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Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Novembre 1999
 
   
  PICCOLI NEGOZI MILANESI: TORNANO A CRESCERE MA CON POCHI AFFARI

 
   
  Milano, 10 novembre 1999 - La Camera di Commercio di Milano ha riferito che da luglio a ottobre 1999 il saldo nati-mortalità per gli esercizi commerciali al dettaglio nella Provincia di Milano ha registrato un risultato positivo: +22 imprese (260 nuove iscritte al Registro delle Imprese ; 238 imprese cessate), a cui si contrappone il saldo negativo per Milano città : -35 imprese (211 nuove imprese iscritte ; 246 cessate). In totale, gli esercizi commerciali operanti a Milano e provincia a novembre 1999 sono 30. 294 (Comune di Milano 14. 047; Provincia 16. 247), stabili rispetto al dato dello scorso aprile-0, 2% (-57 imprese). La stessa Camera di Commercio rileva che, però , diminuiscono gli affari: su un campione di circa 700 punti vendita al dettaglio localizzati nella Provincia di Milano si è riscontrata una diminuzione nel volume delle vendite tra luglio e settembre pari al 13% rispetto al trimestre precedente (-12% commercio specializzato; 14% commercio despecializzato). Tale risultato è attribuito in special modo all´evoluzione negativa della domanda di beni alimentari e di prodotti per la persona riscontrata nel piccolo commercio specializzato. Dal punto di vista occupazionale, si conferma una sostanziale stabilità degli attuali livelli con un incremento dell´ 1% rispetto al trimestre precedente (saldo dello 0% per il commercio despecializzato e del 2% per il commercio specializzato). Sono queste alcune delle indicazioni più rilevanti che emergono dall´indagine congiunturale sul commercio al dettaglio nella Provincia di Milano condotta a fine novembre dalla Camera di Commercio e dall´Università Bocconi. Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano, ha detto che "è difficile dare oggi un giudizio compiuto sugli effetti della riforma del commercio. I dati però confermano che la piccola impresa è , nonostante tutte le difficoltà , ancora una volta l´unica realtà che cresce. Su 400. 000 imprese nell´area milanese, il 92% ha meno di 10 addetti: nell´ ultimo anno le imprese del settore terziario sono ancora cresciute raggiungendo oggi il 70% del totale. Si tratta di un blocco sociale sempre più omogeneo che rappresenta un interlocutore anche politico per la città e per tutto il Paese. A fronte di questa sempre maggiore consistenza del mondo delle Pmi, del lavoro autonomo e del terziario va però registrato un deficit delle vere ragioni dell´impresa nella politica e nelle istituzioni. E significa una fiscalità più equa, una burocrazia più efficiente, un sistema infrastrutturale moderno". Sangalli ha così continuato: "La sostanziale tenuta ed in alcuni casi la ripresa degli esercizi commerciali nella provincia di Milano è dovuta essenzialmente alla capacità degli imprenditori. Risultati, del resto, ottenuti in una situazione ancora lontana dalla indiscriminata ´liberalizzazionè prevista dalla legge Bersani. : in Lombardia, infatti, non sono state ancorà liberalizzatè le medie e grandi imprese commerciali. Cioè , una concorrenza tra le piccole imprese può aiutare il mercato, basta che vengano salvaguardate quelle regole che permettono a tutti di poter lavorare, senza adottare la ´legge della giungla´ dove il più forte schiaccia tutti. Occorre una politica di sostegno della piccola impresa, in particolare del commercio che comunque vive una situazione di difficoltà dal punto di vista occupazionale per il suo ruolo economico ed anche sociale, privilegiando la cultura dell´incentivo volto a far restare sul mercato le imprese che ci sono e a farne nascere nuove, più che ricorrere ai pur utili interventi della cosiddetta rottamazione". Circa la tipologia delle imprese nate e cessate: per la Provincia di Milano (con esclusione del Comune di Milano) gli esercizi commerciali che hanno fatto registrare tra luglio e ottobre la più alta crescita di nuove imprese sono stati: negozi di abbigliamento (74 nuovi) giornalai e cartoleria (41), mobilifici (11), rivenditori di elettrodomestici, radio e televisori (11) e altri prodotti (49). Per le cessazioni di attività : negozi di articoli di abbigliamento (45), giornalai e cartolerie (36), commercio al dettaglio di frutta e verdura (21) commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco (17), commercio al dettaglio di carne (16) e altri prodotti (28). Milano città : in crescita giornalai e cartolerie (46), negozi di articoli di abbigliamento (38), panifici e pasticcerie (14), mobilifici (11), altri prodotti (54). Cessazioni: giornalai e cartolerie (40), abbigliamento (37), commercio al dettaglio di alimentari, bevande e tabacco (25), panifici e pasticcerie (16), commercio al dettaglio di frutta e verdura (13), altri prodotti (34). Nel terzo trimestre l´insieme del commercio al dettaglio ha fatto registrare un volume delle vendite lievemente inferiore rispetto al trimestre precedente (-13%) determinando così la continuazione di una dinamica sfavorevole nelle vendite a livello provinciale che ha riguardano in modo particolare il comparto ´alimentari e bevande´ e quello ´articoli per la persona´ . Dal punto di vista occupazionale si conferma una sostanziale stabilità degli attuali livelli (+1% sul trimestre precedente). In particolare, segnali positivi provengono dalle grandi superfici specializzate (15%), dagli ipermercati e supermercati (13%) e dai grandi magazzini (+2%). In discesa, invece, l´occupazione nei piccoli punti di vendita (-4%) e soprattutto nel commercio despecializzato-superette (-10%). Per le categorie merceologiche, cresce l´occupazione nel settore articoli per la casa (+2%) e in quello articoli per il tempo libero (+1%). Risultati negativi per gli articoli per la persona (-1%) e soprattutto per alimentari e bevande (-6%). Per il quarto trimestre 1999 le previsioni per il settore nel suo complesso, anche per effetto del "fine millennio" sono piuttosto favorevoli e coinvolgono tutte le diverse forme distributive che operano nella provincia di Milano, sia nel commercio specializzato che in quello despecializzato, e senza significative differenze fra il comparto alimentare e quelli non alimentari. Le previsioni sull´andamento delle vendite per il commercio despecializzato: crescita prevista nel volume è del 45% rispetto al trimestre precedente . Per il commercio specializzato è del 37 % per un saldo complessivo del settore del commercio pari a 41%. Si prevede una crescita dell´occupazione pari al 9 % ( commercio despecializzato 18% e specializzato 11%). È segnalata una propensione al rialzo dei prezzi al consumo per i prossimi tre mesi nel commercio al dettaglio senza alcuna distinzione di comparto. Si tratta di un fenomeno ricorrente in questo periodo dell´anno, associabile alle aspettative particolarmente favorevoli della dinamica della domanda. Si prevede un aumento del 12% per il commercio despecializzato e del 21% per lo specializzato con saldo totale del 15%. (Omniapress) .  
   
 

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