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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 11 Ottobre 2006 |
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PLYMOUTH GIN IMPORTATO DA MAXXIUM ITALIA SRL E DISTRIBUITO DA F.LLI GANCIA SPA: RICETTA ANTICA, NUOVO LOOK
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Plymouth, 350 km da Londra: un luogo reso famoso dagli eventi di cui è stato teatro. Charles Darwin, Sir Frances Drake, i Padri Pellegrini partirono tutti da questo porto sulla Manica per scrivere pagine importanti di storia. Questa cittadina della Cornovaglia è inoltre conosciuta in tutto il mondo per lo straordinario gin che, dal 1793, vi viene prodotto. Un gin unico, grazie alla maniacale selezione delle materie prime, ad una ricetta rimasta immutata per oltre 200 anni, all’utilizzo dell’acqua del parco naturale di Dartmoor. Un gin unico perché ogni goccia di Plymouth viene prodotta alla distilleria di Plymouth, ed esce da un solo alambicco di rame, attualmente 155 enne. Tutto questo rende Plymouth “unico e speciale”, tanto che, a differenza del London dry, il Plymouth gin può essere prodotto solo all’interno delle mura della città. Un’unicità ed una qualità meritevoli di una particolare tutela, che hanno permesso a Plymouth di diventare il primo english gin ad Indicazione Geografica protetta. Chiaro, morbido ed equilibrato, lievemente fruttato, molto aromatico, corposo: da oltre 200 anni il gin Plymouth conserva questo suo carattere unico ed eccezionale anche se oggi qualcosa è cambiato. La bottiglia di Plymouth è tutta nuova: con un occhio all’Art Déco anni Venti e Trenta ed uno alla più pura modernità, il design della rinnovata bottiglia di Plymouth segna l’inizio di un nuovo corso nella storia di questo distillato verso traguardi sempre più ambiziosi. La bottiglia perde la classica forma tondeggiante per acquisire angolature simili ad un brillante che riflettono la luce e fanno apparire ancora più puro e trasparente il prezioso distillato all’interno. Anche l’etichetta è stata modificata nella forma e nell’impostazione per connotare maggiormente il nome, la provenienza e la sua caratteristica principale “The Smooth” (la morbidezza). L’altro elemento, il veliero bianco su fondo blu, è la rappresentazione grafica del Mayflower, la barca dei Padri Pellegrini che abitarono il Monastero di Black Friars nel 1620, in seguito divenuto la distilleria di Plymouth. Sul retro della nuova bottiglia è presente il Monaco, figura importante nella storia di Plymouth riprodotto come era stato illustrato su alcuni testi trovati negli antichi archivi del Monastero. Se dal 1793 Plymouth è considerato uno dei migliori Gin del mondo, gli innumerevoli riconoscimenti che questo distillato ha ricevuto e continua a ricevere nelle più prestigiose competizioni internazionali lo portano a conquistare una platea sempre più vasta di estimatori in ogni angolo del mondo. Gli ultimi prestigiosi premi sono stati ottenuti nel mese di Aprile 2006 al San Francisco World Spirits Competition: Doppia medaglia d’oro nella “Categoria Gin”; Best in Show sempre nella “Categoria Gin” e addirittura Primo nella Categoria “Distillati bianchi”. Adesso tocca all’Italia scoprire la ricetta esclusiva di Plymouth che ottimamente si armonizza per la preparazione dei migliori cocktail e long drink grazie alla meravigliosa esplosione di aromi e alla sua gamma di sapori diversi e intensi come nessun altro Gin al mondo. Puro orgoglio britannico Il nome Franciscus de la Boe molto probabilmente ai più dirà ben poco…. Si deve però a questo medico olandese la creazione di un medicamento a base di alcol di grano aromatizzato con ginepro e spezie da utilizzarsi come diuretico. Dal Seicento il Genever incontrò subito i favori del pubblico, prima come medicinale e in seguito come bevanda. Si deve al re protestante Guglielmo d’Orange e alla moglie inglese Mary l’inizio di una produzione e di un consumo sostenuto di distillati di cerali in Inghilterra grazie al fatto che il nuovo sovrano scoraggiò l’importazione di brandy dai paesi cattolici produttori di vino imponendo alte tasse e dazi. A partire dal Xviii secolo l’Impero Britannico cominciò la sua espansione in tutto il mondo e dovunque arrivasse l’Union Jack lo seguiva il Gin, divenendo ben presto il distillato più bevuto nelle colonie del Nord America. Se alla metà dell’Ottocento il Gin perse i toni pungenti e dolciastri per lasciare il passo ad un nuovo e più pulito stile chiamato Dry Gin o London Gin, la storia del Plymouth Gin ha radici più antiche. Era il 1793 quando la famiglia Coates intravide nella vendita di Gin alla Marina Militare Inglese una ottima fonte di guadagno. Stabilì in un antico Monastero del Xv° secolo la sede della distilleria e qui cominciò la produzione di quello che sarebbe diventato “il” Plymouth Gin, l’unico al mondo degno di avere questa denominazione. La distilleria aveva sede in un’ala del monastero che ospitò i Padri Pellegrini nel 1620 prima della partenza con il Mayflower per il Nuovo Mondo ed ancora oggi alla Black Friars Distillery, la più antica distilleria d’Inghilterra, nasce Plymouth Gin. Come antico è l’alambicco utilizzato oggi come 150 anni fa: decenni di gorgoglii e ribollii da cui prende vita il Gin per eccellenza. Ma che cosa rende speciale il gin Plymouth? i suoi ingredienti, uniti a un metodo di preparazione unico al mondo. Per Plymouth viene utilizzato esclusivamente il distillato di frumento che proviene dalle migliori regioni agricole inglesi. La vicinanza della distilleria di Plymouth a ottime sorgenti naturali d’acqua è un fattore di primaria importanza. In particolare la Black Friars Distillery sfrutta le acque purissime ed eccezionalmente morbide del Parco Nazionale di Dartmoor che sorge intorno a Plymouth. Ma la ricetta esclusiva che i mastri distillatori di Plymouth si tramandano oggi come 200 anni fa prevede l’utilizzo dei “Magnifici Sette”, i sette elementi botanici che contribuiscono, ognuno in una determinata misura, a creare l’inconfondibile aroma di Plymouth. La loro accurata e rigorosa selezione consente di raggiungere un risultato finale di assoluta eccellenza, grazie ad una combinazione straordinaria di queste sette piante aromatiche che conferisce una intensità ed un equilibrio che non hanno eguali. Ecco le radici di angelica, dal sapore dolce e secco allo stesso tempo, le scorze di limone e di arancia dai toni leggeri e penetranti, i semi di coriandolo che aggiungono profondità di carattere con una nota pepata e agrumata. Poi vengono unite le radici di iris che legano tra loro i sapori con dolcezza e naturalità, i baccelli di cardamomo dalle importanti e distintive note aromatiche e, infine, le bacche di ginepro, il cuore distintivo ma non predominante della ricetta di Plymouth. Ora la soluzione di acqua, alcol ed erbe aromatiche viene immessa nell’antico alambicco e lasciata riposare per alcuni giorni. La fase successiva è quella della distillazione: durante la sua evaporazione l’alcol trascina con sé anche le componenti aromatiche. I vapori salgono dalla colonna ed escono nella parte posteriore per essere poi convogliati in un condensatore ad acqua che dà vita al vero e unico gin Plymouth. Il processo di produzione è comunque mirato ad esaltare gli aromi degli elementi botanici e non a mascherarli. E il risultato è un gin da degustare sia liscio che mixato come base per ottenere i più famosi cocktail e long drink. Chi non conosce il mitico Negroni, composto da gin, bitter e vermut rosso? Oppure il celebre Martini Cocktail, a base di gin e vermut bianco, il preferito da Ernest Hemingway? Plymouth è ottimo perché dona ad ogni cocktail un gusto pieno, conferendo il giusto carattere grazie al suo sapore morbido ed equilibrato e all’assenza di note eccessivamente amare. La sua gradazione di 41,2% garantisce un bilanciamento complessivo ottimale tale da rendere Plymouth il gin più apprezzato al mondo e con il più alto tasso di crescita: dal 1996 ad oggi le bottiglie vendute sono salite da 60. 000 ad oltre un milione! . |
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