Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 02 Febbraio 1999
 
   
  ISVEIMER: DEBITO ESTERO TUTTO ONORATO. LIQUIDAZIONE CHIUDE IN ANTICIPO

 
   
  Milano, 2 febbraio 1999 - Isveimer -Istituto per lo Sviluppo Economico dell´Italia Meridionale spa, che ha sede a Napoli, ha in soli tre anni concluso con successo, quasi definitivamente, soprattutto per quanto riguarda l´ingente debito estero (4770 miliardi), la liquidazione volontaria nella quale la società , appartenente al gruppo Banco di Napoli, era stata posta nell´aprile 1996 dopo una serie di vicissitudini che avevano contribuito a mettere a rischio la credibilità dell´Italia presso la comunità finanziaria internazionale. Lo hanno annunciato ad un incontro stampa a Milano il direttore finanziario dell´Istituto Gaetano Mari, il consulente della liquidazione Giuseppe Vidau, partner della Macfin Nanagement Consulting e i rappresentanti della Morgan Guaranty Trust di New York, Renè Poisson, vice president con sede a Londra, e Luciano Tavolotti, vice president Filiale di Milano. La Morgan ha operato quale Advisor ufficiale della liquidazione per le problematiche connesse all´estinzione anticipata dell´indebitamento estero. Gli esponenti dell´operazione hanno affermato che il meticoloso e tenace "spulciamento" della miriade di complesse operazioni della gestione dell´Istituto ha consentito, forse unico caso del genere a livello mondiale, a rispettare tutte le scadenze contrattuali dei pagamenti sul fronte del passivo. In particolare, il successo ha consentito di smentire clamorosamente le molto scettiche e ironiche previsioni espresse, all´epoca dell´avvio della liquidazione, dalla stampa finanziaria internazionale, in prima linea dal Financial Times di Londra e dal Wall Street Journal di New York, circa la capacità di un istituto italiano del genere, per di più meridionale, di onorare con regolarità e con la massima trasparenza i propri impegni. Lo scetticismo era fondato sulla base delle vicende Efim, Federconsorzi e di grandi istituti finanziari e bancari italiani. All´inizio dell´operazione, Isveimer contava su attività per circa 10. 500 miliardi, in gran parte ceduti, normalmente sopra la pari, a primarie aziende bancarie nazionali e internazionali, per un valore complessivo di circa 4600 miliardi (4350 di valore nominale più 250 di premio). Sono stati ottenuti rimborsi anticipati per 440 miliardi e globalmente la liquidità in tal modo generata si è adeguata a poco più di 5000 miliardi più gli incassi rivenienti dall´ordinario ammortamento degli altri finanziamenti, dalle cessioni di altre attività e dalle attività di recupero dei crediti scaduti. Ciò ha consentito ai liquidatori, Vittorio D. Gesmundo e Antonio Masala, di rispettare i pagamenti alle scadenze contrattuali e di predisporre un programma di chiusura anticipata delle passività , ora conclusa per il segmento estero. Per tale parte, il progetto ha comportato il superamento di numerose complessità , anche perché il debito faceva capo a molteplici e vario rapporti contrattuali con una settantina di banche e istituzioni europee, nordamericane e giapponesi. Molte di tali posizioni erano poi collegate a diverse operazioni di finanza derivata (swap di tasso e di valuta) per le quali si sono dovute condurre complesse analisi prima di procedere alla loro chiusura (unwinding). Tra l´altro, liquidatori e consulenti si sono dovuti confrontare sul piano legale anche verso un istituto di credito giapponese che all´avvio della liquidazione aveva deciso di risolvere anticipatamente una operazione di swap in valuta e di tasso, rifiutando di corrispondere all´Isveimer il dovuto indennizzo. Attualmente, il passivo estero , pari all´inizio a 4770 miliardi e con scadenze che si protraevano fino al 2005, risulta sostanzialmente azzerato. Per completare la chiusura anticipata di tutte le passività è imminente l´avvio di un analogo progetto per le cessione delle passività residue in lire per circa 1500 miliardi. Ad esso si conta di far fronte con la liquidità disponibile. A proposito dei crediti verso la clientela, dal bilancio interinale di liquidazione al 31 dicembre 1997 risulta che all´avvio della liquidazione volontaria ( 9 aprile 1996) ammontavano a 6719 miliardi per i finanziamenti vivi, ridotti a soli 728 miliardi a fine 1997, mentre i finanziamenti a rischio erano stimati inizialmente di 1614 miliardi, ridotti a 1450 miliardi a fine 1997: del totale gli incagli a fine 1997 ammontavano a 380 miliardi (contro 366 all´inizio dell´operazione) e le sofferenze a 960 miliardi contro 798. Tra le principali esposizioni a rischio figuravano esposizioni nei confronti di alcuni gruppi in crisi per i quali sono state definite complesse operazioni di ristrutturazione della debitoria, particolarmente difficili nei confronti di una banca in liquidazione. Dal punto di vista delle responsabilità , risulta dalla relazione dei liquidatori che gli organi investigativi della Procura di Napoli sono stati stabilmente presenti in azienda sin dalle fasi iniziali della procedura. Sono proseguiti gli accertamenti per verificare le responsabilità da parte di precedenti organi amministrativi e di controllo, nonché di altri esponenti aziendali in ordine alle ingentissime perdite determinatesi nei bilanci dell´Istituto, che era stato creato nel 1984. Sono pendenti i giudizi per le azioni di responsabilità deliberate dalle assemblee del 1997 nei confronti di 24 ex esponenti aziendali che avevano ricoperto le cariche di direttore generale, consigliere o sindaco. Intraprese anche iniziative per ottenere il risarcimento dei danni subiti dall´Istituto per gli inadempimenti delle due società di revisione che hanno certificato i bilanci 1992, 1993 e 1994. Si sono poi verificati "reiterati ed estesi atti malversativi della contabilità aziendale", perpetrati tra il 1984 e il 1996, quantificati in circa 19 miliardi: in proposito furono arrestati numerosi nominativi, tra cui titolari di ditte clienti, due ex dipendenti dell´Istituto e un dipendente del Banco di Napoli in servizio presso lo sportello di cassa dell´Isveimer. Azioni di recupero sono anche state avviate nei confronti dei consiglieri in carica all´epoca di una verifica ispettiva condotta nel 1995 dalla Banca d´Italia. Un rilevante impegno da parte della liquidazione è derivato dalla gestione delle partecipazioni totalitarie, tra cui quella nella Bn Commercio e Finanza spa che ha evidenziato perdite molto ingenti e e tali da quasi azzerare i mezzi patrimoniali. La società operava nel factoring e, con la controllata Bn Finproget, nel leasing. .  
   
 

<<BACK