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Notiziario Marketpress di Lunedì 09 Ottobre 2006
 
   
  L´ASPETTATIVA DEL CIBO STIMOLA I CENTRI DELLA FAME NEL CERVELLO

 
   
  Bruxelles, 9 ottobre 2006 - Un nuovo studio ha rivelato che anche l´aspettativa del cibo stimola i centri della fame nel cervello. La ricerca, cofinanziata dall´Ue, è pubblicata nel numero di ottobre di "Cell Metabolism". Gli scienziati hanno somministrato ogni giorno il cibo a ratti sempre nell´arco dello stesso intervallo di due ore. Una volta che i ratti si sono abituati a quel regime, i ricercatori hanno analizzato cosa accadeva nei loro cervelli prima e dopo gli orari del pasto. Hanno misurato i livelli di una proteina chiamata Fos nelle varie aree dei cervelli dei topi, dal momento che numerosi neuroni, quando sono attivati, producono questa proteina. I ricercatori hanno scoperto che, prima di mangiare, la maggior parte delle aree del cervello esaminate mostrava livelli di attività relativamente bassi. Tuttavia, alla consueta ora del pasto, alcune delle zone cerebrali contenenti gli stimolatori dell´appetito erano attive, anche nei ratti che non avevano mangiato. Nei ratti che erano stati nutriti si attivava un numero maggiore di "centri della fame" nel momento in cui venivano dati i primi morsi. "La spinta a mangiare è stimolata in misura significativa iniziando a mangiare", ha affermato Gareth Leng dell´Università di Edimburgo, uno degli autori dello studio. "Ciò dimostra l´effetto stimolante del cibo di per sé nel momento in cui i circuiti della fame vengono attivati intensamente". I ricercatori si sono stupiti nel rilevare che anche le aree del cervello collegate alla soppressione dell´appetito erano attivate all´inizio del pasto. Prima di procedere agli esperimenti, prevedevano che questi "circuiti di sazietà" sarebbero rimasti inattivi fino a quando non fossa stata ingerita una certa quantità di cibo. "Ci saremmo aspettati una chiara dissociazione temporale fra le regioni cerebrali attivate dalla fame, che raggiungerebbero il picco nel momento previsto della presentazione del cibo, e le regioni attivate quanto i ratti smettono di mangiare", scrivono gli studiosi. "Invece, i neuroni che rilasciano peptidi oressigenici [i fattori che stimolano l´appetito] sembrano essere attivati dall´imminente aspettativa del cibo, mentre i neuroni coinvolti nella sazietà sono attivati non appena si è ingurgitato del cibo". Adesso è necessario approfondire le ricerche per capire come questi spostamenti nell´attività cerebrale siano influenzati dagli ormoni, compreso l´ormone leptina, generato dal grasso, che indica la condizione energetica dell´organismo a più lungo termine. Lo studio fa parte del progetto Diabesity, finanziato dall´Unione europea e teso a individuare i geni coinvolti nell´obesità e nel diabete di tipo 2, nonché ad esaminarne il modo in cui interagiscono con i sistemi che regolano l´appetito e il metabolismo. In ultima analisi, i partner si augurano che queste informazioni porteranno all´identificazione di farmaci mirati per la prevenzione dell´obesità e del diabete. Http://www. Cellmetabolism. Org http://www. Eurodiabesity. Org/ .  
   
 

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