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Notiziario Marketpress di
Lunedì 09 Ottobre 2006 |
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POLITICA AGRICOLA COMUNE (PAC): 317,3 MILIONI DI EURO DI SPESE IRREGOLARI L’ITALIA DOVRÀ RESTITUIRE 310,8 MILIONI
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Bruxelles, 9 ottobre 2006 - In virtù di una decisione adottata dalla Commissione europea alcuni Stati membri dovranno restituire un importo pari complessivamente a 317,3 milioni di euro, che corrispondono a spese sostenute irregolarmente nell´ambito della Pac. Tali somme dovranno essere restituite a causa dell´inadeguatezza dei procedimenti di recupero applicati dagli Stati membri interessati. Le autorità nazionali sono responsabili infatti dei pagamenti, del controllo delle spese e del recupero delle somme indebitamente versate nell´ambito della politica agricola comune (Pac). Spetta alla Commissione assicurarsi che gli Stati membri procedano al recupero dei pagamenti irregolari. La decisione si riferisce a recuperi relativi ad irregolarità comunicate dagli Stati membri fino al 31 dicembre 1998. Nel commentare la decisione Mariann Fischer Boel, commissaria per l´agricoltura e lo sviluppo rurale, ha affermato: “Abbiamo lavorato sodo per garantire il miglior controllo possibile della spesa agricola. Quest´ultima decisione è il risultato di verifiche minuziose sui casi in cui la Commissione non ha ritenuto soddisfacenti le modalità applicate dagli Stati membri per il recupero delle somme pagate irregolarmente. Questa decisione è un segnale chiaro a riprova della serietà del nostro lavoro e continueremo a insistere perché siano applicati gli standard più elevati possibile”. I paesi oggetto della decisione di recupero sono in particolare l´Italia, la Germania, la Spagna, la Francia e il Regno Unito. Le rettifiche si riferiscono a somme pagate irregolarmente che i medesimi Stati membri avrebbero dovuto recuperare. Di norma, le conseguenze finanziarie di irregolarità che non possono essere recuperate sono a carico del bilancio comunitario, ma in questi casi la Commissione ha ritenuto che questi Stati membri non abbiano applicato con la dovuta diligenza i procedimenti di recupero, motivo per cui i costi del mancato recupero sono posti a loro carico. Gli importi in gioco sono così ripartiti per Stato membro: 310,8 milioni di euro a carico dell´Italia; 2,4 milioni di euro a carico della Spagna; 2,0 milioni di euro a carico del Regno Unito; 1,3 milioni di euro a carico della Francia; 0,6 milioni di euro a carico della Germania. Il recupero riguarda irregolarità comunicate dagli Stati membri fino al 31 dicembre 1998. L´operazione è il risultato del lavoro della task force Recuperi, costituita nel 2002 dalla Direzione generale dell´Agricoltura e dall´Olaf col compito di valutare i procedimenti di recupero di quel periodo. Le normali decisioni di recupero si basano su verifiche effettuate sui sistemi di controllo applicati dagli Stati membri; in questo caso la Commissione ha analizzato i procedimenti di recupero relativi a specifici pagamenti a singoli agricoltori e operatori. Dall´audit sui procedimenti di recupero è emerso anche che dovranno essere imputati al bilancio comunitario 176,3 milioni di euro in quanto il mancato recupero non è riconducibile a negligenza degli Stati membri. Nello stesso tempo l´audit ha rivelato che certi Stati membri ad oggi non hanno ancora trasmesso alla Commissione informazioni relative a un numero piuttosto elevato di procedimenti di recupero. Alcuni dei crediti erano invece già stati recuperati, mentre in altri casi gli importi erano stati versati regolarmente ai beneficiari e in altri casi ancora il medesimo procedimento di recupero era stato notificato più volte alla Commissione. La Commissione è quindi oggi in grado di depennare dal registro dei debitori 144 casi, per un importo complessivo di 402,5 milioni di euro. . . |
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