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Notiziario Marketpress di Giovedì 23 Luglio 2009
 
   
  PIEMONTE: MARCHIO DI QUALITA´ PER LA SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE TUTTI I REQUISITI DEFINITI IN UNA NORMATIVA GENERALE

 
   
  La “norma tecnica” per la concessione ed uso del marchio collettivo regionale di qualità per somministrazione di alimenti e bevande è stata approvata dalla Giunta regionale del 20 luglio su proposta dell’assessore regionale al Commercio, Sergio Luigi Ricca. La delibera di attuazione della legge regionale 38 del 2006, che disciplina l’esercizio dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande, prevede il conferimento di un apposito marchio di qualità agli esercizi di somministrazione come ristoranti e bar che presentino elevati livelli qualitativi di servizio all’utenza. Rientrano inoltre gli esercizi che esplicano la funzione sociale in favore dei cittadini affetti da particolari patologie, in particolare si è riposta l’attenzione ai celiachi. La Regione pertanto ha individuato i requisiti per l’ottenimento del marchio che fa riferimento essenzialmente a quattro aspetti: 1. La valorizzazione della qualità dei prodotti alimentari utilizzati (rientrano in questo caso la sicurezza alimentare, la tracciabilità e la tipicità dei prodotti locali; 2. La qualità delle strutture e dei processi produttivi; 3. Il rapporto tra soggetto erogatore e utenza (rientrano ad esempio l’accoglienza e l’informazione sull’alimento); 4. Promozione e sostegno della qualità (caratterizzazione e tutela degli esercizi). Tutti i requisiti sono stati definiti in una normativa generale che contiene le caratteristiche fondamentali richieste agli esercizi che appartengono a quattro diverse categorie: coloro che somministrano bibite, caffè, panini e alimenti che richiedono una manipolazione minima o un eventuale riscaldamento; gli esercizi che oltre alla prima tipologia, erogano anche prodotti di gastronomia come piatti semplici; gli esercizi che, in aggiunta alle prime due tipologie, svolgono attività di preparazione di alimenti configurabili come piccola ristorazione o ristorazione veloce o tavola calda; infine coloro che esercitano la ristorazione tradizionale. L’assessore Ricca sottolinea che “ La norma tecnica è stata elaborata con la collaborazione del Dipartimento di Scienze merceologiche dell’Università di Torino, a cui è stato affidato anche lo studio relativo al marchio di qualità. Ora stiamo valutando le proposte grafiche del marchio che andremo a definire entro il mese di ottobre e a seguire verranno dettagliati i requisiti che riguardano la sicurezza alimentare, la tracciabilità dell’alimento, la tipicità dei prodotti regionali, il basso carico ambientale dell’esercizio commerciale, gli aspetti che comportano la riduzione dei rischi alimentare, la gestione dei rifiuti, l’accoglienza, la connotazione di tipo territoriale dell’esercizio, l’informazione sull’alimento e infine la tutela della tradizione e delle caratteristiche dell’esercizio nonché gli aspetti particolari relativi alla somministrazione di alimenti e bevande e soggetti affetti da celiachia al fine di definire gli aspetti di dettaglio dei vari disciplinari a cui sarà necessario fare riferimento per l’ottenimento del marchio di qualità . .  
   
 

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