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Notiziario Marketpress di
Martedì 10 Ottobre 2006 |
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RIFLETTORI ACCESI A RIVA SULLA DEPRESSIONE POST PARTUM
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Trento, 10 ottobre 2006 – Confrontare le ricerche e le iniziative realizzate dalle regioni italiane nei confronti della depressione post partum, e analizzare il lavoro svolto su questo tema dall’Unità operativa di psicologia 2, diretta dal dottor Luigi Ranzato, (che copre Rovereto, Riva e Tione) assieme al Consultorio di Riva del Garda. Questi in sintesi gli obiettivi del convegno “Benessere in gravidanza e puerperio: prevenzione pre e post partum”, svoltosi venerdì e sabato scorsi all’hotel du Lac e du Parc di Riva del Garda. Il meeting, dedicato in particolare al ruolo delle unità operative di psicologia e dei consultori, si è aperto con i saluti dell’assessore provinciale alle politiche per la salute Remo Andreolli, che ha sottolineato l’importanza di entrambe questi “attori” nel garantire alla puerpera, così come al bambino e all’intero nucleo familiare, la migliore assistenza, anche di natura psicologica, nella delicata fase che precede e segue il parto. “I consultori svolgono una funzione molto importante nella vita di coppia – ha detto l’assessore Andreolli – ed è per questo che la Provincia autonoma è intenzionata a sostenere il loro lavoro con decisione. Non a caso sono state aperte recentemente nel nostro territorio tre nuove strutture. Lo stesso dicasi per la psicoterapia, uno strumento che sempre più entra nella vita delle persone aiutandole a superare momenti difficili. ” Andreolli ha inoltre ricordato che tra gli obiettivi che verranno assegnati per il 2007 all’Azienda provinciale per i servizi sanitari ve n’è uno che sarà dedicato specificamente alla salute della donna. “Anche in un territorio come il nostro, che presenta complessivamente livelli di qualità della vita molto buoni, la donna risulta essere spesso l’anello più debole, quello dove si scaricano in maniera maggiore problemi e tensioni. È nostra intenzione prestare dunque una particolare attenzione alle problematiche della salute della popolazione femminile, le quali sono del resto inevitabilmente legate anche a quelle dell’uomo e del bambino”. Convinzione, questa, confermata dalle ricerche in corso sulla depressione post partum che, come spiegato nel corso del seminario, coordinato dai dottori Francesco Reitano e Lorenza Donati, oltre a colpire naturalmente le madri può interessare gli stessi padri. Non solo: le sue conseguenze possono essere pesanti per i figli anche una volta superati i primi mesi di vita. Studi recenti hanno dimostrato che persino alcuni problemi di apprendimento che si manifestano in età scolastica possono essere ricondotti proprio agli effetti della depressione che segue il momento del parto. In Trentino la ricerca condotta dallo staff del dottor Ranzato, che terminerà a gennaio, attraverso dei questionari compilati dalle donne e dai loro compagni il 7 mese di gravidanza e 3 mesi dopo il parto, dimostrano che la percentuale di depressioni post partum è del 13,8 per cento, in linea con la media nazionale. Di per sé questa malattia, seppur dolorosa, sarebbe curabile abbastanza facilmente con gli strumenti terapeutici a disposizione: un problema è dato semmai dalla difficoltà che le famiglie incontrano a parlarne, quindi dalla difficoltà di metabolizzare socialmente questa patologia, che spesso continua ad essere vissuta in solitudine. Da qui l’importanza di agire sia sul fronte della prevenzione (in particolare attraverso i Consultori) sia nella fase clinica vera e propria, attraverso la psicoterapia vera e propria. . |
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