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Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Luglio 2009
 
   
  FEDERICO ZERI, DIETRO L’IMMAGINE. OPERE D’ARTE E FOTOGRAFIA A BOLOGNA, MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO

 
   
  Milano, 20 luglio 2009 - “Ogni giorno mi porta il suo carico di fotografie o di quadri. Debbo confessare che più vado avanti negli anni e più si accumulano questi documenti, più viva diviene la percezione della mia ignoranza, delle zone immense che restano da scoprire…” (Federico Zeri, Confesso che ho sbagliato, Milano 1995) Il Museo Civico Archeologico di Bologna ospita dal 10 ottobre 2009 al 10 gennaio 2010 la prima mostra dedicata a Federico Zeri, grande storico dell’arte e connoisseur, la cui eccezionale avventura intellettuale verrà rievocata attraverso un percorso espositivo che condurrà il pubblico all’interno della sua infaticabile officina di studio e ricerca. La mostra, a cura di Anna Ottani Cavina con il coordinamento di Alessandra Mottola Molfino, è promossa dalla Fondazione Federico Zeri dell’Università di Bologna con la collaborazione della Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici di Bologna e del Museo Civico Archeologico di Bologna. Il Comitato scientifico è composto da: Andrea Bacchi, Università di Trento; Everett Fahy, chairman Metropolitan Museum of Art; Luigi Ficacci, soprintendente per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici di Bologna; Mina Gregori, presidente della Fondazione Roberto Longhi; Michel Laclotte, presidente onorario del Museo del Louvre; Cristiana Morigi Govi, direttore del Museo Civico Archeologico di Bologna; Mauro Natale, Università di Ginevra, Anna Ottani Cavina, direttore della Fondazione Federico Zeri, Pierre Rosenberg de l’Académie française, presidente onorario del Museo del Louvre; Elisabetta Sambo e Alessandra Sarchi, Fondazione Federico Zeri. La mostra. Articolata in tre sezioni, la mostra si apre con la rievocazione biografica di Federico Zeri, seguita da una selezione di dipinti e sculture provenienti da musei e collezioni private, che rappresentano alcuni celebri casi magistralmente indagati dallo studioso. Sarà inoltre presentata per la prima volta al pubblico la sua fototeca, insostituibile strumento di studio, specchio delle sue ricerche e testimonianza della varietà di interessi dello studioso: pittura, archeologia, scultura, arti decorative, architettura. Tra i materiali più preziosi, una collezione di fotografie di grande formato della fine del Xix secolo, firmate da importanti fotografi, che riproducono celebri dipinti del Rinascimento italiano. Non meno significativo è l’interesse rivolto dallo studioso alla storia dei ‘luoghi’ intesi come patrimonio artistico. In particolare, monumenti di Roma e del Lazio saranno documentati in mostra da immagini di grande suggestione. L’impegno per la tutela del patrimonio e del territorio italiano costituisce un capitolo importantissimo nell’attività di Zeri, che ne è stato un instancabile difensore. Lo testimonia la passione civile che egli ha riversato nei suoi interventi sulla stampa e in televisione, pronto a segnalare scandali e a indicare l’urgenza di interventi di restauro, passati alla storia. In oltre 40 anni di attività Federico Zeri ha costituito una biblioteca di storia dell’arte di oltre 46. 000 volumi, circa 37. 000 cataloghi d’asta, 60 periodici e una fototeca di 290. 000 fotografie di opere d’arte (dipinti, sculture, monumenti, siti e scavi archeologici). In particolare, la formazione della fototeca è strettamente legata al percorso professionale e intellettuale di Federico Zeri e costituisce un unicum nel panorama delle fototeche di storia dell’arte. Come per altri illustri rappresentanti della cultura artistica internazionale del Novecento, da Bernard Berenson a Roberto Longhi, l’archivio fotografico era per Zeri uno strumento di lavoro insostituibile per l’analisi filologica delle opere. Il suo metodo era infatti basato, oltre che sui confronti diretti con le opere d’arte, sulla consultazione della vastissima fototeca, che non cessò di incrementare fino alla sua morte. Un esercizio quotidiano attraverso il quale affinò il suo occhio fino a raggiungere una sicurezza nel riconoscimento delle opere tale da consentirgli di individuare dipinti inediti, ricostruire polittici smembrati, fornire un nome e una cronologia a maestri anonimi. Per volontà dello studioso, questo patrimonio è ora dell’Università di Bologna che nel 1999 ha istituito la Fondazione Federico Zeri con lo scopo di valorizzarlo e renderlo disponibile agli studiosi. Il percorso espositivo La prima sezione renderà conto di aspetti peculiari della personalità e della biografia di Federico Zeri e presenterà per la prima volta la straordinaria Fototeca dello studioso. Federico Zeri, una biografia intellettuale per immagini Un’antologia di fotografie e documenti inerenti alla vicenda biografica di Federico Zeri evocherà la storia intellettuale dello studioso, i suoi principali interlocutori, il contesto culturale e i rapporti con l’establishment dell’epoca. Immagini di Villa Zeri a Mentana mostreranno la collezione di opere d’arte e la biblioteca dello studioso nel loro allestimento originale. La fototeca di Federico Zeri Mostrerà fotografie e documenti originali dell’archivio fotografico di Zeri. Nella seconda sezione verrà esposta una selezione di opere, dipinti e sculture, provenienti da musei e collezioni private. Rappresentano casi esemplari e dimostrativi delle ricerche di Zeri e del suo metodo, integrati da fotografie e documenti dalla fototeca e biblioteca della Fondazione Federico Zeri. Le opere e la ricerca: casi esemplari La sezione di dipinti e sculture, copre un arco cronologico che va dal Xiii al Xvii secolo e documenta l’ampio raggio delle ricerche di Federico Zeri. In particolare, alcuni dipinti provano come l’esercizio attribuzionistico fosse per lui lo strumento privilegiato per la ricontestualizzazione delle opere d’arte. Le ricerche di Zeri sull’arte italiana dal Duecento al Cinquecento sono documentate da dipinti di Pietro Cavallini, Pietro Lorenzetti, Sassetta, Donato de’ Bardi, Giovanni de’ Vecchi, Scipione Pulzone, Giuseppe Valeriano. Gli studi sul periodo barocco sono rappresentati da una scelta di nature morte importanti del Maestro di Hartford e Juan Fernandez detto El Labrador e da un nucleo di sculture di Pietro e Gianlorenzo Bernini, tra cui due bozzetti che appartenevano alla raccolta personale dello studioso, donata all’Accademia Carrara di Bergamo. La terza sezione sarà dedicata alla fotografia di riproduzione di opere d’arte e monumenti tra Otto e Novecento. Mostrerà una collezione di fotografie originali di celebri dipinti del Rinascimento e una scelta di fotografie interessanti per la storia e la tutela del patrimonio artistico: Fotografie in grande formato di opere d’arte del rinascimento nella fototeca Zeri Verranno esposte 60 fotografie originali della fine dell’Ottocento che riproducono dipinti importanti del Rinascimento italiano. Si tratta di preziose stampe al carbone e all’albumina di grande formato, destinate al collezionismo internazionale. Sono firmate da importanti fotografi come Anderson, Braun, Brogi, Hanfstaengl. Per la storia del patrimonio artistico: i luoghi perduti Una selezione di 30 fotografie originali dalla fine dell’Ottocento alla prima metà del Novecento mostra luoghi e monumenti di Roma e del Lazio. Si tratta di immagini di grande suggestione che documentano la memoria storica di luoghi perduti, le trasformazioni dei monumenti e delle città. La mostra sarà inoltre arricchita da una sezione multimediale che prevede la proiezione di filmati con interviste a Federico Zeri, sue conferenze e lezioni. Il catalogo, edito da Umberto Allemandi & C. , è a cura di Anna Ottani Cavina, e contiene testi di Andrea Bacchi, Angelo Maggi, Mauro Natale, Anna Ottani Cavina e altri studiosi. .  
   
 

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