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Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Luglio 2009
 
   
  AL CASTELLO DI RIVOLI, MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA ATTESA PER LA GRANDE MOSTRA GIANNI COLOMBO

 
   
  Milano, 20 luglio 2009 - Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea organizza la più importante mostra retrospettiva dedicata all’opera dell’artista italiano Gianni Colombo (Milano, 1937 - Melzo, 1993) protagonista dell’arte cinetica internazionale. La rassegna include circa cento opere per le quali l’artista è diventato noto negli anni Sessanta e Settanta, tra cui una vasta selezione di quadri e sculture mobili, strutture di luce e diversi tra i suoi ambienti più rappresentativi. In occasione della mostra entrano a far parte della collezione permanente del Museo, grazie alla Fondazione Crt – Progetto Arte Moderna e Contemporanea, l’opera cinetica Roto-optic (1964) e l’ambiente Bariestesia (1974-1975). Nel mondo dell’arte cinetica sviluppatasi negli anni Cinquanta e Sessanta, Colombo propone una nuova definizione dell’opera d’arte come spazio animato dalla partecipazione attiva dello spettatore. L’artista è in questo precursore di temi che sono oggi al centro del dibattito artistico internazionale. Attraverso l’uso di luce e movimento nello spazio Colombo sperimenta nuove dinamiche percettive ed inediti campi di iterazione visiva e sensoriale per lo spettatore, allora fortemente presenti in Europa e in America Latina, portate avanti da esponenti quali Jesús-rafael Soto e François Morellet. Colombo fa il suo ingresso nella Milano artistica della fine degli anni Cinquanta, quando l’Italia inizia ad avvertire i primi movimenti di quella rinascita economica che portano da lì a poco all’esplodere del cosiddetto “miracolo italiano”. Lo slancio di ricostruzione del secondo dopoguerra ha un riflesso immediato e forte nell’ambito culturale. Ne sono testimoni le opere di artisti quali Lucio Fontana, Enrico Castellani, Francesco Lo Savio e Piero Manzoni. Nascono o si sviluppano in questi anni nuove correnti artistiche, quali lo Spazialismo, la Pittura Nucleare, il Movimento Arte Concreta e Azimuth. Colombo, che inizia a esporre le proprie pitture, sculture e ceramiche giovanissimo, già nel 1956, è nel 1959 tra i fondatori del Gruppo T con Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Giovanni De Vecchi e, successivamente, Grazia Varisco. La loro prima mostra, Miriorama, si tiene alla Galleria Azimut nel gennaio del 1960 e segna il desiderio di superare l’autonomia soggettiva, verso la collaborazione e la pratica di gruppo come identità artistica. Nel 1968 Colombo vince il Primo Premio alla Xxxiv Biennale di Venezia con quella che diventerà negli anni la sua opera più famosa, lo Spazio Elastico, del 1967. La mostra al Castello di Rivoli riunisce le opere chiave dell’artista scomparso nel 1993. Insieme ad una selezione di pitture e ceramiche - che rivelano le sue fonti in Paul Klee, Max Ernst e il Surrealismo - fanno parte della rassegna feltri (1958-59), Rilievi intermutabili (1959), le Superfici in variazione, le strutture elettromeccaniche di Strutturazioni pulsanti create a partire dal 1959, le Strutturazioni fluide realizzate dal 1960, nonché sei ambienti che vanno dalla Strutturazione cinevisuale abitabile del 1964 alla Topoestesia del 1977, fino allo Spazio curvo del 1992. E’ presente in mostra anche l’opera Opus incertum, ultimo lavoro dell’artista. “Se Lucio Fontana è l’artista che ha definito lo spazio dell’opera come opera – afferma Carolyn Christov-bakargiev – per Colombo l’arte è lo spazio partecipato, anticipando pertanto tutte le problematiche relazioni dell’arte d’oggi”. In occasione della rassegna verrà pubblicato il catalogo Gianni Colombo curato da Marcella Beccaria e pubblicato per i tipi di Skira, Milano. Il volume, primo catalogo monografico in italiano e inglese sull’artista, contiene saggi inediti di Marcella Beccaria, Guy Brett, Carolyn Christov-bakargiev e Marco Scotini, interviste inedite con Olafur Eliasson, François Morellet, Giovanni Anceschi e Grazia Varisco, una importante antologia di testi storici chiave sull’opera di Colombo, tra cui scritti di Giulio Carlo Argan, Achille Bonito Oliva, Gillo Dorfles e Umberto Eco. Il catalogo è completato da una cronologia e una bio-bibliografia complete dell’opera dell’artista. .  
   
 

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