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Notiziario Marketpress di Mercoledì 08 Settembre 1999
 
   
  ALZHEIMER: IN ITALIA RADDOPPIERANNO NEL 2020. COSTO: 50. 000 MILIARDI

 
   
  Milano, 8 settembre 1999 - L´expert Panel Alzheimer (Epa) ha affermato che nel 2020 i malati di Alzheimer in Italia saranno 900. 000, numero doppio rispetto all´attuale. Secondo l´Epa, il costo per l´assistenza agli attuali circa 500. 000 malati è valutato di circa 50. 000 miliardi di lire/anno. L´epa, che ha pubblicato un primo Documento italiano di Consenso sulla Malattia di Alzheimer, è un gruppo multidisciplinare di esperti formato per iniziativa della Società Italiana di Neuroscienze allo scopo di delineare i comportamenti medici e gli indirizzi socio-assistenziali più appropriati per i malati di Alzheimer. Le raccomandazioni sono rivolte principalmente agli specialisti e ai medici di famiglia con scopi di supporto nell´iter diagnostico, terapeutico e assisqenziale. Il gruppo Epa, che è composto da neurologi, geriatri, psichiatri, farmacologi, medici di medicina generale e rappresentanti delle associazioni di familiari dei pazienti Alzheimer, si propone anche di fornire alle autorità sanitarie indicazioni per migliorare l´utilizzo delle strutture e l´organizzazione delle risorse che dovrebbero essere rese disponibili per le persone affette dalla malattia. Il documento di consenso, partendo dalle evidenze rilevate da una lettura critica di articoli scientifici pubblicati su riviste "peer-reviewed", definisce sei aree di interesse e all´interno di ogni area individua i principali punti per i quali stabilire le linee di consenso. Le aree e i quesiti individuati comprendono: demenza e malattia di Alzheimer: le dimensioni del problema; diagnosi di demenza e di malattia di Alzheimer; trattamento della malattia di Alzheimer; aspetti etici della gestione medica della persona con demenza; problematiche socioassistenziali; valutazione costi-benefici; organizzazione dell´assistenza; ruolo del medico di medicina generale, della famiglia e del caregiver; direttrici future di ricerca. Luciano Martini, coordinatore dell´ Epa, ha affermato che in Italia i servizi sanitari e socio-assistenziali per le persone affette da Alzheimer sono estremamente carenti e tutto ciò configura una delega totale alla famiglia nel trattamento dei malati. L´impatto sociale e le conseguenze, in termini di risorse economiche e costi sociali, sono ancora fortemente sottovalutati. L´aumento delle richieste di servizi impone una revisione dell´assetto del sistema delle cure che prenda in considerazione modalità alternative nella gestione del paziente". Marco Trabucchi, cattedra di neuropsicofarmacologia dell´Università Tor Vergata di Roma, ha detto che numerosi studi internazionali documentano che nell´ Alzheimer i costi indiretti rappresentano il 70/80% dell´intero costo medio annuo. Considerando in Italia mezzo milione di malati , si stima che vengano spesi annualmente 45. 000/50. 000 mila miliardi di lire. L´epa ritiene che anche in Italia dovrebbero essere prese in considerazione alcune modalità assistenziali già presenti in altri Paesi come i centri diurni e i "group living", creando strutture permanenti specializzate per garantire ai pazienti, ai familiari e ai caregiver un supporto per l´assistenza e la valutazione degli interventi da effettuare. Alla presentazione del Documento di Consenso sono anche intervenuti, tra gli altri componenti dell´Epa, Umberto Senin, cattedra di gerontologia e geriatria dell´ Università di Perugia; Vincenzo Bonavita, presidente della Società Italiana di Neurologia; Salvini Porro, presidente della Fondazione Alzheimer Italia; Pierluigi Scapicchio, presidente della Società Italiana di Psichiatria; Patrizia Spadin, presidente dell´Associazione Italiana Malattia di Alzheimer; Vito Pappalepore, rappresentante della Federazione Italiana Medici di Medicina generale; Aurelio Sessa, rappresentante della Società Italiana di Medicina Generale; Pierfranco Spano, dipartimento di farmacologia dell´Università di Brescia. Tra gli argomenti sul tappeto, quelli dei presidi farmacologici, la diagnosi precoce, l´alleanza terapeutica tra medico, paziente, famiglia e caregiver, il problema della permanenza in famiglia, il lavoro del caregiver, la funzione del medico di famiglia, la formazione dei medici di medicina generale, la ricerca e l´opportunità di stabilire anche in Italia "banche del cervello.  
   
 

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