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Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Luglio 2009
 
   
  EXPO. FORMIGONI: UN´AVVENTURA STRAORDINARIA E DI POPOLO - STATI GENERALI APERTI DAL PRESIDENTE E DAL SINDACO MORATTI OLTRE 1500 PRESENTI. I MESSAGGI DI NAPOLITANO E BERLUSCONI

 
   
  Milano, 20 luglio 2009 - Più di 1500 persone hanno gremito fino all´ultimo posto il Teatro Dal Verme di Milano, il 16 luglio per l´inizio degli Stati Generali di Expo, aperti dalla canzone "La libertà" di Giorgio Gaber. "La libertà è partecipazione. " dice la canzone; "Expo ha bisogno di una forte partecipazione popolare", ha esordito il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni che, con il Sindaco di Milano e Commissario Expo Letizia Moratti ha dato il via ai lavori, caratterizzati poi dagli interventi degli architetti Stefano Boeri ed Italo Rota, e dalla sessione dedicata alle attese dei giovani, introdotta dal prof. Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione Sussidiarietà. Noi, le istituzioni, dice Formigoni, abbiamo certamente il nostro compito: la società Expo "015 la realizzazione del sito; il Tavolo Lombardia (che Formgioni presiede) la realizzazione delle infrastrutture di collegamento; il Commissario, il compito di stimolo e sorveglianza sull´insieme dell´evento; tutte le istituzioni insieme lo sviluppo delle rete di relazioni internazionali. "Ma Expo deve soprattutto essere costruito dal basso", appunto da una grande partecipazione. Ed essere un Expo "straordinario", diverso dai precedenti. Un´avventura nuova. Sono concetti che il presidente lombardo ripete più volte nel suo intervento. "Nel mondo di internet - si è chiesto il presidente lombardo - perché un giapponese o un sudafricano dovrebbe scomodarsi per venire a Milano per visitare un´esposizione che potrebbe benissimo vedere dal suo pc?". Ed ecco la risposta: "Verrà se percepirà il senso di una grande avventura in cui essere coinvolto. Verrà se la magià e il fascino che l´Italia ha nel mondo saranno come accompagnati e avvalorati da un invito personalizzato: migliaia, milioni di milanesi e di lombardi che rivolgono al mondo milioni, decine di milioni di inviti a venire a casa loro. E allora, se si attende l´ospite, si rassetta e si abbellisce la casa perché sia accogliente ed ospitale". In pratica Formigoni ha invitato tutti - uomini di cultura, di spettacolo, associazioni, imprenditori, semplici cittadini - a "inventare" per i sei mesi fatidici del 2015 "qualcosa di bello, unico e irripetibile, qualcosa che accadrà solo in quell´ora e in quel posto" per cui valga la pena venire da ogni parte del mondo. Ecco, gli Stati generali sono l´inizio di questa invenzione, di questo brain-storming di massa alla ricerca del nuovo, del bello, del non scontato. Formigoni ha descritto il suo modo di sentire l´avventura di Expo con 7 immagini proiettate al Dal Verme. Una cartografia del Xvi secolo del viaggio di Marco Polo a significare la figura del "cercatore", perché come si legge nel finale del "Milione", "per lo mondo non fu mai uomo che mai cercasse tanto nel mondo"; è l´uomo che non si accontenta, per il quale - ha detto Formigoni citando Montale - "tutte le immagini portano scritto: più in là". Poi due quadri di soggetto musicale, di Chagall, Il violinista e di Botero, I musicisti, e sono figura dell´estro creativo e della coralità, "ognuno suona il suo strumento ma su una partitura che è comune". E ancora La fiaba di Tadini, "la fantasia, il segno della visione, il sogno"; Equilibrio instabile di Paul Klee ("la capacità di interrogarci di fronte ai problemi del mondo, a cominciare da quello della fame e dell´alimentazione, ma non solo"); I primi passi di Van Gogh in cui la coppia di contadini con la piccola figlia indicano "la fiducia" nel futuro. E ancora, una veduta di un piccolo borgo lombardo fortificato, arroccato su uno sperone a picco sul lago, "la bellezza della natura e la bellezza dell´opera dell´uomo, ma anche l´idea che nessuno per quanto piccolo dovrà essere tagliato fuori". Formigoni, prima di dare la parola a Letizia Moratti, ha anche comunicato le date dei 6 mesi di Expo 2015: 1 maggio – 31 ottobre. "Si inizia con la festa del lavoro - ha detto il presidente - e mi piace sottolineare questa dimensione del lavoro che è nel nostro dna". Il coinvolgimento e l´impegno di tanti soggetti della società milanese e lombarda sono il segreto della vittoria di Milano su Smirne. E´ il concetto espresso dal sindaco di Milano e commissario per l´Expo, Letizia Moratti, nel suo intervento agli Stati Generali di Expo, al Teatro Dal Verme di Milano, nel quale ha ringraziato ad una ad una le numerose personalità, istituzioni, banche e aziende che hanno contribuito al successo. "Se Milano ha vinto l´Expo - ha detto il sindaco - è grazie alla partecipazione dei cittadini". Quanto agli Stati Generali, essi "sono una tappa importante nel progetto di Expo, un´occasione straordinaria per presentare la città di Milano al mondo e per avere il mondo a Milano". "Mi auguro che la Turchia - ha detto ancora Letizia Moratti parlando di sfida globale - possa essere coinvolta in questo grande progetto mondiale". In apertura del suo intervento, Letizia Moratti aveva dato lettura dei messaggi giunti dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e dal presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi. Questo il testo del messaggio inviato dal presidente della Repubblica: "Gli Stati generali di Expo convocati a Milano nel segno dell´apertura al confronto tra le istituzioni e le diverse realtà interessate all´ evento costituiscono un significativo contributo alla crescita della consapevolezza pubblica e della partecipazione civica rispetto allo sviluppo del progetto arricchendone e rendendone più condivisa la preparazione. L´impegnativo cammino intrapreso potrà così essere accompagnato dal rapporto costruttivo e permanente con il complesso tessuto civile, sociale, culturale e produttivo della città di Milano, del suo hinterland e della sua regione assieme ai rappresentanti del sistema Italia già all´opera in questo significativo appuntamento". Nel suo messaggio, il capo del Governo ha inannzitutto assicurato l´impegno per i finanziamenti: "Come siamo impegnati a garantire i fondi necessari alla migliore realizzazione dell´iniziativa. Il Cipe nella seduta di ieri ha confermato che gli investimenti nelle infrastrutture per l´Expo sono parte essenziale del programma di governo". Quanto agli Stati generali "il vostro contributo di idee e di proposte concrete - si legge nel messaggio - conferma che si tratta di un grande evento con cui tutte le categorie produttive e sociali, in primo luogo i giovani e le donne ripongono fondate aspettative di crescita culturale e di sviluppo economico". Creazione di spazi per abitare, divertirsi e fare cultura, progetti legati all´eco-compatibilità, borse di studio e premi per tesi di laurea, riconoscimenti annuali per imprese innovative, un grande "circo" itinerante dedicato all´educazione (idea lanciata da don Antonio Mazzi). Sono queste alcune delle proposte emerse in mattinata al teatro Dal Verme di Milano, nel corso della prima sessione degli Stati Generali Expo, quella dedicata ai giovani. In venti interventi di cinque minuti l´uno - un implacabile conto alla rovescia segnalava in rosso gli sforamenti di tempo - si è spaziato dall´economia, al teatro, alla scuola, all´arte, al cibo, alla solidarietà, in un susseguirsi incalzante di discorsi, che ha visto alternarsi sul palco alcuni studenti, uno scrittore, i responsabili di associazioni e cooperative, un prete impegnato nel sociale come don Mazzi, ecc. Insomma, le forze vive e giovani della società lombarda, presentate e moderate da Lucilla Agosti, hanno detto la loro su Expo 2015. "Sono molto soddisfatto di questa mattina di lavoro - ha detto il presidente Roberto Formigoni a conclusione della sessione - Hanno parlato persone serie, preparate e impegnate, che hanno presentato proposte concrete che saranno tutte prese in considerazione. Ma soprattutto questa mattina si è vista gente che ha detto ´io ci sto, voglio essere protagonista´, contribuendo accanto alle istituzioni a costruire il grande evento di Expo". Formigoni ha spiegato di immaginare Expo come "un´esplosione di creatività". "Ho ascoltato persone - ha aggiunto - che hanno ben compreso il senso delle nostra iniziativa e che sono desiderose di costruire una Milano e una Lombardia che sappiano presentarsi nel 2015 in tutto lo splendore della loro bellezza". Prima della sessione dedicata ai giovani e dopo gli interventi introduttivi dello stesso Formigoni e del sindaco di Milano e Commissario Expo, Letizia Moratti, hanno preso la parola gli architetti Stefano Boeri e Italo Rota e il prof. Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la sussidiarietà. Boeri, tra le altre cose, ha sottolineato la necessità di inventare qualcosa di radicalmente nuovo ("se vogliamo che la nostra storia diventi memoria") e di offrire non solo documentazioni o informazioni sul tema Expo ma esperienze dirette e concrete. Dal canto suo, Rota ha parlato di coinvolgimento fino all´immedesimazione delle persone per una buona riuscita della manifestazione. Quattro i macro temi toccati dal prof. Vittadini nel suo intervento: educazione, consumi culturali, lavoro e partecipazione associativa. Tra le proposte lanciate da Vittadini, nuove convenzioni Erasmus legate al tema dell´agroalimentare, nuove opportunità di formazione in azienda, nuovi spazi per le espressioni culturali, valorizzazione delle iniziative imprenditoriali dei giovani legate ai temi Expo. Come potrà essere sviluppata autenticamente la dimensione "femminile" dell´Expo? E quale deve essere il format da adottare per un Expo del 21mo secolo? Attorno a queste due domande sono ruotati i lavori del pomeriggio degli Stati generali al Teatro Dal Verme di Milano. Sul palco, al podio la successione degli interventi, al tavolo sull´altro lato Lucio Stanca, ad di Expo 2015 spa, Letizia Moratti, sindaco di Milano e Roberto Formigoni, ad ascoltare e prendere nota. Lo stesso Formigoni al termine della giornata parla degli Stati generali come di una "grande agorà della democrazia e della sussidiarietà, un evento straordinario che ha pochi eguali nel passato per la grande partecipazione, la qualità degli interventi e la passione dimostrata da tutti nel voler essere co-protagonisti di Expo. Centinaia di persone a metà luglio a Milano sono venute con il desiderio di ascoltare, intervenire e dare il proprio contributo. Già questo è un grande evento". Expo Al Femminile - Le donne si appassioneranno certamente ad Expo. Se ne dice certa Diana Bracco, presidente di Expo 2015, incaricata di introdurre questa sessione dei lavori moderata dalla giornalista Tv Tiziana Ferrario. "Perché il concetto della nutrizione è connaturato nel dna della donna. E perché in Lombardia le donne sono sempre più importanti nel lavoro e nelle professioni: vogliamo che questo grande potenziale che le donne hanno venga esplicitato, riconosciuto e valorizzato in Expo come nelle aziende e nella società". "Expo è una parola femminile", osserva la regista André Ruth Shammah, com´è femminile l´acqua, l´elemento della vita, che sta sotto Milano. Expo significa esporre, esporre qualcosa che c´è, è nato: vi è una "matrice femminile" di Expo che significa capacità di amore, di misericordia, e capacità di ricevere". Ed è suoi temi del ruolo delle donne, dell´emancipazione femminile nel mondo, della cooperazione umanitaria internazionale specialmente rivolta ai bambini che si concentrano gli interventi. Tra i quali quelli di Livia Pomodoro (presidente del Tribunale di Milano), della giornalista Gisella Borioli, dell´arch. Maria Berrini presidente di Ambiente Italia, della sindacalista Luigia Cassina, della presidente di Amico Charly, Maria Grazia Zanaboni e di altre ancora. Compreso l´intervento, sempre dentro i canonici 5 minuti, del ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, la quale ha annunciato la presenza del logo Expo 2015 nella home page del portale Italia. It lanciato proprio oggi. Format, Forum - L´intellettuale e autore televisivo Carlo Freccero proietta la riflessione su uno scenario epocale, per introdurre la discussione sul format, moderata dal docente di cinema e comunicazione Francesco Casetti. Osserva Freccero che il 21 secolo ha definitivamente capovolto le coordinate entro cui un Expo è pensabile. L´esposizione universale di fine ´800, dell´epoca moderna, mette in mostra in un luogo fisico il coacervo degli oggetti simboli ed icone di un progresso ottimisticamente concepito come inarrestabile per la forza meccanica di sempre più avanzate tecnologie industriali. Oggi al centro non vi può essere l´oggetto ma il tema, non l´ottimismo del progresso ma la domanda sui suoi limiti a dimensione planetaria (stato e pericoli per l´ambiente, inquinamento; e per l´uomo a partire dall´alimentazione: l´obesità e la fame). Un luogo fisico non ha senso né capacità attrattiva nell´era di internet e della comunicazione globale se non appunto in forza dell´essere evento, di divenire evento in virtù della comunicazione. Dunque l´immagine è di un forum virtuale a dimensione planetaria, di una rete di comunicazione multimedia che infine attiri all´evento nel luogo reale, cioè milioni di visitatori a Milano e Lombardia. I successivi interventi - tra gli altri, quelli di Paolo Caputo, Sergio Escobar, Francesco Alberoni, Francesco Micheli, Davide Rampello e Stefano Rolando - segnalano le diverse sfaccettature, architettoniche, artistiche, sociologiche e culturali di Expo: c´è chi lo fa addentrandosi ad esempio nel concetto di cittadinanza (Escobar), appartenenza (Micheli) e cultura come alimento dello spirito (Rampello) o ancora suggerendo l´idea di una rete delle scuole di cinema di tutto il mondo (Alberoni). . .  
   
 

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