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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Gennaio 1999
 
   
  SONO OLTRE 6 MILIONI GLI ITALIANI CHE USANO IL PERSONAL COMPUTER E FRA QUESTI CHI LO USA MAGGIORMENTE HA UN’ETA’ FRA I 35 E I 54 ANNI. LO RIVELA UN’INDAGINE DOXA

 
   
  Milano, 18 gennaio 1999 – Nel corso di una recente conferenza stampa Intel sono stati presentati i risultati di un’indagine svolta in collaborazione con la Doxa grazie ai quali è stato possibile tracciare un nuovo profilo degli utilizzatori di tecnologia ed in particolare si sono potuti evidenziare nuovi elementi sull’uso del personal computer. Da questo rilevamento emerge uno scenario nuovo all’interno del quale è possibile intravedere le nuove tendenze, ma da esso si comprende anche che, il lavoro da fare, per diffondere l’uso del personal computer, è ancora tanto. E’ un quadro, tutto sommato, non spregevole se si considera che sono oltre 6 milioni coloro che hanno superato i 15 anni e che usano abitualmente il computer, ma se paragonato ad altre regioni d’ Europa il nostro paese non esce certamente vincente. Entrando più direttamente nei particolari dell’indagine si apprende che il 43% della popolazione ha usato un pc almeno occasionalmente e all’interno di questo dato il 52% sono uomini e solo il 34% donne. Da questo stesso campione sono state poi rilevate le fasce d’età e la quota dell’ 81% degli utilizzatori è stata rilevata fra i 15 e 24 anni. Buona la tenuta complessiva anche delle altre classi da 25 a 34 con il 63% e da 35 a 54 con il 45%, il crollo totale d’interesse per le nuove tecnologie avviene dopo i 54 anni, dove la percentuale si riduce e arriva al 9%. Un altro importante elemento rilevato dall’indagine, ma che purtroppo era già noto, è il luogo in cui gli intervistati usano il personal computer il 45% ha risposto nel luogo di lavoro, il 30% in casa e solo il 14% a scuola. Un dato, quest’ultimo, che si commenta da solo, ma che è stato confermato e rafforzato dalla domanda successiva che chiedeva agli intervistati come avessero imparato ad usare il pc; il 36% ha risposto di essere autodidatta e il 64% di essere stato aiutato da un amico. All’interno di quest’ultima percentuale è stato fatto un ulteriore approfondimento dal quale è emerso che le fonti di approfondimento sono state in prevalenza corsi scolastici 29%, aziendali o privati 18%, colleghi di lavoro 21%, famigliari 15%, parenti, amici 21%. Anche per quanto riguarda la cultura tecnologica sono emersi importanti cambiamenti di opinione, lo rivela in particolare questa domanda che è stata rivolta al campione: "Il computer è una perdita di tempo ? " Ben l’ 85% ha risposto di essere in disaccordo con questa affermazione e solo l’ 11% era convinto di ciò ( 4% incerto). Questa netta separazione fra chi ha un atteggiamento favorevole e chi no è stata confermata anche da altre domande quali: "Il pc fa parte della vita di tutti i giorni ? " Era d’accordo l’87%, no 9%, indecisi 4%; "Il computer serve ad aprirsi a nuove idee ?" D’accordo il 79%, no 13%; Il computer è indispensabile nel mondo in cui viviamo ?": D’accordo l’ 84%, no il 13% e indecisi il 4%. Passiamo ora ai risultati dell’indagine che riguardano la presenza sul territorio nazionale di quanti usano frequentemente il pc e di quanti non ne fanno uso. Per quanto riguarda coloro che utilizzano intensamente il personal computer nell’ area Nor/ovest è presente il 31%, nel Nord/est il 21%, al centro il 19% e al Sud e isole il 29%. I non utilizzatori di pc nell’area N/o sono il 26%, N/e 18%, centro 18%, Sud e isole il 38%. Agli intervistati è stato chiesto anche se il pc fosse difficile da usare. Il 69% di coloro che lo usavano intensamente ha risposto di non essere d’accordo con questa affermazione, mentre, fra gli utenti a basso utilizzo il 59% era si riteneva d’accordo, anche una buona percentuale dei non utenti 44% era d’accordo con quanto affermato. Fra quanti erano intenzionati ad imparare a conoscere il pc è emerso che il 55% era in sintonia con l’affermazione ed anche il 40% dei non disposti ad apprendere l’utilizzo delle tecnologie era d’accordo. Tutte queste categorie appena elencate erano comunque sostanzialmente d’accordo (88/89%) sul fatto che il computer ormai fa parte della vita di tutti i giorni. Sempre fra quanti lo utilizzano e quanti non all’affermazione "Con il computer si può fare di tutto " il 52% degli utenti ad alta frequenza era d’accordo, fra i non utenti disposti ad imparare e non disposti si registrava un accordo dal 73 al 76%. Ma il dato sul quale riflettere è senza dubbio quello che emerge dal successivo quadro dove a tutti i livelli di preparazione scolastica la donna è poco presente e data la continua e rapida evoluzione del settore non si può certo pensare ad un recupero immediato. Fra gli utilizzato ad alta frequenza gli uomini sono il 63% mentre il restante 37% sono donne, in pratica gli uomini che utilizzano intensamente il computer sono il doppio delle donne. Rispetto a questo dato c’è una rivalsa della donna negli utenti a bassa frequenza: uomini 57% e donne 43% che si ripropone fra quanti sono disposti a conoscere le tecnologie 47% uomini e 53% donne, ma clamorosamente le donne sono notevolmente più numerose degli uomini nelle categorie di non utenti: 40% uomini e 60% donne e dei non disposti ad imparare: 36% uomini e 64% donne. Prima di concludere rimangono ancora tre quadri da analizzare all’interno dei quali la Doxa ha fotografato numerose situazioni interessanti come, ad esempio, la composizione, per fasce d’età, degli utilizzatori ad alta frequenza. Ebbene coloro che utilizzano maggiormente le tecnologie hanno: per il 33% un’ età fra i 15 e 24 anni, per il 27% hanno fra i 25 e i 34 anni ed ora prepariamoci alla sorpresa perché i massimi utilizzatori del pc 34% sono coloro che hanno dai 35 ai 54 anni. E’ chiaro che i giovani lo usano per gioco e gli ultra trentenni per lavoro, ma dagli annunci di ricerca di personale che si leggono quotidianamente sui giornali, i trentenni sembra siano scoparsi da anni per non parlare dei cinquantenni che da anni non vengono più richiesti. Ma poi dalle indagini emerge che sono fortemente arroccati fra coloro che ad oggi, come si dice, "Tirano la carretta". Ma il ricambio generazionale si fa avanti, lo dimostra la composizione del segmento degli utenti a bassa frequenza che conta una quota del 36% fra i giovani dai 15 ai 24 anni, sono invece il 24% coloro che in questo segmento hanno fra i 25 e i 34 anni. Il 31 % è invece composto da quanti hanno un’età che va dai 35 ai 54 anni. All’interno dei non utenti dove ben il 53% supera i 54 anni, il 29% e formato da coloro che hanno dai 25 ai 34 anni, una quota del 12% è riservata da quanti hanno fra i 25 e i 34 anni ed un minimo del 6% va a quanti hanno fra i 15 e 24 anni. Un altro dato che fa certamente controtendenza proviene dal segmento di quanti sono intenzionati ad imparare dove la rilevante quota del 46% è composta da quanti hanno un’età che oscilla fra i 35 e 54 anni, il 27% dai 25 ai 34 anni e l’ 8% fra i 15 3 24 anni. Nel penultimo quadro fornito dalla Doxa sono stati riportati i gli utilizzatori, più o meno frequenti, a seconda del loro livello di scolarità. In ambedue i massimi segmenti, ovvero fra quanti usano li computer frequentemente e quanti hanno una bassa frequenza non vi sono sostanziali differenza. Nel primo segmento il 62% ha un’istruzione superiore ed il 35% un’istruzione media. Nel secondo caso il 42% ha un istruzione superiore ed il 45% un’istruzione media. Fra i non utenti la maggior quota 51% è occupato da coloro i quali hanno un’istruzione inferiore (32% istruzione media e 12% istruzione alta). Vi è una certa competizione fra chi ha un’istruzione media 46% e chi elevata 32% anche all’interno del segmento di quanti sono propensi ad apprendere la conoscenza delle tecnologie. Fra quanti non hanno alcuna intenzione il 60% ha un’istruzione inferiore, il 28% media ed il 12 elevata. Ed ora concludiamo con l’ultima analisi fatta esclusivamente all’interno del segmento di coloro che utilizzano in maniera intensiva il pc e che sono stati a loro volta suddivisi per condizione professionale. Il 37% è formato dagli impiegati e dai quadri, segue il 25% composto dagli studenti, 13% altri non occupati, 10% imprenditori, dirigenti, professionisti; 8% operai, 4% insegnanti, 3% esercenti, artigiani. Gianfranco Rosso .  
   
 

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