Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 10 Ottobre 2006
 
   
  "LA QUALITÀ IN CAMPO " CON L´ACQUACOLTURA. SEMINARIO A PALAZZO DELLA VALLE

 
   
  “Razionalizzare le normative esistenti, in un’azione concertata con tutte le Istituzioni che a vari livelli sono coinvolte in ambito europeo, nazionale e regionale”. E’ questa la prima cosa da fare, a parere del presidente della Confagricoltura, Federico Vecchioni, per valorizzare ulteriormente la qualità dei prodotti dell’acquacoltura italiana, che deve essere portata a conoscenza di tutti consumatori. Intervenendo al seminario “L’allevamento ittico: qualità per un’alimentazione equilibrata”, Vecchioni ha ricordato che l’acquacoltura italiana, con una produzione di circa 70. 000 tonnellate di pregiati prodotti ittici e una P. L. V. Superiore ai 265 milioni di euro, distribuita in circa un migliaio di siti produttivi, rappresenta un comparto di grande pregio dell’agricoltura italiana. E l’Api, l’Associazione di categoria del settore aderente alla Confagricoltura, rappresenta oltre il 90% della produzione. Tra la fine degli anni ‘80 e la fine degli anni ‘90, l’acquacoltura ha visto una forte espansione dei consumi, che sono passati da una media pro capite di circa 15 kg, a 23 kg. Questo trend si è stabilizzato intorno ai 22 Kg pro capite nel primo scorcio degli anni 2000. “Merito – ha detto il presidente Vecchioni - delle proprietà nutrizionali e organolettiche delle nostre produzioni, caratterizzate da elevati standard di freschezza e sicurezza alimentare, facile reperibilità sul mercato e costi contenuti”. “Ma anche – ha continuato il presidente della Confagricoltura – dal processo di modernizzazione che ha interessato i nostri allevamenti grazie al sostegno della ricerca scientifica, che ha affinato le conoscenze biologiche, zootecniche, patologiche e tecnologiche. A cui si è affiancata la capacità dei nostri allevatori, che ha dato un contributo determinante al raggiungimento degli attuali livelli produttivi”. Vecchioni ha ricordato che il mercato dei prodotti ittici è uno dei più globalizzati e che l’acquacoltura nazionale risente della concorrenza, oltre che dei Paesi dell’Unione Europea, delle produzioni provenienti da Paesi Terzi. “I controlli che seguono la nostra produzione in tutte le sue fasi - ha concluso Vecchioni - rappresentano un efficace mezzo per valorizzare l’acquacoltura. Ma è necessario che vengano estesi anche ai prodotti provenienti dall’estero”. Cosa da fare, a parere del presidente della Confagricoltura, Federico Vecchioni, per valorizzare ulteriormente la qualità dei prodotti dell’acquacoltura italiana, che deve essere portata a conoscenza di tutti consumatori. Intervenendo al seminario “L’allevamento ittico: qualità per un’alimentazione equilibrata”, Vecchioni ha ricordato che l’acquacoltura italiana, con una produzione di circa 70. 000 tonnellate di pregiati prodotti ittici e una P. L. V. Superiore ai 265 milioni di euro, distribuita in circa un migliaio di siti produttivi, rappresenta un comparto di grande pregio dell’agricoltura italiana. E l’Api, l’Associazione di categoria del settore aderente alla Confagricoltura, rappresenta oltre il 90% della produzione. Tra la fine degli anni ‘80 e la fine degli anni ‘90, l’acquacoltura ha visto una forte espansione dei consumi, che sono passati da una media pro capite di circa 15 kg, a 23 kg. Questo trend si è stabilizzato intorno ai 22 Kg pro capite nel primo scorcio degli anni 2000. “Merito – ha detto il presidente Vecchioni - delle proprietà nutrizionali e organolettiche delle nostre produzioni, caratterizzate da elevati standard di freschezza e sicurezza alimentare, facile reperibilità sul mercato e costi contenuti”. “Ma anche – ha continuato il presidente della Confagricoltura – dal processo di modernizzazione che ha interessato i nostri allevamenti grazie al sostegno della ricerca scientifica, che ha affinato le conoscenze biologiche, zootecniche, patologiche e tecnologiche. A cui si è affiancata la capacità dei nostri allevatori, che ha dato un contributo determinante al raggiungimento degli attuali livelli produttivi”. Vecchioni ha ricordato che il mercato dei prodotti ittici è uno dei più globalizzati e che l’acquacoltura nazionale risente della concorrenza, oltre che dei Paesi dell’Unione Europea, delle produzioni provenienti da Paesi Terzi. “I controlli che seguono la nostra produzione in tutte le sue fasi - ha concluso Vecchioni - rappresentano un efficace mezzo per valorizzare l’acquacoltura. Ma è necessario che vengano estesi anche ai prodotti provenienti dall’estero”. .  
   
 

<<BACK