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Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Luglio 2009
 
   
  RIFIUTI : LA COMMISSIONE EUROPEA RICORDA IL TERMINE PER METTERE A NORMA LE DISCARICHE NELL’UE

 
   
   Bruxelles , 20 luglio 2009 - Il 16 luglio è scaduto il termine fissato per conformare le discariche dell ’Unione europea alle norme comunitarie. Gli Stati membri hanno avuto otto anni di tempo per garantire che i siti esistenti prima dell’entrata in vigore della normativa europea sulle discariche fossero messi a norma o chiusi del tutto. La Commissione ha scritto a tutti gli Stati membri per ricordare i loro obblighi al riguardo e raccogliere dati sulla conformità. Gli Stati membri che violano la legislazione comunitaria rischiano un procedimento. Le discariche non a noma rappresentano un pericolo per la salute dei cittadini e per l’ambiente, perché possono produrre emissioni atmosferiche e odori sgradevoli, inquinare le acque e il suolo e contaminare le falde freatiche. A partire da oggi gli Stati membri sono anche tenuti a dimezzare la quantità di rifiuti urbani biodegradabili conferiti in discarica rispetto ai livelli del 1995. Il commissario europeo all’ambiente, Stavros Dimas, ha dichiarato: “Le discariche che non sono gestite correttamente e non sono controllate rappresentano un pericolo per la salute umana e per l’ambiente. Da oggi dovrebbero essere solo un lontano ricordo. Gli Stati membri hanno avuto otto anni di tempo per garantire che le discariche presenti sul loro territorio siano conformi alla legislazione europea. È loro dovere garantire i massimi livelli di tutela dei cittadini e dell’ambiente”. Termine per garantire la conformità delle discariche alla normativa Ue A partire dal 16 luglio 2009 tutti gli Stati membri dell’Ue a cui non sono state concesse proroghe devono garantire che le discariche non a norma esistenti prima dell’adozione della direttiva sulle discariche 1 rispondano ora alle disposizioni previste. La direttiva punta a prevenire o ridurre gli effetti negativi delle discariche di rifiuti sull’ambiente, ed in particolare sulle acque di superficie e sotterranee, sul suolo, sull’aria e sulla salute umana, e definisce linee guida rigorose per la gestione dei siti. La Bulgaria, la Polonia e la Romania hanno beneficiato di proroghe delle scadenze con obiettivi annuali decrescenti per il quantitativo di rifiuti da smaltire in alcune discariche non conformi. Le nuove scadenze sono le seguenti: Bulgaria (14 siti) 31 dicembre 2014; Polonia (305 siti) 31 dicembre 2011; Romania (101 siti) 16 luglio 2017. Dai dati statistici più recenti, che risalgono al 2008 e riguardano i 12 nuovi Stati membri, emerge l ’esistenza di circa 1 600 discariche non a norma. Verso la fine dell’anno, quando saranno disponibili i dati definitivi, si dovrebbe avere un quadro più preciso della situazione in tutti gli Stati membri. La Commissione sta verificando la conformità in tutta l’Ue e se alcuni siti nazionali continueranno a funzionare nel mancato rispetto delle norme europee la Commissione valuterà la possibilità di intraprendere un procedimento nei confronti degli Stati membri interessati. Nel recente passato la Commissione ha già proceduto nei confronti di Spagna, Francia, Italia, Irlanda e Grecia. La Corte di giustizia europea ha ritenuto che questi Stati membri non avessero rispettato gli obblighi in materia di smaltimento dei rifiuti. La Commissione sta verificando da vicino i progressi realizzati per accelerare l’impegno e dare attuazione alla normativa Ue in materia di ambiente. Le discariche devono essere gestite e controllate efficacemente I siti delle discariche che non sono gestiti adeguatamente possono rappresentare un grave rischio per la salute dei cittadini e per l’ambiente. Le discariche sono fonti di percolato e gas metano. Il percolato – cioè il liquido che fuoriesce da una discarica – può contaminare le acque sotterranee, rendendole inadatte al consumo umano. I rifiuti biodegradabili, comprendenti rifiuti di giardino, cucina e rifiuti alimentari, possono produrre metano, un gas serra con un potenziale di riscaldamento 25 volte più elevato rispetto all’anidride carbonica e uno dei gas che contribuisce maggiormente ai cambiamenti climatici. Il gas di discarica rappresenta più del 2% delle emissioni di gas serra dell’Ue. La direttiva sulle discariche definisce requisiti rigorosi per il percolato e le emissioni di gas di discarica. Obiettivi di riduzione per il conferimento in discarica di rifiuti urbani biodegradabili A partire da oggi gli Stati membri devono anche dimezzare, rispetto ai livelli del 1995, il quantitativo di rifiuti urbani biodegradabili conferiti in discarica. In altri termini, questi rifiuti dovranno essere destinati ad altre forme di gestione più compatibili con l ’ambiente come il compostaggio o l’incenerimento con recupero di energia. La Commissione ha chiesto informazioni in merito agli Stati membri per verificare la conformità a tale obiettivo. La prossima data importante sarà il 2016, quando l’obiettivo di riduzione passerà al 65% rispetto ai livelli del 1995. I rifiuti biodegradabili rappresentano il 40% circa dei rifiuti urbani di tutta l’Europa. Il conferimento in discarica rappresenta ancora il sistema più comune di smaltimento dei rifiuti urbani nell’Unione europea allargata. Le potenziali ripercussioni negative di questo metodo sono ben note. Nel dicembre 2008 la Commissione ha adottato un Libro verde (cfr. Ip/08/1879 ) inteso a valutare la necessità di adottare una nuova normativa che potesse trasferire un quantitativo maggiore di rifiuti biodegradabili dalla discarica al riciclaggio e al recupero di energia. Alcuni Stati membri che, nel 1995, avevano un tasso elevato di conferimento in discarica (oltre l’80% dei rifiuti urbani) hanno ottenuto una deroga, cioè una proroga di quattro anni, e devono ridurre tale tasso del 25% entro il 2010 e dimezzarlo entro il 2013. Gli Stati membri interessati sono Bulgaria, Cipro, Estonia, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Repubblica ceca, Regno Unito, Romania e Slovacchia. Per ulteriori informazioni : http://ec. Europa. Eu/environment/waste/landfill_index. Htm .  
   
 

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