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Notiziario Marketpress di Giovedì 28 Ottobre 1999
 
   
  FRUTTICOLTURA MEDITERRANEA: ENTRO IL 2010 DISCIPLINA COMUNE

 
   
  Bari, 28 ottobre 1999 - LŽistituto Agronomico Mediterramneo Chieam di Bari ha riferito che, a conclusione dei lavori di un convegno svoltosi nella sede di Valenzano dellŽIstituto, i dirigenti dei ministeri dellŽagricoltura di Albania, Algeria, Egitto, Cipro, Malta, Libano, Siria, Slovenia, Turchia e Tunisia, con lŽadesione anche dei ministeri di Marocco e Palestina (che tuttavia non hanno potuto partecipare), hanno convenuto che entro il 2010 i Paesi mediterranei che saranno ammessi alla zona di libero scambio con lŽUnione europea, avranno una comune disciplina tecnico- giuridica della produzione e della commercializzazione del materiale vivaistico certificato per i vigneti, gli agrumeti ed i frutteti di drupacee (albicocco, ciliegio, pesco, susino, ecc. ). LŽiniziativa sarà attuata nellŽambito del Programma Meda dellŽUnione europea il cui coordinamento è stato affidato allŽIstituto Agronomico Mediterraneo del Ciheam. AllŽiniziativa, che appare di grande importanza per lŽagricoltura dellŽarea mediterranea, ha quindi ricevuto lŽadesione ufficiale di tutti i Paesi della riva est del Mediterraneo, ad eccezione di Israele e Libia, e dei due Paesi balcanici Slovenia e Albania. Cosimo Lacirignola, direttore dellŽIstituto (Iam), ha dichiarato che la scelta della Commissione europea di affidare allo Iam di Bari lŽincarico di coordinare questa iniziativa di grande importanza per la frutticoltura nellŽarea mediterranea, è stata presa in considerazione del ruolo che in questo specifico campo lŽIstituto svolge da oltre dieci anni nellŽambito di un programma internazionale mirante a contrastare il degrado sanitario delle colture frutticole tipiche dellŽarea mediterranea causato da affezioni virali o virus-simili. Il Centro di diagnosi, selezione e risanamento dellŽIam costituisce il perno di questo programma. NellŽannessa banca del germoplasna sono conservate in "sanità " le fonti primarie" mediterranee di agrumi, viti , albicocco, susino, pesco, ciliegio, mandorlo e olivo, selezionate e risanate nei laboratori del Centro: un patrimonio di straordinario valore, del quale la Puglia è stata la prima ad avvalersi nella realizzazione della filiera regionale per la produzione di materiale vivaistico frutticolo con certificazione genetica e sanitaria". AllŽincontro di Valenzano sono state tracciate le linee guida per la disciplina tecnica e giudirica dellŽattività di certificazione della produzione vivaistica frutticola: in pratica per creare le condizioni fondamentali per migliorare la qualità della produzione e i redditi dei produttori nel settore frutticolo, che è quello economicamente più rilevante dellŽagricoltura mediterranea. I rappresentanti dei Paesi aderenti hanno concordato con lŽIam e con il Dipartimento di Protezione delle Piante dellŽUniversità di Bari la metodologia dello studio preliminare che dovrà definire gli aspetti normativi e organizzativi, individuare gli interventi necessari in ciascun Paese per colmare la carenza di strutture e competenze professionali e, infine, rilevare e analizzare le tendenze e le ricerche di mercato. Lo studio sarà completato in tempo utile per essere presentato nel prossimo giugno 2000 ad una apposita Conferenza internazionale dei Ministri dellŽAgricoltura dei 12 paesi che aderiscono allŽiniziativa. Rosso Gianfranco .  
   
 

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