internazionale, all’educazione alla mondialità e al coinvolgimento pragmatico degli Enti locali, è stata l’argomento cardine della Tavola rotonda intitolata “Fermiamo la guerra: scelte di Pace per Libano, Palestina e Repubblica Democratica del Congo” tenutasi mercoledì sera alla Sala Auditorium della Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia di Pordenone. L’incontro, organizzato dall’Assessorato alla Pace, Solidarietà e Associazionismo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e il Coordinamento Enti locali per la Pace e i Diritti Umani - Crelp Fvg, ha voluto confrontare diverse esperienze di numerosi esperti nel settore della pace e della cooperazione, illustrando proposte e iniziative di solidarietà e mobilitazione per fermare i conflitti in aree di evidente interesse mondiale, come la Palestina e il Libano, ma anche come la meno conosciuta realtà della Repubblica Democratica del Congo, dove da 40 anni è in corso una sanguinosa guerra civile. L’incontro pordenonese è stato aperto da Michele Negro, moderatore e referente Pace-cooperazione della Segreteria dell’Assessorato alla Pace, il quale ha ricordato le principali ragioni per la quale è stata indetta questa Tavola rotonda, ovvero il recente conflitto libanese e la messa in opera di nuovi progetti portati avanti dell’Amministrazione regionale, coordinati sul campo da associazioni specializzate nel settore della cooperazione. L’evento è stato anche organizzato per ricordare la morte di San Francesco d’Assisi, avvenuta il 4 ottobre del 1226. L’assessore Roberto Antonaz, subito dopo, ha preso la parola per trarre un breve bilancio dalle attività svolte nei tre anni intercorsi dalla creazione del nuovo assessorato alla Pace. “In questo periodo è stata fatta una legge sull’immigrazione, costruita assieme alla gente che vive e lavora su questo tema; si tratta ora di attuarla. In futuro dovremmo padroneggiare il fenomeno migratorio come un evento costante, che non va demonizzato ”- ha detto Antonaz che, in questo contesto, ha anche dichiarato di voler portare all’1% del bilancio regionale la somma destinata ai fondi per la cooperazione. Il quadro andrebbe completato quindi con la nuova Legge regionale sulla Pace, della quale ha parlato in questa sede Andrea Bellavite, consulente della Regione Friuli Venezia Giulia per l’elaborazione del Testo, ormai completata e approvata in sede consigliare. Ha portato quindi i suoi saluti Giovanni Zanolin, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Pordenone, località al secondo posto in Italia per numero di extracomunitari. Zanolin ha illustrato le politiche attuate nella sua città per far fronte all’esplosione demografica dovuta alla forte immigrazione, fondate su dialogo interreligioso, aiuti per la casa, buon livello di occupazione e assenza di ghettizzazione per i nuovi residenti. Tra i relatori è quindi spettato ad Hamer Hassan, rappresentante regionale della Comunità Palestinese, di fornire un quadro, secondo il suo punto di vista, del passato, presente e futuro della Palestina. Subito dopo, Anna Mazzolini, rappresentante dell’Associazione “Un ponte per. ” , ha parlato quindi della sua esperienza nel sud del Libano, in merito all’attuazione di alcuni progetti nei campi profughi palestinesi; la Mazzolini ha raccontato come l’azione locale della sua Associazione sia partita con un progetto di diffusione di un kit di pronto soccorso in un’area particolarmente martoriata e disseminata di bombe inesplose; ora “Un ponte per…” cercherà di sviluppare anche un programma di informazione e comunicazione tra popolazione italiana e libanese. Albino Bizzotto, rappresentante dell’Associazione “I beati costruttori di pace” e Kanish Mudvisa, dell’ Associazione Immigrati Extracomunitari di Pordenone, hanno quindi affrontato il tema del Congo e in particolare la necessità di un riconoscimento politico, sia a livello nazionale che internazionale, per la gente di questo Paese, dove ogni giorno muoiono circa 1000 persone a causa del conflitto in atto. Infine, prima delle conclusioni affidate ad Andrea Bellavite, Stefano Comand, rappresentante Associazione “Mission Onlus” ha descritto un progetto per la realizzazione, sempre in Congo, di un acquedotto per la quale è prevista una futura gestione partecipata. . .  
   
 

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