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Notiziario Marketpress di Mercoledì 15 Dicembre 1999
 
   
  DISSESTO IDROGEOLOGICO, RONCHI PRESENTA IL PIANO DI INTERVENTI CONTRO FRANE E ALLUVIONI

 
   
  Roma, 15 dicembre 1999 - Il Ministero dell´Ambiente annuncia lo stanziamento di oltre 800 miliardi per la messa in sicurezza delle aree a rischio idrogeologico, e il Wwf interviene. "Molto importanti gli interventi annunciati dal ministro Ronchi, ma non basterà se non si porrà in essere una vera e propria politica di decostruzione del nostro territorio". Infatti se il 45% dei Comuni è a rischio idrogeologico lo si deve anche al fatto che il nostro territorio è ormai impermeabilizzato dal cemento: in Italia, secondo elaborazioni Wwf di dati Istat contenute nel Rapporto "Uso sostenibile del territorio" , e considerando non solo le città ma anche le case sparse e le infrastrutture, le superfici urbanizzate ammontano complessivamente a 2. 114. 150 ettari, di cui 359. 000 occupati dalle strade extraurbane (l´1, 2% del totale del territorio). Le abitazioni presenti nelle aree costiere corrispondono al 32% del totale nazionale, 3. 150 di metri cubi. Ogni anno vengono urbanizzati circa 50. 000 ettari di terreno, di cui 15. 000 solo di edifici, compresi quelli abusivi. "Certamente gli annunci del ministro Ronchi sugli ecocantieri da attivare e sui finanziamenti da mobilitare per la difesa del suolo sono molto positive sottolinea Gianfranco Bologna, Segretario Generale del Wwf Italia , ma dimostrano ancora una volta che la politica ambientale in questo Paese è drammaticamente legata ad una logica di intervento a valle. I danni economici, sociali, ed ambientali del dissesto idrogeologico del nostro Paese sono immensi, e solo tenendoli debitamente in conto a livello preventivo si potrà finalmente avere una politica del territorio nel Belpaese". Secondo il Wwf non solo l´abusivismo ha prodotto i danni che sono sotto gli occhi di tutti, e di cui si parla in questi giorni grazie alle prime e tanto agognate demolizioni "simbolo" (200. 000 nuove abitazioni abusive costruite in Italia dal 31. 12. 1993, data dell´ultimo condono edilizio). Danni enormi sono stati arrecati da quella che si potrebbe definire edilizia semilegale, o solo formalmente legale, come dimostrano gli scempi a Capocotta, con le lottizzazioni negli ultimi boschi planiziali, o i villaggi turistici sulle Alpi o sugli Appennini. (gevam) .  
   
 

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